antonio crasto, 30/06/2008 17.26:Io ho aperto la discussione su Marte nella directory di archeoastronomia perché ritengo che tutto ciò che riguarda i pianeti del sistema solare possa contribuire a capire la religione egizia. Esisto troppi indizi che fanno ritenere che gli Egizi ne sapessero di più di quanti si vuol far credere. Per quanto riguarda Marte bisogna ricordare che il pianeta viene detto: Horus il rosso, ma anche Horakhty. Se l’aggettivo rosso, che per altro richiama il deserto, può essere spiegato semplicisticamente con la colorazione del pianeta, il riferimento al doppio orizzonte sembra essere più enigmatico. L’articolo apparso sulla stampa italiane mi interessava perché mi consentiva di portare la discussione su un punto chiave della storia di Marte.
antonio crasto, 30/06/2008 17.26: Ho sottolineato che in passato gli scienziati hanno sconvolto la teoria sulla distruzione dell’emisfero settentrionale del pianeta. Invece di cause interne ci si convinceva che qualcosa di catastrofico dovette accadere. Esistevano però due ipotesi alternative. La catastrofe si verificò in un tempo antichissimo o poteva essere accaduta alla fine del Paleolitico Superiore? Anzi alcuni scienziati ritenevano che proprio la catastrofe che colpì Marte potesse essere stata la causa diretta o indiretta della fine dell’Era glaciale sulla Terra.
antonio crasto, 30/06/2008 17.26: In quest’ultimo caso è ipotizzabile che le civiltà antiche abbiano percepito o visto i cambiamenti sulla Terra. Se ci fu un impatto fra due corpi giganti, sicuramente essi cambiarono traiettoria e potrebbero aver influenzato anche le orbite degli altri pianeti interni del Sistema Solare. Queste ipotesi alternative hanno un’elevata probabilità di essersi avvicinate alla verità e comunque hanno diritto di vivere e propagarsi. In campo scientifico non può esistere alcuna censura, né politica né religiosa.
antonio crasto, 30/06/2008 17.26: Per quanto riguarda Marte è evidente che la NASA ha occultato delle informazioni e che solamente dopo lunga insistenza è stata portate a conoscenza una serie di foto all’infrarosso altamente interessanti. La superficie di Marte mostra gli effetti inequivocabili dell’azione dell’acqua sulla superficie e tracce di strane realizzazioni che sembrano suggerire interventi di qualche creatura intelligente.
antonio crasto, 30/06/2008 17.26: Un certo mondo accademico procede giustamente con prudenza, ma si ha l’impressione che dietro all’omertà della NASA e la prudenza di alcuni scienziati ci sia dell’altro. Ancora una volta sembra farsi strada l’azione inquisitoria del mondo religioso, impaurito forse che le sconvolgenti scoperte riguardanti Marte possano mettere in cattiva luce alcune “verità” dei loro testi sacri e far perdere loro quel po’ di credibilità che ancora gli rimane.
antonio crasto, 30/06/2008 19.49:Fra i tanti scienziati che si sono orientati per una catastrofe alla fine del Paleolitico Superiore possiamo ricordare Victor Clube, eminente astronomo della Oxford University, e il suo collega, il professor William Napier. Costoro hanno considerato l'intrusione di una cometa gigante.
antonio crasto, 30/06/2008 19.49: In merito alle prove, si potrebbe ribaltare la domanda. Perché una volta tanto chi non è d'accordo con l'idea della catastrofe nel Paleolitico Superiore non enumera le prove di una catastrofe all'inizio della formazione del Sistema Solare. Potremmo allora mettere a confronto le varie prove e, nel nostro piccolo, discutere in salotto quali prove siano più attendibili.
antonio crasto, 27/06/2008 9.31:Il fatto che Marte sembra un pianeta che ha subito una trasformazione importante quando doveva avere un’atmosfera, corsi d’acqua e forse delle forme di vita, lasciano invece pensare che l’evento che determinò la “morte” di Marte non possa essersi verificato quando il pianeta era in formazione, ma molto molto dopo.
Tuttavia nel 2006, molti esperti sono concordi nel ritenere che la presenza di microfossili nella meteorite, non sia indicativa di vita, ma di contaminazioni di biofilm terrestri. Non si è ancora scoperto come possano essersi formati, ma in diversi laboratori di ricerca sono già state riprodotti organismi simili partendo da basi non biologiche [9].
Se su Marte gli oceani si formarono dopo 200 milioni di anni dalla sua nascita la seconda ipotesi rimane valida visto che l’impatto viene fatto risalire a circa 4 miliardi di anni fa.
antonio crasto, 01/07/2008 8.56: Gli scienziati possono esporre teorie e verificare la loro attendibilità con simulazioni al computer, ma non esiste alcuna giustificazione per la scelta del tempo. Ogni simulazione ha la stessa validità sia che si parli di miliardi di anni sia che il momento della catastrofe si sposti a 20000 a.f.
antonio crasto, 01/07/2008 8.56: Per quanto riguarda la citazione dal libro di Hancock, mi permetto di correggere i 3,6 anni fa con 3,6 miliardi di anni fa.
Max Paul, 01/07/2008 9.36: Se su Marte gli oceani si formarono dopo 200 milioni di anni dalla sua nascita la seconda ipotesi rimane valida visto che l’impatto viene fatto risalire a circa 4 miliardi di anni fa. se... non basta a confutare completamente una teoria...
Biceleon, 01/07/2008 11.19:Non capisco perche dobbiate sempre mischiare l’argomento in discussioni con altre cose che non centrano nulla: il complotto politico-religioso, “marziani”, Atlantide e via discorrendo. Visto che Antonio ha proposto di mettere a confronto le varie prove e, nel nostro piccolo, discutere quali prove siano più attendibili, perché non ci limitiamo a questo?
Max Paul, 01/07/2008 11.51: e io che ho fatto? ho confutato che da un "meteorite" come quello citato possa essere arrivata vita da Marte... non ho nominato ne Atlantide, ne il Vaticano!
Max Paul, 27/06/2008 9.50: ...considerando le attuali difficoltà con la nostra archeologia, riuscire a fare ricerche in tal senso senza scendere sul suolo marziano per qualche anno siano off-limits...
Max Paul, 01/07/2008 11.51: e per il se, scusa ma, affermi che senza prove una teoria non è credibile e me ne avvalli una cominciando con un SE...