Egittophilìa Forum dedicato all'antico Egitto e all'Egittologia. Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.

Antico Testamento ed Antico Egitto

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    MassimoIzzo
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    00 04/09/2009 18:07
    Re:
    NEFERNEFERURE, 04/09/2009 17.01:

    La Bibbia è un testo molto difficile che non va interpretata così com'è scritta. L'esegesi è uno studio complesso che va lasciata agli addetti ai lavori..



    La tua osservazione mi dà modo di ricordare che gli archeologi che si sono occupati della Bibbia, incluso Finkelstein, non hanno affatto analizzato tutto il testo come quando si fa un'esegesi.
    Le uniche parti che sono state esaminate sono quelle di competenza dell'archeologia che narrano di re, battaglie, luoghi geografici, consistenza di territori e regni, datazioni e così via. Tutto il resto non è minimamente considerato perchè non di competenza.
    Faccio un esempio: se la Bibbia dice che esisteva un primo tempio a Gerusalemme sopra al quale è stato costruito il secondo dopo una sua distruzione, ecco che gli archeologi vanno a scavare nelle zone relative per cercare le tracce del primo tempio. Stop.
    Se la Bibbia parla di re Salomone o re David, ecco che gli archeologi vanno in cerca di reperti, epigrafi, stele, testi che ne documentino esistenza, atti, territori e cronologia. Stop

    Spero di aver chiarito il concetto che gli archeologi si sono interessati alla Bibbia solo perchè parlava di presunti atti storici relativi al Vicino Oriente, ed a quelli si sono limitati. Il resto è roba per i fedeli e gli esegeti.



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    NEFERNEFERURE
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    00 04/09/2009 20:06
    Re: Re: Re:
    MassimoIzzo, 03/09/2009 19.36:




    La questione non è di interpretazione ma di una deliberata invenzione: la Bibbia, con la sua cronologia interna, piazza bellamente l'Esodo ad un tempo orientativamente corrispondente al Nuovo Regno-Ramessidi. Ovvero cerca di creare una storia "fondante" molto più antica di quella reale dove il popolo ebraico
    è oppresso da un tiranno. Ma è una storia risultata falsa. Ma perchè la Bibbia inventa questa storia?

    Si dà il caso che nel famoso esilio in Babilonia del V° sec. il popolo ebraico si trovasse esattamente in quella condizione: ostaggio di un "tiranno" che aveva distrutto Gerusalemme, Nabuccodonosor, e con la "Missione" di ritornare nelle loro terre espropriate del Regno montano di Giuda. E possibilmente di allargare il territorio di Giuda ai danni del ricco Regno pagano di Israele distrutto e azzerato dagli Assiri. Cosa che non gli riuscì mai.

    Quindi un esilio reale e sofferto, quello di Babilonia del V° sec., viene messo nella Bibbia, composta in gran parte proprio in esilio a Babilonia, in relazione ad un esilio mitico precedente ricordando che la cattiva condotta verso il Dio unico aveva già punito il popolo ebraico.
    Popolo che però era ricaduto nello stesso errore sollevando la stessa punizione. E' la nascita del senso di colpa, un elemento presente ossessivamente nella Bibbia.






    Quello che voglio rimarcare è che non si può fissare un orizzonte temporale in una "storia" con
    rifementi temporali simbolici. Tutto qui. Nel Pentateuco ci han messo mani in molti ed in edpoche
    diverse-

    [Modificato da pizia. 06/09/2009 19:27]
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    emilioraffaele
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    00 04/09/2009 22:45
    Mi permetto di lanciare un "Feedback": L'esposizione è chiara ed efficace, adatta per il largo pubblico. Personalmente sapevo dell'inconsistenza dell'ipotesi dell'esodo degli ebrei dall'Egitto, che veniva fatta risalire ai tempi di Ramses II, se non sbaglio, ma ora sento la necessità di dover approfondire l'argomento, acquistando il libro da Te indicato. Non posso che essere d'accordo riguardo alla necessità di impostare l'analisi storica, evitando condizionamenti vari, ma ispirandosi esclusivamente alla ricostruzione degli ambienti (ove possibile) e degli eventi, sulla base di riscontri "reali". D'altronde non credo che un archeologo ed uno studioso possano assumere atteggiamenti diversi da questo. Attendo con grande attenzione il seguito della Tua discussione.

    Dario
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    NEFERNEFERURE
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    00 05/09/2009 08:44
    Non ho letto questo signor Finkelstein ma ho letto altri testi che non ritengo meno accreditati. Per lei è
    molto importante, per me non è l'unico.
    Non parlo di opinioni personali, dico solo che cercare di datare ciò che non è un testo storico bensì verità rivelata mi sembra un pò azzardato, credo necessiti quanto meno un minimo di cautela se non di umiltà
    prima di affermare che certe affermazioni sono panzane.
    Comunque benvenuto a lei, fa piacere ed è democratico rispetto conoscere l'opinione di tutti.



    [Modificato da pizia. 06/09/2009 19:29]
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    MassimoIzzo
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    00 05/09/2009 11:04
    Re:
    emilioraffaele, 04/09/2009 22.45:

    Mi permetto di lanciare un "Feedback": L'esposizione è chiara ed efficace, adatta per il largo pubblico. Personalmente sapevo dell'inconsistenza dell'ipotesi dell'esodo degli ebrei dall'Egitto, che veniva fatta risalire ai tempi di Ramses II, se non sbaglio, ma ora sento la necessità di dover approfondire l'argomento, acquistando il libro da Te indicato. Non posso che essere d'accordo riguardo alla necessità di impostare l'analisi storica, evitando condizionamenti vari, ma ispirandosi esclusivamente alla ricostruzione degli ambienti (ove possibile) e degli eventi, sulla base di riscontri "reali". D'altronde non credo che un archeologo ed uno studioso possano assumere atteggiamenti diversi da questo. Attendo con grande attenzione il seguito della Tua discussione.

    Dario


    Ti ringrazio molto per il tuo feedback Dario, per me è molto importante conoscere la vostra impressione a caldo perchè non ho idea come l'argomento sia percepito da un pubblico di appassionati non professionisti o quanto siano conosciute le
    ricerche puramente archeologiche sul'argomento.

    Mi fà piacere che comprendi bene che i doveri di chi fa storia sono, per metodologia e filosofia, fortemente costrittivi dal punto di vista delle ipotesi e delle inclinazioni personali. Tra 1000 elaborazioni e ipotesi basate sulle proprie intuizioni, se non ci fosse qualcuno che si limita seccamente a riportare fatti e riscontri mancherebbe la base più importante.

    Come ho cercato di far capire nei post su "scienza ed archeologia", l'ideologia e le deduzioni non strettamente logiche sono state spazzate via dai metodi degli archeologi. Ed è stata dura, non hai idea di come la "vecchia guardia" ha fatto resistenza a rinunciare a dare il proprio illuminato e saggio parere, regolarmente inquinato dalle proprie preferenze e ideologie personali.
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    MassimoIzzo
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    00 05/09/2009 11:37
    Re:
    NEFERNEFERURE, 05/09/2009 8.44:

    Non ho letto questo signor Finkelstein ma ho letto altri testi che non ritengo meno accreditati. Per lei è
    molto importante, per me non è l'unico.
    Non parlo di opinioni personali, dico solo che cercare di datare ciò che non è un testo storico bensì verità rivelata mi sembra un pò azzardato, credo necessiti quanto meno un minimo di cautela se non di umiltà
    prima di affermare che certe affermazioni sono panzane.
    Comunque benvenuto a lei, fa piacere ed è democratico rispetto conoscere l'opinione di tutti.


    Mi auguro che vorrai aggiungere questo libro a completamento delle tue letture sull'argomento. Essendo puramente archeologico male non ci starà.
    In quanto alla democrazia ti ringrazio molto e stà certa che censura e aggressione verbale non hanno alcun posto nel nostro ambito lavorativo. Ho frequentato diversi congressi ed anche in caso di divergenze abissali non ho mai visto qualcuno assumere atteggiamenti censori, totalitari o volgari. Non è proprio nel DNA del ricercatore in generale.

    E puoi stare tranquilla che il testo non è ideologicamente inquinato visto che (non a caso) viene dalla voce ufficiale dell'archeologia dello Stato di Israele, ovvero il direttore dell'istituto di Archeologia dell' Università di Tel Aviv.

    Come potrai ben immaginare, pochi come gli israeliani sono interessati alla ricostruzione della storia delle aree siro-palestinesi e si può immaginare che lo facciano con la massima cautela e delicatezza possibile visto che gli effetti della Bibbia in quell'area del mondo sono legati tutt'oggi ad una impressionante quantità di sangue vivo che scorre nelle strade.

    Potrete tutti intuire che se per noi questi sono argomenti di tipo culturale e salottiero, per israeliani e palestinesi sono invece realtà quotidiana e per giunta di incredibile difficoltà.
    Ricordatevi che la funzione principale dello studio della storia è farci capire meglio il presente. Se invece è collezione di conoscenze finisce per essere un sapere antiquario, avvizzito, formale ed ammuffito.

    La società israeliana, attraverso le sue ricerche archeologiche, affronta una dolorosa responsabilità verso la storia e lo fa con coraggio. Il minimo che possiamo fare è essere rispettosi verso questa dolorosa operazione. Si può dissentire da tutto e lo scambio d'opinione porta con sè tesori ; ma se c'è un caso in cui bisogna farlo con cognizione di causa , umiltà e tanta educazione, questo è quel caso.




    PS: Mi potete dare del tu nei messaggi, preferisco, internet è una meravigliosa tribù e non bisogna creare inutili barriere.
    [Modificato da MassimoIzzo 05/09/2009 11:47]
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    NEFERNEFERURE
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    00 05/09/2009 14:56
    La rigrazio professore per le sue parole che mi confortano.
    Di certo leggerò anche quel testo quanto prima.
    Buon lavoro
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    pizia.
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    destra della Sacerdotessa
    Capo del Tesoro


    - ShemsetRa -
    Architetto Reale

    00 06/09/2009 19:34
    Re: Re:
    MassimoIzzo, 05/09/2009 11.37:



    Ricordatevi che la funzione principale dello studio della storia è farci capire meglio il presente. Se invece è collezione di conoscenze finisce per essere un sapere antiquario, avvizzito, formale ed ammuffito.



    Ragionissima!
    Ogni giorno mi interrogo su come utilizzare le conoscenze derivate dall'archeologia per migliorare il presente!




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    MassimoIzzo
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    00 08/09/2009 16:49
    Aggiunta scheda libro. Collegamento nella discussione sulla bibliografia:

    Bibliografia e recensioni
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    elenaras
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    EgiTToPhiLo/a
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    00 09/09/2009 23:26
    se ho ben capito si riconosce una certa "identità di popolo" alle tribù di Giuda (non so mai quando è corretto dire "Giuda" e quando invece "Israele" o se è indifferente?) a partire dal VI secolo a.C. e si data la cattività babilonese al V.
    Ahimè, non leggo i geroglifici ma sono certissima di aver visto al Museo Egizio del Cairo una enorme stele in cui Merenptah, la cui didascalia accompagnatoria spiega come in essa il sovrano citi le sue valenti imprese, tra le quali quelle del rafforzamento dei confini con le consuete formule dei nubianoiricacciati a sud e dei libici rimandati nel deserto e, tra le altre frasi, ve ne sarebbe una che suonerebbe "di Israele non rimane traccia alcuna" e questa sarebbe l'unica diretta citazione testuale su stele di un qualche esplicito riferimento agli ebrei (per semplificare) a noi giunta. Ne fui colpita e ricordo di aver ricopiato sul mio quadernetto la scheda didascalica.
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