Ecco la prima parte degli aggiornamenti di questo mese:
Il progetto che ho evidenziato nell’ultimo report è andato avanti, l’unica differenza sono le riparazioni nel Palazzo Nord che sono andate per le lunghe, fino al primo dicembre, sovrapponendosi alll’inizio degli scavi nel cimitero. Il tempo in più è stato dedicato in gran parte alla distribuzione e alla collocazione di lastre di finta arenaria che hanno riempito sei delle rare entrate nelle case degli animali centrali ed occidentali.
In questa stagione il nostro scopo è stato completare le riparazioni di una parte importante del palazzo, incluso il blocco a forma di L che comprende le parti posteriori meglio conservate, che servivano come cuore domestico del palazzo, e la caratteristica serie delle adiacenti case degli animali, situate lungo il lato nord. Nel primo caso, le nostre riparazioni sono servite principalmente a stabilizzare la vecchia costruzione in mattoni, lasciandone esposta la maggior parte possibile, mentre nell’ultima, in cui molta della costruzione in mattoni era appena sopra il livello del terreno, abbiamo ricreato le linee delle pareti, ma ad un’altezza decrescente, rispetto a come ci si allontana dalla parte posteriore del palazzo. Penso che un equilibrio ragionevolmente armonico sia stato realizzato. Il prossimo anno, il nostro team di riparazione e conservazione si muoverà verso la Città centrale ed inizierà a lavorare alla facciata del Grande Tempio di Aten.
Scavi nel cimitero
Lo scavo rinviato al cimitero delle tombe sud è iniziato a metà novembre, essendo il 15 il primo giorno dell’attuale scavo. Il team archeologico comprende
Anna Stevens, Julie Rogers, Trisha Drennan, Nabil Abd el-Latif
Abd el-Hakam e – per parte del tempo – me. L’Ispettorato di El-Minia ha anche fornito tre giovani ispettori per un training di un mese su scavi e registrazioni. Negli anni passati abbiamo lavorato in tre aree separate del cimitero. Le abbiamo chiamate Sito superiore (iniziato nel 2006), Sito inferiore (iniziato nel 2009), e Wadi Mouth (iniziato nel 2010) Questa volta, tutte le risorse convergono nelle ultime due, in particolare nel Sito inferiore.
Lo scavo al Sito inferiore dell’anno scorso ha preso la forma di un fosso largo 5 metri, situato sotto al pendio della collina, a margine del letto dello wadi. Sepolture sono state trovate per un buon tratto della lunghezza, ma non verso l’alto, dove l’affioramento di roccia sulla superficie aveva impedito alla gente di scavare tombe. In basso, la superficie ghiaiosa su cui sono diventati visibili i tagli della tomba, sono caduti, e le stesse tombe hanno continuato fino alla fine del fosso. Ciò ha messo in risalto la verosimiglianza che non solo le tombe erano state disseminate lungo lo wadi, ma che non erano state lavate da occasionali rapide alluvioni.
Del resto, quest’anno era naturale estendere questo fossato nel letto dello wadi. Sono stati aggiunti 25 metri ulteriori, di cui per due terzi è stato rimosso lo strato superiore di sabbia e ghiaia. Quasi sicuramente, le tombe continuano, ad intervalli abbastanza vicini. A questo proposito, abbiamo subito constatato, lungo gli argini dello wadi, che la presenza di tombe è rivelata dallo spargimento di macigni rotti scuri, che una volta costituivano le coperture originali, o i tumuli sopra le tombe. Sparpagliati tra questi c’erano cocci e frammenti di ossa. Sul letto dello wadi, per contrasto, tale prova è scarsamente presente, visto che la superficie è stata ripulita dalle alluvioni di volta in volta. Lo strato superiore, profondo circa 50 cm, è costituito da sabbia grossolana compatta e ghiaia, che non dà suggerimenti per tombe nel sottosuolo. Ancora, le tombe che abbiamo scoperto finora raccontano la solita storia di numerose rapine, che abbiamo incontrato fin dall’inizio, rinforzando l’impressione che ci sia stata solo una fase più importante di furti, che ha avuto luogo non troppo tempo dopo che il cimitero era in uso. Evidentemente i ladri potevano vedere dove fosse ogni tomba, e scavarono spesso in modo mirato, lasciando parti del corpo indisturbate.