00 14/10/2013 10:29
Perfetto! ...ma Grandet e Mathieu (senza voler considerare eventuali "spinte" accademiche di altro genere che potrebbero investire gli autori, ma anche il traduttore Christian Orsenigo) sono autori "moderni" e moderna è la concezione del testo il cui scopo è quello di offrire al lettore un metodo di studio, un manuale, che dovrebbe porre in condizioni chiunque (parolone che fa "abboccare" anche molti "non addetti ai lavori") di imparare così a leggere, tradurre e scrivere il geroglifico.

Non è un caso che il libro dei due francesi si intitoli espressamente "Corso di..." mentre la "bibbia" del Gardiner sia semplicemente "Grammatica di..."

La "grammatica" del Gardiner, oltre ai problemi che avrebbe una traduzione per cui sarebbe necessaria anche la traduzione della traduzione (bisticcio di parole, ma come detto l'inglese degli anni '20 non è quello attuale), è proprio e semplicemente questo, una "grammatica", il cui intento non era e non è, perciò, insegnare alcunchè.
I destinatari dell'epoca, inoltre, non erano semplici "appassionati" o "curiosi", ma accademici già addentro alle "segrete" cose egizie.

Una traduzione del Gardiner (che mi piacerebbe molto leggere, peraltro, e che anni addietro avevo iniziato io stesso per bloccarmi dinanzi alla difficoltà dell'inglese "antico"), perciò, avrebbe principalmente un valore storico- documentario e, comunque, non sarebbe particolarmente attraente per il grande pubblico.

[Modificato da Hotepibre 14/10/2013 10:30]