Amenemhat, Supervisore dei granai di Amon
Titolare della TT 82, Amenemhat, fu scriba, supervisore dei granai di Amon e steward del visir Useramon.
Amenemhat era figlio del supervisore del catasto Tutmose e della dama Antef. Nella sua tomba ci presenta anche la moglie Baketamun, “signora della casa” e i suoi figli, l’ omonimo Amenemhat, abbigliato come un sacerdote SEM e Amenhotep. Altri due figli di nome Amenemwaskhet e Useramun sono raffigurati rispettivamente nella stanza interna sella sua tomba.
Il piano della tomba è quello consueto a T, un corridoio porta alla sala tradizionale trasversale, da cui deriva un secondo passaggio che conduce alla camera sepolcrale. In questa apre un pozzo di circa 9 metri di profondità che porta ad una serie di ambienti sotterranei, un ipogeo e, soprattutto, una camera sepolcrale con le pareti completamente ricoperte con testi di estrema importanza.
Amenemhat era "l’ amministratore del visir," e "lo scriba contabile del granaio di Amon", a Tebe, durante il regno di Thutmose III. Appare a prima vista come un dignitario di secondo livello, ma in effetti come vice del visir Usermont e soprattutto amministratore dei granai di Amon ricopriva incarichi molto importanti, come dimostra la qualità della sua sepoltura.
Su entrambi i lati della porta del santuario, Amenemhat ha dipinto due stele, due cosiddetti testi autobiografici. Le due stele sono molto danneggiate, ma quella a ovest reca una la data dell’ anno XXVIII di Tutmosi III.
Nella prima stele, Amenemhat rende conto della sua attività al servizio del visir Useramon, e delle importanti responsabilità affidategli.
Elogia il visir, per sottolineare che la bontà della sua opera fu dovuta anche al merito suo e che la fiducia che il re diede al suo ministro fu la stessa di quella accordata a Amenemhat da Useramon, dal momento che i compiti affidati a Useramon dal palazzo furono sempre supervisionati da Amenemhat.
La seconda stele, più danneggiata, menziona l’ attività finanziaria del tempio di Amon, le feste religiose da lui organizzate.
La prima stanza, nonostante il tempo e il degrado ne abbia compromesso le immagini ci offre molte informazioni su Amenemhat.
In una scena speculare Amenemhat reca offerte e preghiere due visir a Useramon e a suo padre Ametju che lo precedette.
Sulla parete ovest di questa stanza, divisa in due registri, Amenemhat volge le spalle all’ ingresso della tomba e offre a due gruppi di persone . Nel registro superiore sono i suoi antenati.
Di fronte dei suoi antenati, Amenemhat alza il braccio destro per l'offerta, e recita una preghiera.
I suoi antenati sono seduti a coppie davanti a un tavolo carico di offerte.
Le immagini femminili sono state tutte scalpellate da parte dei monaci copti che usarono per qualche tempo le tombe, segno che l’ intolleranza è uguale in tutte le epoche.
Le tre coppie in basso rappresentano i genitori e i nonni, mentre due donne del registro superiore sembrano essere loro sorelle, sedute con i loro mariti, e la terza coppia, in centro sarebbero i genitori del loro fratello maggiore Houmichaou, steward del visir Ametju.
Interessante su una parete i resti di una scena raffigurante la caccia all’ ippopotamo. Scena che rappresenta lo stesso Amenemhat assimilato a Horus che lotta contro Set, il caos, e mantiene l’ ordine nell’ universo.