GLI SCAVI DEL 2012 AL CIMITERO DELLE TOMBE SUD
La settima stagione di scavi al cimitero delle tombe sud, terreno di sepoltura per chi non aparteneva alla élite della città di Akhenaton, è adesso nella sua settima settimana, e si concluderà appena prima di Natale. Quest’anno stiamo conducedo una stagione di campo appena più lunga, con una squadra di archeologi più ampia, per cercare di massimizzare il numero di sepolture che possiamo completare.
Il lavoro è stato un gran successo. Stiamo scavando in tre posti diversi del sito: il basso sito,Wadi Mouth Site, ed una nuova area, nella più lontana fine del cimitero, il Wadi End Site. Le sepolture continuano ad essere pesantemente depredate da vecchi saccheggiatori, ma contengono ancora resti scheletrici, sarcofagi e, talvolta, reliquie. Una scoperta emozionante è stata un sarcofago antropoide fatto di fango grossolano, il primo [so far] trovato nel cimitero. Il lavoro allo Wadi Mouth Site ha anche prodotto un altro sarcofago in legno, decorato, ma molto fragile, portando così a sette il numero dei ritrovamenti nel sito. È stata anche una stagione interessante per il numero di piccoli amuleti e pezzi di gioielleria che stanno venendo fuori dalle tombe, inclusi scarabei, pendenti in faience, una scodella in faience, ed una collana fatta di dischi di perline parzialmente intatta. Nella tarda settimana scorsa abbiamo rabbrividito nel trovare un altro esempio di lapide in calcare, malandata dai segni del tempo, ma con le tipica caratteristica della sommità a punta delle stele da cimitero – in parte probabilmente invocante un’associazione solare.
Altrettanto importante, il numero dei campioni di scheletri sta incrementando giorno dopo giorno. Abbiamo circa 65 individui e stiamo lavorando duramente in questi ultimi giorni per portare il numero più vicino ad 80. questa settimana siamo stati raggiunti sul sito dal Professor Jerry Rose, che è a capo dello studio sui resti umani, e l’altra notte ha tenuto una straordinaria conferenza sull’importanza degli scavi al cimitero per capire le realtà della vita ad Amarna. Ha messo in luce la povera salute di questa gente, e le loro vite lavorative difficili – e l’affascinante idea che alcuni di questi seppelliti al cinmitero possano essere morti in massa per un’epidemia.
Sul sito ci sono anche i conservatori Julie Dawson e Lucy Skinner, che stanno dando una mano a sollevare il fango e i sarcofagi in legno fuori dal terreno e prepararli per l’immagazzinamento e lo studio. Questo tipo di lavoro, così cruciale per assicurare la sopravvivenza di questi fragili artefatti, è stata resa possibile attraverso i fondi raccolti durante la campagna di raccolta fondi Justgiving, iniziata presto nell’anno.
Alla casa degli scavi, l’illustratore Andy Boyce sta preparando pazientemente schizzi sulle scoperte degli scavi, che alla fine appariranno nella monografia sugli scavi.
Il culmine della stagione è stata una celebrazione del centenario della scoperta del busto di Nefertiti, lo scorso giovedì notte, completa di visita al laboratorio dello scultore Tuthmose, dove è stato rinvenuto il busto, ed una festa con i nostri colleghi ed amici dal Consiglio Supremo delle Antichità e dal vilaggio di El-Hagg Qandil verso la casa di scavi.
MOSTRA BERLINESE
Lo stesso cenetnario della scoperta del busto di Nefertiti è stata celebrate al Neues Museum di Berlino, dove si trova il busto, dall’apertura di una bella mostra che durerà fino a sabato 13 aprile. L’esibizione si concentra sugli scavi di Ludwig Borchardt adAmarna, ma concede spazio anche al lavoro del corrente Amarna Project.
http://www.smb.museum/smb/kalender/details.php?lang=en&objID=29934
Ad accompagnare questa esposizione, è stato pubblicato un catalogo con saggi specialistici, in Tedesco e in inglese. Edito da Friederike Seyfried la versione inglese è intitolata In the Light of Amarna; 100 Years of the Nefertiti Discovery. È pubblicato dallo Staatliche Museen zu Berlin (Ägyptisches Museum und Papyrussamlung). Le sue 496 pagine e ricchezza di illustrazioni ne fanno una fonte fondamentale per lo studio dell’arte e del’archeologia di Amarna.
Barry Kemp/Anna Stevens