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Egittophilìa Forum dedicato all'antico Egitto e all'Egittologia. Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.

A tavola alla corte dei Faraoni

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    00 19/10/2005 12:59
    Gli egizi antichi apprezzavano il piacere del mangiare; per loro salute e lunga vita dipendevano entrambe dalla possibilità di saziare a piacimento il loro corpo.
    Cibo a sufficienza per ognuno era anche una garanzia di ordine sociale per uno stato di tipo "etico" quale quello controllato dal farane.
    L'abbondanza delle fonti scritte e figurate dall'Egitto antico permette di sapere molto sui modi della produzione alimentare - agricoltura, allevamento, caccia, pesca - per tutte le epoche; l'idea generale che se ne ricava è che gli antichi abitanti della valle del Nilo disponevano di una alimentazione varia e sufficientemente equilibrata nelle componenti proteiche e vegetali.

    [Modificato da -Kiya- 20/10/2005 1.58]

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    00 19/10/2005 14:13
    CEREALI. Pani, focacce, dolciumi
    Quale sia stato il cereale più anticamente coltivato in Egitto è oggetto ancora di discussione, ma è sicuro che la coltivazione dell'orzo risalga a epoca preistorica almeno nella zona del Delta. Ad esso successivamente si aggiungono il grano e il farro.
    Grano e orzo erano la base dell'alimentazione, utilizzati per la fabbricazione del pane e della birra; il pane di farro era invece consumato dai ceti più modesti.
    Nelle case egizie si produceva la farina con una tecnologia elementare: i chicchi, preliminarmente frantumati in un mortaio di pietra erano poi macinati con una pietra sopra una lastra litica inclinata; la farina grossolana era poi passata al setaccio. Per ottenere una farina più fine, si potevano tostare leggermmente - o farli seccare al sole - i chicchi dei cereali prima di macinarli. Ne deriva che, col pane, era sempre mischiata della polvere minerale, la causa probabile dell'usura riscontrata sui denti della maggiore parte delle mummie egizionane esaminate.
    Il pane si faceva ovviamente aggiungendo alla farina l'acqua e un po' di sale, e impastando la massa ottenuta, a mano oppure, per grandi quantità, con i piedi dentro grandi recipienti; i pani bassi e schiacciati, potevano essere cotti direttamente su una pietra piatta messa sul fuoco o sul piano del forno aperto, oppure cuocevano aderenti alle pareti del forno.
    La lievitatura non era ignota, ottenuta dalla pasta inacidita prima e da una vero e proprio lievito poi.
    Una farina di cereali è indicata come cibo caratteristicamente egiziano da Dioscoride e Plinio, che ne danno in greco il nome, athera, termine che trascrive certamente l'egiziano teret, "farina". Erodoto e Teofrasto testimoniano l'esistenza in Egitto di un pane fatto con farina di semi di loto, simile al miglio, impastata con latte e acqua; ne parla anche Plinio, secondo il quale il pane di loto, mangiato caldo, era leggero e digeribile.
    La pasta del pane poteva essere arricchita con del grasso, con uova, o addolcita con miele o con frutta (fichi, giuggiole o la polpa della palma dum). Sulle focacce si poteva spalmare una specie di "marmellata" di datteri e miele.

    [Modificato da -Kiya- 20/10/2005 1.59]

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    00 19/10/2005 17:36
    La birra
    Si conosce abbastanza bene il metodo di preparazione della birra nell'antico Egitto, grazie alle scene sulle pareti delle tombe private. La bevanda, assai alcolica, somigliava del tutto alla bouza prodotta con lo stesso metodo, ancor oggi in Sudan e anche in Egitto, in certi quartieri popolari del Cairo per esempio: si mettono a fermentare al caldo, in acqua e grano schiacciato, pagnotte d'orzo o di grano cotte imperfettamente allo scopo di salvare gli enzimi della fermentazione; il liquido denso viene filtrato e poi lasciato depositare entro giare di terracotta.
    I testi egiziani menzionano la birra dolce, la birra rossa, la più comune e la nera, che doveva essere più alcolica.

    [Modificato da -Kiya- 20/10/2005 2.00]

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    00 19/10/2005 19:22
    I prodotti dell'orto, del frutteto, della vigna
    Ogni orto egizio produceva porri, cipolle, aglio; la lattuga egiziana raggiungeva grandi dimensioni e, per forma e proprietà afrodisiache, era consacrata al dio Min, protettore della fertilità. Nei solchi, ben irrigati dal Nilo, crescevano cocomeri, cetrioli, meloni. Lupini, ceci, fave e lentichie erano alimenti quotidiani della loro dieta. Si coltivava la portulaca (le cui foglie tutt'oggi si sfruttano come ortaggi), il sedano e il prezzemolo, che chiamavano "sedano del deserto".
    Del loto era consumata, cruda o arrostita, la dolciastra radice rotonda. Anche il rizoma del papiro, ricco di oli e di zuccheri, era buono da mangiare, crudo o cotto e così anche il frutto (radice?) della mandragola, simile alla pera. La buccia è ricca di tossine con effetto narcotico, anche allucinogeno, il che può forse spiegare la connotazione afrodisiaca e il simbolo erotico.
    La dieta comprendeva anche molta frutta, da piante coltivate e spontanee come il sicomoro, il fico, la persea. Molto apprezzate le giuggiole (simili alle ciliege), i datteri, le noci della palma dum, le carrube che avevano anche potere medicamentoso. Successivamente, intorno alla XXVIII dinastia, furono importati dai paesi vicini meli e melograni e anche l'olivo.
    La vite, la cui presenza in Egitto risaliva all'epoca predinastica offriva uve bianche e nere, utilizzate per la vinificazione. Dopo la vendemmia, il vino veniva invasato in anfore di terracotta spalmate di resina e sigillate con l'argilla. Il vino si produceva anche dai datteri, dai fichi, quest'ultimo molto alcolico, e dalla melograna.

    [Modificato da -Kiya- 20/10/2005 2.00]

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    00 19/10/2005 19:46
    La carne e i latticini
    Dal latte degli animali di allevamento e da macellazione (bovini, ovini, caprini) gli egizi ricavavano burro e formaggi.
    Il sangue dei bovini sacrificati, era raccolto e se ne faceva una specie di sanguinaccio; delle interiora erano apprezzate la milza e il fegato e il grasso era usato come condimento. Spesso le carni venivano seccate per prolungarne la conservazione.
    Anche i maiali venivano allevati in gran numero, il tabù all'epoca rispetto a questo animale non riguardava il cibarsene ma le offerte rituali, in quanto il maiale incarnava Seth, divinità maligna, assassino del fratello Osiride.
    Oche, anatre, quaglie, piccioni e pellicani erano frequenti sulla tavola. Il pollo comparve solo in epoca tardo-romana. Usate frequentemente le uova.

    [Modificato da -Kiya- 20/10/2005 2.01]

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    00 19/10/2005 23:40
    Il pesce
    Ovviamente era tra gli alimenti più diffusi tra poveri e ricchi, molte le varietà tra cui: muggine, tilapia, pesce gatto, carpe, barbi, anguille. Come viene facile immaginare prevalentementepesce di fiume, per la presenza del Nilo.
    Pesce salato e seccato integrava le razioni per i soldati.
    Con le uova di muggine ricavavano una specie di bottarga sotto forma di grosse pasticche compatte.

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    00 19/10/2005 23:46
    Miele, condimenti, spezie alimentari
    Il miele, presente soprattutto nel Delta, zona verde più estesa, e habitat più consono alle api, era di due qualità: rosso e chiaro.
    Non sappiamo se utilizzassero l'aceto.
    E il sale si distingueva in "sale del nord" e "sale rosso".
    Usavano il ginepro, l'anice, il coriandolo, il cumino, il finocchio, il fenugreco dall'odore del curry, i semi di papavero, mentre il pepe solo dal II secolo d.C.
    Per condire e friggere: grasso d'oca, di porco, di bovino; ma più diffusamente l'olio-bak estratto dalle noci di moringa, l'olio di sesamo, di lino, di ricino. Più raro l'olio d'oliva.

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    00 20/10/2005 00:40
    Sala da pranzo, cucina. I lavoratori della cucina
    I pasti giornalieri erano almeno tre: colazione, desinare e cena.
    Non esistevano le posate, si usavano le mani, anche alla tavola del Re.
    Nell'antico Regno si mangiava accosciati su stuoie e cuscini, davanti a una tavola bassa, su cui si poggiavano pane, arrosto, frutta. Per bere usavano bicchieri che trovavano posto a terra.
    In seguito chi apparteneva a ranghi più elevati preferì utilizzare seggiole, davanti a tavoli più alti, serviti da domestici, che a pasto ultimato provvedevano a versare acqua sulle mani dei commensali.
    I banchetti erano rallegrati da spettacoli di danze e da musicisti. Le anfore di vino e birra erano decorate con ghirlande. I convitati portavano corone di fiori e si offrivano l'un l'altro boccioli di loto da odorare.

    I semplici forni di terracotta, per lo più cilindrici, si trovavano nel cortile interno, anche nelle abitazioni più modeste. La cucina si faceva di regola in cortili arretrati, sotto stuoie, o talvolta, come in alcune dimore di Akhetaton (Amarna) sulle terrazze del tetto.
    Nelle case più spaziose esistevano apposite stanze adibite a cucina.
    I contadini che passavano la giornata a lavorare nei campi si arrostivano oche sul posto e bevevno l'acqua dagli otri tenuti al fresco appesi agli alberi.
    L'attività del cucinare imponeva la disponibilità di pentole e padelle da mettere sul fuoco, di coccio, ma anche di metallo, rame e poi bronzo, c'erano coltelli di rame e di bronzo, per certi usi forse ancora di selce, cucchiai e mestoli, anche forati, di legno e di metallo; colini e mortai con pestelli.
    Il servizio da tavola comprendeva piatti, ciotole, bichieri (di terracotta, ma anche di faience o persino d'oro e d'argento se i commensali erano Re e cortigiani), vassoi di legno, metalli e semplici fibre vegetali intrecciate.
    Nelle grandi strutture come palazzi, ville, templi, esistevano birrai, panettieri, panettieri di focacce-sciat, dolciai, macellai, coppieri gusta-vino.

    [Modificato da -Kiya- 20/10/2005 2.02]

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    Max Paul
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    Registrato il: 26/08/2005
    Sacerdote di Maat
    Capo del Tesoro

    Max...
    ... Is.panico
    In.sane SpaMMeR
    00 20/10/2005 10:35
    ma che fame mi hai fatto venire!
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    00 16/11/2005 13:08
    Aggiornamento
    C'ERA ANCHE IL MAIALE NELLA DIETA DEGLI ANTICHI EGIZI

    FIRENZE - Gli antichi egizi mangiavano carne di maiale. Lo dimostrano gli studi di un gruppo di ricercatori dell' Universita' di Pisa, che hanno scoperto nello stomaco di una mummia del I-II secolo a.C il piu' antico caso di cisticercosi mai trovato nell' uomo. La malattia, che puo' provocare epilessia, e' causata da un parassita introdotto nell' organismo mangiando carne di maiale cruda o poco cotta.

    La scoperta sara' pubblicata sulla rivista American Journal of Tropical Medicine and Hygiene. ''Finora - spiega il professor Fabrizio Bruschi, che fa parte dell' equipe che ha condotto la ricerca - si pensava che nell' antico Egitto potesse esistere una norma igienico-religiosa che vietasse di mangiare maiale''.

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