Riporto a questo punto le ultime due linee, con le dovute precisazioni:
Hr introduce un complemento di limitazione, specificando l'ambito in cui il soggetto era abile.
xrp mrt.f:
Per
xrp non trovo il riferimento preciso, ma non mancano occasioni in cui esso presenta due determinativi:
Per la grafia di
mrt.f riporto il WB:
in cui riporta la possibilità di A1-Z2 come soli determinativi.
r iwt-ra: come prima per
Hr, anche qui la preposizione regge un infinito. Il genitivo diretto è l'unica possibile spiegazione per la successione
iwt ra, giacchè il verbo è sempre intransitivo e non è attestato alcun uso con l'oggetto diretto.
nfr.n.i im.f: si tratta di una di quelle che Allen definisce "Unmarked relative clauses". Letteralmente, "(...) la venuta del giorno, sono diventato eccellente in esso". Per
nfr.n.i vale quanto scritto in Allen 17.3 (se usate la terza edizione; se usate ancora la seconda, allora è al paragrafo 18.3):
Quando un "verbo aggettivale" viene usato al perfetto [=alla sDm.n.f], esprime l'acquisizione di una qualità. Spss.n.(i), per esempio, significa "io sono diventato nobile".
di.n.i st n sA.i m imt-pr:
st è forma particolare del pronome dipendente per indicare "esso". La presenza del doppio A1 potrebbe anche essere interpretata come un duale, ma francamente credo sia più sensato supporre che in questo modo lo scriba non volesse lasciare dubbi rispetto all'appartenenza del
sA in questione: si tratta comunque di una dichiarazione di testamento, per cui essere precisi nel dire "
mio figlio" pare una prudenza più che giustificata (un solo determinativo avrebbe potuto essere tanto un pronome,
sA.i, quanto un semplice determinativo,
sA).
La scrittura di
imt-pr sembra essere giustificabile con una mancanza di spazio: Dopo Y1, dovrebbe esserci un Z2 che manca. La frase compare anche nel Thesaurus:
Siccome
imt-pr indica non tanto il
documento del testamento, quanto l'
insieme delle proprietà di una persona che costituiscono l'eredità dei figli, interpreto
m come un "m predicativo", da tradursi con "come", "in qualità di", piuttosto che "in".
Aspetto i vostri pareri.
Ciao.