Scusate se aggiungo una scematina tutta mia.
In un nome straniero, quando esso viene normalmente traslittrato per essere scritto, anche i segni bilitteri, non vengono trattati forse come segni monolitteri?
Nella famosa versione di Tolomeo si legge lo stesso segno del cappio solo "o", non "oa" o "ua".
Sarebbe quindi logico un risultato tipo "yhuu".
Si può obiettare però che il Tolomeo è una parola di un millennio dopo e anche più, potrebbero essere cambiate le usanze.
Altro argomento: se dentro al segno della fortezza si trova il nome di un certo popolo, che così viene nominato, "quelle genti nomadi di Yhuu", possiamo stabilire che per indicare quelle genti si usasse la loro appartenenza ad una certa religione, cosa piuttosto inusuale nel Nuovo Regno, quando forse, più facilmente, un popolo poteva essere identificato col toponomastico del luogo in cui si trovava.
Ma questo non so se è vero.
D'altra parte è vero che usava, in periodo predinastico e protodinastico, indicare i villaggi con il segno identificativo del loro dio, ancora allo stato di totem, racchiuso dentro al segno delle mura, però non c'erano altri segni oltre a quello (non si precisava "il popolo di", ma direttamente "leone" "coccodrillo", ecc,) e inoltre una volta unificato l'Egitto e la sua religione, quest'uso non ricorre più.
Prendetemi con le pinze...