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Egittophilìa Forum dedicato all'antico Egitto e all'Egittologia. Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.

Perchè gli egittologi "snobbano" il dizionario di Budge?

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    Menkara
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    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    00 13/10/2013 16:43
    Leggendo quà e là per documentarmi sui migliori libri da avere se si vuole approfondire qualche argomento egittologico, mi sembra di notare una certa "avversione" per alcune opere, per esempio molti dicono che è meglio il dizionario di Faulkner; ma dico io, a parte che è più "piccolo" è anche manoscritto; a momenti è più semplice decifrare i geroglifici e non la calligrafia di faulkner... Il Budge è un'opera monumentale, 2 volumi, circa 1400 pagine, ci sono tutti i termini dall'egiziano dell'Antico Regno al periodo tolemaico, riferimenti al copto ecc., perchè gli egittologi dicono che è "superato", o "impreciso"? Stesso discorso per la grammatica del Gardiner; in che cosa, nello specifico e non per sentito dire, un libro molto valido viene considerato così? Certo, una grammatica "aggiornata" con le ultime scoperte a livello linguistico magari è più precisa, ma non è che se uno studia sul Gardiner e sul Budge impara nel modo sbagliato... Chiedo lumi...
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    nectanebo
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    EgiTToPhiLo/a
    Scriba
    Maestro degli Scribi
    00 13/10/2013 17:50
    Hai posto un quesito che è da addetto ai lavori.
    Come ti ho già detto non ho studiato, e la mia competenza
    è solo questione passione.
    "Armeggio" da molto tempo su tutti i libri sulla scrittura geroglifica e credo di averli quasi tutti.
    Secondo me è solo questione di date per i dizionari, e di
    metodologia per le grammatiche.
    Il dizionario del Budge, molto completo, per me ha due pecche . La prima è la traslitterazione riferita ai primi anni del 900, (normale per un libro scritto in quell'epoca)
    e la seconda alla semplice traduzione con pochissime spiegazioni
    e riferimenti. E' comunque un valido supporto/integrazione
    al dizionario del Faulkner.
    Per le grammatiche il discorso è diverso, è il metodo di avanzamento che fa in parte la differenza.
    A quanto ne so, nei corsi universitari, la grammatica del Gardiner, è ancora ampiamente utilizzata, assieme a quelle del G. & M. e dell'Allen, ma credo che qui si vada sulla discrezionalità dell'insegnante.

    Ciao ..Nec.
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    Menkara
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    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    00 13/10/2013 19:00
    Ho dato un'occhiata veloce su internet al dizionario di Budge, ma non ho guardato bene la traslitterazione; è diversa da altri libri?

    P.S.
    Comunque gli egittologi italiani "famosi", avrebbero potuto anche tradurre Gardiner/Budge ecc. Non è possibile avere testi in inglese, anche perchè se uno spiega la grammatica egizia con esempi in grammatica inglese, cambia a sua volta la trasposizione in italiano... e' un casino...
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    Hotepibre
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    destra della Sacerdotessa
    Capo del Tesoro

    Scriba del
    Tempio di Thot

    00 13/10/2013 20:34
    ...per una casa editrice un libro ha valore quanto maggiore è la sua diffusione poichè è da questa che deriva la "remuneratività" dell'investimento, ovvero le spese di edizione!
    Ora, con tanti libri più "moderni", ma non necessariamente migliori, scritti già in italiano (talvolta parafrasando testi in inglese, o in altre lingue, più "antichi" e quindi solo "copie intelligenti" del lavoro fatto da altri), perchè incaricare un traduttore (che dovrebbe poi essere un traduttore anche "tecnico"), poi un revisore per essere sicuri che non ci siano strafalcioni, per trasporre in italiano libri "vecchi"?
    E questo considerando che si tratterebbe, peraltro, di testi che avrebbero una tiratura ed un mercato così basso da non giustificare l'investimento iniziale.

    Il Gardiner è decisamente la "bibbia" del geroglifico, ma anche il suo inglese degli anni '20 del '900 necessiterebbe di una "traduzione" per adattarlo al nostro mondo... un po' come leggere "Pinocchio" nella versione originale... ci avete mai provato?
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    Menkara
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    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    00 14/10/2013 09:04
    In parte hai ragione, ma ad esempio Il Grandet-Mathieu lo hanno tradotto (è già una cosa) ed è sempre un libro "per appassionati" o studiosi, certo non è un best seller da milioni di copie come i romanzi di Valerio Massimo Manfredi; per lo più la casa editrice non mi sembra un colosso editoriale, ma lo hanno fatto lo stesso. Io penso che le università egittologiche italiane, che fanno qualche pubblicazione, cataloghi, ecc avrebbero potuto fare qualcosina; ad esempio Edda Bresciani ha fatto un libro sulla grammatica copta [SM=x822718] , ma chi se ne frega del copto, falla sui geroglifici, le Parole degli Dei! [SM=x822713]
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    Hotepibre
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    Scriba del
    Tempio di Thot

    00 14/10/2013 10:29
    Perfetto! ...ma Grandet e Mathieu (senza voler considerare eventuali "spinte" accademiche di altro genere che potrebbero investire gli autori, ma anche il traduttore Christian Orsenigo) sono autori "moderni" e moderna è la concezione del testo il cui scopo è quello di offrire al lettore un metodo di studio, un manuale, che dovrebbe porre in condizioni chiunque (parolone che fa "abboccare" anche molti "non addetti ai lavori") di imparare così a leggere, tradurre e scrivere il geroglifico.

    Non è un caso che il libro dei due francesi si intitoli espressamente "Corso di..." mentre la "bibbia" del Gardiner sia semplicemente "Grammatica di..."

    La "grammatica" del Gardiner, oltre ai problemi che avrebbe una traduzione per cui sarebbe necessaria anche la traduzione della traduzione (bisticcio di parole, ma come detto l'inglese degli anni '20 non è quello attuale), è proprio e semplicemente questo, una "grammatica", il cui intento non era e non è, perciò, insegnare alcunchè.
    I destinatari dell'epoca, inoltre, non erano semplici "appassionati" o "curiosi", ma accademici già addentro alle "segrete" cose egizie.

    Una traduzione del Gardiner (che mi piacerebbe molto leggere, peraltro, e che anni addietro avevo iniziato io stesso per bloccarmi dinanzi alla difficoltà dell'inglese "antico"), perciò, avrebbe principalmente un valore storico- documentario e, comunque, non sarebbe particolarmente attraente per il grande pubblico.

    [Modificato da Hotepibre 14/10/2013 10:30]
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    roberta.maat
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    - HdjetmeMaat
    MerytAton Sitenjterw -
    00 15/10/2013 09:29
    Mi accodo alla interessante discussione e aggiungo che, personalmente, sarei felicissima di trovare in libreria un testo di "pura grammatica" e di "sintassi" dell'antica lingua, scritto in italiano e con il solo scopo di favorire l'apprendimento della struttura della stessa tenendo conto che chi legge (nell'attimo) non ha interesse o ignora le strutture di altri idiomi come l'inglese, il tedesco, il russo il francese ecc.
    Possiedo Allen, G.&M.,Gardiner e qualche altro "corso veloce", sono semplice appassionata quindi "non addetta ai lavori", ho dedicato piacevolmente più di qualche ora allo studio ma purtroppo non mi riesce di andare oltre la lettura dei cartigli e qualche piccola invocazione. Chissà se un giorno troverò un METODO che mi aiuti ad imparare ?
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    nectanebo
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    EgiTToPhiLo/a
    Scriba
    Maestro degli Scribi
    00 15/10/2013 13:21
    Si sta dimenticando un dato di fondo, i più grandi egittologi non sono italiani, senza naturalmente togliere nulla a Schiapparelli e compagni.
    Pertanto, tutta l'egittologia scritta, passa attraverso le lingue di questi specialisti.
    Anche autorevoli studiosi italiani, come ad es, A. Roccati, hanno pubblicato i loro lavori in altre lingue.
    Forse sarà la prassi, ma sta di fatto che in italiano c'è veramente poco.
    La redditività di queste pubblicazioni è la nota dolente, e qui Hotep è stato più che esauriente.

    PS. per Roberta Maat.
    Un sistema empirico per divertirsi in una traduzione breve:
    1 - Trova un testo geroglifico breve e ben visibile, e la sua traduzione nella lingua che conosci meno (per me è il tedesco).
    2 - comincia a traslitterare il testo aiutandoti con i termini della traduzione (dovrai per forza usare un dizionario) che ti darà solo la traduzione della parola, che, a sua volta dovrà combaciare con il testo geroglifico (o in sinonimi) e la trasltterazione.
    3 - se riesci ad arrivare al termine, cerca la traduzione italiana (qui è solo fortuna) e confronta il risultato.
    Spero di essere stato comprensibile.

    A me è stato utile sopratutto per memorizzare segni e traslitterazione.

    ...Nec.
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    roberta.maat
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    - HdjetmeMaat
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    00 15/10/2013 13:55
    Grazie Nec, proverò !
    Probabilmente mi servirò anche io del tedesco che conosco pochissimo.
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    Bubastis2013
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    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    00 15/10/2013 14:41
    La domanda apre un tema piuttosto spinoso: non è soltanto questione di business (quanti, con questi chiari di luna, oggi comprerebbero un libro di grammatica dell'egizio antico ?), ma anche di effettivo interesse nel nostro Paese (su tutti gli iscritti in Lettere con indirizzo archeologico, quanti hanno incluso nel loro piano di studi qualche esame di Egittologia ?).
    Un punto dolente è anche questo: le scuole di egittologia più prestigiose non sono italiane, sono inglesi e francesi; oltre al mitico Champollion, non dimentichiamo Wallis Budge, del British Museum, con la sua monumentale opera di traduzione. E ancora Gaston Maspero, lo stesso sir Alan Gardiner, Richard Lepsius, ecc.
    E non è un caso che le scuole più prestigiose siano nate da Paesi con una storia antica propria piuttosto di basso profilo ... in Italia, l'interesse e le ricerche sono rivolte altrove, con la storia antica che ci ritroviamo: Etruschi, Cartaginesi, Greci e naturalmente ... Romani. Il latino e il greco furono le lingue sacre e colte per molti secoli, in tutta Europa. Volete mettere ?
    L'antico egizio, mediato dal copto, si parlava solo in Africa orientale.
    E' un po' come chiedersi come mai da noi non ci sia molto interesse per la scrittura Maya, che pure è originale e molto decorativa (e deve aver avuto un qualche ruolo nello sviluppo dell'arte barocca in Europa).
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