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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Tutankhamon: La "Regina Vedova" e gli Hittiti

Ultimo Aggiornamento: 16/03/2012 00:08
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20/11/2006 23:06
 
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Che bello!

sono riuscita nel mio intento.... riaprire questa discussione!
sappiate che... non leggerete miei commenti in proposito, perchè ho in mente altro.
Ma ci sto lavorando... eccome se ci sto lavorando! [SM=x822723]

In merito, soltanto uno spunto: perchè escludere a priori proprio Meritaton (ossia la Maya-Ati che compare come mittente e come destinatario in più di una lettera) che ereditò l'impegno diplomatio dalla cara nonna Teie? [SM=x822712]


P.s. giusto per chiarire non sto ffermando he la regina vedova fosse lei, dico solo che non abbiamo, al momento, modo di escluderlo... presto vi dirò perchè [SM=x822713]
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- ḥtm mr r ry.t '3.t
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08/12/2007 21:45
 
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A più di un anno di distanza dall'ultimo post, riesumo questa discussione e lo faccio per proporvi l'argomento da un altro punto di vista, ossia ... quello Ittita.

Sto infatti leggendo un saggio di storia Ittita e, credetemi, è stata dura seguire l'ordine cronologico e le pagine del libro, senza compiere un salto in avanti fino alla trattazione dell'argomento qui analizzato. Ma ce l'ho fatta. Ed ora ci sono arrivata.

I due autori del testo in questione infatti non potevano non considerare l'avvenimento che, come loro stessi affermano, è caratterizzato da una certa ... esclusività e misteriosità.

Naturalmente, anche Birgit Brandau e Hartmut Schickert, divulgatori scientifici (non mi è chiaro in cosa consista esattamente questa professione... tuttavia non nascondo che la loro trattazione dell'argomento "storia ittita" è alquanto scevra da pareri personali e basata sui resoconti della ricerca archeologica)) autori del volume "Gli ittiti, il misterioso popolo dai mille dèi", edito in Italia da Newton & Compton, chiariscono fin da subito che non è ancora stato definitivamente appurato, senza ombra di dubbio, se la mittente della lettera sia stata Ankhesenamon, ma sottolineano che le ricerche avviate a riguardo dell'esistenza di Suppiluliuma stabiliscono che esso sia morto al più presto intorno al 1320. Questo dato potrebbe essere considerato come conferma del fatto che l'autrice sia stata proprio la vedova di Tutankhamon. Successivamente vi sarà più chiaro il motivo di questa affermazione.

Tralasciando tutti gli eventi politici e militari dell'epoca che videro coinvolti il Regno di Mitanni, quello Ittita e quello Egizio, i quali spiegano molto chiaramente vicende che nei testi di Egittologia vengono invece trattate con grande superficialità, inficiando addirittura la figura di Akhenaton e relegandolo all'immagine di un sovrano "incapace" politicamente parlando (la verità è ben altra invece...), vado a riportare quanto scritto negli annali di Mursili, figlio di Suppiluliuma:


Mentre mio padre si tratteneva nel paese di Karkamis, Tahamunzu ( = moglie del Re), la regina d'Egitto, inviò un messaggero a mio padre e gli scrisse quanto segue:
"Mio marito è morto e non ho figli. La gente dice che tu hai tanti figli. Se mi invii uno dei tuoi figli, lui potrebbe diventare mio consorte. Non prenderò mai per sposo uno dei miei servitori".
Quando mio padre seppe questo, radunò il Consiglio dei Grandi e disse: "Da quando sono nato, non ho mai sentito una cosa del genere!"



Lo stupore del Re ittita ha, se vogliamo, una doppia giustificazione. La tradizione egizia, di fatto, escludeva che la vedova di un Re dell'Egitto si sposasse con un principe straniero rendendolo Faraone. E ancora: non era consentito nemmeno a una principessa di rango inferiore di sposarsi in terra straniera, come lo stesso Amenhotep III, alcuni anni prima, aveva dichiarato a Kadasman-Enlil I, sostenendo che "fin dall'antichità una figlia di un Re dell'Egitto non era mai stata consegnata a qualcuno".

Sulla base della sua perplessita, Suppiluliuma inviò dapprima un delegato con mandato esplorativo in Egitto, per valutare la veridicità dell'offerta o, per contro, l'esistenza di una trappola a sfavore di uno dei suoi figli. Nell'attesa continuò nelle sue battaglie, portando a termine l'assedio di Karkamis, conquistando la fortezza in otto giorni.
Dopo la vittoria ittita su Karkamis, morì Tusratta, re dei Mitanni, assassinato. Successivmente a una serie di avvicendamenti sul trono di Mitanni, Sattiwaza divenne Re e Suppiluliuma strinse un accordo con lui, offrendogli in sposa una delle sue figlie, rendendo però il Mitanni uno stato vassallo.

Il racconto di Mursili riprende recitando che "la neve si era sciolta da poco(era primavera inoltrata?), quando il rappresentante di Suppiluliuma fece ritorno ad Hattusa, assieme al legato egizio, Hani e una seconda lettera della vedova del Faraone, a conferma che la proposta di matrimonio era da prendere seriamente in considerazione. Quindi le trattative tra Suppiluliuma e Hani ebbero inizio. Dopo un lasso di tempo alquanto lungo, il sovrano si convinse ad inviare suo figlio Zannanza in Egitto.

Ma l'unione dinastica che sarebbe risultata di rilevanza fondamentale sul piano politico internazionale, come ben sappiamo, non ebbe luogo.
Tuttavia a questo punto, la storia ittita ci mette di fronte a una situazione che l'Egittologia contempla solo marginalmente, come mera ipotesi, ma scarsamente attendibile.
Secondo la storia a cui siamo abituati, infatti, Zannanza non giunse nemmeno ad oltrepassare il confine Egizio; morì prematuramente, forse vittima di un'imboscata organizzata da chi non aveva interesse a "perdere il trono" o, comunque, desiderasse proteggerlo ad ogni costo dall'avvento di un sovrano straniero.
Secondo gli annali di Mursilis invece le cose andarono diversamente.
Zannanza giunse in Egitto, ma, anzichè trovarsi al cospetto della Regina vedova, si trovò al cospetto del nuovo Faraone.
Non è chiaro a questo punto se si trattava di Ay, tuttavia il nome di questo sovrano compare nel testo, ma è fatto dagli autori e non dalla fonte originaria. Stando a quanto dichiarato, Ay, anzichè rimandare il principe a casa sua, lo trattenne in Egitto, dove lo "sventurato" morì.

In merito alla teoria più ampiamente diffusa, secondo la quale Zannanza non fosse mai giunto effettivamente in Egitto, gli autori si esprimono in questo modo:

"Finora gli studiosi ritenevano che Zannanza non fosse neanche giunto in Egitto, ma che fosse stato ucciso ancor prima di arrivare ai confini del paese. Ma la scoperta di un passo appropriato di una lettera conferma che lui arrivò fin lì e che vi trovò un successore al trono già insediato. Questo frammento di pochi centimetri è un buon esempio di come interpretazioni ormai accolte da tempo possano essere modificate da nuovi ritrovamenti."

Purtroppo non fanno alcun riferimento al reperto indicato, quindi non mi è stato possibile approfondire oltre, per constatare la veridicità di quanto affermato. Tuttavia proseguono nel loro scritto, riportando alcuni passi degli annali di Mursili, in base ai quali sarebbe possibile evincere che effettivamente Zannanza giunse in Egitto, ove morì misteriosamente successivamente, facendo sì che Suppiluliuma ipotizzasse l'assassinio. Egli infatti scrive al sovrano in questi termini:


Quando tu ti sei seduto sul trono, allora avresti dovuto rispedire a casa mio figlio!... Cosa avete fatto a mio figlio?



a dire il vero, seguendo le parole di Suppiluliuma, riportate da Mursilis, sembrerebbe quasi che Zannanza giunse in Egitto addirittura ancor prima dell'ufficiale investitura del nuovo Faraone...


A questo punto, Mursilis conclude così:


Mio padre lasciò libero sfogo alla rabbia, scese in guerra contro l'Egitto e l'aggredì, sgominò le truppe e i carri da combattimento della terra d'Egitto. Il dio del vento, mio signore, con il suo consiglio dette la vittoria a mio padre; sgominò e sconfisse le truppe e i carri della terra d'Egitto...



Il successo di Suppiluliuma, in realtà, non fu duraturo. Poco dopo infatti fu stroncato da un morbo che colpiva sempre più uomini nella terra di Hattusa. Il conflitto citato a quel punto si congelò.

Al di là delle varie questioni già proposte, bisognerebbe chiedersi che cosa sarebbe successo se Suppiluliuma non avesse esitato così a lungo, impedendo alla vedova del sovrano Egizio di contrastare il volere dei suoi... "servi"...
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18/01/2009 23:30
 
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Sovente torno a riflettere su questo argomento.

Mi pongo un interrogativo, relativo ad un evento che, rapportato all'ipotesi che la famosa lettera possa essere stata scritta da Ankhesenamon, alla morte di Tut, mi lascia perplessa...

Sappiamo che il Re Suppiluliuma, ricevuta la lettera, volle verificarne l'attendibilità, inviando un messo che aveva il compito di accertarsi se davvero il Re era morto senza lasciare eredi.

Sappiamo per certo, anche, che Tutankhamon regnò per almeno 8 anni, alcuni sostengono 10.

Ma allora mi chiedo:

daccordo che non vi erano mezzi di comunicazione veloci; daccordo che alcuni eventi potevano "passare inosservati" anche ai regni vassalli di un tale impero, ma possibile che l'eventuale nascita di un erede non sarebbe stata resa nota a qualunque paese sottostasse all'Egitto? Otto anni di regno non sono molti, ma nemmno poi così pochi da impedire il circolare di certe notizie.

A questo punto, non sarebbe forse opportuno valutare le ipotesi in nostro possesso e considerare la possibilità che non sia stata Ankhesenamon la vedova che si rivolse agli hittiti, ma una Regina che la precedette?

Non potremmo considerare la possibilità che Tutankhamon fu elevato al trono, benchè in tenerissima età, proprio per evitare che quel posto fosse occupato da un "servitore"?
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MerytAton Sitenjterw -
19/01/2009 12:42
 
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Per dirla alla maniera di Hotep "mi inviti a nozze" !
Non ci sono prove inconfutabili ma l'idea che la vedova non fosse Ankhes ma piuttosto Meritaton mi sembra non toppo peregrina. Per prima cosa come giustifichiamo che la lettera della richiesta sia un "lettera di Amarna", che ci faceva la giovane vedova dopo 8-10 anni ancora nella capitale scomparsa ?

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19/01/2009 13:08
 
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no, questo non è corretto, Roby. Probabilmente ti confondi con un'altra lettera.

Infatti non vi è traccia tra le tavolette Amarniane di questo scritto. Ne siamo a conoscenza solo grazie agli annali di Mursili.
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MerytAton Sitenjterw -
19/01/2009 18:23
 
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Lo sospettavo, per aver letto i post precedenti di questa discussione, sarò più corretta un'altra volta. Devo ricominciare a studiare e rileggere attentamente il mio testo preferito.Grazie
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19/01/2009 19:21
 
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...ho letto velocemente quel che ha scritto Kiya più sopra a proposito del testo sulla storia Hittita che sta leggendo, ma il fatto che gli autori siano "divulgatori" e non archeoloogi, o meglio filologi, mi lascia molto perplesso... del resto, sono "divulgatori" anche Piero Angela o...Roberto Giacobbo... (ntelligenti pauca).

Mi pare strano, anzi no, STRANISSMO, che proprio del frammento "di pochi centimetri" più importante, secondo la loro intepretazione, quello in cui si chiarisce il "mistero", non viene riportata la traduzione... è quanto meno sospetto, non trovi?

Del resto non è quello che molti "divulgatori" fanno quando vogliono far credere qualcosa senza sbilanciarsi troppo su fatti, o cose, verificabili o facilmente confutabili?

Che la Regina Vedova possa essere stata anche un'altra rispetto ad Ankhesenamon, non ci sono dubbi (anche se la versione più accreditata continua ad essere proprio quella di Ankhesenamon); ora mi chiedo, ma se l'arrivo in Egito di Zannanza era così chiaramente esposto negli annali di Bogazkoi, possibile che miriadi di studiosi dell'argomento, egittologi, hittitologi e chi più ne ha più ne metta, non se ne sono mai accorti?

Direi che i due "divulgatori" dovrebbero motivare un po' di più e meglio la loro dichiarazione che, alla luce di quello che hai esposto (poi magari il contesto del libro contiene elementi più probanti, ma non li conosco), mi sembra solo l'ennesimo "scoop".

Aggiungo ancora che, il riportare brani "frammentati" e non nella loro intierezza o organicità può consentire di interpretare qualunque cosa in qualunque modo ne' più e ne' meno come il montaggio particolare di filmati di giocatori di pallone può far apparire che stiano danzando. Non conosco il libro, certo, e non ho quindi molti elementi per giudicare se non quel che Kiya ha riportato, ma ribadisco il mio scetticismo.
[Modificato da Hotepibre 19/01/2009 19:25]
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19/01/2009 21:34
 
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L'intervento a cui ti riferisci, Hotep, in realtà risale a più di un anno fa, cosa che mi ha costretto ad andare a rileggerlo, per rinfrescarmi la memoria.

Che diffidi di alcune affermazioni fatte nel medesimo, credo fosse chiaro. Credo, inoltre, lo sia ancor di più che anche io non concordo pienamente con quella che risulta essere la versione più accreditata. Ho sempre manifestato incertezza a riguardo del fatto che la lettera sia partita da Ankhes. Piuttosto abbraccio con maggior decisione la possibilità che sia stata Meritaton (certa che strapperò un sorriso di assenso a Roberta con questa mia affermazione :) ).

Resta il fatto che ho voluto approfondire in merito e ho voluto farlo considerando un diverso punto di vista, alternativo a quello prettamente egittologico, che spesso, ammettiamolo, trasforma in dato di fatto ciò che intende perorare. Probabilmente, anzi certamente, quest'atteggiamento è comune, tuttavia, a qualsiasi ambito storico.
La ragione per cui mi sono volta alla consultazione di testi che trattano la storia dal punto di vista Ittita è questa.
Ho terminato la lettura qui sopra specificata in un momento che mi ha decisamente stroncato. Gli eventi che seguirono mi impedirono di approfondire oltre, rinunciando alla lettura degli altri testi che mi ero procurata sull'argomento.
Adesso che il desiderio di dedicarmi alla mia passione è tornato vigoroso, conto di riprendere in mano quell'aspetto della storia e di poter, quindi, verificare ulteriori punti di vista, nella speranza di trovare altri interessanti elementi da indagare.
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20/01/2009 20:52
 
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Adesso che il desiderio di dedicarmi alla mia passione è tornato vigoroso, conto di riprendere in mano quell'aspetto della storia e di poter, quindi, verificare ulteriori punti di vista, nella speranza di trovare altri interessanti elementi da indagare.



Immagino tu ricordi quanto mi stia a cuore questo argomento, pertanto ti prego di comunicarci al più presto le tue considerazioni sui testi appena letti. In più ti chiederei di segnalarmi queste letture....sono un pò a corto in questo periodo !
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20/01/2009 22:42
 
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Oltre a quello già indicato, al momento ho per le mani il volume "Gli Ittiti" di James Macqueen. Ne possiedo altri, ma sono ancora relegati negli scatoloni.
Non avendo ancora montato un'adeguata libreria, posso concedermi di portarne su pochi alla volta...
Appena terminerò la rilettura del testo di Hornung, mi dedicherò a quello qui indicato ;)
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