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Punt: Dov'è?

Ultimo Aggiornamento: 14/05/2012 23:25
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20/05/2010 23:05
 
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Dopo le recenti affermazioni che hanno interessato Punt, a seguito delle analisi condotte sulle due mummie di babbuini conservate al British Museum, si è inevitabilmente rinnovato il mio interesse sulla localizzazione di questo luogo misterioso. Mi sono quindi riletta tutto quanto sin qui pubblicato per giungere al termine con alcuni interrogativi.

Innanzitutto, possiamo affermare con certezza che l'epiteto "Ta Netjeru", "La Terra degli Dei", fosse strettamente riferito a Punt? Non potrebbe invece definire una regione geografica più ampia, di cui anche Punt faceva parte?

Inoltre, leggo spesso che Punt dovesse trovarsi a Sud dell'Egitto e secondo questo criterio, è evidente, sono state condotte le recenti analisi e interpretati gli esiti delle stesse. Eppure, in un certo numero di documenti dell'epoca apprendiamo che questo luogo, o la regione che lo conteneva, fosse noto anche come "Orizzonte del sole". Un indizio che dovrebbe suggerire che Punt si trovasse nella stessa direzione in cui l'astro sorgeva, come peraltro confermato da alcune iscrizioni di cui sono venuta a conoscenza durante le mie ricerche.
Nell'Osireion, ad Abydos, ad esempio, Seti I fece registrare che il Sole sorge nel sud-est di Nut (il cielo), dietro Punt. Ma non è un riscontro che troviamo soltanto nei testi religiosi. Un frammento di statua, risalente alla XXVI dinastia (e qui sorge un altro interrogativo: perchè si affeerma che di Punt si perdono le tracce con il termine del Nuovo Regno, quando invece possediamo riscontri ben più tardi?), contiene un'iscrizione la quale recita che "Punt è ad est delle province degli Dei", ovvero ad est dell'Egitto.

Mi pare, poi, di ricordare che la spedizione inviata da Hatshepsut alla volta di Punt impiegò tre anni per rientrare a Tebe. Se, effettivamente, con questo nome si riferissero alla regione dell'Eritrea/Etiopia, possibile che ci volesse un tempo così lungo per compiere quel viaggio andata/ritorno?
20/05/2010 23:33
 
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Non so rispondere a tuttgli interrogativi che poni, però volevo provare a buttare lì una considerazione. Ovvero: l'Etiopia/Eritrea si trova vicino alla Somalia, e a separarla dall'Egitto c'è il Sudan. Forse tre anni, con il deserto, e la mobilità dei cammelli, potrebbero essere accetttabili... Okay, lo so, forse ho detto una castroneria, ma non prendetevela...
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20/05/2010 23:33
 
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Vedo che nessuno ha ipotizzato che possa essere lo Yemen, che, a sentire alcuni storici, era il regno di Saba. Il fatto che poi l'incenso sia una pianta somala...direi che è da dimostrare, e comunque, vista la ricchezza di Saba, potevano pure importarselo...
Inoltre quel regno aveva contatti con Israele (cfr. la leggenda della regina di Saba) per cui li poteva avere tranquillamente con l'Egitto e quando Hiram va a procurarsi le ricchezze per il tempio...o la regina era già a Gerusalemme o tornò con lui...
Insomma come tutte le antiche leggende...documenta non abemus e dunque vale tutto ed il contrario di tutto (oggi gli elefanti sono nella savana...ma 5000 anni fa?)
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20/05/2010 23:39
 
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In realtà, lo Yemen è tra le prime escluse, secondo gli esiti delle analisi condotte di cui puoi leggere qui:

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9250059
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20/05/2010 23:42
 
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Re:
Hatshepsut76, 20/05/2010 23.33:

Non so rispondere a tuttgli interrogativi che poni, però volevo provare a buttare lì una considerazione. Ovvero: l'Etiopia/Eritrea si trova vicino alla Somalia, e a separarla dall'Egitto c'è il Sudan. Forse tre anni, con il deserto, e la mobilità dei cammelli, potrebbero essere accetttabili... Okay, lo so, forse ho detto una castroneria, ma non prendetevela...




Hat, si misero in viaggio per terra e per mare, secondo quanto ipotizzato anche a seguito del ritrovamento di alcuni resti di navi, rinvenuti in una grotta sul Mar Rosso. Niente cammelli all'epoca di Hatshepsut ;)

[Modificato da -Kiya- 20/05/2010 23:43]
20/05/2010 23:45
 
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Ho avuto un lapsus; in effetti ci ho pensato dopo che avevano utilizzato la nave, anche se non ricordavo si mossero anche per terra... Ho effettuato ricerche e dal Cairo fino ad Addis Abeba sono 2500 km. Penso possa essere considerata una distanza più o meno attendibile, che però non so quantificare in tempo...
[Modificato da Hatshepsut76 20/05/2010 23:53]
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20/05/2010 23:50
 
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Ho trovato un articolo che riferisce del ritrovamento di navi sul Mar Rosso, ma non si tratta di quelle utilizzate all'epoca di Hatshepsut...... Con ogni probabilità se ne parlò anche qui, su EgiTToPhiLìa, ma al momento non ho ancora individuato la discussione.
Ne riporto i contenuti qui:


I resti delle più antiche navi del mondo sono stati portati alla luce da un équipe di ricercatori napoletani e americani.
Le navi erano usate per le missioni commerciali verso la mitica "Terra di Punt". Lo dimostra una cassa scoperta accanto ad uno degli assi dello scafo di una nave, sulla quale è stata trovata la scritta "Le meraviglie di Punt". Quasi fosse un antico marchio di qualità.
Si tratta di una scoperta archeologica di grande rilievo perché fino ad oggi si riteneva che gli antichi egizi non fossero in grado di compiere navigazioni oceaniche e che le loro possibilità si limitassero ai viaggi lungo il Nilo e lungo le coste del Delta. Invece grazie agli scavi compiuti dal gruppo di archeologi dell'Istituto Orientale di Napoli e archeologi americani dell'Università di Boston, non solo sono emersi i resti di alcune imbarcazioni, ma soprattutto, è venuta alla luce quella che, a tutti gli effetti, sembra essere una vera e propria base navale. Fatto questo che dimostra che per gli antichi egizi la navigazione in mare aperto era tutt'altro che occasionale.

Inoltre la scoperta offre una conferma diretta di quanto descritto in alcuni antichi papiri a proposito di una missione organizzata: dalla regina Hatshepsut verso la mitica "Terra di Punt" che ora sembra essere definitivamente collocata tra l'Etiopia e lo Yemen, proprio a cavallo del tratto finale del Mar Rosso. Le assi e le travi di legno di cedro del Libano e di acacia che appartenevano alle antiche navi, sono però ancora più antiche della regina Hatshepsut che governò l'Egitto intorno al 1479-1457 avanti Cristo. Stando ai primi rilievi sembra infatti che risalgano all'epoca di un'altro faraone, Amenemhat III che regnò tra il 1807 e il 1797 avanti Cristo e che pure organizzò diverse spedizioni nella Terra Punt.

Proprio verso questa destinazione facevano servizio le navi scoperte dagli archeologi napoletani. Su questo non ci sono dubbi. La loro base operativa si trovava sulla costa del Mar Rosso, nel sito che oggi si chiama Marsa Gawasis e che si trova una ventina di chilometri a Sud della città di Port Safaga. Qui i marinai egizi scaricavano le loro merci e sostituivano quelle parti della nave che si erano logorate o danneggiate durante la crociera lunga oltre duemila chilometri.

Nella base navale trovavano tutto il necessario per le riparazioni. In alcune caverne scavate a mano infatti i ricercatori hanno scoperto, in stato di quasi perfetta conservazione, il cordame necessario per manovrare le vele, alcune casse per caricare e scaricare le stive, frammenti di tessuti per le vele e anche vasellame, ancore e altro materiale. Secondo le stime ad ogni missione dovevano partecipare almeno 3700 marinai.

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20/05/2010 23:54
 
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Trovata in rete, sul sito di "Le Scienze" la notizia relativa al ritrovamento di resti di navi, ipoteticamente parte della flotta di Hatshepsut. Risale all'aprile del 2005, quando ancora EgiTToPhiLìa doveva nascere.
Eccone il testo:


In due grotte sulla costa del Mar Rosso sono stati rinvenuti i resti di antiche navi egiziane per la navigazione marina commerciale

Un team di archeologi ha annunciato di aver trovato in due grotte sulla costa egiziana del Mar Rosso i primi resti finora recuperati di antiche navi egiziane per la navigazione marina. Presso lo stesso sito i ricercatori hanno anche trovato frammenti di ceramica che potrebbero aiutare a risolvere alcune controversie sull'estensione dei viaggi commerciali degli antichi egizi. Ma i dettagli del ritrovamento restano ancora vaghi. Kathryn Bard dell'Università di Boston, che ha diretto gli scavi insieme al collega italiano Rodolfo Fattovich nel dicembre 2004, ha rivelato alla newsletter settimanale della propria università che il team ha trovato molti oggetti, fra i quali legname e corde, all'interno delle grotte artificiali situate presso il sito archeologico costiero di Wadi Gawasis. Secondo la ricercatrice, le ceramiche rinvenute potrebbero risalire a una celebre spedizione navale della regina Hatshepsut nel 15esimo secolo a.C. verso la misteriosa terra di Punt dove veniva prodotto incenso. Questo viaggio è descritto in dettaglio nei bassorilievi del tempio di Hatshepsut sulla riva ovest del Nilo, vicino alla moderna Luxor.

[Modificato da -Kiya- 20/05/2010 23:55]
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- ShemsetRa -
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21/05/2010 20:38
 
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Secondo me gli egizi non avendo cartine, mappamondi e altre cose di questo genere, in particolare all'epoca dei primi viaggi, quindi Antico Regno e precedenti, non potevano immaginare la direzione finale di un viaggio, o la collocazione spaziale di un luogo così remoto.
Però quando una spedizione partiva per Punt tutti si rendevano conto che, lasciando la Valle del Nilo un po' più su o un po' più giù, si incamminava comunque verso est, attraversando le uadi del Deserto Orientale.
La gestione del percorso via mare e poi di nuovo via terra era un problema degli appartenenti alla spedizione, non di chi la inviava.

La durata di una spedizione poi, in particolare quelle dell'anchità, non è strettamente collegata alla lunghezza del percorso e alla sua difficoltà, ma a tanti altri aspetti, trascurabili per chi non ci deve andare.
E qui possiamo fare varie considerazioni: chi andava conosceva la strada? ci era già andato? qualcuno gli aveva spiegato? i missionari si tramandavano di padre in figlio, verbalmente, a memoria, le istruzioni per il viaggio? si andava abbastanza spesso da ricordare il viaggio precedente?
Forse all'epoca di Hatshepsut erano già passati molti anni dall'ultimo viaggio e le indicazioni erano andate perdute, o si erano modificate nel tramandarle oralmente, o si trovavano su vecchi papiri inutilizzabili, quindi i suoi inviati si persero lungo il tragitto.

Sentite quest'ultima idea: forse i suoi inviati si persero ed approdarono in un paese diverso da quello in cui arrivarono gli uomini di Sahura, ma trovando gli stessi prodotti, e potendo effettuare gli stessi scambi, attribuirono (in buona fede, ma anche no) il nome tradizionale di Punt al paese visitato.
Vabbè, fantaarcheologia...
[Modificato da pizia. 21/05/2010 20:41]
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
22/05/2010 08:59
 
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Dopo diversi tentativi sono riuscito a rientrare...speriamo di aver risolto.

Torno IT:

Allora Punt è la terra degli dei, però sarebbe ubicato in posti dove allora non c'erano civiltà pari a quella egizia o comunque (Nubia a parte) non abbiamo riscontri di civiltà pari alla stessa in Etiopia, Sudan o Eritrea.

Il tutto non mi torna, la terra degli dei non dovrebbe essere un posto in cui ci sia una splendente civiltà?

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