00 15/10/2013 14:41
La domanda apre un tema piuttosto spinoso: non è soltanto questione di business (quanti, con questi chiari di luna, oggi comprerebbero un libro di grammatica dell'egizio antico ?), ma anche di effettivo interesse nel nostro Paese (su tutti gli iscritti in Lettere con indirizzo archeologico, quanti hanno incluso nel loro piano di studi qualche esame di Egittologia ?).
Un punto dolente è anche questo: le scuole di egittologia più prestigiose non sono italiane, sono inglesi e francesi; oltre al mitico Champollion, non dimentichiamo Wallis Budge, del British Museum, con la sua monumentale opera di traduzione. E ancora Gaston Maspero, lo stesso sir Alan Gardiner, Richard Lepsius, ecc.
E non è un caso che le scuole più prestigiose siano nate da Paesi con una storia antica propria piuttosto di basso profilo ... in Italia, l'interesse e le ricerche sono rivolte altrove, con la storia antica che ci ritroviamo: Etruschi, Cartaginesi, Greci e naturalmente ... Romani. Il latino e il greco furono le lingue sacre e colte per molti secoli, in tutta Europa. Volete mettere ?
L'antico egizio, mediato dal copto, si parlava solo in Africa orientale.
E' un po' come chiedersi come mai da noi non ci sia molto interesse per la scrittura Maya, che pure è originale e molto decorativa (e deve aver avuto un qualche ruolo nello sviluppo dell'arte barocca in Europa).