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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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La Grande Piramide di Cheope

Ultimo Aggiornamento: 07/02/2009 12:07
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
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S3t n m3't -
19/01/2006 15:38
 
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La piramide di Cheope si erge maestosa con le quattro facce ordinate secondo i punti cardinali. Era rivestita di blocchi bianchi levigati con un perimetro di un chilometro. La sua area potrebbe contenere il duomo di Firenze, quello di Milano, la basilica di San. Pietro, l’abbazia di Westminster e la chiesa di Saint Paul. L’ingresso è caratterizzato da uno stretto cunicolo, alto 1,19m , largo 1,04m e con l’inclinazione di 26° 31’ 23”. Tale cuniculo discende nella parte inferiore della piramide per poco più di 105 metri e sbocca in una stanza rozzamente intagliata. A 18 metri dall’ingresso comincia un secondo corridoio ascendente per 40 metri a 26° di inclinazione. Esso sbocca nella grande galleria in direzione Nord-Sud, e con un breve tratto di corridoio orizzontale giunge nella camera della Regina (5,74 m X 5,23 m, h 6,23 m). In questa camera sono stati scoperti dei cunicoli, “condotti d’aria”, che non sboccano all’esterno. Dal livello della camera della Regina inizia la grande galleria che è alta 8,53m, è simile ad una scalinata senza gradini, che parte da una altezza di un metro dal pavimento e mostra i segni di una ringhiera e delle tacche per infilare i piedi. Non sembra concepita per salire. Proclo, filosofo neoplatonico, nel commento al Timèo di Platone, ipotizzò che la piramide fosse stata usata, prima della copertura, come un osservatorio astronomico. Anche altri studiosi, nel 1883, avanzarono l’idea che le fessure nei parapetti della grande galleria fossero serviti a fissare una rampa mobile usata per i rilevamenti delle stelle (la galleria è allineata a Sud con il cielo meridionale). Alla fine della galleria c’è la camera del Re (10 X5.23 m; h 5,38 m), a forma di doppio cubo in enormi e levigati blocchi calcarei con un sarcofago vuoto e senza traccia alcuna di manufatti. Anche qui due condotti salgono dalle pareti nord e sud, sbucando all’esterno. Essi hanno un’inclinazione di 32°28’, sboccano, verso Nord, sulla stella Thuban (a -Draconis), costellazione del Drago; quello meridionale 45°14’, punta su Al-Nitak (z -Orionis). I condotti della camera della Regina che non hanno sbocco puntano a Nord con 39° verso Kochab nella costellazione dell’Orsa Minore, quello a Sud, con 39°30’ punta verso Sirio (a -Canis maior). Ricreando al computer il cielo di Giza, vediamo che le posizioni sul meridiano di Giza della stella Al-Nitak, nel corso di 13000 anni, sono:



2550 d.C. 58°11’

2000 d.C. 58°07’

2450 a.C. 45°00’

10450 a.C. 11°08’

(catalogo Yale Bright star).

E’ nel 2500 a.C. che i condotti puntavano esattamente queste stelle; sembrerebbe, quindi, che in tal modo si sia voluto segnare il tempo: con i condotti la data di costruzione, con le posizioni delle piramidi l’età dell’oro.


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EgiTToPhiLo/a
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14/11/2007 20:13
 
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La possibilità che i così detti canali di ventilazione costituissero dei canali stellari, progettati da Khufu per inquadrare simbolicamente alcune importanti stelle del cielo meridionale e settentrionale è stata considerata da alcuni scienziati e quindi ripresa da R. Bauval.
Inizialmente le uniche certezze erano date dal puntamento del canale settentrionale della Camera del Re verso la stella polare del momento, Thuban (alfa del Drago) e da quello del canale meridionale della Camera della Regina verso Sopedet / Sirio (alfa del Cane Maggiore), al momento della sua culminazione al meridiano. Il primo puntamento sembrava un affinamento del grossolano allineamento dei condotti discendenti delle piramidi verso la regione polare, mentre il secondo puntamento sembrava richiamare l’importante simbolismo di Iside, associata notoriamente a Sopedet.
Il canale meridionale della Camera del Re era sicuramente orientato verso la costellazione di Orione / Osiride al momento della sua culminazione al meridiano, ma il target dipende ovviamente dal riferimento temporale.
Bauval ritenne che questo taget potesse essere la stella Al Nitak (zeta di Orione), in quanto essa corrispondeva, nella similitudine piramidi / stelle, proprio alla piramide di Khufu. Egli intendeva così dire che il puntamento verso Al Nitak avrebbe potuto costituire una datazione abbastanza precisa del periodo di costruzione della piramide intorno al 2450-2500 a.C.
In merito al canale settentrionale della Camera della Regina, Bauval ritenne da prima di poter considerare come puntamento il centro del Piccolo Carro, quindi la stella Kochab (beta dell’Orsa Minore).

Vari studiosi (vedi Castellani) hanno dimostrato che i quattro puntamenti proposti da Bauval non presentavano una finestra temporale comune, per cui sembrava impossibile che tutti e quattro potessero costituire i veri puntamenti voluti da Khufu.
Bisogna inoltre dire che l’elevazione del canale meridionale della Camera della Regina risulta ancora troppo imprecisa, per cui sembra impossibile per il momento ottenere una conferma definitiva del suo target.

Io ha approfondito l’esame dei canali stellari e ho potuto constatare che per essi esiste una giustificazione temporale univoca considerando il regno di Khufu intorno al 3000 a.C. (con una ovvia riserva per il canale settentrionale della Camera della Regina), datazione che sembra confermare quella ottenuta col C 14 (prima campagna del 1984-85) e la cronologia di Manetone / Africano da me rivisitata.
Alla luce dell’analisi dei canali e grazie allo studio dei possibili simbolismi dei targets, ritengo possibile definire i seguenti puntamenti:

- canale settentrionale della Camera della Regina verso Kochab (beta dell’Orsa Minore);
- canale settentrionale della Camera del Re verso Thuban (alfa del Drago);
- canale meridionale della Camera del Re verso la regione toracica di Orione / Osiride;
- canale meridionale della Camera della Regina verso Sopedet (alfa del Cane Maggiore).
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

14/11/2007 22:31
 
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Mi piacerebbe molto che il regno di Cheope potesse essere retrodatato al 3000 a.C. [SM=g999097]
Ma, considerazioni personali a parte, come giustifichi il fatto che i condotti non sono bucati fino in fondo, ma solo fino ad un certo punto?
Che senso ha puntare qualcosa e non poterlo vedere?
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EgiTToPhiLo/a
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15/11/2007 09:09
 
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Cara pizia,
i miei studi hanno fornito così tante prove che, per me, la retrodatazione del regno di Khufu intorno al 3000 sembra una cosa certa. Con essa prende sempre più consistenza una cronologia lunga dell’età dinastica.
Lo studio dei canali stellari della piramide ha fornito solamente l’ultima prova scientifica. Finora tutti gli studiosi sono stati ingannati dalle cronologie cortissime, considerate in questo ultimo secolo, e hanno investigato gli eventuali puntamenti intorno al 2600-2500 a.C. Un tale approccio non fornisce una soluzione esatta, mentre questa si trova proprio considerando il 3000 a.C. La piccola sezione dei canali stellari lascia ipotizzare che Khufu fosse pienamente a conoscenza del fenomeno di precessione degli equinozi e della conseguente variazione della declinazione delle stelle. Ebbene la sezione dei canali (circa 20x20 cm) lascia ipotizzare che alcuni targets erano inquadrabili simbolicamente solamente per 60-70 anni, così da portarci a ipotizzare che Khufu si era posto nelle condizioni ottimali, non aveva cioè voluto perdere certi appuntamenti stellari a causa di un regno troppo lungo.
In merito al fatto che i canali non costituiscono dei visori ottici per le stelle, non mi meraviglio più di tanto. Essi non erano destinati ad osservatori posti all’interno delle camere, ma dovevano essere percorsi dal ba e dall’akh del sovrano nel corso della cerimonia funebre. Come è noto le anime non hanno bisogno di percorsi liberi da ostacoli, ma sono in grado di attraversare anche i muri di pietra (vedi le false porte).
Il fatto che non si sia ancora compreso il simbolismo dell’andamento non lineare dei canali stellari e il fatto che quelli della Camera della Regina presentino porte e piccole chiusure è una nostra lacuna. Possiamo esser certi che Khufu sapeva cosa aveva progettato e che ogni particolare aveva un simbolismo importante.
In merito alla mancata uscita all’esterno dei canali della Camera della Regina ho seri dubbi. Si sa che qualche ricercatore ha riportato di aver visto l’apertura di quello meridionale o settentrionale. Bisogna considerare che i massi di rivestimento sono stati fatti cadere e che essi hanno prodotto una mole notevole di materiale di scarto, il quale ha quasi sicuramente ostruito le due piccole aperture.
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- Waenra,
MerytWaenRa, Semenet -
15/11/2007 11:48
 
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Re:
-Kiya-, 19/01/2006 15.38:

La piramide di Cheope si erge maestosa con le quattro facce ordinate secondo i punti cardinali. L’ingresso è caratterizzato da uno stretto cunicolo, alto 1,19m , largo 1,04m e con l’inclinazione di 26° 31’ 23”. Tale cuniculo discende nella parte inferiore della piramide per poco più di 105 metri e sbocca in una stanza rozzamente intagliata. A 18 metri dall’ingresso comincia un secondo corridoio ascendente per 40 metri a 26° di inclinazione. Esso sbocca nella grande galleria in direzione Nord-Sud, e con un breve tratto di corridoio orizzontale giunge nella camera della Regina (5,74 m X 5,23 m, h 6,23 m).



Ora non si entra più nella piramide di Cheope da questo cunicolo, bensì da quello che è stato definito (impropriamente) passaggio scavato dai ladri. E' molto meno suggestivo ma certamente più comodo.
Prima dovevi scendere, all'indietro, la parte del cunicolo in discesa, e poi risalire, sempre accucciato, nel cunicolo successivo, fino a sbuccare nell'ingresso della grande galleria, alla sommità della quale un piccolissimo passaggio (dovevi quasi sdraiarti) conduce alla camera del re.
Ora il tragitto è percorso tutto stando diritti.
Ed io non credo che i ladri avessero il tempo e la voglia di scavare un passaggio nel quale si transitava eretti.
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EgiTToPhiLo/a
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15/11/2007 12:05
 
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Cara francis,
conosco le tue origini sarde, ma spero per te che tu non riesca a percorrere l'ultimo tratto del condotto ascendente (quello senza i blocchi di chiusura) stando in posizione eretta.
In merito al condotto orizzontale, scavato dagli uomini dell'emiro Al Mamoun, io non credo che sia stato realizzato nel tentativo di trovare l'ingresso alla piramide. Ritengo più probabile che Al Mamoun sia entrato dall'ingresso reale e sia risalito alla Grande Galleria tramite il pozzo di servizio, nel quale molto probabilmente era stata lasciata una scala di corda. Egli avrebbe fatto scavare l'attuale condotto d'ingresso per poter portar fuori della piramide il coperchio del sarcofago, che non avrebbe potuto superare l'incrocio fra i condotti discendente e ascendente, una volta che fossero stati demoliti i tappi di chiusura.
Il coperchio del sarcofago fu molto probabilmente l'unico reperto trasportabile trovato da Al Mamoun.
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- Waenra,
MerytWaenRa, Semenet -
15/11/2007 14:16
 
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In effetti non ricordo la parte finale prima di entrare nella grande galleria... è passato troppo tempo e nell'ultimo viaggio la piana di Giza è stata saltata (sigh!).
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EgiTToPhiLo/a
15/01/2008 16:40
 
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SALUTO!!!
Ciao Kija...è da tanto che non ci sentiamo, mi sto interessando alla grande Piramide...avrai presto mie notizie...UN ABBRACCIO A TE E A TUTTI GLI AMICI DEL FORUM

CHEOPEIRAL
30/12/2008 09:13
 
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Studio l’argomento da 2 anni.

Sappiate questo:

A) L’altezza piramidale, moltiplicata per 1.000.000.000, rappresenta la distanza minima fra Terra e Sole.

B) La base piramidale è un “ottavo” di un “minuto” di un “grado” di lunghezza.
Dunque moltiplicando la lunghezza per 8, per 60 e per 360, il risultato ricavato è straordinariamente vicino alla misura della circonferenza terrestre.

C) Il rapporto piramidale fra “altezza” e “perimetro” è uguale a quello vigente fra raggio polare terrestre e circonferenza relativa.

D) Il peso piramidale, moltiplicato per 1.000.000.000, rappresenta un’approssimazione perfetta del peso terrestre.

E) I 4 lati piramidali mostrano una lunghezza complessiva di 36.506 pollici egiziani.
Inserendo una virgola decimale, si ottiene il numero esatto dei giorni annuali (365,06).

F) L’altezza media dei continenti sul mare è perfettamente figurata dalla misura geometrica dell’altezza piramidale.

G) Il meridiano e il parallelo (30° di latitudine nord e 31° di longitudine est) s’intersecano perfettamente nel cuore della Grande Piramide, ponendola così al centro del pianeta.

H) Ogni roccia insita nella Piramide contiene una data profetica, la quale ha trovato compimento nella storia del genere umano (data storica dell’Esodo, data storica della Prima Guerra Mondiale, data storica della Seconda Guerra Mondiale, data storica della Riforma Protestante di Martin Lutero, data storica della Scoperta dell’America…).

Inoltre, a detta degli archeologi, in prossimità dello Zed (nascosto nel cuore della Piramide) il tempo si ferma, assumendo una dimensione che si estrinseca totalmente dalla cognizione spazio – temporale presente nel genere umano.

Saluti a tutti.
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EgiTToPhiLo/a
Scriba
30/12/2008 12:10
 
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Scrive Miroslav Verner nel “ Il mistero delle piramidi”, pagg. 389-398.

Lo studio dei misteri della Grande Piramide è stato definito “piramidologia”.
Questa branca dell’egittologia è stata portata avanti da astronomi, matematici e altri specialisti e ha portato alla definizione di diverse teorie.
Gli Egittologi considerano queste teorie un’assurdità e così di regola le ignorano o ironizzano in proposito. Esistono però delle eccezioni.

Jean-Philippe Lauer si è concentrato sulle teorie bibliche, teosofiche, astronomiche e matematiche.
La teoria biblica fu fondata da John Taylor alla metà del XIX secolo.
La teoria teosofica considera la G.P. come luogo di iniziazione dei faraoni o comunque di uomini importanti.
La teoria astronomica vide la nascita con Edmé Jomard, ai tempi di Napoleone.

Ludwing Borchardt ha mosso una critica convincente alle diverse teorie matematiche.
Petrie scriveva: “E’ inutile constatare lo stato reale delle cose, fondato sulla verità, perché non ha nessun potere su questa forma piramidologica di allucinazione. Costoro possono tranquillamente essere annoverati fra quelli che credono che la terra sia piatta, e fra quelli che hanno più cara la teoria che non la verità”.

Altre critiche si possono leggere in Franco Cimmino “ Storia delle piramidi” pagg. 25-34.

Altri Egittologi preferiscono dire che non esistono misteri a riguardo delle piramidi e che loro hanno capito tutto!!!

Non voglio entrare per il momento nel merito delle singole ipotesi. Ritengo i giudizi di Verner e Cimmino spesso troppo pesanti, ma bisogna riconoscere che la fantasia degli studiosi si è scatenata, dimenticandosi spesso del rigore che richiedono certe ipotesi di lavoro.
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