| | | OFFLINE | | Post: 6.318 Post: 5.073 | Registrato il: 14/09/2006 | Colei/Colui che siede alla destra della Sacerdotessa | Capo del Tesoro | Scriba del Tempio di Thot | |
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06/08/2008 12:45 | |
...faccio un mio ragionamento sulla "storicità" (ovvero sull'affidabilità) di quanto scrive Erodoto, l'onnipresente Erodoto, il tuttologo Erodoto... e per far questo vorrei fare un esperimento.
Siamo nel 2000, siamo un Erodoto italiano e, nella nostra Italia (badate, non in un paese per lui straniero in cui aveva necessariamnte bisogno anche di un interprete), vogliamo scrivere la storia della nostra Nazione nel 600 a.C. (più o meno quando venne fondata Roma) senza ricorrere alle Enciclopedie, ne' tantomeno ad Internet, nè possiamo avvalerci di alcuna fonte già esistente perchè, magari, nascosta nella Biblioteca Segreta Vaticana.
A chi potremmo rivolgerci? Potremmo tentare con i passanti, ma avremmo scarse notizie e quelle che avremmo sarebbero decisamente molto, ma molto lacunose e quasi sicuramente errate!
Allora, sapendo che il sapere si è sempre conservato nei templi, potremmo rivolgerci ai templi del 2000 di Roma, ovvero alle chiese ed ai preti (ricordate che non possiamo attingere da fonti scritte)... ma faremmo un errore ancora più grande perchè quei preti servono una divinità che, nel 600 a.C. neppure esisteva e che, anzi, con le divinità pagane dell'epoca ce l'hanno a morte.
Cosa otterremmo? Notizie, se va bene, viziate dal preconcetto, quando non, addirittura, notizie completamente errate per l'ignoranza di chi tenta di dare risposte a domande che, già di per se, sarebbero difficili da porre.
Ecco, Erodoto, vissuto nel 4-500 a.C., ha scritto le sue storie (che nel caso dell'Egitto volevano risalire addirittura a 2400 anni prima) basandosi su questi stessi strumenti. Vi chiedo, perciò, quale valenza possono avere da un punto di vista storiografico e di veridicità?
Del resto, non dimentichiamo che Cheope, secondo lui, aveva fatto prostituire la figlia per costruire la sua piramide...
Certo Erodoto è il padre della Storia, ma non nel senso che intendiamo di "verità storica", bensì di un metodo e di una passione che, da lui in poi, venne in qualche modo regolamentata. |