Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Le stelle cadenti

Ultimo Aggiornamento: 12/03/2011 04:38
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- ShemsetRa -
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05/03/2011 15:52
 
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Re: Re: Re:
Biceleon, 04/03/2011 22.44:


Può essere di no, ma il ferro meteorico era quello più facile da reperire e da lavorare, sicuramente è stato il primo “ferro” ad essere utilizzato come dimostrano i reperti archeologici più antichi.


Non sono d'accordo, ancora adesso il ferro più facile da reperire, anche per un perfetto ignorante in discipline geologiche è quello affiorante, soprattutto in zone umide o presso i fiumi con letto roccioso, perché si manifesta assumento il tipico aspetto rugginoso.
Questo particolare minerale può aver attratto l'attenzione dell'uomo primitivo, molto tempo prima che iniziasse ad apprezzarlo o lavorarlo, momento normalmente conosciuto come "Età del ferro".

Biceleon, 04/03/2011 22.44:


Certamente non tutte, ma la stragrande maggioranza delle “cose” che cadono dal cielo hanno una buona percentuale di ferro e nickel, l'elevata percentuale di quest'ultimo elemento è uno dei dati di riferimento per confermare se un reperto è composto da “ferro meteorico” o “terrestre”.


Per me questo significa solo che ai nostri giorni è ancora talmente difficile trovare un sasso di sicura provenienza meteoritica, da dover eseguire analisi statistiche sulla sua composizione, in particolare quelle del nichel, analisi in cui probabilmente gli egizi non eccellevano.

Biceleon, 04/03/2011 22.44:

Voglio ricordare che anche in altre lingue abbiamo quasi lo stesso curioso modo di chiamare il “ferro” ad esempio: il termine utilizzato dagli ittiti per definire il metallo letteralmente si legge “il nero ferro dal cielo, i sumeri chiamavano il ferro AN.BAR letteralmente si può anche leggere “il metallo dal cielo”.



Vista l'utilità del materiale e i vantaggi esclusivi ottenuti dal suo uso, certo doveva essere un gran bel dono del cielo, cioé degli dei (perché nel frattempo gli "antenati" si erano trasformati in dei nel pensiero speculativo teologico umano), per chi scoprì come usarlo!

Ma, lo ripeto, parafrasando ancora una volta le prime due parole di apertura del thread, secondo me, il problema del "ferro" nel linguaggio degli egizi e dei popoli mediterranei durante il Nuovo Regno è un aspetto marginale rispetto alla vastità buia del cielo africano di migliaia di anni fa; potrebbe però spiegare la "costruzione mentale" occorsa in segiuto alla sua entrata nell'economia delle società civili della fine del Bronzo.


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05/03/2011 17:41
 
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Re: Re: Re: Re:
pizia., 05/03/2011 15.52:


Non sono d'accordo, ancora adesso il ferro più facile da reperire, anche per un perfetto ignorante in discipline geologiche è quello affiorante, soprattutto in zone umide o presso i fiumi con letto roccioso, perché si manifesta assumento il tipico aspetto rugginoso.
Questo particolare minerale può aver attratto l'attenzione dell'uomo primitivo, molto tempo prima che iniziasse ad apprezzarlo o lavorarlo, momento normalmente conosciuto come "Età del ferro".



Questo discorso in teoria andrebbe bene per molti altri posti nel mondo non per l'Egitto, in questo paese la presenza del ferro era molto scarsa, l'unica miniera di ferro nota all'epoca era quella nelle vicinanza di Assuan tra l'altro sfruttata abbastanza tardi, comunque prove alla mano non abbiamo nessuna indicazione archeologica che gli egizi utilizzassero anche il ferro dei giacimenti insieme a quello meteorico se non in epoche più recenti.
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05/03/2011 18:18
 
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I riscontri dell'uso dei minerali di ferro li abbiamo dalla composizione dei colori utilizzati nelle pitture. I rossi e gli ocra erano prodotti grazie a una miscela di ferro, che probabilmente proveniva proprio da quello affiorante sul territorio.
Il fatto che non vi fosse in Egitto un'elevata presenza di giacimenti di ferro è un problema relativo, se non irrilevante, tenuto conto che il Deserto Orientale abbondava di minerali ferrosi e che gli Egizi avevano modo di procurarselo tramite i commerci coi paesi stranieri.

Il ferro nell'antichità, dunque, poteva avere sì provenienza meteoritica, ma anche "nativa". Ad essere precisi, occorrerebbe sottolineare che l'una non esclude l'altra.
Indubbiamente c'è stato impiego di ferro meteoritico nella lavorazione di oggetti di uso quotidiano o cerimoniale, ma dovette essere di tipo occasionale, in quanto una tale fonte non poteva certo garantire alta disponibilità e costanza.
Per appurare l'origine del minerale basta osservare se vi è, o meno, presenza di nichel. Mi pare che il ferro di origine meteoritica, infatti, ne contenga un'elevata quantità.
I reperti in ferro, risalenti ad epoca Predinastica, in effetti, hanno rivelato contenerne bassissime quantità, ma questo non può escludere in toto che il ferro impiegato fosse di natura meteoritica. Potrebbe voler dire semplicemente che i meteoriti che lo contenevano caddero in territorio Egiziano, molto, moltissimo tempo prima. Il che ci porta a riflettere su un interrogativo fondamentale:

sapevano quale fosse l'origine del materiale e in quanti casi poterono appurare che questo cadde dal cielo?
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05/03/2011 18:33
 
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Re:
-Kiya-, 05/03/2011 18.18:


Per appurare l'origine del minerale basta osservare se vi è, o meno, presenza di nichel. Mi pare che il ferro di origine meteoritica, infatti, ne contenga un'elevata quantità.
I reperti in ferro, risalenti ad epoca Predinastica, in effetti, hanno rivelato contenerne bassissime quantità, ma questo non può escludere in toto che il ferro impiegato fosse di natura meteoritica.



La percentuale del nickel nel ferro meteorico si aggira intorno al 4-7%, quali sono i reperti predinastici che ne conterrebbero una bassissima quantità e in che percentuale?
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05/03/2011 18:47
 
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Riguardo alle discipline metallurgiche ne so veramente poco. Però una cosa che escluderei sicuramente è la possibilità che gli egizi potessero utilizzare in prima battuta proprio il ferro contenuto nei meteoriti caduti dal cielo. Però il fenomeno delle stelle cadenti è molto più intenso di quello che crediamo, forse perchè tendiamo a misurare tale fenomeno in base alle nostre esperienze. In realtà, fino a 100 anni fa la volta celeste era molto meno illuminata di adesso e la caduta di bolidi dal cielo era sicuramente conosciuta, specie in territori privi di rilievi montuosi, come l'Egitto. Un novembre di qualche anno fa, ho assistito, in Abruzzo, ad un fenomeno del genere ed è stato uno spettacolo che mi ha lasciato senza fiato, in quanto il meteorite che ho visto cadere su un monticello a non più di 500 metri da me, scendeva molto più lentamente di una stella cadente e, dietro di sé, lasciava una scia di fumo luminoso, nonostante fosse notte.
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05/03/2011 18:48
 
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Stando a quanto riferisce Ian Shaw (che riporta gli studi di Lucas), nel testo "Ancient Egyptian materials and technology", sembrerebbe che il nickel nel ferro meteoritico sia presente in alta percentuale (al contrario del ferro fuso, ad esempio) e che alcuni reperti Predinastici (non meglio identificati) ne contengano una percentuale compresa tra il 4 e il 7%, esattamente, mentre altri ne risultano addirittura privi.
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05/03/2011 18:54
 
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Intendevo dire che il fumo si vedeva di notte, proprio perché il materiale che bruciava a contatto con l'aria, rilasciava scorie luminose.
Per me gli Egizi conoscevano il fenomeno, che sapevano ben distinguere dalla pioggia di stelle, che si verifica negli strati più alti dell'atmosfera, in due periodi dell'anno ed i cui minerali non arrivano a cadere sul suolo terrestre.
Un'altra storia che mi piacerebbe ricostruire è la conoscenza e l'approfondimento, da parte dell'uomo primitivo, delle tecniche di fusione dei diversi materiali della terra...Che voi sappiate, c'è qualche libro specifico sull'argomento?
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05/03/2011 19:05
 
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Re:
emilioraffaele, 05/03/2011 18.54:


Un'altra storia che mi piacerebbe ricostruire è la conoscenza e l'approfondimento, da parte dell'uomo primitivo, delle tecniche di fusione dei diversi materiali della terra...Che voi sappiate, c'è qualche libro specifico sull'argomento?






Dario, prova a dare un'occhiata a questo:

I metalli nel mondo antico. Introduzione all'archeometallurgia (Manuali Laterza)


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05/03/2011 19:07
 
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Navigando su internet mi sono imbattuto in una traduzione dell'incantesimo 148 da i Testi dei Sarcofagi fatta da Robert H O'Connell in The Emergence of Horus: An Analysis of Coffin Text Spell 148:

«…the blast of a meteorite such that gods fear, Isis awoke pregnant by the seed of her brother Osiris!»

Sarei curioso di sapere quale termine egizio O'Connell ha tradotto con meteorite.
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05/03/2011 19:18
 
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Quale sia il termine originale cercherò di appurarlo, al momento posso solo dirti che la Bresciani lo traduce con "uragano", con evidente riferimento a Seth.

La frase riportata nel testo "Letteratura e poesia dell'Antico Egitto" (pag. 61) è quindi:

"Un uragano soffia, gli dei si impauriscono. Isi si sveglia, incinta per azione di suo fratello Osiride"
[Modificato da -Kiya- 05/03/2011 19:18]
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