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Hotepibre
00giovedì 7 marzo 2013 12:16
Re:
Riccardo Banchi, 07/03/2013 07:56:

x Hotepibre: cavolo, ma è in inglese! Invidio le tue capacità.

...

Ric [SM=x822709]



...Beh, non è proprio una passeggiata, ma debbo dire che leggere libri di archeologia è di certo più "semplice" che non un romanzo dove frasi, ambientazioni, colpi di scena, sentimenti, necessitano spesso di parole particolari a cui non sei pronto e che nella traduzione (sia pure mnemonica) fanno perdere di mordente al racconto.
Ma qui, si tratta delle "solite" cose, di cui conosci già una buona parte, e l'accademicità del testo lo rende più scorrevole senza quelle "esplosioni" emozionali che in un libro di altro genere sono necessarie per coinvolgere il lettore.
Detto questo, confermo che non è comunque una passeggiata [SM=x822720]
Riccardo Banchi
00mercoledì 17 aprile 2013 12:15
Rieccomi!
Da alcuni giorni ho iniziato il romanzo "L'Atzeco", di Gary Jennings, un vero capolavoro, sia come storia sia come descrizione degli usi e i costumi di quel popolo. Sono a poco più di 1/5 della lettura (in tutto sono appena più di 1.000 pagine), ma le pagine scorrono che è una bellezza.
E' scritto in prima persona e forse anche per questo ricorda vagamente, nel linguaggio (qui si usano volutamente anche termini in linqua atzeca) ma in parte anche nella psicologia del personaggio, le memorie di "Sinuhe l'egiziano", altra pietra miliare fra i romanzi storici del Novecento.
Ma sono ancora all'inizio...

Ric [SM=x822709]
Hotepibre
00mercoledì 17 aprile 2013 14:35

...ricorda vagamente, nel linguaggio (qui si usano volutamente anche termini in linqua atzeca) ma in parte anche nella psicologia del personaggio, le memorie di "Sinuhe l'egiziano"...


Concordo; se ti piace il modo di scrivere di Jennings, ti consiglio (dello stesso autore):

"IL VIAGGIATORE" che è, di fatto, "il Milione" di Marco Polo, scritto da lui stesso, nella parte che in realtà non avrebbe mai potuto scrivere al suo tempo per timore delle consguenze (dall'eresia ai rischi alla corte del Gran Khan);

"NOMADI", una meravigliosa saga della gente del Circo;

"PREDATORE", ambientato alla corte di Teodorico;

...inoltre, sempre sulla falsa riga dell'Atzeco (anche se non così epici):
"L'AUTUNNO DELL'ATZECO" (1997); "IL SANGUE DELL'ATZECO" (2002); "LA FURIA DELL'ATZECO" (2007).

Se poi ti ha affascinato "Sinhue", non puoi perdere, sempre di Mika Waltari, "Turms l'Etrusco".
Riccardo Banchi
00mercoledì 17 aprile 2013 15:36
Ti ringrazio per i saggi consigli. Sul ciclo dell'Atzeco ero informato, compreso il fatto che il migliore (non che gli altri siano di poco valore) era il primo libro. Degli altri titoli non sapevo nulla, se non forse il titolo.
"Turms l'etrusco" l'ho letto l'anno scorso e mi è piaciuto; il modo di narrare è molto simile a Sinuhe, anche se la vetta toccata con il romanzo egiziano non è più raggiungibile...
Pensavo in futuro si leggere "L'assiro", di Guild Nichilos: le recenzioni sono ottime.

Ric [SM=x822709]
-francis-
00mercoledì 17 aprile 2013 18:50
"Il viaggiatore" lo lessi parecchi anni fa, è un romanzone che alterna avventure, fantasie ed è anche molto erotico.
annaisis
00venerdì 14 giugno 2013 08:47
Ho cominciato a leggere "il caso del sarcofago scomparso" di Elizabeth Peters, la terza avventura in Egitto per Amelia Peabody e famiglia.

Sono davvero belli questi romanzi ambientati in Egitto verso la fine del 1800, ti fanno rivivere l'atmosfera di quei tempi e nello stesso tempo rilassanti e dettagliati della descrizione dei personaggi e degli ambienti. [SM=x822709]
-francis-
00venerdì 14 giugno 2013 15:16
Verissimo. Io li ho letti tutti. I personaggi ti diventano familiari e la descrizioni dei luoghi è fedelissima.
annaisis
00venerdì 14 giugno 2013 18:34
Io li ho tutti fino a "Il papiro insanguinato" ma sono arrivata a leggere solo il terzo della serie, mi mancano ancora da acquistare gli ultimi due; ho letto che il libro che dovrebbe essere pubblicato "gli spiriti di Luxor", non si sa ancora quando uscirà, poichè la casa editrice Tea non sa se continuerà le pubblicazioni dei libri della Peters, dato che, dicono, in Italia ci sono pochi lettori interessati a questa serie.
Sarebbe proprio un peccato se interrompessero le pubblicazioni. [SM=x822736]
-francis-
00venerdì 14 giugno 2013 19:10
Leggili in ordine di data. Io è tanto che sto aspettando l'ultimo romanzo... adesso capisco perché non esce. Mi dispiace tanto.
Riccardo Banchi
00lunedì 8 luglio 2013 10:53
Finalmente ho finito "L'Atzeco"!
Dopo aver letto "Sinuhe l'egiziano" di Waltari non pensavo di riuscire a trovare un romanzo che potesse eguagliarlo. "L'Atzeco" di Jennings, di cui avevo sentito parlare benissimo, ha sorpreso invece anche le mie più esigenti attese. La narrazione in prima persona si conferma la migliore nel coinvolgere il lettore. In questo caso è la vita del protagonista Mixtili ad entrarti nel midollo, dalla sua infanzia alla progressiva crescita fisica e sociale condita di avventure di ogni sorta, di esperienze meravigliose e terrificanti che stordiscono il lettore. Tutto è ambientato in quella parte di territorio che gli Atzechi chiamavano l'Unico Mondo, di cui Tenochtìtlan ne è il Cuore e che, come tutti sappiamo, termina con l'arrivo di Cortés e con la cristianizzazione forzata. Il racconto della fine di quel mondo, raccolto nelle ultime 150 pagine, è stupendamente drammatico, a ragion veduta forse evitabile, e questo lo rende ancor più straziante; ma la storia non si può cambiare... La metodologia narrativa (la cronaca dettata dall'ormai anziano Indio ai frati spagnoli che in singole parti viene inviata all'imperatore Re Carlo V in Spagna) è fantastica; il linguaggio utilizzato è perfetto, ricco di termini atzechi che l'Indio spiega agli scrivani e quindi anche al lettore con maestria incredibile. Pure le lettere di accompagnamento che il Vescovo del Messico, Juan de Zumàrraga, sono scritte in modo da sembrare autentiche. La conoscenza storica e culturale che Jennings dimostra sull'argomento trattato è indiscutibile.
Tutto questo per dire che "L'Atzeco" lo considero uno dei migliori romanzi storici (anzi, romanzi in assoluto) che abbia mai letto e solo pochi altri potranno reggerne il confronto (ovviamente questa è un'opinione personale).
Ho già acquistato "L'autunno dell'atzeco", che anche se non di quel livello (forse irraggiungibile), pare sia un ottimo libro.
Ma fra le mani ho adesso il saggio di Lucio Milano "Il Vicino Oriente antico - dalle origini ad Alessandro Magno": un bel testo!
A breve anche "L'assiro" e "Ninive": chi gli ha letti li paragona all'Atzeco...

Ric [SM=x822709]
-francis-
00martedì 9 luglio 2013 12:03
Avevo iniziato a leggere "Turms l'etrusco" ma sinceramente, dopo nemmeno un centinaio di pagine, ho smesso la lettura. Sicuramente riprenderò la lettura, non mi piace lasciare i libri a metà.
Acquisterò anche l'Azteco.
Riccardo Banchi
00martedì 9 luglio 2013 12:16
Lo stile di "Turms l'etrusco" è analogo a quello di "Sinuhe l'egiziano", ma quest'ultimo è una vera opera d'arte.
Su "L'Atzeco" non ci sono dubbi: è travolgente! E quello che ho scritto nella pagina addietro lo confermo.

Ric [SM=x822712]
Hotepibre
00martedì 9 luglio 2013 19:27
...spezzo una lancia a favore di Turms...
SInhue e Turms (ma Waltari ha scritto anche "Lauso il Cristiano" e "Marco il romano") sono due libri profondamente differenti.
Entrambi scritti in prima persona, risentono però della cultura a cui fanno riferimento.
Tanto Sinhue è scorrevole, come il fiume, il racconto è "piano" nell'autobiografia del medico che da il nome al romanzo, quanto Turms è "misterioso", a volte contorto esattamente come misteriosa e contorta è la storia degli etrusc(dhi.
Ho già scritto che la mia passione per l'Egitto Antico è cominicata proprio con Sinhue, ma non ho timore di dire che tra i due preferisco, come storia, come prosa, come pathos, proprio Turms.

Quanto ai romanzi storici che piacciono moltissimo anche a me (nella mia biblioteca casareccia credo di averne almeno 2-300), posso consigliarvi quelli di un...dentista.
Già perchè Bruno Tacconi era proprio un dentista che, a tempo perso, ha scritto (le mie edizioni sono tutte Mondadori, anche se di qualche anno fa):
Il medico di Gerusalemme;
Il pittore del Faraone (AE);
La verità perduta (AE);
Lo schiavo Hanis (AE);
Masada;
Ramsete e il Sogno di Kadesh (AE);
Salomè.

Buona lettura e, per chi ha sospeso la lettura di Turms... prosegui, non te ne pentirai!
-francis-
00martedì 9 luglio 2013 20:22
I romanzi di Tacconi, quelli relativi all'antico Egitto, li ho tutti, e letti tempo fa. Forse è giunto il momento di rileggerli. Così come seguire il tuo consiglio e riprendere in mano anche Turms, magari con un altro spirito.
Riccardo Banchi
00mercoledì 10 luglio 2013 08:44
Confermo che "Turms l'etrusco" è un ottimo libro, a mio avviso però troppo imperniato sul misticismo, che ben si confà al personaggio in questione. Mi rendo conto che comporre un romanzo come questo è molto difficile, ma vale la pena leggerlo. Dico solo che "Sinuhe l'egiziano" mi è entrato nel cuore in modo molto più profondo, e non solo perché la civiltà egizia sia la mia preferita. Ad esempio la civiltà atzeca non è ai vertici delle mie classifiche, ma "L'Atzeco" sì in maniera assoluta (e invnfatti ho fra le mani il seguito).
Mi fa piacere sapere che ci sono diversi autori italiani che hanno scritto buoni od ottimi romanzi storici; ho l'impressione che siano anche molto documentati. Uno appena uscito che penso di leggere sarà "Aninu" (di Oliviero Arzuffi), ambientato nela Creta minoica: quello ad esempio è un periodo che mi affascina molto...
Ma la precedenza devo darla a "L'Assiro" e "Ninive".

In linea generale ritengo che il romanzo storico abbia un'importanza rilevante nell'acculturare le persone: si divertono e imparano, spesso più che con freddo libro di storia (ovviamente la narrazione deve essere attendibile, ma spesso è così).

Ric [SM=x822709]
Hotepibre
00mercoledì 10 luglio 2013 10:44
purtroppo c'è romanzo e romanzo storico... ci sono quelli che calano il proprio racconto in realtà storiche documentate e seriamente trattate, ma c'è anche una gran massa di cialtroni (ricordate il Drake di Nefertiti?) che puntano solo sul "bisiniss" che in quel momento tira di più. Mentre i primi consentono, come ha scritto Riccardo, anche di "imparare", i secondi sono molto più deleteri giacchè non solo non offrono nulla sotto il profilo culturale, ma creano distorsioni storiche che hanno facile presa su chi di quel periodo, ad esempio, non sa molto e che, così, è convinto che quella sia la verità!
In Italia abbiamo ottimi autori di romanzi storici (senza menzionare il "capostipite" Manfredi) intendendo tra i romanzi storici non solo quelli calati in realtà storiche riconoscibili (l'Egitto antico di un certo periodo piuttoisto che la Rivoluzione Francese), ma anche quelli che, ambientati in periodi storici antichi, sono di fatto altro (come thriller, o narraioni varie), in cui il periodo storico fa solo da sfondo (a tal proposito ho appena finito di rileggere "Alphabetum-la confraternita del saio nero-". Niente di storicamente esaltante, si intende, ma un buon thriller ambientato nella roma '500esca).
mavir
00mercoledì 10 luglio 2013 11:01
Scusate l'intrusione.
Ho "scoperto" un libro fantastico che e (almeno a me) un mondo completamente sconosciuto e cioè il possibiole legame tra gli antichissimi abitanti dell' inghilterra (5500 anni fa') e gli antichi Egizi.

Si tratta del libro
Titolo : L'Alba delle Piramidi
Sottotitolo: Il ù grande mistero della storia è stato svelato
Autori: Christopher Knight - Alan Butler
Editore: Arethusa - Torino
Prezzo: 17,50 euro
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Lo sto leggendo ed è veramente avvincente. Nessun cedimento a storie di tipo "esoterico", ma solo dati storici e matematici precisi.
Come piace a me.

-francis-
00giovedì 11 luglio 2013 16:12
Vero Giuseppe. Come dimenticare Nefertiti di Drake? E c'è pure chi ha scritto che è storicamente ineccepibile. Ecco che si conferma quello che hai scritto: chi non conosce veramente la storia egizia prende tutto per oro colato.
Per non parlare, poi, dei romanzi di Vandenberg!
Hotepibre
00venerdì 12 luglio 2013 12:06
...beh, non mi dirai che non c'era un tunnel che passava sotto il Nilo vero? Vuoi dire che era una bufala? Che Mr. Drake non ne sapeva un cavolo di antico egitto e si è permesso di scriverne?
Ecco! Hai centrato il problema... direi che al confronto i libri di Vandenberg sono da nobel per la letteratura (almeno lui era un archeologo, poi i racconti possono piacere o meno)!
-francis-
00venerdì 12 luglio 2013 13:50
E la lista dei vini al ristorante?
Hotepibre
00venerdì 12 luglio 2013 21:51
...beh, un "Nilò de la rive Gauche" del 12° anno di Sesostri è decisamente inimitabile [SM=g999108] ...se poi lo bevi in dolce compagnia, al lume di una leziosa lanterna, su una chiatta ormeggiata lungo il Nilo... direi che la serata è garantita!

[non strabuzzate gli occhi -se non avete letto il libro, che non nomino per non fare pubblicità ad un obbrobrio-, quel che abbiamo scritto c'è davvero nel ibro di quell'affascinante scrittore che è Mr. Drake unitamente a pagine di diario strappate ed altre amenità simili... sarà un caso che Drake era anche il nome di uno dei più famosi corsari della storia?] [SM=x822736]
mavir
00domenica 14 luglio 2013 17:13
Peccato
Bhe, mi sarebbe piaciuto che qualcuno interloquisse con me sul libro che sto leggendo, ma probabilmente sono tutti presi con...Mr Drake (che stranamente rima con Man drake).
Peccato.
Un saluto circolare a tutti.
MaVir
Hotepibre
00domenica 14 luglio 2013 20:26
titolo: I 7 ARCANI DEL VATICANO
autore: Leandro Sperduti
editore: Newton Compton
pagg.: 334
prezzo: 7,90
tipo: romanzo
riassunto: i Pignora Imperii erano sette oggetti sacri che proteggevano Roma... e se esistessero ancora? Celati magari in luoghi ancora oggi accessibili? E se la Chiesa ne sapesse da sempre qualcosa e celasse la verità nei meandri degli archivi vaticani? ...e se la ricerca dei Pignora interessasse proprio la Chiesa? ...e perchè?
Un romanzo davvero interessante scritto da un archeologo che dimostra di conoscere bene storia e miti della Capitale; lo sapevate, tornando al nostro Antico Egitto, che il papiro di siracusa era detto "emporetico" perchè era di qualità minore rispetto a quello egizio e veniva usato specialmente dai mercanti per far di conto e per impacchettare la mercanzia?
giudizio: [SM=x822713]


titolo: VITA DI ELEONORA D'ARBOREA
autore: Bianca Pitzorno
editore: Mondadori
pagg.: 368
prezzo: 11,00
tipo: saggio storico
riassunto: ...forse non tutti sanno che nel XII-XIII secolo la Sardegna era suddivisa in quattro Giudicati, ovvero quattro regni, che vennero "donati" dal Papa alla Corona aragonese... peccato che il Papa non avesse alcun titolo sull'isola e, di fatto, il dono era solo l'autorizzazione al Re di impadronirsi con le armi della Sardegna.
Uno dei Giudicati, l'Arborea, venne retto, durante le guerre che si suseguirono alle doppiezze diplomatiche, anche da Brancaleone Doria sposo di Eleonora d'Arborea. Alla sua morte Eleonora divenne perciò Giudicessa, ovvero Regina d'Arborea.
A lei, ultima difesa della Sardegna e che per la prima volta riunì le popolazioni dell'isola in una "nazione sarda", si deve, tra l'altro, anche la firma sulla "Carta de Logu" una raccolta di leggi che, firmata alla metà del '300, rimase in vigore con poche modifiche fino al 1827.
giudizio: [SM=x822713]
Riccardo Banchi
00lunedì 15 luglio 2013 09:04
Intervengo brevemente per rispondere al Fiorini:
purtroppo non posso esprimermi nel merito del libro che stai leggendo perché non l'ho letto.
Anni fa lessi "La civiltà scomparsa di Uriel", dove si parlava della jarda megalitica. Lì non c'erano collegamenti con l'Egitto...

Ric [SM=x822709]
franki1974
00mercoledì 17 luglio 2013 15:58
IL CODICE DI GIZA di Ian Lawton e Chris Ogilvie-Herald della Newton & Compton Editori pagine 522
quasi finito di leggerlo..devo dire molto interessante..qualcuno di voi l'ha letto?
Riccardo Banchi
00giovedì 18 luglio 2013 08:42
Sì. Lo lessi anni fa e mi piacque molto.
Ti dà un sacco di informazioni su Giza, dalle prime esplorazioni alle ultime ricerche (di circa 10 anni fa, logicamente). Riassume un po' le teorie di Bouval, Hancock, Schoch, ecc., ma con obiettività
Un buon testo, che consiglio a tutti.

Ric [SM=x822709]
Hotepibre
00domenica 21 luglio 2013 22:58
titolo: LA CONGIURA MACHIAVELLI
autore: Ennis Michael
editore: Newton Compton
pagg.: 427
prezzo: 9,90
tipo: romanzo
riassunto: Chi ha ucciso il Duca di Gandia, ovvero Juan de Borja, fratello di Lucrezia e di Cesare (il Valentino), figlio di Rodrigo Borgia, ovvero papa Alessandro VI? In questa indagine si sommano Machiavelli, Leonardo ed una misteriosa Damiata... un giornale americano ha detto che è il nuovo "Nome della Rosa"... sinceramente credo che troppa acqua debba passare sotto i ponti del Sig. Ennis perchè possa anche lontanamente avvicinarsi all'opera di Eco. A tratti il racconto è noioso e prolisso; ci sono spunti interessanti, ma vengono tralasciati o non ben sviluppati.
Sinceramente a me non è piaciuto.
giudizio: [SM=x822736]
Riccardo Banchi
00lunedì 26 agosto 2013 09:19
Ho finito di leggere "L'ASSIRO", un capolavoro assoluto!
Dopo "Sinuhe l'egiziano" e "L'azteco" non pensavo di trovare un romanzo storico all'altezza di questi due, anche se leggendo alcune recensioni dovevo aspettarmelo.
Un affresco storico sull'Assiria del VII secolo a.C. Un libro che consiglio a tutti.
E adesso non vedo l'ora di leggere il seguito: "Ninive", che dovrebbe essere all'altezzad el primo (ma adesso ho cominciato l'ultimo di V. M. Manfredi).

Ric [SM=x822709]
-Kiya-
00lunedì 26 agosto 2013 16:03
Dopo aver letto la trilogia de 'La Regina del Nilo' e quindi 'La splendente Regina della notte' - clicca sui titoli per accedere alle schede - mi sono dedicata a una lettura in cui l'Egitto non è protagonista.
Tempo fa mi avevano consigliato 'L'ultima riga delle favole' di Massimo Gramellini (Vicedirettore del quotidiano La Stampa). Mi è capitato di trovarmelo fra le mani qualche giorno fa e l'ho acquistato. Lettura piacevole e scorrevole, in chiave surreale: un viaggio nell'intimo mondo dell'animo umano. Lo consiglio a chi attraversa una fase introspettiva.
Lo stile di Gramellini mi piace, tant'è che ho acquistato anche un altro suo romanzo: 'Fai bei sogni'. Mi ci dedicherò da stasera e quindi vi farò sapere se conferma le mie aspettative.
Riccardo Banchi
00lunedì 26 agosto 2013 16:26
Peraltro Gramellini lo apprezzo moltissimo: sono un fedele lettore dei suoi "Buongiorno" su La Stampa, sempre pungenti e ironici, che colpiscono sempre nel segno (ho un libro che una raccolta dei migliori Buongiorno del primi 10 anni...),.
E poi è giusto staccare un po' la spina dai saggi o romanzi storici, anche se dopo aver letto romanzi come i recenti "L'Azteco" o "L'Assiro" è inevitabile per me voler a tutti i costi cercare qualcosa di simile che mantenga su di giri l'esaltazione che tali romanzi hanno provocato.

Ric [SM=x822715]
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