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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Pizia in Egitto 2008

Ultimo Aggiornamento: 06/02/2011 03:07
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

07/12/2008 09:16
 
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Piramidi
So di non essere riuscita a portare a compimento la mia prima opera del tipo "Diario di Viaggio" e già mi appresto a scrivere la seconda.
Questa volta ho tenuto un quadernino di appunti in cui ho cercato di scrivere cose sensate da subito, in modo da essere più veloce nella trascrizione sul forum, limitandomi agli argomenti più importanti della giornata.

Mi raccomando, aspetto le vostre domande.
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

07/12/2008 09:27
 
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Sabato 22 Novembre 2008

Ore 16.25 ora italiana
Sono sull'aereo; sotto di noi è tutto cperto di nuvole, dense dense come panna montata; sono circa alla metà del volo, qui sotto dovrebbe esserci il mare.
Il sole sta tramontando, le persone sedute vicino ai finestrini lo vedranno arrossire vicino all'orizzonte.


La foto non l'ho fatta io, non stavo certo vicino al finestrino!

Siamo partiti da soli, io e Paolo all'avventura.
In realtà grande avventura non è, in fondo andiamo ad alloggiare in un grande hotel in una località molto frequentata dai turisti in prossimità del confine sud-ovest della capitale.
Una mia cara amica e compagna di scuola (dal liceo all'università) ha vissuto qui per circa tre anni, al seguito del marito geologo, impiegato in una famosa società italiana del settore petrolifero.

Dico a Paolo:
"Perché non ti fai mandare a lavorare un po' al Cairo anche tu?
"Troppo caldo!", mi risponde sbuffando.
[SM=x822719]
[Modificato da pizia. 14/01/2009 00:20]
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di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
07/12/2008 18:00
 
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Cara Pizia, che effetto ti ha fatto scendere dall'aereo e mettere piede sul suolo Cairota, sapendo che avresti avuto all'incirca una decina di giorni per godertelo?
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Scriba Reale
La Divina Cantatrice
- HdjetmeMaat
MerytAton Sitenjterw -
07/12/2008 22:42
 
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Senza voler sminuire l'emozione di atterrare al Cairo vorrei sottolineare che, a mio parere, l'emozione sale molto quando si scende a Luqsor, almeno all'epoca del mio ultimo viaggio....!
Quando tornerò in Egitto vorrò fare gli stessi scali, prima Luqsor e, in partenza, Il Cairo, dove, se ha ancora negli occhi i templi e la valle,ti senti quasi a Palermo.
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
08/12/2008 00:25
 
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Anche io toccai per primo il suolo di Luxor. E ricordo ancora la carezza del vento caldo su di me, sebbene fossero le due del mattino. Sembrava un abbraccio, in tutto e per tutto all'altezza di un accogliente ritorno... almeno fu questa la sensazione provata.
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

08/12/2008 00:42
 
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Il primo approdo è stato sempre il Cairo, anche la volta scorsa perché lì si arriva con Alitalia.
Per me l'emozione è la stessa, e l'istinto quello di cadere in ginocchio e baciare il suolo, ma non ho potuto farlo finora; dall'aereo siamo usciti con il tunnel, poi siamo arrivati già nell'edificio aeroportuale e baciare le piastrelle lì non ha lo stesso significato, oltre ad essere poco igienico.
Passato il tempo, eseguite le formalità, trovate le valigie e contrattato il prezzo del viaggio in taxi, il gesto non ha più senso.

E' un gesto dovuto, per me, non solo alla terra d'Egitto, ma all'Africa quale luogo d'origine di tutto.
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

09/12/2008 17:56
 
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Domenica 23 Novembre 2008

Ore 16.00 (ora egiziana)
E’ il tramonto.
Stamattina ci siamo svegliati verso le 9 perché già insistevano per fare la camera, colpa nostra, non abbiamo appeso il cartellino “Please do not disturb” alla porta.
Ormai siamo svegli, andiamo a fare colazione al buffet, quindi, uno dei primi pensieri è quello di trovare la terrazza da cui si gode il panorama sulle piramidi, ma d’inverno è chiusa, c’è solo un pianerottolo con due panchine di legno proprio davanti alla grande rotonda sempre intasata dal traffico.



Ecco ciò che si vede dalla terrazza dell'Hotel Sofitel Le Sphinx di el-Giza.



Questa la piscina dell'Hotel, con il giardino.
Tutto molto bello, peccato per il rumore del traffico e dei clackson delle vetture!
[Modificato da pizia. 14/01/2009 00:21]
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09/12/2008 17:59
 
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La giornata è bella, serena e si preannuncia soleggiata, così decidiamo di andare a vedere qualcosa a piedi, passeggiando.
L’impresa ha quasi dell’impossibile, ma ci avviamo lungo la strada.
L’ingresso all’area è molto più lontano di quanto potesse sembrare, la passeggiata sarebbe anche piacevole se non fosse per gli egiziani!
Ad ogni passo qualcuno offre un taxi oppure chiede di visitare il proprio negozio o quello di un fratello, finché decide di accompagnarci un ragazzo che porta in mano un walkman come unico segno di riconoscimento e dice di essere della Polizia Turistica e di volerci scortare fino alle porte dell’area archeologica.
Inutile dire che vuole essere pagato per questo servizio non richiesto (se è vero che è un poliziotto è stipendiato per questo), ma continua a dire che è molto pericoloso per noi andare in giro da soli.
Arriviamo a pochi metri dall’ingresso e ancora ci offrono taxi, dicendo che è molto lontano, che non si può entrare soli e a piedi ma solo accompagnati e in auto, ma noi, infidi e testardi, procediamo soli, e finalmente guadagniamo il traguardo.
La zona del libero pascolo turistico è già circondata da un alto muro con cancelli di ferro custoditi da molte guardie severe, determinate a non lasciare passare nessuno sì, ma di loro.
Non possono entrare qui gli egiziani non scortati da dei turisti; persino i taxi privati devono lasciare i loro clienti fuori, davanti al primo sbarramento di cancelli.
Però ci provano sempre e continuano a raccontarci di tutto, anche le cose più assurde, non credete mai a ciò che vi raccontano per strada, si può socializzare, rispondendo alle domande incalzanti, ma è meglio restare vaghi sui propri progetti altrimenti qualcuno potrebbe cercare di monopolizzare il vostro tempo per portarvi in mille posti che non vi interessano.



Arriviamo alla biglietteria alle 11 circa, prendiamo il ticket di ingresso all’area di Giza, £60 a persona, chiedo per la Grande Piramide, così, per informazione, credendo ormai sfumata la possibilità di rientrare nei 150 visitatori consentiti.
Mi chiedono £100 a testa e mi danno il biglietto!
Dunque il “numero chiuso” non c’è oppure il prezzo scoraggia a sufficienza la maggior parte dei visitatori.
Bene, andiamo a vedere l’interno della Grande Piramide!



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Architetto Reale

10/12/2008 12:23
 
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Ci arrampichiamo sulla scaletta ricavata nei blocchi della parete nord, ci avviciniamo all’ingresso e lì dobbiamo lasciare le nostre foto e video camere perché ci sono 3 guardiani molto severi che non vogliono sentire ragioni, mi hanno vista mentre la riponevo tutta impacchettata nello zaino e non hanno intenzione di lasciarmi passare.
Pazienza.



Cerco di richiamare alla mente quanto ho letto sull’edificio, ricordo molte cose riportate da Goyon e da Edwards e mi sembra rispondano a verità.

L’ingresso attuale è ricavato allargando, fino ad ottenere dimensioni comode per un uomo in piedi, il budello orizzontale scavato dai predatori.

Sembra proprio di essere in una grotta, si vedono grossi spazi informi fra un blocco e l’altro, se non fosse per le forme subgeometriche delle pietre sembrerebbe proprio una caverna scavata interamente nella roccia.

Si arriva all’innesto col corridoio ascendente, poco sopra all’arrivo del pozzo detto “dei ladri”; la parte sottostante dei percorsi non è accessibile, così come la Camera della Regina, si può solo salire nella Grande Galleria e nella Camera del Re.

I blocchi ancora infilati nel corridoio ascendente verso l’ingresso originale si vedono bene proprio sopra al pozzo; lo spazio qui si fa veramente angusto, solo all’uscita nella Grande Galleria si riesce a rimettersi in piedi, posso cercare un po’ più agevolmente tutti i segni nella muratura di cui ho sentito parlare, buchi, incisioni, letti di posa, ecc.; ecco gli appigli per infilare mani e piedi nella scalata fra il tratto orizzontale del corridoio, nel punto in cui si biforca verso la Camera della Regina e il pavimento della Grande Galleria; ecco i fori sagomati, evidenti alloggi per le teste di trave di un pavimento inteso come continuazione di quello della galleria; la discontinuità del materiale è evidente per il diverso colore delle pietre e per il trattamento delle superfici, le connessioni invece, sono davvero precise, si possono apprezzare i letti di posa dei corsi paralleli al pavimento del corridoio e le connessioni perpendicolari fra un blocco e l’altro; il soffitto a modiglione inclinato della Grande Galleria è sorprendente, pur sapendo che ad intervalli regolari ci sono degli scontri che rendono seghettato il letto di posa, questa inclinazione e queste superfici regolari mi danno l’impressione di veri e propri scivoli di pietra e mi figuro l’infilata del blocchi che spacca la facciata nord nel collasso totale della struttura.

Le luci sono davvero esigue, regna una penombra appena sufficiente per vedere dove posare i piedi, e questo è nulla al confronto delle fatiche e dei disagi cui dovettero sottoporsi i primi visitatori e anche i predoni!



Grande Piramide col sole di mezzogiorno, guardate com'è basso a Novembre!
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- ShemsetRa -
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10/12/2008 12:31
 
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Siamo in cima, il passaggio si fa di nuovo basso, nel tratto precedente la Camera del Re; cerco tutti i pezzi visibili dei meccanismi di chiusura, scanalature, saracinesche, segni di abrasione, ecc. Il soffitto è nero, come nel corridoio, per il fumo delle torce utilizzate per anni prima dell’arrivo della corrente elettrica.

Mi soffermo parecchio nella Camera del Re, mentre sono lì tanta gente entra ed esce, ma io resto perché aspetto più volte l’occasione di rimanere sola e anche Paolo, cerca di trovare il modo di fotografare col cellulare, ma è impossibile nella sala immersa in un buio quasi totale, l’occhio si abitua, col tempo, l’obbiettivo del telefonino no.

Misuro il sarcofago come posso, con una carta, perché, accidenti a me, ho dimenticato a casa il metro. Ma si può essere più dementi?
Tasto la superficie, all’esterno e all’interno del sarcofago, fino dove riesco ad arrivare e lo sento la superficie regolare, piana ma non liscia; forse i segni rimasti dall’uso del trapano tubolare a sabbia, strumento indicato da molti egittologi come perforatore per svuotare l’interno del blocco in granito massiccio.

Il canale di ventilazione a sud è usato davvero per la ventilazione, dentro ha una ventola in movimento e presenta gravi spaccature sulla parete circostante, immagino durante la ricerca del foro.

Il condotto a nord è aperto e mostra un tratto orizzontale ben visibile, evidentemente era importante sbucare nella stanza a quella certa altezza.

A questo punto mi viene in mente che ho nello zaino il portafogli con tutte le carte bancomat, chiave stanza, postepay, telefoniche, parcheggio, biblioteca, supermercato, ecc., ohibò, non riuscirò più ad entrare nella stanza dell’hotel, ma quel che è peggio, se è vero come si dice che la Grande Piramide sia in grado di smagnetizzare le bande magnetiche, non potrò nemmeno terminare la vacanza per mancanza di fondi liquidi e forse non potrò neppure tornare a casa!
In compenso le forbicine e il tagliaunghie della mia trousse per manicure saranno affilati come nuovi.

Rimango un po’ inquieta per il pensiero, termino le mie osservazioni e mi appresto ad uscire, l’aria sta diventando insopportabile.
Scendere è quasi più faticoso che salire, bisogna stare ancora più piegati, mandando i piedi avanti e tenendo giù bassa la testa, altrimenti si urta il soffitto, in più, in questo budello, si incrociano le persone che salgono e bisogna stringersi per riuscire a passare in due nella sezione.

Dopo tutto questo buio , l’aria viziata, l’umidità e il caldo, emergere dalla piramide è come rinascere, parafrasando il titolo dei famosi libri che parlano della Duat, l’effetto è quello di uscire alla luce del giorno.



Il pavimento dell'area sacra era ricoperto di blocchi di basalto nero e doveva essere anche ben levigato, in contrasto con le pareti bianche del calcare di Tura.
In alto a sinistra si vede come la parte in cui i blocchi di prezioso basalto sono stati asportati sia più bassa di circa mezzo metro.



Fossa per barca.
Anche noi come Bata siamo andati a vedere il Museo della Barca Solare.
E' molto bello, ordinato e preciso. Prima di entrare ci fanno indossare dei sacchetti in tela sulle scarpe, perché dentro c'è il pavimento in legno e si potrebbe rovinare! [SM=x822710]


Paolo vuole andare a scalare una piramide e per quanto io gli dica che è proibito, è incoraggiato dai molti visitatori, soprattutto ragazzini egiziani, che salutano e si fanno fotografare da sopra alla piramide satellite a sud di Cheope, così alla fine, prova, scatenando le ire dei poveri poliziotti turistici che fanno la guardia alle pietre; ormai lo sanno, si mostrano anche un po’ accondiscendenti, permettendo al pubblico di arrivare fino ad un certo punto, per poi mettersi a urlare e soffiare nei loro fischietti finché il visitatore importuno non scende.

Il resto della giornata lo passiamo qui, attorno alla Grande Piramide, scrutando i cimiteri sud e ovest, e ficcando il naso dappertutto, ove possibile, per fotografare, ragionare e memorizzare quanto sta davanti ai nostri occhi.

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