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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Chi fu: Mahirpra/Maiherperi/Mahirper

Ultimo Aggiornamento: 08/02/2008 15:43
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21/05/2007 16:08
 
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..non siamo mostri sacri, anche noi continuiamo ad apprendere:"nessuno nasce imparato"! [SM=x822752]

[Modificato da Maat Ka Ra 21/05/2007 16.09]

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21/05/2007 16:55
 
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...parla per te...forse non sono sacro, ma MOSTRO sicuramente si [SM=x822710] !

ops, scusate l' [SM=x822742]
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Re:

Scritto da: Maat Ka Ra 21/05/2007 16.04
dimenticavo: sia questo sito che la Prof Desroches Noblecourt parlano si parrucca sulla mummia di Maiherpera...può darsi he sia effettivamente una parrucca e che dalle foto che si possono reperire in giro per il web non si noti la differenza. La Noblecourt parla addirittura di "riccioli biondi" (????), ma secondo me è un errore di traduzione... [SM=x822741]

[Modificato da Maat Ka Ra 21/05/2007 16.07]





confermo la tesi della parrucca che risulta essere praticamente "incollata" al cuoio capelluto rasato. A ben guardare si nota una sorta di resina "impastata" lungo l'attaccatura, ma avrei giurato fossero residui delle resine di imbalsamazione.
I riccioli biondi.... beh, quelli mi paiono assurdi! E' evidente che se di parrucca si tratta, riprendeva il probabile stile della capigliatura effettiva. Tuttavia non basta a dubitare che ci troviamo al cospetto di un nubiano.

Per Roberta: ho capito bene? stai dicendo che già sapevi tutto quanto sitiamo scrivendo? [SM=x822734]

se è così, spero tu vorrai accogliere il mio invito a procedere con un riassunto adeguato tratto dalle informazioni in tuo possesso. Non è la reverenza che ci attendiamo di ricevere, ma, semmai, la collaborazione [SM=x822714]
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21/05/2007 21:53
 
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A questo punto potrei invocare un errore di traduzione,ma poichè parliamo la stessa lingua non è questo il caso......allora mi sono espressa male : certo non volevo intendere di sapere TUTTO ,ho solo detto di conocere bene le foto e di sapere la tipologia degli oggetti rinvenuti ! In effetti all'inizio mi ero introdotta nella discussione "il soldato" per via dei miei ricordi che ,peraltro, ho ben spiegato. Per quanto riguarda poi la migrazione dell'argomento mahirpra in altra sede (vedi Tantanuet) ho pensato che si erano creati cerchi nell'acqua come quando si lancia un sasso......quindi lungi da me pensare che quello che apprendo da voi tutti sia superfluo,anzi credo che per me sia fondamentale. Vorrei non aver urtato la suscettibilitè di nessuno credetemi ! Forse rileggendo quanto ho scritto nell'ordine......sarò compresa e perdonata, qualora si fosse pensato ad una polemica sinceramente inesistente ! Ciao grazie [SM=x822746]
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22/05/2007 00:07
 
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ma io non intendevo essere affatto polemica [SM=x822712]

credevo che la faccina in chiusura ( [SM=x822714] ) lasciasse intendere i miei toni, non seri, ma visto che non è stato così me ne scuso.

Quello che volevo dire è:

se hai ulteriori info in proposito, scrivile senza remore. Il timore reverenziale nei nostri confronti non è affatto dovuto, scrivi e non preoccuparti di eventuali "figuracce". Qui siamo soggetti tutti alla possibilità di commettere errori. Nessuno di noi è un professionista finito [SM=x822713]


In buona sostanza, non frenarti: se vuoi condividere qualcosa con noi, fallo con tutta la tranquillità necessaria. Come vedi basta una piccola goccia per dar vita a un fiume [SM=x822708]

[Modificato da -Kiya- 22/05/2007 0.08]

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per onestà
22/05/2007 19:22
 
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Vi posto quanto trovato in prima battura sulla tomba di Maiherpri.

Alla fine di marzo del 1899, Victor Loret porta alla luce il primo ipogeo inviolato.
Non potremo mai rammaricarci abbastanza del fatto che questo straordinario successo non sia mai divenuto oggetto di alcuna pubblicazione.
E’ desolante constatare che non rimane nessuna pianta e nessuna fotografia e che i pochi appunti sono per sempre perduti mentre gli oggetti sono stati dispersi in diversi musei e talvolta risultano introvabili o venduti sul mercato delle antichità.
Nella camera funeraria di questa tomba, che sarà classificata con il n° 36, vi è un sarcofago nero, ornato di figure di divinità dorate, contenente due feretri mummiformi anch’essi dorati ma vuoti; lì accanto, un sarcofago in legno di cedro nero ospita la mummia di Maiherpri, il cui nome significa “IL LEONE SUL CAMPO DI BATTAGLIA”.
Certo il coperchio è stato spostato e qualche gioiello forse tolto, ma molti oggetti, nella minuscola stanza, sono ancora al loro posto.
…………………………….
Secondo i suoi titoli, Maiherpri era “Figlio del KAP”, ossia di un’istituzione reale che si occupava dell’educazione dei principi e di alcuni figli di dignitari, e ricopriva la funzione di “Porta Ventaglio alla Destra del Re”.
Ma di quale re?
Non c’è nulla che lo indichi.
Lo stile della tomba evoca la XVIII dinastia, e data la vicinanza della tomba di Amenhotep II, si è formulata l’ipotesi, spesso trasformata in certezza, che Maiherpri fosse un fedele compagno d’armi di questo faraone, ma non c’è nessun indizio che permetta di affermarlo con sicurezza.
Secondo un’altra ipotesi, Maiherpri sarebbe stato amico d’infanzia di Thutmosi III.
Quando vengono tolte le bende, il 22 marzo 1901, appare una splendida mummia, che era stata protetta da tre bare in legno; capelli corti, crespi, la pelle nera indicano senza dubbio che era un nubiano, un uomo dal viso magnifico, che esprimeva una serena dignità.
I nibiani fornivano all’Egitto corpi scelti e soldati valorosi; il nome Maiherpri fa pensare a un guerriero capace di combattere come un leone, animale che simboleggia anche la vigilanza.
L’esame della mummia dimostra che il nubiano non era stato ucciso da una ferita.
Sotto l’ascella sinistra vi è orzo germogliato: il seme che marcisce in terra e riprende vita al momento della germinazione evoca la resurrezione di Osiride.
Resta da sapere perché Maiherpri si trovi nella Valle.
Il suo titolo di “Figlio del Kap” indica che suo padre o sua madre erano legati alla famiglia reale e che lui aveva beneficiato dell’educazione impartita a palazzo.
La mummia sembra appartenere a un uomo giovane, ma le opinioni degli specialisti sono varie.
In questa tomba intatta, che offre il quadro del materiale funerario destinato ad accompagnare il defunto nell’altro mondo, vengono rinvenuti vari oggetti: innanzitutto, come si è già detto, la reliquia osiriana che evoca il processo della resurrezione attraverso la germinazione dell’orzo, e che al contempo rappresenta uno degli alimenti base serviti durante l’eterno banchetto dell’aldilà; è il simbolo chiamato “l’Osiride Vegetante”.
Inoltre , vi è una ciotola blu ornata di pesci, gazzelle e fiori, che evocano la rinascita e insieme il dominio che il giusto esercita sul mondo animale e vegetale; un vaso di profumo ancora sigillato, è invece, il simbolo dell’essenza del divino che l’anima immortale respira; vi sono poi del vasellame contenente olii sacri, utilizzati al momento del rituale di rigenerazione, un gioco di Senet che offriva al viaggiatore dell’altro mondo la possibilità di disputare una partita con l’invisibile, dei braccialetti che servivano a proteggere i punti di energia distribuiti sul corpo e, infine delle frecce che facevano fuggire i nemici dell’aldilà.
Non bisogna dimenticare due collari da cani in cuoio, uno decorato con scene di caccia, l’altro con cavalli; i fedeli compagni di Maiherpri lo seguivano così nell’altro mondo, e come incarnazioni di Anubi erano anche incaricati di accoglierlo e di guidarlo lungo i luminosi sentieri dell’eternità.


Fonte: LA VALLE DEI RE – Storia e scoperta di una dimora eterna
Di Chistian Jacq
I edizione Oscar saggi marzo 1998.

Cercherò ulteriori notizie, per ora

Ciao, BATA [SM=x822715]
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22/05/2007 22:33
 
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"Il leone sul campo di battaglia".... calza a pennello con il personaggio descritto. E' infatti confermato dalla presenza di faretra e frecce e dall'amore per i suoi cani che egli fosse un amante della caccia, una guardia personale del Re (lo dicono i suoi titoli) e probabilmente un combattente. Ma dobbiamo credere davvero che, come sostenenvano gli antichi egizi, il nome designasse il destino di una persona o forse, invece, vi sono casi (a noi non noti perchè non documentati) in cui il nome di nascita veniva sostituito in età adulta con un nome più consono alla personalità di chi lo portava?
Certo, questo sarebbe in controtendenza con quanto ci è stato tramandato sul rapporto che gli egizi avevano con il proprio nome e soprattutto con l'importanza che gli era riconosciuta. La cancellazione del nome comportava l'oblio.... eppure il caso di Maiherpra non è certo l'unico che calza a pennello sul suo possessore. Lo stesso "Kiya" che io amo particolarmente, significa "ragazza gioiosa, allegra", il che lascerebbe presupporre che chi lo portò in origine fosse una persona solare. Nefertiti... La bella che viene... in questo caso bisogna forse pensare che davvero la regina era una straniera giunta in Egitto e ribattezzata, attribuendole un nome che ne ricordasse la provenienza da un altro paese?

E' su queste domande che mi sono chiesta più volte se quanto documentato per Amenhotep Iv, poi Akhenaton (riferito al cambio nome), non fosse in realtà una prassi più diffusa di quel che pensiamo....
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23/05/2007 00:50
 
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ora direi che il quadro storico è sufficientemente completo, almeno per quanto è stato reso noto nel corso del tempo, dopo la scoperta della KV36.

A questo punto mi piacerebbe sentire i vostri pareri a riguardo a proposito di Mahirpra. Secondo voi accanto a quale sovrano visse e che lignaggio aveva? era un principe nubiano educato nel KAP o il figlio di "secondo letto" di un Re... o magari di una Regina?

Inoltre, ritenente attendibile che la presenza di una tela con impresso il cartiglio di Hatshepsut, avvolta intorno al suo corpo, sia giustificabile con l'affermazione che si trattasse di un bene prezioso in quanto di antiquariato, al quale il "Leone sul campo di battaglia" teneva particolarmente? [SM=x822734]
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Tempio di Thot

23/05/2007 09:54
 
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Secondo i suoi titoli, Maiherpri era “Figlio del KAP”, ossia di un’istituzione reale che si occupava dell’educazione dei principi e di alcuni figli di dignitari



...che io sappia il "Kep" venne istituito, con ammirevole lungimiranza, da Thutmosi III ed accoglieva, oltre i figli della Corte, anche i principi "stranieri", ovvero i figli dei re vassalli (una sorta di ostaggi di lusso) che così imparavano ad apprezzare le Due Terre ed in futuro, quando sarebbe toccato a loro sostituire gli augusti genitori sui rispettivi troni, avrebero dimostrato maggiore lealtà nei confronti della terra che li aveva allevati ed educati.

...

Il suo titolo di “Figlio del Kap” indica che suo padre o sua madre erano legati alla famiglia reale e che lui aveva beneficiato dell’educazione impartita a palazzo.



...non necessariamente "legati alla famiglia reale", potevano anche essere "solo" Re vassalli (magari nubiani).

Non bisogna dimenticare che secondo alcuni studiosi, Maiherpi potrebbe essere stati figlio di un Re (viene azzardato Amenhotep III -il che significa che sarebbe stato fratello di Akhenaton-, o Thutmosi IV) e di una concubina nubiana, ma se così fosse, possibile che non ci sia alcun riferimento nella tomba alla paternità "divina"?

La presenza del telo con il cartigio di Hatshepsut potrebbe, secondo me, fornire un indizio da non trascurare sul periodo della morte.
Questa potrebbe essere avvenuta non molto tempo dopo la morte della Regina, durante il regno di Thutmosi III perciò, quando, magari, poteva essere "avanzato" agli imbalsamatori uno scampolo non usato della precedente sepoltura.

Questa ipotesi giustificherebbe, inoltre, l'appartenenza al Kep di Maiherpi mentre la sua sepoltura nella Valle potrebbe confermare, ad esempio, un suo legame di parentela (o di strettissima amicizia) con il faraone regnante.
Sappiamo, inoltre, che il terzo Thutmosi sale al trono intorno ai 35-36 anni d'età mentre è dibattuta l'età da attribuire a Maiherpi (si parla di 20 anni, ma non si esclude ne avesse molti di più). In entrambi i casi l'età potrebbe corrispondere a quella di un fratello minore (figlio di una concubina nubiana, non destinato al trono, o di un Funzionario nubiano di corte), o di un "compagno di scuola" del Re.

[Modificato da Hotepibre 23/05/2007 9.56]

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23/05/2007 10:13
 
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...aggiungo ancora qualcosa al mio ragionamento:

Hatshepsut, come sappiamo, inviò una missione commericale nella favolosa "terra di Punt" che si suppone sia situata nell'area della odierna Somalia.

Ora, i capelli (o la parrucca) di Mehierpi ricordano proprio le acconciature di quei popoli.

Inoltre, già precedentemente un altro Re (Pepi II della VI DInastia)aveva inviato missioni nella terra di Punt e si era fatto portare un "esemplare" di indigeno locale (in quel caso si trattava di un nano).
Perchè non ipotizzare che altrettanto abbia fatto Hatshepsut? Poteva trattarsi anche di un figlio della rugosa e flaccida Regina di Punt (come appare nei rilievi di Deir el-Bahari), ed in tal senso Hatshepsut (regina pacifica) potrebbe essere stata, in realtà, colei che "in nuce" avrebbe dato origine a quello che poi il suo successore (un guerriero) avrebbe trasformato in una sorta di "accademia militare", ovvero il Kep a cui Maiherpi apparteneva.
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