| | | OFFLINE | | Post: 2.316 Post: 1.739 | Registrato il: 22/05/2007 | EgiTToPhiLo/a | Scriba | |
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05/08/2008 17:17 | |
Ho grande difficoltà a seguire i ragionamenti sull’attendibilità delle testimonianze degli autori classici.
La linea telefonica fa letteralmente schifo e il caldo la fa da padrone.
Ho la testa piena di decani e ore della notte e non riesco a concentrarmi su altri argomenti.
Io sono tra coloro che considerano Erodoto il padre della Storia. Egli ha indagato sulle civiltà dei popoli del Mediterraneo e ha cercato di giustificare certe similitudini fra le varie culture.
Il fatto che alcune affermazioni di Erodoto non siano facilmente comprensibili potrebbe essere legato alla nostra “ignoranza” e alla incapacità di seguire il ragionamento di Erodoto.
In merito ai “dodici dèi” sono convinto che non si tratti di una invenzione dello storico greco, ma di una realtà a noi sconosciuta.
E’ presumibile che il primo gruppo di otto dèi sia connesso alla cosmogonia di Menphy e Heliopolis. Questo gruppo potrebbe essere stato rinnovato e portato a dodici dopo il 1° Periodo Intermedio, con l’aumento di importanza dei principi dell’Alto Egitto.
Nel 1° gruppo di otto dèi mancavano infatti divinità di grande importanza per le città dell’Alto Egitto: Min, Montu, Amon, ecc.
Non è facile ricostruire la prima configurazione del 1° gruppo dei dodici dèi e la seconda configurazione di cui parla Erodoto, ma ciò non toglie che si ci possa tentare.
In merito al parallelismo da me proposto fra Montu e Arsafe, non mi sembra che ci troviamo di fronte a delle assurdità.
Entrambi sono divinità guerriere, anche se rappresentate rispettivamente con testa di falco e di ariete.
Non credo sia valido il discorso della distanza fra i due centri sacerdotali. Arsafe nasce sicuramente durante il 1° Periodo Intermedio, quando era in corso la trasformazione della teologia solare. Finiva l’età del Toro e incomincia quella dell’Ariete e nell’Alto Egitto nasceva prepotentemente il culto di Amen. Non mi sembra proprio strano che l’ariete si imponga in tutto l’Egitto, sostituendo eventualmente altre rappresentazioni delle divinità.
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