- Hapuseneb Il Primo Profeta di Amon
Titolare della TT 67, Hapuseneb fu un importantissimo dignitario durante il regno della regina Hatscepsut.
Era figlio di Hapu, terzo sacerdote lettore di Amon e nipote di Imhotep, visir del sud di Tutmose I e di Ahotep, ornamento reale, TT 66. della famiglia faceva parte un fratello, Sa-Amun, scriba del tesoro di Amon e una sorella, Ahmose.
Ebbe tre figli: Djehutjmes-machet, User-pekht, Aa-cheper-ka-ra-Nefer; e tre figlie: Henut, Henut-nefert, Sen-Seneb, Ta-em-resefu
I suoi titoli furono:
Primo profeta di Amon:
Principe ereditario
Conte
Tesoriere del Re dell’ alto e Basso Egitto
Sovraintendente di tutte le opere del Re
Sovraintendente di tutti i sacerdoti dell’ Alto e Basso Egitto
I quali vanno aggiunti: i titoli che ci danno un'idea approssimativa dell'importanza che aveva per la regina:
Nobile,
Compagno Unico
grande compagno
Beneamato
Custode del sigillo reale,
Sovrintendente della costruzione della tomba reale
A causa del scarso numero di documenti è difficile descrivere il corso della sua carriera con una certa sicurezza-
Hapuseneb, sommo sacerdote di Amon, visir, capo di tutti i sacerdoti di tutti i templi, ebbe concentrato nella sua persona la massima potenza politica e religiosa d'Egitto. Senenmut, sovrintendente della regina, architetto regio, capo di tutte le opere, tutore di Neferu-Re.
Hapusoneb e Senemut, furono i principali collaboratori della regina, anzi Hapusoneb come Primo Profeta di Amon, gli fornì il supporto alla sua legittimazione come faraone.
Per questo scopo fu concepito il mito religioso più bello mai conosciuta nella storia d'Egitto, il mito della teogamia, cioè il divino matrimonio tra un essere mortale e un Dio, dichiarando Hascepsut figlia del Dio Amon e della regina Ahmes.
Parole pronunciate da Amon-Ra, il signore dei troni delle Due Terre, in presenza di esso. "Heqauaset Amenhotep (Amun è soddisfatto, sovrano di Tebe) Hascepsut questo è il nome di questa mia figlia che ho posto nel tuo corpo -, queste parole uscirono dalla sua bocca - Lei eserciterà una eccellente regalità. Lei è la mia creatura, lei è il mio dono, la mia corona è sua, che ella regni sulle Due Terre, che ella possa regnare per tutta la vita.”
La teogamia divenne di fatto uno strumento politico e religioso per confermare il proprio potere e la sua legittimità al trono. E così Hapuseneb elevò soprattutto la sua sovrana adorata da mortale a figlia carnale del grande Dio Amon di Tebe.
Resta da discutere se, pur con tali poteri, non detenesse anche la carica di visir. Il titolo di visir, tuttavia, è che alcune delle iscrizioni gli è attribuito, può indicare una posizione di possesso temporaneo per aumentare il suo potere ha le cariche di " governatore del Sud, prefetto e visir ". Sappiamo che, da Tuthmosis III in poi i titoli di "Visir del Sud" e "Visir del Nord" appaiono molto spesso. Inoltre è certo che non c'è nulla che dimostra che l'amministrazione doppia di Kemet, non fosse tenuta in una stessa persona.
Comunque sembra che sotto il regno di Hatshepsut, c'era un solo visir, anche se l'Egitto, e come la tradizione ha dichiarato, era diviso in Alto e Basso.
Bisogna comunque riconoscere che il successivo visir, Ametju detto Ahmose, entrò in carica l’ anno V di Tutmose III.
Nella sua tomba è rappresentato nella importante spedizione inviata nel VIII anno di regno della regina per la terra di Punt, guidata dal Cancelliere Néhésy. Di quella spedizione fu senz’ altro, come il più vicino consigliere della regina, il principale organizzatore della spedizione e, come responsabile del dominio di Amon, il principale beneficiario.
Un’ iscrizione nella sua tomba elogia il sommo sacerdote e fa luce su alcuni tratti della sua personalità, sottolineando la sua importanza:
"Il nobile, il principe, che si avvicina al corpo divino, i cui favori sono stabili e grande amore che ispira, che lo fa eminente al palazzo reale, il dotto, iniziato ai misteri della Enneade divina, superiore dei segreti dei due urei, il direttore delle più alte cariche, il sommo sacerdote di Amon, Hapuseneb."
La tomba è stata per lungo tempo in preda al degrado, usata come stalla e la decorazione originale quasi tutta distrutta. Rimangono le scene del trapianto degli alberi, di lavori artigianali e di Hapuseneb di fronte al tavolo delle offerte.