La piramide: cosa rappresenta in realtà?

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2, 3, 4, 5
Antonio Faricelli
00lunedì 20 settembre 2010 12:21
Simbolo della "collina primordiale" o semplice stratagemma anti-tempeste?
Vorrei ragionare con voi sul simbolismo delle piramidi.
Sembra sempre più accreditata l'idea che la figura piramidale delle tombe dell'antico regno rappresenti la "collina primordiale" e/o la "pietrificazione dei raggi solari" che raggiungono la terra.
Ma era davvero questa l'intenzione stilistica degli architetti che le hanno progettate?

I primi regnanti della civiltà egizia adottarono il sistema delle mastabe. Il concetto era quello di realizzare una camera funeraria sotterranea sulla quale veniva innalzata una struttura a "panca" che aveva lo scopo di "sigillare" la tomba ma soprattutto di segnalare la presenza del feretro ai passanti, ai quali magari scappava una preghiera per il re defunto che avrebbe contribuito alla preservazione del suo Ka.
Questo mi fa credere che il concetto di "visibilità" fosse molto considerato in fase di progettazione delle tombe reali.

Cosa successe allora con la tomba di Djoser?
Sicuramente il faraone avrebbe voluto che la sua mastaba fosse più bella delle altre e così chiamò Imhotep e gli disse: "Imhotep devi progettare la mia tomba e fai che sia la più bella che si sia mai vista; voglio una mastaba gigante che possa essere vista a lunga distanza".
Mi sembra una richiesta legittima, d'altronde non è questa una caratteristica che troviamo spesso nella storia delle dinastie egizie?
Allora Imhotep cominciò a studiare la nuova tomba e, da buon architetto, trova la soluzione ideale: una mastaba sopra l'altra, sempre più piccola della precedente, in modo da innalzare il monumento il più possibile e nello stesso tempo renderlo stabile.
Ecco quindi la Piramide a Gradoni di Saqqara, la prima piramide mai realizzata in Egitto.
Molti egittologi, mi sembra di capire, sono d'accordo con questa teoria. Niente collina primordiale, niente raggi del sole, ma solo una mastaba poco più elaborata rispetto alle classiche.

Come nasce allora la piramide di Snefru?
Sappiamo che la piramide romboidale di Dahshur è stata pensata dopo la costruzione della piramide a gradoni di Meidum ed è la prima piramide ad avere le facciate lisce, e non a gradoni.
Perché questa trasformazione architettonica?
Gli esperti sostengono che voglia rappresentare il cumulo di terra primordiale sorto dal nun, o anche la rappresentazione dei raggi solari che raggiungono il terreno.
Ma è possibile che nel semplice passaggio da una piramide (Meidum) alla sua successiva (Dahshur), e da parte dello stesso architetto e sovrano, ci sia stato un così evidente stravolgimento simbolico?

Si è passati dall'esigenza della piramide di mastabe che aveva lo scopo di segnalare la tomba a quella della piramide canonica che aveva lo scopo di rappresentare i raggi del sole o la "collina primordiale". E per di più un cambiamento avvenuto così radicalmente.

Non mi convince! La mia teoria è questa: le piramidi con le facciate lisce hanno lo scopo, come quelle a gradoni, di segnalare la presenza della tomba. Gli egiziani potevano così venerare il Ka del faraone anche a distanza. La "correzzione" stilistica delle facciate, secondo me, è dovuta ad un altro tipo di esigenza: data l'esperienza delle piramidi precedenti l'architetto di Dahshur non voleva che, a causa delle frequenti tempeste, la sabbia si accumulasse sui gradoni, rovinando il colpo d'occhio dell'opera e costringendo gli operai a continue pulizie. D'altronde doveva essere un luogo di riposo e non in continua manutenzione. L'dea più logica era quella di lisciare le pareti e permettere alla sabbia portata dal vento di scivolare giù.
Nella piramide di Cheope addirittura si adotta il sistema delle lastre di calcare, che oltre alla componente estetica, permettono la levigatura delle pareti della piramide al punto da non lasciare neanche le giunzioni tra i vari blocchi ed eliminare completamente gli accumuli di sabbia.

Altro che collina primordiale o raggi solari, la piramide potrebbe essere semplicemente una mastaba che evolve la sua forma per evitare di ricoprirsi di sabbia.
Merytaton62
00lunedì 20 settembre 2010 16:53
Indubbiamente la le pareti liscie non favoriscono l'accumulo di sabbia...però l'ipotesi più accredita (piramide=collina primordiale) mi pare la più verosimile. Personalmente, quando osservo una piramide, mi viene da pensare alla struttura della società:un'ampia base di persone comuni, che si restringe verso l'apice man mano che aumentano potere e prestigio. Ma è evidente che si tratta della trasposizione di una mia fantasia, senza alcuna base scientifica.
Antonio Faricelli
00lunedì 20 settembre 2010 17:37
Forse, Merytaton62, è proprio questa impressione la chiave. Prova a ragionare allo stesso modo guardando la piramide a gradoni di Dahshur, non ti viene da associarla ad una collina o ai raggi del sole (per quanto l'idea dei raggi del sole fatti a zig-zag è molto comica). E' questa netta differenza simbolica che non convince.
Ha più senso la tua teoria della "struttura sociale", almeno è applicabile ad entrambi gli stili piramidali (a gradoni e a parete liscia).
roberta.maat
00lunedì 20 settembre 2010 17:39
Penso anche io, come Antonio, che una naturale evoluzione della mastaba abbia partorito la piramide.
Concettualmente ritengo assai credibile che una sepoltura grandiosa potesse suggerire una mastaba sull'altra ma che questo artisticamente e architettonicamente implicasse con le esperienze successive una soluzione un pò diversa.
Non condivido la teoria del raggio di sole solidificato sebbene alcuni studiosi ritengano valida questa simbologia nè credo si debba vedere nella piramide (a gradoni e non) un anelito verso il cielo e cioè una scala per avvicinarsi alla divinità.

OT: piramide è il nome greco attribuito per la somiglianza alla forma di una sorta di pane, ma come la chiamavano loro? [SM=g1621246] Per me i due segni geroglifici X8 e la sua grafia corsiva M44,attinenti il pane oppure una spina, hanno niente a che fare con le piramidi.
Sono troppo indietro con lo studio dei geroglifici, trasferirò questo interrogativo nella sede più idonea.

-Kiya-
00lunedì 20 settembre 2010 17:40
La tua, Antonio, è un'ipotesi certamente interessante, che potrebbe andare a configurarsi in quelle evoluzioni dettate dal senso pratico che ben si sposano con la mentalità egizia, la quale ebbe sempre un occhio di riguardo alla praticità. Scelte spesso obbligate, tenuto conto di tempi e mezzi a disposizione.

Tuttavia, mi è difficile accettare l'idea che la simbologia religiosa non dovesse trovare applicazione, del resto stiamo parlando della dimora eterna del Re. La scelta precisa di quella forma, forma che richiama al benben, oltre che alle montagne da cui il sole sorge e dietro cui lo stesso va a "morire", ha (almeno nella mia mente) una stretta connessione col culto solare Eliopolitano.
Se, effettivamente, si fosse trattato di un semplice "escamotage" dettato dalla praticità, per quale motivo avrebbero dovuto complicarsi le cose oltre misura, erigendo monumenti dall'architettura così differente rispetto ai precedenti? Non sarebbe stato più semplice continuare ad erigere mastabe e concepire una qualche copertura, o un riempimento, che impedisse alla sabbia di accumularsi?

Occorre, poi, fare anche altre considerazioni a riguardo. E' vero che lo scopo della sovrastruttura, ovvero della Mastaba, fosse quello di indicare la presenza di una sepoltura. Possiamo anche ipotizzare che il vento del deserto spostasse grosse quantità di sabbia, che andavano a depositarsi sui gradoni del monumento, deturpandone l'aspetto. Ma è altrettanto vero che la forma non è l'unico cambiamento a cui assistiamo con l'erezione dei monumenti di Snefru, all'epoca del quale fecero la loro comparsa locali interni alla costruzione, posti sopra il livello del terreno. Pertanto la Piramide non fu, al pari della sua "antenata", soltanto una semplice sovrastruttura, un "marcatore" tombale, ma un "contenitore" a tutti gli effetti.
emilioraffaele
00lunedì 20 settembre 2010 17:42
Molto probabile Antonio, ma non credo solo per quello, d'altronde sono state sicuramente edificate con l'idea "dell'eternità". Comunque pensate che spettacolo le Piramidi viste da chilometri di distanza, lucenti al sole!!!

Molto bello il paragone di Mery con la scala sociale, la condivido con piacere.
roberta.maat
00lunedì 20 settembre 2010 17:56
Maria dice che le piramidi successive non erano sovrastrutture marcatrici di tombe ma contenitori, giusto ma creare corridoi, sale e camere all'interno non potrebbe essere una ulteriore invenzione suggerita dalle soluzioni architettoniche sopraggiunte ?
In fondo non sappiamo ancora se la vera tomba di Keope fosse sotto la piramide, il sarcofago posizionato all'interno forse non ha mai ospitato il re e magari era solo una delle espressioni rituali che si svolsero probabilmente durante la sepoltura.
Antonio Faricelli
00lunedì 20 settembre 2010 18:35
Io invece credo che lo spostamento delle camere al "piano superiore" sia un'esigenza ingegneristica, dovuta all'eccessivo peso della struttura. Le mastabe non erano un pericolo per la stabilità delle camere scavate nel sottosuolo, mentre le piramidi lo sono diventate man mano che crescevano di dimensione. Fino ad arrivare a quella di Cheope, che ci ha lasciato una prova certa (ovvero le camere superiori a quella del sarcofago) di come il peso dei blocchi fosse un pericolo per la stabilità degli ambienti vuoti.
Che nella struttura delle tombe reali non fosse presente un forte simbolismo religioso non credo sia mai stato un problema per gli Egizi. Lo testimoniano le tombe del Nuovo Regno presenti nella Valle dei Re. D'altronde sono solo delle stanze scavate nel terreno. Certamente la scelta del luogo e alcune altri particolari sono frutto di un attento studio religioso. Ma quello che decide la forma e la conformazione materiale delle tombe sono le leggi dell'ingegneria.

Il motivo per il quale si sono "complicati le cose oltre misura, erigendo monumenti dall'architettura così differente rispetto ai precedenti", Kiya, credo che sia molto noto: la mania di grandezza di ogni faraone rispetto ai suoi avi. Immagina se Ramses II fosse vissuto ai tempi della IV dinastia, avrebbe costruito una piramide alta più di 300 metri. Questa megalomania dei re è alla base della grandezza dell'Egitto e potrebbe anche essere l'unica chiave di lettura di questa mutazione che ha trasformato le mastabe di Beit Khallaf nelle piramide di Giza.
ugothep
00martedì 21 settembre 2010 11:55
mi torna in mente "Vento dal nulla" di J.G. Ballard, del 1961. un romanzo di fantascienza in cui la terra viene letteralmente spazzata via da un vento incredibilmente forte. gli uomini cercano la geometria di un edificio in grado di resistere a tale disastro. beh, l'unico edificio a non crollare ha la forma di una piramide...
-Kiya-
00martedì 21 settembre 2010 13:35
Continuo a riflettere sulla forma piramidale e non posso non coinvolgere nei miei ragionamenti un altro elemento che è parte integrante dell'architettura Egizia. Mi riferisco agli obelischi, i tejenw, in lingua antica. E mi pongo una domanda: nacque prima la piramide o l'obelisco e il relativo pyramidion? Che questi ultimi fossero considerati raggi di sole pietrificati è teoria ampiamente accettata, altrettanto lo è il fatto che fossero strettamente legati al culto eliopolitano del Sole.
L'esemplare più antico, pervenuto fino a noi risale alla XII dinastia e fu eretto da Sesostri I. Ma l'assenza di esemplari più antichi non consente di escludere la loro presenza, prima di allora. Ricordo di aver letto che in origine non fossero ricavati da monoliti, ma fossero costituiti da mattoni.
Comunque sia, gli obelischi e le piramidi potrebbero essere correlati. Ciò fornirebbe una spiegazione all'assimilazione di queste ultime ai raggi del Sole. Magari la struttura piramidale fu adottata per le tombe reali, come riproduzione (in scala decisamente maggiore) del pyramidion che sormonta l'obelisco, nel quale gli Egizi ritenevano dimorasse il Dio Ra. O, forse, avvenne il contrario: fu la forma piramidale a suggerire la creazione degli obelischi. Tuttavia, creare una tomba ad immagine e somiglianza del pyramidion, o benben, per collocare il corpo del Re, faceva di quest'ultimo una divinità a tutti gli effetti.

Già al termine della II Dinastia, in coincidenza con l'avvento di Djoser, si affermò un nuovo concetto di regalità, che ebbe il suo apice nel culto del sovrano divinizzato. La piramide divenne, di per sé, simbolo di questo potere, come sembrano suggerire alcuni esemplari di dimensioni più esigue che all'epoca furono distribuite nel Medio e nell'Alto egitto, in punti "strategici", ovvero aree corrispondenti ai grandi siti Pre e Protodinastici. Durante la Dinastia successiva, la IV, si assistette poi ad un'assimilazione del potere Reale a quello Solare (compare in quest'epoca l'epiteto "Figlio di Ra" nella Titolatura reale). Il Re acquisì un vero e proprio "destino solare", in base al quale, alla sua morte, sarebbe sovuto assurgere al cielo, per raggiungere Ra.
Antonio Faricelli
00martedì 21 settembre 2010 16:48
A suggello dell'ipotesi che le tempeste di sabbia fossero frequenti, almeno nel basso Egitto, c'è la spiegazione che gli esperti forniscono della strana conformazione delle case che compongono il villaggio dei costruttori di piramidi a Giza.

Di seguito c'è la pianta di una di queste case:



L'ingresso dalla casa è quello contrassegnato con la lettera A; si entra quindi in un ambiente stretto, un corridoio che porta all'ingresso B; e si accede infine all'ambiente abitato. Gli archeologi hanno capito subito che quel doppio ingresso ed il corridoio che li collega sono inutili, mangiano solo spazio alla casa.
L'unica spiegazione, e pare che sia quella definitiva, è che tale sistema serviva a proteggere l'ambiente interno della casa dalle tempeste che portavano una gran quantità di sabbia attraverso la porta.
Come è logico pensare: la sabbia portata dal vento si infrange contro il muro che nel corridoio fronteggia l'ingresso A e rimane in quell'ambiente in attesa che venga spazzata dalla "donna della casa".

Le tempeste di sabbia, perciò, non solo erano una routine ma condizionavano la costruzione degli edifici, che siano questi abitazioni di operai o tombe reali.
roberta.maat
00martedì 21 settembre 2010 18:04
C'è da rimanere storditi durante una tempesta di sabbia e la piana di Giza era sicuramente spazzata da venti impetuosi che alteravano continuamente i paesaggi tanto da sommergere addirittura la sfinge.
I quantitativi di sabbia che ricoprivano, scoprivano e ricoprivano i templi dovevano essere notevoli e rimuoverli era di certo un impegno continuo.
Probabilmente dunque i problemi ingegneristici affrontati dai costruttori riguardarono anche questo aspetto giacchè la struttura progettata avrebbe dovuto sopportare, oltre il suo stesso peso, anche quello delle sabbie.
Una parete scoscesa e levigata avrebbe offerto più garanzie di eternità offrendo minimo attrito a vento, sabbia e acqua.

Sicuro questa interpretazione del perchè della forma piramide trascura la lettura della simbologia che sempre dobbiamo richiamare però la scelta di questo solido, a parere mio, scaturì da esigenze pratiche e successivamente suggerì altre implicazioni facilmente intuibili vista la sacralità del monumento.
Se la piramide avesse voluto riprodurre un raggio di sole pietrificato, non avremmo dovuto riscontrare in qualche graffito del sole dei raggi disegnati come triangoli ?
Antonio Faricelli
00martedì 21 settembre 2010 18:35
roberta.maat, 21/09/2010 18.04:

Se la piramide avesse voluto riprodurre un raggio di sole pietrificato, non avremmo dovuto riscontrare in qualche graffito del sole dei raggi disegnati come triangoli?



...e se gli antichi Egizi conoscevano la relatività di Einstein avrebbero dovuto costruire la piramide a forma di cilindro:


roberta.maat
00martedì 21 settembre 2010 19:42
Mi prendi in giro ? Ora che ci penso..........per fare un raggio di sole l'avrebbero costruita a vertice in giù

[SM=x822727] [SM=x822727] [SM=x822727] [SM=x822727] [SM=x822727]
-Kiya-
00martedì 21 settembre 2010 20:13
Perchè il vertice all'ingiù? il raggio di sole si espande, man mano che si avvicina alla terra. Pensa alle braccia di Aton, sono disposte a raggera, con la parte più stretta alla fonte ;)
roberta.maat
00martedì 21 settembre 2010 21:33
E' vero........ma se disegni un sole lo fai anche così (magari meglio !)
ACUSinpw
00mercoledì 22 settembre 2010 12:28
Beh, se si pensa all'iconografia di Aton, i raggi solari si iscrivono perfettamente nella forma triangolare.
Terrei presente anche l'identicità di forme fra pyramidion e piramide. Idealmente la piramide potrebbe essere la continuazione del pyramidion posto in cima. Di conseguenza un simbolo solare.

Ricordiamoci anche che la piramide di djoser non nasce così com'è, ma da una semplice mastaba, a cui si sono aggiunte modifiche col tempo, quindi, con buona probabilità, il progetto iniziale non prevedeva la forma attuale, ma si tratta di un'evoluzione successiva, dettata, secondo me, più da ragioni ideologiche che altro (scala verso il cielo? Approssimazione di una forma triangolare?). E se ci fosse stato, in cima all'ultimo gradone un grosso pyramidion? Forma alla quale l'ingegneria non era ancora riuscita ad arrivare praticamente ma a cui tendeva?

roberta.maat
00mercoledì 22 settembre 2010 13:04
Allora, a questo punto mi sorge una domanda spontanea.......chi è nato prima il pyramidion o la piramide ?
Il pyramidion posto sulla piramide è il suo apice naturale e quello sull'obelisco altrettanto naturale, forse evoluzione del "totem".
-Kiya-
00mercoledì 22 settembre 2010 13:21
Re:
roberta.maat, 22/09/2010 13.04:

Allora, a questo punto mi sorge una domanda spontanea.......chi è nato prima il pyramidion o la piramide ?
Il pyramidion posto sulla piramide è il suo apice naturale e quello sull'obelisco altrettanto naturale, forse evoluzione del "totem".




E' una domanda che mi sono posta anche io e di cui vi ho reso partecipi nella risposta in cui introduco l'argomento "obelischi" (pubblicata ieri, alle 13,35).
Direi che il pyramidion, ovvero il benben egizio, sia nato prima e che la Piramide, quindi, potrebbe essere la sua elaborazione su vasta scala. La sua funzione di "dimora di Ra" è proprio quello a cui mi riferisco nel considerare la simbologia solare della forma piramidale.
RAMSY
00mercoledì 22 settembre 2010 13:48
Io ho sempre pensato ad una evoluzione tecnologica che ha permesso di fare quello che forse voleva già Djoser.
Prima di essere smentito da voi su un altro post fantasticavo che anche la piramide a gradoni fosse liscia ma che il tempo, il deterioramento del materiale di riempimento, e il "riciclaggio" del materiale abbiano "spogliato" la struttura, un pò come è successo alla piramide di Meidum.
Voi parlate di cambiamento radicale il passaggio dalla mastaba alla piramide, a me sembra una piccola evoluzione rispetto a quello che è successo tra l'ultima piramide di Ahmose e la tomba di Amenhotep I nella valle dei re! Qui il sole non arriva, il Faraone è nascosto, inarrivabile.. [SM=x822734] (beh...l'idea era quella [SM=x822714]) i costi dovevano essere mostruosamente inferiori.
In questo caso le motivazioni non sono più religiose ma "conservative", per il faraone e la sua ultima dimora. e quello che è più eclatante è che questo cambiamento è stato radicale e repentino. Pensate,per 14 dinastie, millecento anni si sono costruite piramidi, poi, di punto in bianco arriva Amenhotep I e dice "ma sai che c'è di nuovo? io la piramide non la voglio, vado in un posto dove nessuno può sapere e nessuno mi può vedere. Scusate la battutaccia scontata ma non pensate che suo padre, Ahmose si sia rivoltato nella tomba? [SM=g1619695]
Antonio Faricelli
00mercoledì 22 settembre 2010 16:07
Il cambiamento radicale in discussione nella tesi trattata in questo post, però, riguarda lo "stile" delle facciate delle piramidi di meidum e quella romboidale di Dahshur. E' largamente accettata l'idea che quella di Meidum fosse una piramide di mastebe, e che non c'entra niente con la simbologia del sole o del pyramidion. Il suo stesso architetto, qualche anno dopo, partorisce una nuova piramide, para para a quella di Meidum, però ne liscia le pareti. E' questa trasformazione stilistica che non capisco io, o meglio non capisco come le due piramidi possano avere dei simbolismi così diversi. Mi viene perciò da pensare che a Dahshur, in fase di progettazione della piramide romboidale, l'architetto si sia accorto che i gradoni non andavano bene. Per che cosa allora non andavano bene? Una soluzione, appunto, potrebbe essere quella dell'accumulo di sabbia.
-Kiya-
00mercoledì 22 settembre 2010 18:01
Re:
RAMSY, 22/09/2010 13.48:


Voi parlate di cambiamento radicale il passaggio dalla mastaba alla piramide, a me sembra una piccola evoluzione rispetto a quello che è successo tra l'ultima piramide di Ahmose e la tomba di Amenhotep I nella valle dei re! Qui il sole non arriva, il Faraone è nascosto, inarrivabile.. [SM=x822734] (beh...l'idea era quella [SM=x822714]) i costi dovevano essere mostruosamente inferiori.
In questo caso le motivazioni non sono più religiose ma "conservative", per il faraone e la sua ultima dimora. e quello che è più eclatante è che questo cambiamento è stato radicale e repentino. Pensate,per 14 dinastie, millecento anni si sono costruite piramidi, poi, di punto in bianco arriva Amenhotep I e dice "ma sai che c'è di nuovo? io la piramide non la voglio, vado in un posto dove nessuno può sapere e nessuno mi può vedere. Scusate la battutaccia scontata ma non pensate che suo padre, Ahmose si sia rivoltato nella tomba? [SM=g1619695]




Direi esattamente il contrario... Amenhotep I volle la sua piramide, e l'ebbe, grazie ad Ahmose, suo predecessore e probabilmente il primo sovrano ad essere stato sepolto nella Valle.
Il primo sovrano della XVIII Dinastia e coloro che gli successero nei 500 anni a venire, furono sepolti dentro la tomba a forma piramidale più grande che si conosca, pur riuscendo effettivamente, a non svuotare le casse dello Stato (per la sua costruzione, poi... per il corredo funerario è un discorso a parte).

La scelta di Ta-sekhet-a'at, che oggi chiamiamo "la Valle dei Re", fu tutt'altro che casuale. Innanzitutto, essendo Tebe la nuova capitale d'Egitto era necessario che la Necropoli Reale si trovasse sul suo territorio. La conformazione dell'area non avrebbe consentito di elevare monumenti tombali come quelli di coloro che avevano regnato fino ad allora, da Menfi o da Ity-Tawy. Ragion per cui i Sovrani Tebani dovettero adattarsi e, in parte, accontentarsi. La montagna che sovrasta la Valle è, per conformazione naturale, una piamide, come mostra la foto che segue (prelevata da Wikipedia).:

ACUSinpw
00mercoledì 22 settembre 2010 20:32
Mi hai tolto letteralmente le parole di.. Mano, Kiya. E questo mi introduce a un'altra idea. Visitando l'egitto (specie le zone desertiche, occidentali) non sono riuscito a ignorare le numerosissime "piramidi naturali", ovvero le formazioni rocciose che spuntano nei deserti ogni tot chilometri..
Trovo naturale che i faraoni egiziani cercassero di riprodurre artificialmente la stessa imponenza e le stesse "forme"... E, perve no.. Anche superarle in grandezza e maestosità.
Diego Baratono.
00giovedì 23 settembre 2010 13:06
Scusate se mi permetto di intervenire. Un particolare sottile di cui si è accennato en passant appena più sopra, che suggerisce per le Piramidi (almeno quelle di el-Giza) una funzione diversa da quella accettata da sempre, è il fatto che un faraone potente "almeno" quanto i suoi antecessori, ossia Ramses II, pur avendo a disposizione quanto necessario per erigere almeno una sua Piramide, abbia invece optato per altre formule architettoniche (mi sembra d'averlo già detto in altre discussioni, ma non ricordo in quali). E' almeno strano che non ci abbia fatto un pensierino, se davvero la forma della piramide era sostanziale al concetto di monumento funebre reale. Certo è che quanto ha lasciato è altrettanto maestoso e degno di essere ricordato. Viene quindi da credere che la funzione stabilita per le tre di el-Giza fosse ben altra rispetto a quella del mero monumento funebre. Zahi Hawass, nel suo ultimo intervento in dvd, afferma una cosa abbastanza importante: le piramidi di el-Giza furono costruite con sforzo collettivo non indifferente da tutte le famiglie dell'E.A. Afferma inoltre che questi edifici non erano riservati al solo faraone (non si capisce bene in quali termini quest'affermazione si collochi, comunque ...). Non dimentichiamoci assolutamente poi, che Djedjefra, pur essendo nella possibilità di farlo, non costruisce la sua piramide ad el-Giza, bensì ad Abu-Roash: se è vero che questo è il successore di Khufu, e se è vero che di piramidi erette nel momento della sua intronizzazione, vi era solo quella appartenente a Khufu, come è logico pensare seguendo il pensiero comunemente accettato, perché il buon Djedjefra non lascia la sua firma ad el-Giza? Penso, come ho già più volte detto (e più vado avanti più ne sono convinto), che le tre di el-Giza siano un monumento sovrannazionale ed infragenerazionale dedicato all'Acqua: tutti gli indizi puntano in questa direzione. C'è, secondo me, qualche cosa da rivedere.
-francis-
00giovedì 23 settembre 2010 13:39
Re:
ACUSinpw, 22/09/2010 20.32:

Mi hai tolto letteralmente le parole di.. Mano, Kiya. E questo mi introduce a un'altra idea. Visitando l'egitto (specie le zone desertiche, occidentali) non sono riuscito a ignorare le numerosissime "piramidi naturali", ovvero le formazioni rocciose che spuntano nei deserti ogni tot chilometri..
Trovo naturale che i faraoni egiziani cercassero di riprodurre artificialmente la stessa imponenza e le stesse "forme"... E, perve no.. Anche superarle in grandezza e maestosità.




La stessa Abu Simbel è stata costruita in un luogo pieno di piramidi naturali...

ACUSinpw
00giovedì 23 settembre 2010 14:12
Ma Ramses II, pur nella sua "ricchezza", si colloca in un periodo in cui la Valle dei Re era diventato il luogo funebre per eccellenza (e lo rimarrà ancora per molto tempo).. In secondo luogo dubito fortemente che avrebbe potuto organizzare, anche volendolo, la costruzione di una piramide, costruzione che avrebbe impegnato un numero troppo elevato di uomini, che, al tempo di Ramses, era sicuramente più importante impiegare al fronte. Ancora, l'idea di "faraone" ai tempi di Ramses era mutata rispetto a quella ai tempi di Khufu.. Costruire la piramide di Khufu, di dio, garante CONCRETO (secondo la mentalità del popolo) della prosperità e della vita, era un onore e avrebbe assicurato anche ai lavoratori una oltre-vita ricca di benevolenza (in questo senso vertono le parole di Hawass quando dice che la piramide era per tutti). L'idea di regalità durante l'epoca Ramesside è molto diversa e molto meno assoluta. Per di più inpegnandosi nella costruzione di una piramide, non avrebbe potuto realizzare molto altro.
Riguardo djedefra, era piuttosto usuale cambiare la dislocazione delle piramidi.. Non mi sembra così strano.
roberta.maat
00giovedì 23 settembre 2010 14:12
Anche io come Acus ho potuto vedere una quantità incredibile di piramidi naturali sparse un pò dappertutto.
Quando le notai sorvolando il deserto mi chiesi se realmente potessero essere naturali o artefatti ma all'epoca ritenni che la maggiorparte erano opera dell'uomo.
Diego Baratono.
00giovedì 23 settembre 2010 14:25
Vero, Acus, ma è anche vero che rifarsi ai padri, mantenere e rispettare le tradizioni è di una certa importanza per la mentalità degli E.A. Quel che è strano, in ogni caso, è che l'impegno di grandi risorse da parte di Ramses II impegnato come tu dici su diversi fronti è stato comunque "sovrumano", e comunque altrimenti finalizzato. Per Djedjefra: se è vero quel che si dice, ossia che la IV dinastia abbia scelto di mantenere Memfi come sua capitale e Restau come sua sede elettiva per le proprie tombe, trovo comunque strano che proprio Djedjefra si sposti in un luogo un po' ... fuori mano, per dir così, neanche Saqqara, da tempo immemore zona sacra ...
-Kiya-
00giovedì 23 settembre 2010 14:57
Tutto ruota intorno a Menphi, la Capitale durante l'Antico Regno.
Abu Rawash è tutt'altro che fuori mano (dista circa 50 km da Gizah) e la distanza tra la Capitale e i due siti è, più o meno, equivalente. Djedefra non fa altro che tornare nell'area in cui riposavano i sovrani della I Dinastia, quindi non va a lui il primato di aver costruito la sua tomba in quel luogo.
E' interessante che Gizah e Abu Rawash rappresentino gli estremi nord e sud dell'area considerata per le Necropoli, durante l'Epoca in questione. Tra i due siti indicati, quindi, sorgono tutte le tombe reali dei Sovrani che regnarono tra la I e l'XI dinastia.

Ho sfruttato Google Maps per mostrarvi le posizioni (mi sono limitata a segnalare dove furono ubicate le tombe fino alla VI Dinastia, ma anche in quelle successive i siti prescelti furono i medesimi):
ACUSinpw
00giovedì 23 settembre 2010 18:30
Re:
Diego Baratono., 23/09/2010 14.25:

Vero, Acus, ma è anche vero che rifarsi ai padri, mantenere e rispettare le tradizioni è di una certa importanza per la mentalità degli E.A. Quel che è strano, in ogni caso, è che l'impegno di grandi risorse da parte di Ramses II impegnato come tu dici su diversi fronti è stato comunque "sovrumano", e comunque altrimenti finalizzato. Per Djedjefra: se è vero quel che si dice, ossia che la IV dinastia abbia scelto di mantenere Memfi come sua capitale e Restau come sua sede elettiva per le proprie tombe, trovo comunque strano che proprio Djedjefra si sposti in un luogo un po' ... fuori mano, per dir così, neanche Saqqara, da tempo immemore zona sacra ...



Ed è anche di una certa importanza tagliare con alcune tradizioni (o diminuirne la portata) all'occorrenza. Con i Ramessidi siamo appena usciti dal turbolento periodo Amarniano... Un forte ritorno al culto solare (di cui le Piramidi sono, in ogni caso, testimoni) di matrice heliopolitana non sarebbe stato comprensibile, vista la forza con cui il credo di Akhenaton, pochi decenni prima, era stato soffocato e "dannato".

Fra l'altro è vizio comune considerare il lungo arco di tempo in cui la civiltà egiziana si è sviluppata come un tutt'uno stabile e immobile di credenze, usi, costumi, religiosità, monarchie; la realtà è che l'evoluzione della civiltà egizia è stata assolutamente dinamica e la religiosità dell'antico regno è stata fortemente rielaborata, riadattata e modificata lungo il corso della storia, e insieme ad essa anche l'idea di potere regio, ribadisco, ha subito delle differenze sostanziali.

Quindi per quanto la tua interpretazione della piramide possa essere o non essere vicina alla verità, sicuramente non è una "prova" quella che porti parlando di Ramses e via dicendo.

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:00.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com