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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Le stelle cadenti

Ultimo Aggiornamento: 12/03/2011 04:38
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28/02/2011 14:53
 
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Secondo voi, come interpretavano il fenomeno delle stelle cadenti gli antichi Egizi, tenuto conto che secondo il loro Credo, le stelle sul corpo di Nut, quanto meno quelle imperiture, erano considerate i defunti saliti al cielo?

Per questo argomento ho tratto spunto da una risposta che ho fornito su Yahoo Answer, accessibile dalla mia bacheca di FB.

Per tutti coloro che non fossero registrati ai suddetti servizi, ne riporto i contenuti a seguire.

Alla domanda di uno studente che chiedeva uno spunto per svolgere questo compito: "Immagina di vivere al tempo degli antichi Egizi.Inventa una spiegazione mitologica per spiegare il fenomeno delle stelle cadenti", ho risposto come segue:


Per gli antichi Egizi il cielo era il corpo di una dea, il cui nome era Nut.
Le stelle, specie quelle imperiture, ossia eterne, erano i loro defunti. In un primo tempo soltanto i Sovrani, ma durante e dopo il Medio Regno anche le persone comuni, dopo il trapasso, poterono "ambire" a un tale privilegio.
Dubito, pertanto, che potessero associare le cosiddette "stelle cadenti" alle stelle. Non avrebbero mai accettato l'idea che i loro cari potessero perdere il loro posto, al cospetto degli dei. E' piuttosto molto probabile che le ritenessero manifestazioni della divinità. Che fossero benigne o maligne, credo dipendesse da eventuali conseguenze.

Nella tomba di Tutankhamon è stato ritrovato un gioiello contenente del silica glass. Si tratta di sabbia fusa, in seguito alla caduta di un meteorite. Questo potrebbe consentirci di ipotizzare che tali fenomeni (le stelle cadenti, appunto) potessero essere ritenuti doni del cielo, e quindi degli dei, e il loro prodotto di valore tanto alto da essere considerato degno di un Re.

Direi che questo potrebbe essere uno spunto valido da cui partire per elaborare il tuo mito.

Qualora così fosse, ti chiedo una cortesia. Se terrai in considerazione questo suggerimento, da appassionata di storia e mitologia Egizia, sarei felice di poterne apprezzare il risultato. Confido pertanto che vorrai condividerlo con me e con altri appassionati su EgiTToPhiLìa (allego il link in coda, come fonte).
Se invece l'idea non è di tuo gusto, non farti remore a comunicarmelo.


28/02/2011 15:03
 
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Interessante spunto di riflessione! [SM=g999103]
Non ho mai posto attenzione a qesto fenomeno presso gli antichi Egizi, ma è comunque degno di nota! Spero anch'io che lo sudente voglia condividere con noi la sua visione del mito...
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28/02/2011 15:09
 
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...e la tua idea in proposito, invece, qual'è, Luca?

28/02/2011 15:57
 
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A dir la verità non lo so; su quelle cose di archeoastronomia egizia che mi è capitato di leggere in passato non c'era scritto nulla in merito a questo. Forse dovrei rispolverare il mio interesse per questo settore... [SM=g999103]
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28/02/2011 17:21
 
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Così, di primo acchito, mi verrebbe da pensare a qualche anima che torna sulla terra...lo so,gli antichi egizi non prendevano in considerazione la possibilità della reincarnazione(infatti non pretendo affatto di avere ragione), ma non mi viene in mente nessun' altra idea. [SM=x822751]
E poi, in tutte le epoche, ci sono sempre stati coloro che non condividevano le convinzioni comuni. [SM=g1361799]
[Modificato da Merytaton62 28/02/2011 17:22]
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01/03/2011 21:47
 
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Probabilmente, però, il loro punto di vista cambiava se un frammento di meteorite colpiva campi o luoghi abitati, devastandoli.... Chissà, magari in quello specifico frangente, il loro pensiero si volgeva a Seth.
[Modificato da -Kiya- 01/03/2011 21:48]
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01/03/2011 23:55
 
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...se posso permettermi una interpretazione non suffragata da alcun testo in particolare, partirei dalla leggenda che vuole Nut e Geb separati da Ra geloso della loro unione. Secondo un racconto (ma non chiedetemi quale perchè ricordo solo che esiste) Geb e Nut si amavano teneramente e le stelle altro non sarebbero che i punti in cui Geb aveva baciato il corpo della sua amata.

Ora le possibilità sono due: le stelle cadenti possono essere baci del cielo, ovvero Nut, "restituiti" alla terra, ovvero a Geb non raggiungibile altrimenti per l'interposizione dell'aria che non consentiva loro di abbracciarsi, oppure, nel campo opposto dell'immaginazione, potrebbero essere lacrime versate dalla Dea del cielo proprio perchè impossibilitata ad abbracciare il proprio amante.

Fantasia per fantasia, direi che entrambe le ipotesi sono abbastanza "romantiche" e, perchè no, nel campo del realistico (in senso mitologico, si intende)!

Quanto ai danni che potevano essere causati da un meteorite, direi che se oggi, con l'antropizzazione spinta in cui viviamo, è un evento oltremodo raro, ancor più raro doveva essere millenni fa quando un meteorite poteva tranquillamente cadere nel deserto senza che nessuno se ne accorgesse... a proposito, poi del vetro delle stelle, non dimentichiamo un altro campo in cui l'esistenza dei meteoriti era ben noto (anche se non presso i nostri amici Egizi): la metallurgia.
Nella tomba di Tut, infatti, venne rinvenuto quel famoso pugnale Hittita in ferro meteoritico.

[Modificato da Hotepibre 01/03/2011 23:58]
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02/03/2011 07:38
 
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Che dire dell'importante quanto fantomatica pietra "BenBen", probabile meteorite, messaggio degli dei per gli uomini?
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02/03/2011 11:29
 
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Re:
Hotepibre, 01/03/2011 23.55:

... a proposito, poi del vetro delle stelle, non dimentichiamo un altro campo in cui l'esistenza dei meteoriti era ben noto (anche se non presso i nostri amici Egizi): la metallurgia.
Nella tomba di Tut, infatti, venne rinvenuto quel famoso pugnale Hittita in ferro meteoritico.



Il ritrovamento di alcune perline di ferro meteorico a El Gerzeh sembra dimostrare che gli egiziani ne conoscevano l'esistenza già nel 3500 a.C. - link
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02/03/2011 16:11
 
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Secondo me gli antichi egizi non potevano aver capito che le stelle cadenti fossero meteoriti e quindi nemmeno potevano mettere in relazione il fenomeno visibile nel cielo con eventuali frammenti colti a terra, oppure con gli effetti di una caduta colti nel momento in cui si producono, a cui davvero raramente si può assistere, come già ha fatto notare Hotepibre.

Ragioniamo: noi le chiamiamo "stelle cadenti" e con questo nome, tra le altre cose nemmeno giusto dal punto di vista della definizione, ci trasciniamo dietro una certa quantità di nozioni e conoscenze.

In realtà, all'osservatore obiettivo e privo di questo bagaglio culturale, esse appaiono come fulminee strisce di luce nel cielo, come se una stella decidesse improvvisamente di aumentare a dismisura il suo moto, in una direzione del tutto casuale (personalmente non ho osservato una direzione preferenziale verso il suolo), per poi fermarsi altrettanto ingiustificatamente, e non è nemmeno sicuro che il nostro ignaro osservatore percepisca la sparizione come termine del fenomeno e annientamento dell'oggetto (stella), ma potrebbe intenderlo come un arresto in una nuova posizione oppure un allontanamento fino a perdita d'occhio.

Siccome le stelle nel cielo sono "anime", e il cielo è un fiume su cui si viaggia in barca, la cui corrente sospinge tutti in egual maniera (più o meno) da est a ovest, come si può spiegare una barca impazzita con la sua anima a bordo, che parte improvvisamente e percorre un tratto di cielo, a volte breve, a volte più lungo, a velocità talmente alta da iniziare e finire tutto in un batter d'occhi?

Forse il fiume del cielo è simile a quello sulla terra, con rapide e cateratte, canali e dighe, scogli di granito e isole di giunchi che rendono insidioso il percorso e accelerano la corrente, imprigionando ogni tanto qualche natante nei propri gorghi?

Oppure è popolato da pesci giganteschi, serpenti acquatici (tipo "racconto del naufrago"), ippopotami celesti, creature di fantasia degne di abitare solo nei profondi flutti neri, e questi mostri saltuariamente catturano una barca trascinandola per un pezzo col suo equipaggio?
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