Busto di Nefertiti: un falso?

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pizia.
00giovedì 6 novembre 2008 19:43
Forse 35 cm. più o meno la lunghezza del braccio (dal gomito alla spalla) dell'uomo a destra che la tiene.
Ti sembra di più? [SM=x822741]
roberta.maat
00giovedì 6 novembre 2008 19:53
Bust of Queen Nefertiti
New Kingdom, 18th Dynasty, ca. 1340 B.C.
Limestone, gypsum, crystal and wax
Height 50 cm
Amarna
Inv.-No. 21300

Fonte Museo Berlino....altezza cm 50 ?
-Kiya-
00giovedì 6 novembre 2008 20:34
Il busto è più o meno a grandezza naturale, in scala 1:1. Raggiunge i 50 cm di altezza complessivi.

I 30 cm si riferiscono invece all'altro reperto che raffigura la regina, quello privo di corona.
-Kiya-
00giovedì 6 novembre 2008 23:31
Il busto...nel Busto.
Tempo addietro, parlando delle analisi condotte sul Busto di Berlino, avevamo ricordato la notizia di qualche anno fa, che riferiva delle cosiddette "rughe di Nefertiti", risalente al 2007.
Quello che però avevo rimosso è che per effettuare quell'analisi fosse stato impiegato il CTScan della Siemens, lo stesso che esaminò la mummia di Tutankhamon.

Sono andata a cercarmi l'articolo completo, quello pubblicato dal Siemens Medical Solution, e questo mi ha permesso di approfondire in merito a quanto scaturito.

In realtà il busto che tutti conosciamo racchiude un altro busto. Un blocco di calcare, rivestito interamente da uno strato di gesso modellato e dipinto.
Il busto primario rivela una donna diversa da quella che il mondo non sa fare a meno di ammirare. Più avanti con gli anni, decisamente, nonostante il viso abbia conservato il ricordo di una non comune bellezza. Le spalle caduche, il collo più tozzo, le rughe che non hanno risparmiato i lati della bocca e segni, evidenti, dell'avanzata età sotto gli occhi.

Insomma Thutmosi, se davvero, come vogliamo ritenere, fu lui a plasmare quest'opera, non solo creò un capolavoro, ma fu in grado di restituire alla sua Regina quella bellezza radiosa che il tempo le aveva strappato via per sempre, immortalandola eternamente, per mezzo di gesso e colori.
Laddove la pietra non può arrivare, giunge la mente geniale di un artista, incredibilmente dotato.

Chi desidera vedere il volto di Nefertiti senza ritocchi e senza "trucco", può farlo qui:

Hatshepsut76
00venerdì 7 novembre 2008 00:09
accidenti, non mi sarei mai aspettato una conclusione come quella che hai tratto tu!! Non vedo l'ora di leggermi l'articolo, domani...
-Kiya-
00venerdì 7 novembre 2008 08:27
Preciso che per "età avanzata" intendo che il volto della donna che si osserva dal busto calcareo (quello interno) potrebbe essere quello di una donna di circa 40/45 anni. Ma, dato il precoce invecchiamento da rapportare a quell'epoca, rispetto agli standard attuali, non so dire se, invece, potesse effettivamente aver immortalato una donna di 35/37 anni.

Secondo chi ha effettuato le analisi, comunque, i lineamenti che si evincono dal busto interno, dovrebbero essere quelli reali, tratti attraverso un calco del viso e, per dovere e riguardo nei confronti della Regina, l'artista decise poi di apportare dei ritocchi, "ringiovanendoli", ma, inevitabilmente, anche modificandone parzialmente i connotati, tramite l'applicazione di gesso e il rimodellamento del medesimo. Il colore poi fece il resto.
-francis-
00venerdì 7 novembre 2008 10:51
Questa notizia mi giunge nuova. E' proprio vero, c'è sempre qualcosa da imparare!
roberta.maat
00venerdì 7 novembre 2008 12:06
Neanche io ne ero a conoscenza e devo dire che trovo estremamente più bello il "busto di sotto" molto pregevole la rappresentazione priva dei ritocchi che, sembra strano, non trovo migliorativi per quato riguarda la stupenda compostezza di quel volto. [SM=g999097]
-francis-
00venerdì 7 novembre 2008 12:14
E' più umana, meno ieratica del busto colorato...
Hotepibre
00venerdì 7 novembre 2008 12:27
...che quello a noi visibile fosse "solo" una ricopertura di gesso lo si sapeva, ma non avevo mai visto la "vera Nefertiti" sotto lo strato di "trucco" di Thutmosi. Se di interesse vi riporto una sommaria traduzione dell'articolo:

"Il nome della regina egiziana significa esattamente ciò che il busto mostra "la bella è arrivata". Ed ella arrivò - o per meglio dire, con precauzioni estreme è stata portata- nel vero senso della parola al "Imaging Science Institute" (ISI) al Medical Solutions di Berlino per essere sottoposta a scansione mediante lo scanner tomografico computerizzato (CT) SOMATON Sensation 64.
L'esame fa parte di una ricerca per documentazione del National Geographic in cooperazione con il Dr. Dietrich Wildung, Direttore del Museo Egizio di Berlino.

Grazie alla moderna tecnologia CT, i ricercatori hanno potuto visualizzare molti dettagli più interni.
Poichè la tecnologia CT ha fatto passi da gigante dal 1992 (quando il busto fu scannerizzato per l'ultima volta) i ricercatori si attendevano una maggior separazione dei dettagli, tra il calcare interno e la ricopertura in gesso, che rivelasse molti più particolari dovuti alla qualità dell'immagine dovuta alla risoluzione isotropica di 0,24 mm del SOMATON.

Lo stato dell'arte delle tecniche di "renderizzazione"
(ndr: ovvero di generazione di un'immagine, a partire da una descrizione matematica, di una scena tridimensionale) ha consentito di creare 1660 "tagli" assiali del busto.
Questo enorme numero di "fette" ha consentito di ottenere una visione tridimensionale dell'oggetto.
Questo sistema è tipicamente usato per poter visualizzare gli oggetti da tutte le possibili angolazioni.
Mediante aggiustamenti della scala "Hounsfield"
(ndr: è una unità di misura delle Tomografie) in base al materiale scannerizzato è possibile mostrare e nascondere lo strato di gesso che ricopre il calcare e viceversa.
E' inoltre possibile ad alcuni valori "Hounsfield" dei colori per una facile individuazione degli strati visualizzati.
Mediante il software CT, è ancora possibile virtualmente "rimuovere" lo strato di gesso e quindi, passo dopo passo, dissezionare il "cuore" di calcare.

La procedura ha rivelato, in altissima risoluzione, la struttura di calcare che mostra spalle inclinate, asimmetriche ed una gola molto sottile (fig. 2 e 3).

Le procedura di esame non-invasivo dei reperti antichi egiziani è stata descritta da Dietrich Wildung nel 1992. Egli codusse ricerche...
(ndr: e qui prosegue con particolari che non interessano direttamente la scansione, ivi compresa una breve storia del ritrovamento del busto) "

...interessante, ma, fermo restando che l'artista potrebbe aver apportato degli abbellimenti come suggerito da Kiya (del resto quale artista che rappresenta un "potente", per piaggeria o solo per amore dellla bellezza, non ci mette qualcosa per farlo sembrare "più bello"?), direi che è anche ipotizzabile che la preparazione di uno "scheletro" (praticamente un "abbozzo" senza velleità artistiche), su cui successivamente modellare una "pelle" di gesso, non sia così accurata come l'opera finale tanto che si potrebbero ipotizzare varie ipotesi:
- lo "scheletro" è stato realizzato da un apprendista e non dal "maestro";
- ci fu un "errore" di lavorazione (...la pietra in quel punto era dannggiata, o un maldestro colpo di scalpello) che si provvide a "coprire" mediante applicazione dello strato di gesso in maniera più "consistente" di quanto previsto "ab origine".

Una cosa, però, non mi convince: nella didascalia della figura 2 si legge che rappresenta "...la parte di calcare delle spalle..." così come, analogamente, la figura 3 rappresenta la stessa area (anche se si vede tutto il busto) senza la copertura di gesso.

La parte alta del viso, perciò, è rappresentata come in fig. 1, ovvero esclusivamente "without painting", senza colore. E questo è visibile comparando le immagini e dimostrato anche dalla presenza delle orecchie; infatti, queste appaiono "rovinate" esattamente come nell'originale. Peraltro, in fase di realizzazione dello "scheletro" sono convinto che l'artista, per non complicarsi la vita, avrebbe evitato tutte quelle parti che potevano essere aggiunte direttamente in gesso.
-Kiya-
00venerdì 7 novembre 2008 23:01
Mi ha riportato alla mente un'altra riproduzione della Regina, nella quale potrebbe essere celata un'importante verità:





dopo averlo osservato, vi sentireste ancora di affermare che Nefertiti morì intorno ai 35 anni?
pizia.
00venerdì 7 novembre 2008 23:15
Potrebbe essere, in fondo ha avuto sei figli...
Ma ciò che mi colpisce di più è la somiglianza ... con il marito!
Potrebbe essere un caso oppure, (lo so che sono l'unica a pensarlo) potrebbero essere parenti!
Hatshepsut76
00venerdì 7 novembre 2008 23:29
Re:
pizia., 07/11/2008 23.15:

Ma ciò che mi colpisce di più è la somiglianza ... con il marito!
Potrebbe essere un caso oppure, (lo so che sono l'unica a pensarlo) potrebbero essere parenti!



In effetti,guardando un'immagine qui su internet, una certa somiglianza ci starebbe... Oppure potrebbe essere opera di quella mascolinizzazione/feminizzazione che venivano fatti su bambini/e per continuare una stirpe dinastica? Del resto, lo stesso Antonio ne parla nel suo saggio, sempre a proposito del periodo Amarniano...
Qui sotto trovate l'immagine che ho usato per il confronto:




pizia.
00venerdì 7 novembre 2008 23:51
Pensavo a quelle sculture che raffigurano Akhenaton con un aspetto più "normale".
Però è solo una delle possibilità.
In effetti è molto più ragionevole e normalmente accettato che il volto del sovrano fosse utilizzato come modello nella ritrattistica, per cui tutti assomigliavano a lui, dalle divinità alle mogli, ai figli, ai nobili della corte.

Nell'Antico Regno sono testimonianza di questa pratica le statue raffiguranti tradi con Menkaura, la moglie e una divinità, ma nella grande scultura esposta al Museo del Cairo anche Amenhotep III e Teie hanno quasi la stessa faccia, e non è quella di Teie [SM=x822706]
-francis-
00sabato 8 novembre 2008 10:43
Questa immagine non la conoscevo. Riunisce in sè un certo non so che di mascolinità, pur essendo chiaramente un viso femminile.
Sono d'accordo con Luca: esiste il binomio Akhenaten femminilizzato, Nefertiti mascolinizzata.
Sul volto non più giovane posso dire che a quell'epoca si invecchiava molto precocemente, ma anche non più di 50 anni fa le nostre nonne a 40 anni erano già considerate vecchie.
Nefertiti indossa un copricapo a lei non usuale: potrebbe averlo indossato quando si era trasformata in Semenkhkare?
-Kiya-
00sabato 8 novembre 2008 12:34
la testa che ho indicato appartiene a una statua completa, rinvenuta ad Amarna ed oggi esposta a Berlino:




Il copricapo che la Regina indossa qui mi pare il medesimo che si riscontra sulla testa della regina, in questa rappresentazione di coppia reale amarniana, in cui alcuni riconoscono Tutankhamon e consorte, altri invece Smenkhkara e la sua sposa. Ma altri ancora proprio Akhenaton e Nefertiti:




ecco il dettaglio:

-francis-
00sabato 8 novembre 2008 13:57
L'immagine della copia regale, solitamente attribuita a Tutankhamen ed Anchesenamen, ha portato molti a ritenere che il faraone fanciullo fosse claudicante perchè si appoggia a quello che a prima vista può sembrare un bastone.
Personalmente (forse per simpatia) ho sempre osteggiato questa affermazione, però osservandolo in modo acritico trovo molto strana la sua posa, cioè con una gamba piegata...
Se ricordo bene nelle immagini di Tut si vedono abbastanza spesso situazioni come quella dell'immagine di cui sopra, cioè la moglie che gli porge o un unguento o un fiore, mentre invece in quelle di Akhenaten ciò non è riscontrabile.
E' comunque deplorevole che i reperti più belli del periodo amarniano siano custoditi a Berlino...
pizia.
00sabato 8 novembre 2008 14:47
Deplorevole vero?
Buttiamo ancora un po' di benzina sul fuoco...

ricordate questo sondaggio?

Sono tutt'ora convinta che Borchardt e il suo seguito abbiano agito in malafede, occultando la vera entità delle scoperte, giocando sull'ingenuità, sulla noncuranza o sul pregiudizio di Pierre Lacau, allora direttore del Service des Antiquitees.
Il risultato è stato comunque quello di aggiudicarsi una gran quantità di reperti bellissimi, esempi ammirevoli di scultura amarniana, realizzazioni significative e rappresentative nel panorama generale dell'arte egizia.

Se truffa c'è stata, e più guardo più mi convinco che è così, a maggior ragione il busto dovrebbe essere originale e relmente esistente così come lo conosciamo.
Anche il più abile falsario di questo mondo non credo riuscirebbe a mettere in moto un meccanismo così complicato: produrre un'opera d'imitazione, montare su una truffa finta per far credere ai posteri di aver portato via chissà cosa e mostrare a cose fatte un'opera per tanti aspetti singolare, quasi anomala...
-Kiya-
00sabato 8 novembre 2008 14:52
Re:
-francis-, 08/11/2008 13.57:


E' comunque deplorevole che i reperti più belli del periodo amarniano siano custoditi a Berlino...




Berlino è un'oasi per i cultori di quel periodo, indipendentemente dal fatto che questo sia giusto o no. Ogni volta di più, mi convinco che bisogna andarci!

In quanto alla possibilità di un handicap a carico di Tut, a suo tempo ne avevamo ampiamente parlato in discussione dedicata.

personalmente riaprirei la questione, perchè ho alcune immagini da proporvi.

Vado [SM=g999103]
-Kiya-
00sabato 8 novembre 2008 15:18
intanto vi rimando qui, per proseguire in merito alle rappresentazioni di Nefertiti:

-Kiya-
00sabato 8 novembre 2008 22:47
di nuovo a proposito del busto di Berlino, ricordate questa immagine?




la scultura originale "montata" su un corpo bronzeo per iniziativa del Berlin Museum.

Fatto che fece non poco adirare lo SCA e il suo massimo rappresentante, a ragione, aggiungerei...
pizia.
00domenica 9 novembre 2008 09:18
Già, di pessimo gusto, anche le proporzioni un po' tedesche... [SM=x822743]
pizia.
00domenica 9 novembre 2008 09:33
Re: Il busto...nel Busto.
-Kiya-, 06/11/2008 23.31:


Chi desidera vedere il volto di Nefertiti senza ritocchi e senza "trucco", può farlo qui:



Non riesco a vedere le immagini del download, arrivata sui 90kb si blocca...
Voi siete riusciti?

Tempo fa avevo visto un filmato su Sky (National Geographic?) in cui era spiegata tutta la storia del busto, dalla sua scoperta alle recenti analisi che hanno fatto scoprire la sua struttura di pietra, avrei voluto vedere perché non mi ricordo bene.
Allora pensai che avessero trasformato una testa di Teie in pietra in una di Nefertiti, aggiugendo uno strato di gesso su cui rimodellare il volto.
Sì, quella sotto sembrava proprio Teie [SM=x822706]

Hatshepsut76
00domenica 9 novembre 2008 11:15
Re: Re: Il busto...nel Busto.
pizia., 09/11/2008 9.33:


Non riesco a vedere le immagini del download, arrivata sui 90kb si blocca...
Voi siete riusciti?




ti ho spedito l'articolo per mail.... [SM=g999103]



EGIZIA72
00domenica 9 novembre 2008 11:19
Mai visto per intero,solo il busto fin'ora di Nefertiti,è strano....
pizia.
00domenica 9 novembre 2008 12:00
Grazie Hat, tutto ok, adesso vedo! [SM=x822754]
-francis-
00domenica 9 novembre 2008 12:22
E' proprio una "roba" da tedeschi: deprecabile!
Solo per questa pagliacciata meriterebbero che il busto venga loro tolto...
Hatshepsut76
00domenica 9 novembre 2008 19:53
Re:
pizia., 09/11/2008 12.00:

Grazie Hat, tutto ok, adesso vedo! [SM=x822754]



è stato un piacere esserti d'aiuto! [SM=g999103]
pizia.
00domenica 9 novembre 2008 22:56
Nell'altro topic, quello sui volti di Nefertiti, abbiamo visto molte teste della regina, tutte probabilmente facenti parte di sculture intere realizzate in più parti, o comunque scolpite per questo scopo.

Ma il risultato?
Esiste una scultura intera, fatta con i pezzi ricomposti, che possa dare l'idea, anche ai curatori dell'allestimento del Museo berlinense, di quale potesse essere l'aspetto finale delle opere?
Non ho mai fatto caso se le sculture avessero segni di "costruzione".
-Kiya-
00sabato 4 aprile 2009 03:21
Ed ecco che, trascorso solo qualche giorno dall'annuncio degli esami condotti sul busto di Nefertiti (di cui stiamo discutendo qui: freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8463902 e di cui avevamo già preventivamente parlato qui: freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7899311&p=4, illustrando anche l'articolo scientifico apparso in proposito), si leva la voce di Henri Stierlin a condannarlo come un falso.
Condanna ufficializzata per mezzo di un libro pubblicato da Infolio, il cui titolo parla da sè: "Buste De Nefertiti ; Une Imposture De L'Egyptologie"; 137 pagine in cui l'autore spiega cosa lo ha condotto a trarre le sue conclusioni.

Il Prof. Stierlin non è certo l'ultimo arrivato in fatto di arte Egizia. Nato ad Alessandria d'Egitto, laureato in storia dell'arte, vanta numerose pubblicazioni a tema. Tra queste lo splendido volume pubblicato da White Star, col titolo "Le opere dei Faraoni".

La tempistica è, indubbiamente, perfetta. Entro ottobre verrà aperto al pubblico il nuovo Museo Berlinese che ospiterà il busto della Regina, quale primadonna.
Nessuna chance, tuttavia, secondo il Professore: il busto è un falso. Piuttosto Art Nouveau, forse già Art Decò, troppo vicino alle mode del tempo della scoperta da parte di Borchardt. Queste le ragioni che lo hanno spinto a investigare, all'incirca per un quarto di secolo. Chiaramente gli erano necessari argomenti validi per contrastare l'opinione pubblica. Non sarebbe stato facile.
Il busto è ricoperto di gesso, con un nucleo di pietra. Questi materiali eludono facilmente qualsiasi analisi per la datazione cronologica. In quanto alla pittura, è indubbiamente del periodo. Borchardt aveva scoperto grandissime quantità di pigmenti risalenti all'epoca dei faraoni.
Seguendo una serie di indizi, Henri Sterlin ha tuttavia voluto ricostruire la probabile storia del reperto.
All'origine, a suo dire, non vi era alcuna intenzione malevola. E' fatto noto che Borchardt abbia riportato alla luce numerose teste appartenenti a Nefertiti. Ma tutte frammentarie e mancanti di parti fondamentali. Per tale ragione avrebbe richiesto al suo scultore/restauratore di costruirgliene una, integrando le parti mancanti con l'ausilio dei rilievi che ritraevano la Regina.
Sfortuna volle che proprio in quel periodo i regnanti di Sassonia si trovassero in viaggio lungo il Nilo. Durante una sosta a Tell el-Amarna, due delle principesse restarono estasiate di fronte al busto policromo, a loro dire sublime. Chi avrebbe osato contraddirle, rischiando di commettere il crimine di "lesa Maestà"?

Nel 1913 l'opera lascia l'Egitto alla volta di Berlino, destinata all'abitazione del mecenate della campagna di scavo. Solo sotto pressione da parte degli estimatori dell'arte, Borchardt, nel 1923, accenna brevemente alla sua pseudo-scoperta.
Ma ecco che è troppo tardi per ritrattare. Il busto entra in pompa magna nelle collezioni pubbliche e la grande menzogna ha inizio.
Tutto potrebbe sistemarsi nel 1930, con un Egitto che si ritiene vittima di saccheggio. Si prevede uno scambio. Restituire il busto e ottenere qualche bellissima statua. Ma l'accordo verrà meno a causa dell'intervento di Hitler. Il Fuhrer adora quel reperto, riconosce in Nefertiti una principessa Hittita e, di conseguenza, appartenente alla razza Ariana. Non intende separarsene.


Probabilmente il volume del Prof. Stierlin, pubblicato con discrezione per non subire pressioni dall'autorità coinvolta, non sarà destinato a creare un grande scompiglio, almeno secondo il parere dello stesso autore. Attorno a Nefertiti, la convinzione di autenticità persiste da quasi un secolo, al punto da definirla "la Gioconda di Berlino".

Tuttavia proprio i recenti avvenimenti inducono alla riflessione. Dietro il comunicato con cui il Neues Museum ammette l'esistenza di importanti "ritocchi" a carico del busto (scomparsa la gobba sul naso e le rughe, modellati alla Marlene Dietrich gli zigomi per rendere il volto di Nefertiti più vicino agli ideali femminili della prima metà del XX secolo), potrebbe forse celarsi un primo passo verso la verità?
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