Tutankhamon: La "Regina Vedova" e gli Hittiti

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Hotepibre
00mercoledì 18 ottobre 2006 17:16
Re:

Scritto da: nofret 18/10/2006 16.06
Zannanza non arrivò mai in Egitto... E se fosse stato ucciso in un'imboscata organizzata da Horemheb? D'altronde aveva tutti i mezzi e dei buoni motivi per farlo! [SM=x822723] [SM=x822724]



...forse nella pagina precedente di questo stesso 3D potresti trovare elementi di risposta!
-Kiya-
00venerdì 17 novembre 2006 03:30
"meglio tardi che mai!" direbbero i saggi...

e nel riprendere questo topic mi sono resa conto che la memoria diviene labile: il lavoro sul Cimmino è passato nel dimenticatoio...

ma la ricerca in proposito all'identità della regina vedova l'ho portata avanti.
Ho approfittato per rileggermi l'intero 3D e mi sono resa conto che bene o male ognuno di noi ha preso una posizione, senza però indicare quali fatti oggettivi l'abbiano condotto su quella strada.

Prima di rendervi note le informazioni che ho reperito e il quadro che ne è sorto, vorrei quindi porvi una domanda, per la quale mi sono sufficienti risposte "schematiche":

quali sono secondo voi gli elementi a favore di Ankhesenamon, quali quelli a sfavore che potrebbero invece ricondurre a un'altra regina? e in detto caso, chi?

perdonate, se mi pongo a questo modo, ma ho bisogno di verificare se qualche elemento mi è sfuggito nell'analisi che ho elaborato. [SM=x822713]
Hotepibre
00venerdì 17 novembre 2006 13:12
Su Egittologia qualcuno ha avanzato un'altra ipotesi ancora: la regina vedova era Meritaton, vedova di Smenkhara... io sono decisamente contrario a questa ipotesi che trovo ancor più campata in aria delle altre che si basano su sensazioni e su ragionamenti. Addirittura, qualcuno ha posto in dubbio l'esistenza stessa della lettera "poichè ne sappiamo solo dagli annali del figlio di Shuppiluliiumas potrebbe non essere mai esistita".
IO resto fermo nella mia convinzione che la lettera sia certamente esistita e che l'autrice sia stata Ankhesenamon che, così, ha dimostrato di essere una grande regina con ben chiare idee politico/strategiche.
Se per "fatti oggettivi" intendi le fonti, beh, allora ci sarebbe da elencare una miriade di testi poichè il 99% di quelli riguardanti l'argomento sono concordi sulla tesi Ankhesenamon. Qualche voce "fuori dal coro" fa riferimento a NEfertiti alla morte di Akhenaton. DI Meritaton, sinceramente non ho MAI sentito parlare.
Se, invece, "fatti oggetivi" sono prove "provate" beh, allora navighiamo decisamente in altissimo mare. NOn ci sono riusciti gli archeologi che spulciano in tutta la "mezzaluna" mediorientale, figuriamoci se possiamo riuscirci noi, umili badilanti.
-francis-
00venerdì 17 novembre 2006 13:16
Lessi, tempo fa e non ricordo dove, che le regine autrici della lettera potevano essere tre, e fra queste era citata proprio Meritaton.
Attualmente non se ne parla più, e il dubbio rimale sulle altre due.
Hatshepsut76
00venerdì 17 novembre 2006 13:46
Non metto in dubbio l'esistenza della lettera, né l'autrice... quello che vorrei capire è: mi sembra che sia stato detto che Suppiluliuma rifiutò la richiesta, e poi di Ankhesenamon non si seppe più nulla... nello stesso periodo, se ben ricordo, Scota comparve in Irlanda... a vostro avviso, tutto ciò potrebbe essere possibile?
Hotepibre
00venerdì 17 novembre 2006 15:34
Re:

Scritto da: Hatshepsut76 17/11/2006 13.46
Non metto in dubbio l'esistenza della lettera, né l'autrice... quello che vorrei capire è: mi sembra che sia stato detto che Suppiluliuma rifiutò la richiesta, e poi di Ankhesenamon non si seppe più nulla... nello stesso periodo, se ben ricordo, Scota comparve in Irlanda... a vostro avviso, tutto ciò potrebbe essere possibile?



Ehm, scusa Hat, l'argomento che proponi in finale del tuo post, per quanto interessante, è leggermente OT in questo 3D. Posso cortesemente chiederti di postarlo nell'apposita area del forum? Scusa, ma è per non "innescare" una discussione, sicuramente interessante, che però ci porterebbe, qui, fuori strada e che, ne sono certo, si dilungherebbe anche a discapito dell'interesse che, l'argomento da te proposto, potrebbe far nascere. Grazie [SM=x822711]
Maat Ka Ra
00venerdì 17 novembre 2006 16:45
Questo è ciò che, secondo me, è successo:
Ankhesenamon è l'autrice della lettera che però firma non con il suo nome, ma con il titolo, cioè Ta Hemet Neswt, che gli ittiti traslitterano come Dahamunzu, creando non poche difficoltà di interpretazione. Questa possibilità è stata proposta da Walter Federn nel 1960 su una rivista di scrittura cuneiforme. Mi sembra coerente...
Hotepibre
00venerdì 17 novembre 2006 19:03
Giusto il ragionamento di Maat; ma i nomi che sono stati anche letti, secondo altri studi, negli annali di Mursili, sono Sakamun per la Regina Vedova, Niphuria per il padre della medesima, e Bibburiash per il marito.

Mettiamo a confronto tali nomi con quelli egizi ed avremo:

Sakamun = Ankhesenamon (e, se vogliamo, una certa assonanza c'è);
Niphuria = NeferKheperuRa (ed anche qui mi pare l'assonanza ci sia);
Bibburiash = NebKheperuRa (...stesso discorso)

E' ovvio che i due Re siano chiamati con il loro prenome (o nome di incoronazione) poichè questo era quello con cui erano conosciuti dai propri sudditi e nei rapporti diplomatici riservando il "nomen" (una sorta di nome di "battesimo") all'ambiente familiare e più ristretto delle amicizie.

Mi pare che Meritaton sia davvero difficile da "estrapolare" anche se, qualora sia giusta la versione di Maat, quel Ta Hemet Neswt potrebbe adattarsi a qualsiasi regina... anche Nefertiti.
Hatshepsut76
00venerdì 17 novembre 2006 19:11
Re: Re:

Scritto da: Hotepibre 17/11/2006 15.34


Ehm, scusa Hat, l'argomento che proponi in finale del tuo post, per quanto interessante, è leggermente OT in questo 3D. Posso cortesemente chiederti di postarlo nell'apposita area del forum? Scusa, ma è per non "innescare" una discussione, sicuramente interessante, che però ci porterebbe, qui, fuori strada e che, ne sono certo, si dilungherebbe anche a discapito dell'interesse che, l'argomento da te proposto, potrebbe far nascere. Grazie [SM=x822711]




Non volevo instaurare un OT, Hotep, volevo solo sapere un vostro parere, come ha fatto Maat Ka Ra...


Scritto da: Maat Ka Ra 17/11/2006 16.45
Questo è ciò che, secondo me, è successo:
Ankhesenamon è l'autrice della lettera che però firma non con il suo nome, ma con il titolo, cioè Ta Hemet Neswt, che gli ittiti traslitterano come Dahamunzu, creando non poche difficoltà di interpretazione. Questa possibilità è stata proposta da Walter Federn nel 1960 su una rivista di scrittura cuneiforme. Mi sembra coerente...



Grazie... in effetti non sembra molto campata in aria come ipotesi...
Hotepibre
00venerdì 17 novembre 2006 19:25
NO PROBLEM [SM=x822713] Hat, nessuna critica, me ne guarderei bene (credimi, davvero), cercavo solo di dare alla tua giusta domanda la possibilità di essere ampliata nella sede più opportuna. Del resto, quale Mod di quest'area dovrò anche "guadagnarmi da vivere" non trovi [SM=x822710] , sennò il Capo mi licenzia! [SM=x822713]
Hatshepsut76
00venerdì 17 novembre 2006 19:54
Re:

Scritto da: Hotepibre 17/11/2006 19.25
Del resto, quale Mod di quest'area dovrò anche "guadagnarmi da vivere" non trovi [SM=x822710] , sennò il Capo mi licenzia! [SM=x822713]



[SM=x822710] [SM=x822710] [SM=x822710]
Maat Ka Ra
00venerdì 17 novembre 2006 23:10
Re:

Scritto da: Hotepibre 17/11/2006 19.03
Giusto il ragionamento di Maat; ma i nomi che sono stati anche letti, secondo altri studi, negli annali di Mursili, sono Sakamun per la Regina Vedova, Niphuria per il padre della medesima, e Bibburiash per il marito.

Mettiamo a confronto tali nomi con quelli egizi ed avremo:

Sakamun = Ankhesenamon (e, se vogliamo, una certa assonanza c'è);
Niphuria = NeferKheperuRa (ed anche qui mi pare l'assonanza ci sia);
Bibburiash = NebKheperuRa (...stesso discorso)

E' ovvio che i due Re siano chiamati con il loro prenome (o nome di incoronazione) poichè questo era quello con cui erano conosciuti dai propri sudditi e nei rapporti diplomatici riservando il "nomen" (una sorta di nome di "battesimo") all'ambiente familiare e più ristretto delle amicizie.

Mi pare che Meritaton sia davvero difficile da "estrapolare" anche se, qualora sia giusta la versione di Maat, quel Ta Hemet Neswt potrebbe adattarsi a qualsiasi regina... anche Nefertiti.


io sto cercando i testi in cui si da una traduzione di questi resoconti di Mursilis II....l'ho trovato solo in tedesco [SM=x822736]
Se trovate qualcosa, potete postarlo, please?
ecco
Hotepibre
00venerdì 17 novembre 2006 23:22
...ma che fai sfotti Maat [SM=x822710] ?
HELP! AAA conoscitore di tedesco cercasi ... anche usato [SM=x822710]
Hatshepsut76
00venerdì 17 novembre 2006 23:23
io un po' lo conosco, ma non so quanto semplice sia quel documento... anzi: mi sa che non lo è affatto... [SM=x822751]
Maat Ka Ra
00venerdì 17 novembre 2006 23:29
no, con un buon dizionario potrei cavarmela, ma preferirei averla in inglese... [SM=x822712]

Hotep! [SM=x822720] non sfotto... [SM=x822752]

[Modificato da Maat Ka Ra 17/11/2006 23.29]

Hotepibre
00venerdì 17 novembre 2006 23:53
"a naso", direi che quel che ci interessa è al n.ro 2, tanto per cominciare. Sono infatti riconoscibili le parole "dem ihr König Nipchururija" e, poco più avanti, "Königsgemahlin (= Dachamunzu)" (e poichè credo che König significhi Re...) e, più avanti, credo sia proprio il testo della lettera di cui stiamo parlando: "Mein Gemahl ist gestorben. Ich habe keinen Sohn. Man sagt aber, daß deine Söhne zahlreich sind. Wenn du mir einen deiner Söhne gibst, so wird er mein Gemahl sein. Niemals werde ich einen meiner Diener zum Gatten nehmen. [...] ich habe Angst."
AL numero 3 successivo, invece, credo si tratti dell'invio di Hattusha Zitish quale Ambasciatore in Egitto ("Da mein Vater , als er Hattusaziti nach Ägypten") e la conseguente risposta della Regina Vedova.
Dal 7, invece, si riconosce il nome di Zannanza... La ricerca continua
Hotepibre
00venerdì 17 novembre 2006 23:55
Re:

Scritto da: Maat Ka Ra 17/11/2006 23.29
no, con un buon dizionario potrei cavarmela, ma preferirei averla in inglese... [SM=x822712]

Hotep! [SM=x822720] non sfotto... [SM=x822752]

[Modificato da Maat Ka Ra 17/11/2006 23.29]



In inglese, e certo, bella forza... tutti ci sanno fare a giocare così [SM=x822709] [SM=x822710] [SM=x822713] Dai ragazzi, datevi da fare, scomodate i vostri amici... rapite il primo tirolese che vi capita a tiro, ditegli che se non traduce lo costringeremo a bere solo birra italiana e secondo me collabora subito [SM=x822710]

Cavolo, ma non è possibile, ho trovato gli atti di un convegno italiano sull'argomento e indovinate in che lingua sono quelli relativi alle lettere di Amarna?

[Modificato da Hotepibre 18/11/2006 0.01]

Maat Ka Ra
00sabato 18 novembre 2006 00:16
Sono in akkadiko?? [SM=x822737] o in tedesco [SM=x822717] ..meglio l'italiano??? [SM=x822741] ...se c'è qualcuno che parla piemontese, dia un segno! [SM=x822720]
Hatshepsut76
00sabato 18 novembre 2006 00:53
Re:

Scritto da: Hotepibre 17/11/2006 23.53
"a naso", direi che quel che ci interessa è al n.ro 2, tanto per cominciare. Sono infatti riconoscibili le parole "dem ihr König Nipchururija" e, poco più avanti, "Königsgemahlin (= Dachamunzu)" (e poichè credo che König significhi Re...) e, più avanti, credo sia proprio il testo della lettera di cui stiamo parlando: "Mein Gemahl ist gestorben. Ich habe keinen Sohn. Man sagt aber, daß deine Söhne zahlreich sind. Wenn du mir einen deiner Söhne gibst, so wird er mein Gemahl sein. Niemals werde ich einen meiner Diener zum Gatten nehmen. [...] ich habe Angst."
AL numero 3 successivo, invece, credo si tratti dell'invio di Hattusha Zitish quale Ambasciatore in Egitto ("Da mein Vater , als er Hattusaziti nach Ägypten") e la conseguente risposta della Regina Vedova.
Dal 7, invece, si riconosce il nome di Zannanza... La ricerca continua



Dunque... Occhio e croce direi che "Königsgemahlin possa voler dire qualcosa tipo "maritata"; per quanto riguarda il secondo passaggio dice: "Mio marito è morto. Non ho alcun figlio. Ma si dice xge i tuoi figli siano numerosi. Se tu mi dessi uno dei tuoi figli, diventerebbe mio marito. [...] Non eleverei al ruolo di marito nessuno dei miei servitori... Ho paura"
Maat Ka Ra
00sabato 18 novembre 2006 11:00
si, fin qui ok...io volevo trovare i passaggi dove viene chiamata Sakamun, dove compaiono gli altri nomi di Re che sono più simili ai nomi di trono di Tut ecc... [SM=x822717]
-Kiya-
00lunedì 20 novembre 2006 23:06
Che bello!

sono riuscita nel mio intento.... riaprire questa discussione!
sappiate che... non leggerete miei commenti in proposito, perchè ho in mente altro.
Ma ci sto lavorando... eccome se ci sto lavorando! [SM=x822723]

In merito, soltanto uno spunto: perchè escludere a priori proprio Meritaton (ossia la Maya-Ati che compare come mittente e come destinatario in più di una lettera) che ereditò l'impegno diplomatio dalla cara nonna Teie? [SM=x822712]


P.s. giusto per chiarire non sto ffermando he la regina vedova fosse lei, dico solo che non abbiamo, al momento, modo di escluderlo... presto vi dirò perchè [SM=x822713]
-Kiya-
00sabato 8 dicembre 2007 21:45
A più di un anno di distanza dall'ultimo post, riesumo questa discussione e lo faccio per proporvi l'argomento da un altro punto di vista, ossia ... quello Ittita.

Sto infatti leggendo un saggio di storia Ittita e, credetemi, è stata dura seguire l'ordine cronologico e le pagine del libro, senza compiere un salto in avanti fino alla trattazione dell'argomento qui analizzato. Ma ce l'ho fatta. Ed ora ci sono arrivata.

I due autori del testo in questione infatti non potevano non considerare l'avvenimento che, come loro stessi affermano, è caratterizzato da una certa ... esclusività e misteriosità.

Naturalmente, anche Birgit Brandau e Hartmut Schickert, divulgatori scientifici (non mi è chiaro in cosa consista esattamente questa professione... tuttavia non nascondo che la loro trattazione dell'argomento "storia ittita" è alquanto scevra da pareri personali e basata sui resoconti della ricerca archeologica)) autori del volume "Gli ittiti, il misterioso popolo dai mille dèi", edito in Italia da Newton & Compton, chiariscono fin da subito che non è ancora stato definitivamente appurato, senza ombra di dubbio, se la mittente della lettera sia stata Ankhesenamon, ma sottolineano che le ricerche avviate a riguardo dell'esistenza di Suppiluliuma stabiliscono che esso sia morto al più presto intorno al 1320. Questo dato potrebbe essere considerato come conferma del fatto che l'autrice sia stata proprio la vedova di Tutankhamon. Successivamente vi sarà più chiaro il motivo di questa affermazione.

Tralasciando tutti gli eventi politici e militari dell'epoca che videro coinvolti il Regno di Mitanni, quello Ittita e quello Egizio, i quali spiegano molto chiaramente vicende che nei testi di Egittologia vengono invece trattate con grande superficialità, inficiando addirittura la figura di Akhenaton e relegandolo all'immagine di un sovrano "incapace" politicamente parlando (la verità è ben altra invece...), vado a riportare quanto scritto negli annali di Mursili, figlio di Suppiluliuma:


Mentre mio padre si tratteneva nel paese di Karkamis, Tahamunzu ( = moglie del Re), la regina d'Egitto, inviò un messaggero a mio padre e gli scrisse quanto segue:
"Mio marito è morto e non ho figli. La gente dice che tu hai tanti figli. Se mi invii uno dei tuoi figli, lui potrebbe diventare mio consorte. Non prenderò mai per sposo uno dei miei servitori".
Quando mio padre seppe questo, radunò il Consiglio dei Grandi e disse: "Da quando sono nato, non ho mai sentito una cosa del genere!"



Lo stupore del Re ittita ha, se vogliamo, una doppia giustificazione. La tradizione egizia, di fatto, escludeva che la vedova di un Re dell'Egitto si sposasse con un principe straniero rendendolo Faraone. E ancora: non era consentito nemmeno a una principessa di rango inferiore di sposarsi in terra straniera, come lo stesso Amenhotep III, alcuni anni prima, aveva dichiarato a Kadasman-Enlil I, sostenendo che "fin dall'antichità una figlia di un Re dell'Egitto non era mai stata consegnata a qualcuno".

Sulla base della sua perplessita, Suppiluliuma inviò dapprima un delegato con mandato esplorativo in Egitto, per valutare la veridicità dell'offerta o, per contro, l'esistenza di una trappola a sfavore di uno dei suoi figli. Nell'attesa continuò nelle sue battaglie, portando a termine l'assedio di Karkamis, conquistando la fortezza in otto giorni.
Dopo la vittoria ittita su Karkamis, morì Tusratta, re dei Mitanni, assassinato. Successivmente a una serie di avvicendamenti sul trono di Mitanni, Sattiwaza divenne Re e Suppiluliuma strinse un accordo con lui, offrendogli in sposa una delle sue figlie, rendendo però il Mitanni uno stato vassallo.

Il racconto di Mursili riprende recitando che "la neve si era sciolta da poco(era primavera inoltrata?), quando il rappresentante di Suppiluliuma fece ritorno ad Hattusa, assieme al legato egizio, Hani e una seconda lettera della vedova del Faraone, a conferma che la proposta di matrimonio era da prendere seriamente in considerazione. Quindi le trattative tra Suppiluliuma e Hani ebbero inizio. Dopo un lasso di tempo alquanto lungo, il sovrano si convinse ad inviare suo figlio Zannanza in Egitto.

Ma l'unione dinastica che sarebbe risultata di rilevanza fondamentale sul piano politico internazionale, come ben sappiamo, non ebbe luogo.
Tuttavia a questo punto, la storia ittita ci mette di fronte a una situazione che l'Egittologia contempla solo marginalmente, come mera ipotesi, ma scarsamente attendibile.
Secondo la storia a cui siamo abituati, infatti, Zannanza non giunse nemmeno ad oltrepassare il confine Egizio; morì prematuramente, forse vittima di un'imboscata organizzata da chi non aveva interesse a "perdere il trono" o, comunque, desiderasse proteggerlo ad ogni costo dall'avvento di un sovrano straniero.
Secondo gli annali di Mursilis invece le cose andarono diversamente.
Zannanza giunse in Egitto, ma, anzichè trovarsi al cospetto della Regina vedova, si trovò al cospetto del nuovo Faraone.
Non è chiaro a questo punto se si trattava di Ay, tuttavia il nome di questo sovrano compare nel testo, ma è fatto dagli autori e non dalla fonte originaria. Stando a quanto dichiarato, Ay, anzichè rimandare il principe a casa sua, lo trattenne in Egitto, dove lo "sventurato" morì.

In merito alla teoria più ampiamente diffusa, secondo la quale Zannanza non fosse mai giunto effettivamente in Egitto, gli autori si esprimono in questo modo:

"Finora gli studiosi ritenevano che Zannanza non fosse neanche giunto in Egitto, ma che fosse stato ucciso ancor prima di arrivare ai confini del paese. Ma la scoperta di un passo appropriato di una lettera conferma che lui arrivò fin lì e che vi trovò un successore al trono già insediato. Questo frammento di pochi centimetri è un buon esempio di come interpretazioni ormai accolte da tempo possano essere modificate da nuovi ritrovamenti."

Purtroppo non fanno alcun riferimento al reperto indicato, quindi non mi è stato possibile approfondire oltre, per constatare la veridicità di quanto affermato. Tuttavia proseguono nel loro scritto, riportando alcuni passi degli annali di Mursili, in base ai quali sarebbe possibile evincere che effettivamente Zannanza giunse in Egitto, ove morì misteriosamente successivamente, facendo sì che Suppiluliuma ipotizzasse l'assassinio. Egli infatti scrive al sovrano in questi termini:


Quando tu ti sei seduto sul trono, allora avresti dovuto rispedire a casa mio figlio!... Cosa avete fatto a mio figlio?



a dire il vero, seguendo le parole di Suppiluliuma, riportate da Mursilis, sembrerebbe quasi che Zannanza giunse in Egitto addirittura ancor prima dell'ufficiale investitura del nuovo Faraone...


A questo punto, Mursilis conclude così:


Mio padre lasciò libero sfogo alla rabbia, scese in guerra contro l'Egitto e l'aggredì, sgominò le truppe e i carri da combattimento della terra d'Egitto. Il dio del vento, mio signore, con il suo consiglio dette la vittoria a mio padre; sgominò e sconfisse le truppe e i carri della terra d'Egitto...



Il successo di Suppiluliuma, in realtà, non fu duraturo. Poco dopo infatti fu stroncato da un morbo che colpiva sempre più uomini nella terra di Hattusa. Il conflitto citato a quel punto si congelò.

Al di là delle varie questioni già proposte, bisognerebbe chiedersi che cosa sarebbe successo se Suppiluliuma non avesse esitato così a lungo, impedendo alla vedova del sovrano Egizio di contrastare il volere dei suoi... "servi"...
-Kiya-
00domenica 18 gennaio 2009 23:30
Sovente torno a riflettere su questo argomento.

Mi pongo un interrogativo, relativo ad un evento che, rapportato all'ipotesi che la famosa lettera possa essere stata scritta da Ankhesenamon, alla morte di Tut, mi lascia perplessa...

Sappiamo che il Re Suppiluliuma, ricevuta la lettera, volle verificarne l'attendibilità, inviando un messo che aveva il compito di accertarsi se davvero il Re era morto senza lasciare eredi.

Sappiamo per certo, anche, che Tutankhamon regnò per almeno 8 anni, alcuni sostengono 10.

Ma allora mi chiedo:

daccordo che non vi erano mezzi di comunicazione veloci; daccordo che alcuni eventi potevano "passare inosservati" anche ai regni vassalli di un tale impero, ma possibile che l'eventuale nascita di un erede non sarebbe stata resa nota a qualunque paese sottostasse all'Egitto? Otto anni di regno non sono molti, ma nemmno poi così pochi da impedire il circolare di certe notizie.

A questo punto, non sarebbe forse opportuno valutare le ipotesi in nostro possesso e considerare la possibilità che non sia stata Ankhesenamon la vedova che si rivolse agli hittiti, ma una Regina che la precedette?

Non potremmo considerare la possibilità che Tutankhamon fu elevato al trono, benchè in tenerissima età, proprio per evitare che quel posto fosse occupato da un "servitore"?
roberta.maat
00lunedì 19 gennaio 2009 12:42
Per dirla alla maniera di Hotep "mi inviti a nozze" !
Non ci sono prove inconfutabili ma l'idea che la vedova non fosse Ankhes ma piuttosto Meritaton mi sembra non toppo peregrina. Per prima cosa come giustifichiamo che la lettera della richiesta sia un "lettera di Amarna", che ci faceva la giovane vedova dopo 8-10 anni ancora nella capitale scomparsa ?

-Kiya-
00lunedì 19 gennaio 2009 13:08
no, questo non è corretto, Roby. Probabilmente ti confondi con un'altra lettera.

Infatti non vi è traccia tra le tavolette Amarniane di questo scritto. Ne siamo a conoscenza solo grazie agli annali di Mursili.
roberta.maat
00lunedì 19 gennaio 2009 18:23
Lo sospettavo, per aver letto i post precedenti di questa discussione, sarò più corretta un'altra volta. Devo ricominciare a studiare e rileggere attentamente il mio testo preferito.Grazie
Hotepibre
00lunedì 19 gennaio 2009 19:21
...ho letto velocemente quel che ha scritto Kiya più sopra a proposito del testo sulla storia Hittita che sta leggendo, ma il fatto che gli autori siano "divulgatori" e non archeoloogi, o meglio filologi, mi lascia molto perplesso... del resto, sono "divulgatori" anche Piero Angela o...Roberto Giacobbo... (ntelligenti pauca).

Mi pare strano, anzi no, STRANISSMO, che proprio del frammento "di pochi centimetri" più importante, secondo la loro intepretazione, quello in cui si chiarisce il "mistero", non viene riportata la traduzione... è quanto meno sospetto, non trovi?

Del resto non è quello che molti "divulgatori" fanno quando vogliono far credere qualcosa senza sbilanciarsi troppo su fatti, o cose, verificabili o facilmente confutabili?

Che la Regina Vedova possa essere stata anche un'altra rispetto ad Ankhesenamon, non ci sono dubbi (anche se la versione più accreditata continua ad essere proprio quella di Ankhesenamon); ora mi chiedo, ma se l'arrivo in Egito di Zannanza era così chiaramente esposto negli annali di Bogazkoi, possibile che miriadi di studiosi dell'argomento, egittologi, hittitologi e chi più ne ha più ne metta, non se ne sono mai accorti?

Direi che i due "divulgatori" dovrebbero motivare un po' di più e meglio la loro dichiarazione che, alla luce di quello che hai esposto (poi magari il contesto del libro contiene elementi più probanti, ma non li conosco), mi sembra solo l'ennesimo "scoop".

Aggiungo ancora che, il riportare brani "frammentati" e non nella loro intierezza o organicità può consentire di interpretare qualunque cosa in qualunque modo ne' più e ne' meno come il montaggio particolare di filmati di giocatori di pallone può far apparire che stiano danzando. Non conosco il libro, certo, e non ho quindi molti elementi per giudicare se non quel che Kiya ha riportato, ma ribadisco il mio scetticismo.
-Kiya-
00lunedì 19 gennaio 2009 21:34
L'intervento a cui ti riferisci, Hotep, in realtà risale a più di un anno fa, cosa che mi ha costretto ad andare a rileggerlo, per rinfrescarmi la memoria.

Che diffidi di alcune affermazioni fatte nel medesimo, credo fosse chiaro. Credo, inoltre, lo sia ancor di più che anche io non concordo pienamente con quella che risulta essere la versione più accreditata. Ho sempre manifestato incertezza a riguardo del fatto che la lettera sia partita da Ankhes. Piuttosto abbraccio con maggior decisione la possibilità che sia stata Meritaton (certa che strapperò un sorriso di assenso a Roberta con questa mia affermazione :) ).

Resta il fatto che ho voluto approfondire in merito e ho voluto farlo considerando un diverso punto di vista, alternativo a quello prettamente egittologico, che spesso, ammettiamolo, trasforma in dato di fatto ciò che intende perorare. Probabilmente, anzi certamente, quest'atteggiamento è comune, tuttavia, a qualsiasi ambito storico.
La ragione per cui mi sono volta alla consultazione di testi che trattano la storia dal punto di vista Ittita è questa.
Ho terminato la lettura qui sopra specificata in un momento che mi ha decisamente stroncato. Gli eventi che seguirono mi impedirono di approfondire oltre, rinunciando alla lettura degli altri testi che mi ero procurata sull'argomento.
Adesso che il desiderio di dedicarmi alla mia passione è tornato vigoroso, conto di riprendere in mano quell'aspetto della storia e di poter, quindi, verificare ulteriori punti di vista, nella speranza di trovare altri interessanti elementi da indagare.
roberta.maat
00martedì 20 gennaio 2009 20:52

Adesso che il desiderio di dedicarmi alla mia passione è tornato vigoroso, conto di riprendere in mano quell'aspetto della storia e di poter, quindi, verificare ulteriori punti di vista, nella speranza di trovare altri interessanti elementi da indagare.



Immagino tu ricordi quanto mi stia a cuore questo argomento, pertanto ti prego di comunicarci al più presto le tue considerazioni sui testi appena letti. In più ti chiederei di segnalarmi queste letture....sono un pò a corto in questo periodo !
-Kiya-
00martedì 20 gennaio 2009 22:42
Oltre a quello già indicato, al momento ho per le mani il volume "Gli Ittiti" di James Macqueen. Ne possiedo altri, ma sono ancora relegati negli scatoloni.
Non avendo ancora montato un'adeguata libreria, posso concedermi di portarne su pochi alla volta...
Appena terminerò la rilettura del testo di Hornung, mi dedicherò a quello qui indicato ;)
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