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La piramide: cosa rappresenta in realtà?

Ultimo Aggiornamento: 02/03/2011 14:37
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Sandro Mainardi
[Non Registrato]
Viandante
30/09/2010 09:39
 
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Diego, ho seguito nel tempo i tuoi (mi permetti il TU almeno in questo contesto?) studi e li ritengo molto interessanti. Mi farebbe piacere avere l'opportunità di parlarne personalmente, un giorno, magari in sito sarebbe il massimo.
Spero lo so possa fare... grazie!
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Akhu-en-inpu
Haw-erhefetkher-netjeru
Gemet-ef-reh-neb
30/09/2010 10:08
 
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Non sto dicendo che siamo uguali, ma che le potenzialità offerte dalle nostre strutture biologiche sono equiparabili, a meno che non si decida che l'antico egiziano era una specie diversa rispetto alla nostra.

Se prendessimo un neonato Guarajara e lo allevassimo da noi, non avrebbe alcun impedimento "biologico".

Questo per dire che avvicinarsi alla mentalità dei costruttori di piramidi non è impresa impossibile, ma estremamente difficile.

Coloro i quali hanno cambiato "paradigma", l'hanno fatto partendo in seno alla scienza del loro tempo, non scansandola per tirar fuori dal cappello un'idea rivoluzionaria.

X Baratono: ma se le industrie neolitiche e le necropoli non sono state mai individuate (e quindi, tantomeno, scavate) cosa ti da la certezza che di questo si tratti?
Sandro Mainardi
[Non Registrato]
Viandante
30/09/2010 10:19
 
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"Se prendessimo un neonato Guarajara e lo allevassimo da noi, non avrebbe alcun impedimento "biologico". GRAZIE TANTE!!! :)
Ma se dovesse arrivarci usando le proprie basi cognitive, ci riuscirebbe? E se si, in quanto tempo?

"Coloro i quali hanno cambiato "paradigma", l'hanno fatto partendo in seno alla scienza del loro tempo..."
Certamente! Ma loro ci hanno creduto e l'hanno fatto mentre il resto del mondo li riteneva privi di credibilità o in molti casi dei pazzi.
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Akhu-en-inpu
Haw-erhefetkher-netjeru
Gemet-ef-reh-neb
30/09/2010 10:35
 
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Ripeto, non sto certo dicendo che sia FACILE o veloce. Sto dicendo che non è IMPOSSIBILE, per quanto questa possibilità appaia infinitesimale.

Certo che ci hanno creduto: quello che voglio dire è che non basta certo avere la fantastica idea che avevo da bambino che le piramidi fossero le lacrime degli ecatonchiri e far coincidere tutto con la mia fantasia, per quanto io ci possa credere con convinzione, ma bisogna accettare ció che c'è di storicamente "certo" e documentato, conoscerlo approfonditamente, accettare che le piramidi siano tombe, studiarle in quanto tali e solo dopo, alla fine del processo di comprensione, cominciare a vagliare i vari "punti incogniti", ribaltarli più e più volte e verificare se dell'altro c'è. Non prima.

Per quanto affascinante sia l'idea di un gigantesco ZED all'interno della piramide di Khufu...
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La Divina Cantatrice
- HdjetmeMaat
MerytAton Sitenjterw -
30/09/2010 11:03
 
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Ci siamo infilati in un tunnel !
Per orientarci, forse sarebbe il caso di definire la parola "PERCEZIONE".
Qualcuno pensa che vediamo il mondo perchè esiste, altri che un qualcosa esiste perchè lo vediamo.
Credo questo un paradigma fondamentale.
Sandro Mainardi
[Non Registrato]
Viandante
30/09/2010 11:35
 
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ESATTO... Roberta!
Solo sentendoci liberi di sperimentare un diverso modo di percepire, senza dare mai nulla per "assolutamente certo" potremmo infilarci nel tunnel che, se mi permetto, non è poi tanto male perchè, per quanto buio e lungo che sia, prevede sempre un'uscita. Altrimenti saremo costretti e girare in un circolo senza fine ripetendo sempre le stesse esperienze e traendone sempre le medesime conclusioni. Se questo ci appaga facciamolo pure. Io non mi accontento!
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
30/09/2010 13:12
 
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Come dico sempre, l'approccio migliore prevede lo sforzo (notevole) di liberarsi dalle influenze moderne a cui è inevitabilmente soggetta la nostra mente. Occorre sviluppare la capacità di immedesimazione, in primo luogo.
Se è pur vero che la macchina del tempo ci è preclusa, mettendoci nell'impossibilità fisica di raggiungere quei luoghi all'epoca in esame, nessuno può vietarci di tornarci con lo spirito, rieducando i nostri processi mentali.
Tutto ciò è davvero impossibile?

Mi sto sinceramente rammaricando di non avere, nell'immediato, il tempo di prendere parte attiva in questa interessante discussione. Man mano che leggo i vostri interventi, le domande aumentano in via esponenziale! Ne terrò debito conto e confido di poterle esternare in occasione dell'imminente week end.
[Modificato da -Kiya- 30/09/2010 13:14]
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
30/09/2010 13:15
 
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Devo dire di aver seguito con interesse gli interventi, e mi compiace una così evidente partecipazione. Tuttavia mi sono fermato a metà discussione perché l'attenzione si è spostata troppo, anzi del tutto, verso il complesso piramidale di Giza.

Sig. Mainardi, lei è oltremodo preparato e, come altri in questo forum, è il motivo per cui noi "neofiti" ci colleghiamo qui ogni giorno. Si lasci criticare una cosa però: è verissimo che non affrettare conclusioni è sintomo di saggezza, ma è altrettanto vero che darsi dei "comandamenti di base" che influenzano una ricerca non è sicuramente sintomo di progresso. Viaggiare con la fantasia a volte porta proprio alla soluzione, soprattutto quando il tema della ricerca è così lontano e misterioso. E poi quelli che ha citato sono casi riscontrabili a Giza.
Come ha già sostenuto Kiya il mio primo intervento introduce un tema che nulla ha a che vedere con le piramidi di Giza, o con le loro "particolarità".
Vorrei perciò spogliare la discussione di tanta carne e rimettere sul fuoco un solo piatto.

La piramide romboidale di Dahshur.
Eretta dallo stesso Faraone e dagli stessi architetti di quella di Meidum (a gradoni). La chiave per capire il simbolismo della piramide va cercata in questo passaggio. Per quanto "diversa" sia la civiltà egizia dalla nostra, non mi pare complicato analizzare il carattere ingegneristico e religioso che avvolge due sole piramide, meglio quando queste sono state costruite quasi contemporaneamente.
Condivido il ragionamento sull'essenza della vita, ma non bisogna esservi per forza "collegati" per capire quale motivo ci sia alla base di un cambiamento stilistico "semplice": lisciare le pareti di una piramide.
Se ci inoltriamo a parlare di Giza, di montagne e di Ramses II perdiamo il soggetto del mio intervento.

Io credo che a Meidum sia accaduto qualcosa che ha indotto gli architetti della piramide romboidale a lisciarne le pareti, anzi a eliminare i gradoni. Che problema avevano i gradoni? Religioso? Lo avrebbero avuto anche a Saqqara, eppure anche dopo Imhotep hanno continuato a fare le piramidi a gradoni.
La necessità di lisciare le pareti doveva essere di tipo ingegneristico.
L'accumulo di sabbia dovuto a tempeste e la conseguente attività di ripulitura, che probabilmente impegnava molta fatica, mi pare una scusa sufficiente per lisciare le pareti della piramide.

Cosa pensate, voi, abbia indotto Snefru a tale aggiustamento stilistico?
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Artista del Re
30/09/2010 13:24
 
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Per quanto ne so, le piramidi, di qualunque genere ed epoca, insieme con i tanti altri cosiddetti "misteri" di ogni genere ed epoca sono il prodotto dell'Uomo per l'Uomo: nulla di più nulla di meno. Detto questo, gentile Sandro certamente diamoci del tu: sono a tua disposizione. Per Acus: il gigantesco Djed cui alludi, potrebbe essere meno fantastico di quel che si crede, o meglio: ci sono abbastanza elementi che farebbero pensare ad un particolare espediente utilizzato dagli EA per la costruzione delle piramidi utilizzando il Djed, ossia una struttura centrale (è un'indicazione forte, questa). In ogni caso non è più sufficiente dire "le piramidi sono state costruite con 2.300.000 blocchi spostati da centomila persone" e cose del genere. Si deve dire passo passo, cantieristicamente, ripeto, cantieristicamente, come hanno fatto per. In questo senso penso che ci saranno delle sorprese: altroché argano spagnolo per issare massi. Al momento, però, non essendo soltanto io ad elaborare questa faccenda non posso andare oltre, ma non è un mistero credetemi, è più semplice di quanto si possa pensare. Gli Egizi Antichi erano intelligenti, sapevano sfruttare il territorio e quanto loro messo a disposizione dalla Natura. In questo senso sono d'accordo con Sandro: avevano certamente un'altra Scienza cui appellarsi. La funzione delle piramidi, almeno quelle di el-Giza, non è certamente o non solamente quella d'essere un semplice cenotafio. Ancora per Acus: anche per te vale lo stesso discorso: diamoci del tu, se mi chiami Baratono, mi sembra d'essere ancora a "squola", ti prego. La certezza di quanto dico, ripeto, è nei vari reperti che esistono sul "Terzo livello": ripeto, che i choppers non sono esoterici, nemmeno i rettangoli tombali definiti con i ciottoli e dai quali stanno uscendo brandelli di bende. Qualche americano arriverà e dirà: "Ho fatto una scoperta sensazionale greazie a Zahi Hawass (mi sfugge qualcosa?): esiste un terzo livello ad el-Giza fino ad oggi mai esplorato etc. etc. etc.". Sai Acus, purtroppo, come ben saprai, qualcuno che non è mai stato sul "Terzo livello" ma che ha tanti libri (tanto per non innescare polemiche: scherzo dai, però questo è vero a suo tempo sono stato "quasi" deriso per quanto ho comunicato ...), ha detto che non è possibile che lì esista una cava. La cosa divertente (ma certamente per nulla scientifica a parer mio) lì questo studioso non c'è mai stato, però i suoi documenti dicono che ... L'abitudine di molti è quella di criticare a priori e di non accettare nulla che non venga detto da uno straniero (sai com'è, è più meglio un Americano, un Francese, un Norvegese etc. etc. etc. od un barone dell'egittologia: l'ipse dixit, docet). Eppoi, appunto, se non è scritto, non esiste. In ogni caso, il Professor Gomez del Poli di Torino, che insegna tecniche di costruzione e materiali antichi (quindi "abbastanza afferrato" anche in materia ... litica), dopo aver visionato quanto da me rinvenuto, ha confermato, per quanto di sua competenza, totalmente la scoperta. Resta difficile, per me, comunicare queste cose agli egittologi: sai tutti possono dire tutto, anche le ...azzate più intense, tanto non danno fastidio agli egittologi. Quando però qualcuno si permette di fare affermazioni che potrebbero dar loro fastidio, "cambiare il paradigma" per intenderci, allora il discorso cambia. Non mi resta che insistere ed aggiungo, perconcludere: non m'interessa che siate d'accordo con quanto dico. Ricordatevi però che l'ho detto io per primo (come diceva un noto fisico).
[Modificato da Diego Baratono. 30/09/2010 13:35]
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Artista del Re
30/09/2010 13:47
 
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Gentile Antonio, eccola lì la risposta, ad el-Giza: mi dispiace, ma per capire una cosa bisogna per forza di cose (scusi il gioco di parole) capire l'altra. L'aggiustamento stilistico adottato da Snefru (suggerito da chi?) è dovuto "semplicemente" all'idea che sottende il concetto di piramide: l'edificio doveva rappresentare qualcosa di molto importante per gli EA. La struttura a gradoni non era la forma migliore per rappresentare quanto voluto. La struttura a piramide perfetta, con le facce totalmente complanari e non a sbalzi, consentiva di raggiungere l'obiettivo, anche se tecnicamente è stata un'impresa un po' più difficoltosa. Ricordiamoci sempre che conosciamo solo il 50% della religione dell'EA.
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