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Un corpo grande come Plutone colpì Marte!!!

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    -Kiya-
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    Sacerdotessa
    di ATON
    Thiatj

    - ḥtm mr r ry.t '3.t
    wts rn n ՚ḫ n itn,
    S3t n m3't -
    00 27/06/2008 21:48
    Scusate, mi chiarireste il concetto di "alternativo", perchè sarei un po' confusa al riguardo...
    [Modificato da -Kiya- 27/06/2008 21:48]
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    antonio crasto
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    EgiTToPhiLo/a
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    00 28/06/2008 09:07
    Sotto la spinta delle scoperte spaziali lunari e visto il sempre maggior interesse per il pianeta Marte, gli astronomi tentarono di dare una risposta a molti degli interrogativi sul pianeta rosso. In particolare sembravano senza risposta molti misteri, fra i quali si può ricordare:

    - Perché la sua orbita è eccezionalmente eccentrica?
    - Perché la velocità di rotazione è molto più lenta di quanto dovrebbe?
    - Perché il pianeta è quasi privo di campo magnetico?
    - Perché il suo asse di rotazione non è stabile, ma presenta strane oscillazioni?
    - Perché la maggior parte dei crateri d’impatto si trova nell’emisfero sud?
    - Perché l’altro emisfero mostra solamente pochi crateri d’impatto ed è mediamente più basso di circa 3000 metri rispetto a quello meridionale?
    - Perché sono presenti su Marte i tre crateri più ampi e profondi del Sistema Solare?

    Alcuni scienziati, senza saper fornire una valida spiegazione alle molte domande, ipotizzavano una evoluzione interna al pianeta (Carr e altri), mentre altri si stavano orientando verso l’ipotesi esterna. A riguardo Hartmann si chiese in un articolo del 1977 se l’assimetria di Marte potesse essere il frutto di impatti con corpi esterni di dimensioni gigantesche.

    Il mondo accademico sembrò accettare l’ipotesi esterna, si divise però sulla possibilità dei molti impatti ( McGill e Squires) o del singolo catastrofico impatto (Cattermole).
    Le due possibilità sembravano poter giustificare, con l’impatto nell’emisfero nord, la rottura della crosta marziana e dunque l’eliminazione dei vecchi crateri dell’emisfero, senza però fornire alcuna valida giustificazione alla scomparsa del materiale che costituiva la crosta. Entrambe le due linee sembravano comunque d’accordo nel ritenere antichissimi l’evento o gli eventi (milioni di anni fa).

    In alternativa a queste ipotesi il geografo Patten e l’ingegnere Windsor ipotizzarono che l’impatto o gli impatti potrebbero aver riguardato l’emisfero meridionale, mentre l’emisfero settentrionale ne avrebbe subito le conseguenze.
    I due studiosi associarono la catastrofe a uno scontro fisico o gravitazionale col pianeta scomparso, chiamato Astra e ipotizzarono ancora che la catastrofe cosmica si sia verificata alla fine del Paleolitico Superiore.

    Allen e Delair ipotizzano invece l’intrusione nel Sistema Solare di un frammento gigante di una supernova “Phaeton”, mentre Clube e Napier preferirono ipotizzare l’intrusione di una cometa gigante.

    Nel caso di Marte il concetto di teorie alternative sembra chiaro.
    Da una parte c’è il mondo accademico che è orientato verso impatti catastrofici in tempi antichissimi, dall’altra ci sono vari studiosi che cercano di dare risposte alle molte domande ancora aperte ipotizzando una catastrofe cosmica, che in tempi recenti ha interessato Marte e qualche altro corpo di dimensioni giganti.

    Ancora una volta l’estrema prudenza del mondo accademico da spazio sia a scienziati non strettamente condizionati sia a pensatori più fantasiosi interessati per lo più agli aspetti fantascientifici (civiltà marziana, sua influenza sulla civiltà terrestre, ecc.).
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    Biceleon
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    EgiTToPhiLo/a
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    00 28/06/2008 10:51
    Dall’ultimo post di Antonio veniamo a sapere che l’ipotesi dell’impatto è stato formulata PRIMA, da studiosi accademici, DOPO gli studiosi eterodossi hanno incominciato a specularci sopra.
    Non si capisce quindi quale crepa nel omertà generalizzata vada a formare questa notizia.

    Per quanto riguarda il prof. Steven W.Squyres a me non sembra assolutamente strano che all’età di 25 anni possa aver scritto articoli di un certo rilievo, si consideri che a 21 anni (1978) partecipò a ad una delle missioni spaziali più spettacolari, quella della Voyager.

    antonio crasto, 28/06/2008 9.07:

    Nel caso di Marte il concetto di teorie alternative sembra chiaro.
    Da una parte c’è il mondo accademico che è orientato verso impatti catastrofici in tempi antichissimi, dall’altra ci sono vari studiosi che cercano di dare risposte alle molte domande ancora aperte ipotizzando una catastrofe cosmica, che in tempi recenti ha interessato Marte e qualche altro corpo di dimensioni giganti.



    Io direi che da una parte ce in effetti il mondo accademico che in quanto tale deve essere prudente prima di affermare certe cose, dall’ altra ci sono persone che giocano a fare gli astrofisici come ad esempio il geografo Patten, l’ingegnere meccanico Windsor, il geologo Allen e il paleografo Dealir.
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    Max Paul
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    Max...
    ... Is.panico
    In.sane SpaMMeR
    00 30/06/2008 11:34
    la scienza mi ha insegnato 2 cose:
    - non esiste un sopra e un sotto;
    - a volte i geni sono quelli che sanno interpretare i numeri altrui;


    questo perchè, una buona parte di scoperte sono state effettuate da chi ha saputo interpretare i numeri di altri ricercatori. Quindi mentre il ricercatore si fermava al "numero" e non riusciva a una soluzione, il "genio" da quel numero trova la teoria...

    io ribadisco, per me la teoria dell'unico impatto è plausibile, non solo per gli errori di moto del pianeta, ma soprattutto per la "tonsura" di Marte...

    biceleon... facciamo così, esponimi, secondo te, perchè non è plausibile la teoria dell'unico impatto [SM=x822711]
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    Max Paul
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    Max...
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    00 30/06/2008 11:44
    [ link ] tettonica a zolle?
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    Biceleon
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    00 30/06/2008 13:50
    Re:
    Max Paul, 30/06/2008 11.34:

    la scienza mi ha insegnato 2 cose:
    - non esiste un sopra e un sotto;
    - a volte i geni sono quelli che sanno interpretare i numeri altrui;


    questo perchè, una buona parte di scoperte sono state effettuate da chi ha saputo interpretare i numeri di altri ricercatori. Quindi mentre il ricercatore si fermava al "numero" e non riusciva a una soluzione, il "genio" da quel numero trova la teoria...

    io ribadisco, per me la teoria dell'unico impatto è plausibile, non solo per gli errori di moto del pianeta, ma soprattutto per la "tonsura" di Marte...

    biceleon... facciamo così, esponimi, secondo te, perchè non è plausibile la teoria dell'unico impatto [SM=x822711]



    Caro Max

    In primo luogo non ho mai detto che non è plausibile la teoria dell'unico impatto, semplicemente ho parlato d’altro.

    A me gli scacchi mi hanno insegnato una cosa importante quella di verificare sempre.

    Mi parli di geni, io credo che i geni siano “merce” rara, se vai in una libreria fornita trovi scaffali di pseudo-geni che ad esempio credono di poter collocare Atlantide un po ovunque nel mondo, oppure geni che da un testo mitologico di 4000 anni fa credono di poter trarre la cronaca della nascita del sistema solare avvenuta più di 4 miliardi di anni fa, poi ci sono quelli che sono così geni da poter trattare vari argomenti senza problemi, parlano del Graal, dei templari, di Atlantide e Marte con la stessa “genialità”, insomma tutti novelli Leonardo da Vinci.

    Con questa discussione abbastanza off-topic è stata riportata una notizia che conferma un ipotesi di uno studioso accademico, io ho solo esposto la mia perplessità riguardo certe affermazioni che ritengo del tutto gratuite.



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    Max Paul
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    Max...
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    In.sane SpaMMeR
    00 30/06/2008 14:25
    si ho capito... ma quello che continuo a ribadire è: per me è possibile in virtù di:
    - orbita molto ellittica;
    - "mancanza" ti un bel pezzo crosta terreste in uno dei poli;
    - fortissima attività vulcanica nel senso opposto;
    - valle marineris posta nel punto di massima rottura della crosta (in caso di macro botta);
    - non ha campo magnetico;
    - assenza di radiazioni di Van Allen;

    questo, da profano, ripeto, mi fà pensare ad una gigantesca botta che abbia talmente devastato il pianeta tanto da "ucciderlo";...
    viceversa leggendo le motivazioni per imputare alla struttura di Marte altre spiegazioni, mi lasciano molto perplesso e poco convinto...
    io non parto prevenuto e non cerco i marziani... ma solo teorie fisiche, o astrofisiche... [SM=x822713]
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    Biceleon
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    EgiTToPhiLo/a
    Artista del Re
    00 30/06/2008 15:32
    Re:
    Max Paul, 30/06/2008 14.25:

    si ho capito... ma quello che continuo a ribadire è...



    Ho capito che le mie perplessità rimarranno tali.

    Ti auguro di trovare le teorie fisiche/astrofisiche che cerchi.
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    Max Paul
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    In.sane SpaMMeR
    00 30/06/2008 15:36
    che perplessità hai?
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    antonio crasto
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    EgiTToPhiLo/a
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    00 30/06/2008 17:26
    Io ho aperto la discussione su Marte nella directory di archeoastronomia perché ritengo che tutto ciò che riguarda i pianeti del sistema solare possa contribuire a capire la religione egizia. Esisto troppi indizi che fanno ritenere che gli Egizi ne sapessero di più di quanti si vuol far credere.
    Per quanto riguarda Marte bisogna ricordare che il pianeta viene detto: Horus il rosso, ma anche Horakhty.
    Se l’aggettivo rosso, che per altro richiama il deserto, può essere spiegato semplicisticamente con la colorazione del pianeta, il riferimento al doppio orizzonte sembra essere più enigmatico.

    L’articolo apparso sulla stampa italiane mi interessava perché mi consentiva di portare la discussione su un punto chiave della storia di Marte.

    Ho sottolineato che in passato gli scienziati hanno sconvolto la teoria sulla distruzione dell’emisfero settentrionale del pianeta. Invece di cause interne ci si convinceva che qualcosa di catastrofico dovette accadere.
    Esistevano però due ipotesi alternative. La catastrofe si verificò in un tempo antichissimo o poteva essere accaduta alla fine del Paleolitico Superiore?
    Anzi alcuni scienziati ritenevano che proprio la catastrofe che colpì Marte potesse essere stata la causa diretta o indiretta della fine dell’Era glaciale sulla Terra.

    In quest’ultimo caso è ipotizzabile che le civiltà antiche abbiano percepito o visto i cambiamenti sulla Terra.
    Se ci fu un impatto fra due corpi giganti, sicuramente essi cambiarono traiettoria e potrebbero aver influenzato anche le orbite degli altri pianeti interni del Sistema Solare.

    Queste ipotesi alternative hanno un’elevata probabilità di essersi avvicinate alla verità e comunque hanno diritto di vivere e propagarsi.
    In campo scientifico non può esistere alcuna censura, né politica né religiosa.
    Per quanto riguarda Marte è evidente che la NASA ha occultato delle informazioni e che solamente dopo lunga insistenza è stata portate a conoscenza una serie di foto all’infrarosso altamente interessanti.
    La superficie di Marte mostra gli effetti inequivocabili dell’azione dell’acqua sulla superficie e tracce di strane realizzazioni che sembrano suggerire interventi di qualche creatura intelligente.

    Un certo mondo accademico procede giustamente con prudenza, ma si ha l’impressione che dietro all’omertà della NASA e la prudenza di alcuni scienziati ci sia dell’altro.
    Ancora una volta sembra farsi strada l’azione inquisitoria del mondo religioso, impaurito forse che le sconvolgenti scoperte riguardanti Marte possano mettere in cattiva luce alcune “verità” dei loro testi sacri e far perdere loro quel po’ di credibilità che ancora gli rimane.
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