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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Chi fu: Hatshepsut (Hasepsowe)?

Ultimo Aggiornamento: 30/08/2007 21:29
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Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
30/06/2007 23:44
 
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Si, mi sono rivolta a lei con uno dei nomi che compongono la Sua titolatura reale e precisamente:

Figlio di Ra, che mi pareva il più appropriato all'immagine inserita
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EgiTToPhiLo/a
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01/07/2007 07:13
 
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Mi trovate perfettamente d'accordo nel ritenere Hatshepsut uno dei più grandi sovrani dell'Antico Egitto. Non sempre il valore di un re si manifesta per le sue capacità strategiche in guerra.
Il governo per oltre 22 anni assieme al figliastro Thutmose III deve aver richiesto una capacità politica e un senso dello stato che forse poche altre volte si sono riscontrati in Egitto.

Vorrei sottolineare la frase riportata da Kiya:


Esiste una leggenda popolare secondo la quale Hatshepsut sarebbe stata la principessa che trovò Mosè galleggiare sul Nilo, tale leggenda è stata largamente screditata dagli egittolofi e dagli studiosi della Bibbia.



Io ero arrivato, seguendo i miei ragionamenti, alla conclusione che Hatshepsut e la sua sorella minore fossero proprio le due principesse che salvarono un bambino dalle acque del Nilo. Ritengo ancora che non si sia trattato del Mosè dell'Esodo, ma di un suo antenato.
Aver scoperto che questo mio pensiero aveva ispirato nel mondo una tradizione uguale mi è sembrato una prova importante e mi ha convinto della valità dei miei ragionamenti.
Il fatto che questa tradizione sia stata a lungo contestata rafforza questa mia convinzione. La nota era scomoda e non piaceva a Egittologi e teologi.
In merito vorrei segnalare una lunghissima discussione su un sito parallelo:

[cut]

[Modificato da -Kiya- 01/07/2007 13.13]

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01/07/2007 13:14
 
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Gent.mo Antonio,
porta pazienza ma ho rimosso il link.

Abbiamo avuto problemi in passato a riguardo, preferirei quindi tu riportassi un estratto del contenuto della discussione, evitando link diretti [SM=x822712]
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EgiTToPhiLo/a
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01/07/2007 21:36
 
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Non capisco ma mi adeguo. Non mi hai certo rovinato il compleanno.

La pagina web su Hatshepsut del sito Wikipedia riporta, senza enfatizzare, che una certa tradizione ha visto nella principessa, figlia di Thutmose I e Ahmes, colei che salvò il neonato “Mosè” dalle acque del Nilo e che in qualche modo lo introdusse a corte.

E’ evidente che non si può parlare di dato storico, ma sembra comunque lecito considerare senza pregiudizi l’ipotesi e valutare le ragioni del pro e contro.

A conferma dell’esistenza di questa teoria, una ricerca su Internet mi ha portato a un primo sito dove si dice:

«[…] 1504-1482 a.C. Hatshepsut regina (figlia di Thutmose I e forse la principessa che salvò Mosè). […]»

e a un secondo sito dove si dice:

«[…] E' possibile che Thutmose I (1525 a.C. – 1508 a.C.) fosse Faraone d'Egitto quando Mosè nacque (circa il 1525 a.C.) e sua figlia Hatshepsut abbia salvato Mosè dalle acque del Nilo. […]»

E’ possibile d’altra parte che sia stata questa teoria ad aver suggerito a molti Egittologi l’ipotesi che il faraone dell’oppressione degli Ebrei sia stato Thutmose III e quello dell’Esodo il figlio Amenhotep II, ipotesi che dovette sembrare convalidata dal periodo di 480 anni, indicato dalla Bibbia, fra Esodo e inizio della costruzione del Tempio di Gerusalemme nel 4° anno di regno di Salomone (~ 970 + 480 ~ 1450 a.C.) e dal fatto che la “colpevole” Hatshepsut abbia subito un’evidente damnatio memoriae.

Come riferisce lo stesso sito Wikipedia, la maggior parte degli Egittologi e biblisti si sono trovati d’accordo nel non considerare valida l’ipotesi Hatshepsut e ciò sembra ricollegabile alla tendenza a considerare Ramesse II il faraone dell’oppressione e Merenptah quello dell’Esodo.
Attualmente questa tendenza degli studiosi sembra però fortemente contestata per evidenti contraddizioni storiche, dando nuova consistenza all’ipotesi alternativa.

Non sono riuscito purtroppo a trovare e conoscere le ragioni delle contestazioni verso questa tradizione, ma posso ipotizzare che da una parte gli studiosi Egiziani siano restii a considerare ogni collegamento con gli “amati” Ebrei e che, d’altra parte, quelli Israeliti stiano tentando di cancellare l’evidenza, preferendo ammettere che la Bibbia possa aver inventato alcuni episodi piuttosto che riconoscere contatti strettissimi fra alcuni personaggi Ebrei (Giuseppe, Mosè, ecc.) e mondo egizio in generale e corte dei faraoni in particolare.
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EgiTToPhiLo/a
Scriba Reale
01/07/2007 21:43
 
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Cronologicamente forse ci sta...è concettualmente che nutro delle perplessità, ma è una mia idea... [SM=x822709]
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EgiTToPhiLo/a
Artista del Re
Colui che divenne Re
per onestà
02/07/2007 09:32
 
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Non vorrei fare il bastian contrario ma, se non vado errato, nella Bibbia si dice che gli ebrei furono messi a lavorare alla costruzione di Pi-Ramesse e Piton.

Ora, sappiamo che queste città già esistevano e che furono oggetto di interventi decisi da parte di Ramses II e dei suoi successori, altri sovrani precedenti tale re non mi pare abbiano provveduto a interventi simili nelle due città.

Conseguentemente, essendo trascorsa un'intera dinastia da Hatshepsut a Ramses II, come è possibile individuare nella grande Maat Ka Ra la principessa che trasse Mosè dalle acque?

Che senso ha dire che salvò un suo trisavolo?

Non credo che la principessa in questione, qualora fosse esistita, possa essere identificata con Hatshepsut, in nessun modo, inoltre, credo possa essere collegata alla leggenda di Mosè.

Ciao, BATA [SM=x822715]
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EgiTToPhiLo/a
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02/07/2007 19:33
 
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La Bibbia parla dell’impiego della popolazione ebrea per i lavori di completamento delle città deposito di Pitom e Ramses (almeno nel testo italiano). Si tratta di due città deposito e non della capitale del regno fatta edificare da Ramesse II. E’ ipotizzabile che queste città si trovassero nello Wadi Tumilat nel versante africano della via carovaniera che univa la regione di Canaan all’Egitto, passando per la penisola del Sinai.
Il fatto che il nome sia lo stesso di quello dei faraoni della XIX e XX dinastia non deve creare a mio parere eccessiva confusione. E’ molto probabile che da molto tempo la regione orientale del Delta fosse un possedimento di una qualche famiglia potente di nome Ramses. Così lascerebbe pensare la Bibbia quando dice che il faraone avrebbe concesso a Giuseppe e la sua famiglia di vivere nella terra di Ramses. Stiamo parlando di alcuni secoli prima dell’Esodo (430 anni secondo la Bibbia).
I biblisti ritengono questa ultima segnalazione errata, si dimenticano della città deposito e vogliono per forza ritenere che gli Ebrei stessero edificando Pi-Ramesse.
A mio parere così si distorce quel poco di verità storica che è contenuta nella Bibbia.

Per quanto riguarda Hatshepsut, ritengo che fra i probabili indizi che possono aver suggerito la tradizione della principessa del salvataggio biblico di Mosè o di un suo antenato si possa considerare:

- Hatshepsut e la sorella minore Neferubity nacquero molto probabilmente durante il regno dello zio Amenhotep I;
- esse non erano ancora figlie di re e forse per questo ebbero nomi non dinastici;
- secondo la tradizione ebraica Mosè venne salvato da una principessa di nome Bityah;
- i due nomi Neferubity e Bityah contengono entrambi il riferimento all’ape “bity” del Basso Egitto e sono così poco comuni da lasciar ipotizzare che possano essere riferiti alla stessa persona;
- è possibile che le due principesse abbiano trovato il neonato nella cesta o meglio che la madre del neonato abbia volutamente spinto la cesta verso le principesse e che Thutmose I o addirittura il faraone Amenhotep I abbia adottato questo neonato per accontentare le bambine;
- se effettivamente un certo neonato Mosè fu salvato da una principessa, è molto probabile che per raggiungere una posizione elevata a corte abbia avuto bisogno del sostegno della sua protettrice;
- il fatto che Hatshepsut si ritenesse principessa ereditaria e che essa divenne Grande Sposa Reale di Thutmose II e quindi sovrana d’Egitto porta a ipotizzare che un possibile suo fratello adottivo possa aver raggiunto una posizione molto elevata nell’ambito della corte.

Ritengo personalmente valida questa costruzione logica dei fatti, senza arrivare però ad asserire che l’eventuale fratello adottivo di Hatshepsut sia stato il protagonista degli episodi biblici del Mosè adulto (bisticcio col faraone, fuga a Madian, ritorno in Egitto e Esodo). Ritengo invece che la Bibbia abbia accomunato, come in altri casi, vari personaggi per cui il Mosè dell’Esodo potrebbe essere un discendente (nato forse dopo tre generazioni) del Mosè salvato da Hatshepsut e Neferubity.
Questa possibilità non aiuta nell’individuazione del faraone che, per vendicarsi degli Ebrei e per risentimento verso la principessa del salvataggio, decretò la damnatio memoriae del faraone donna Hatshepsut.
Il fatto che fra il salvataggio del neonato Mosè e l’Esodo possano essere passati vari decenni non è a mio parere sufficiente per chiedersi come abbiano fatto gli egizi a ricordarsi dopo molti anni dell’episodio del salvataggio.
Se il Mosè neonato divenne figlio adottivo di faraone e se lui e i suoi discendenti assunsero importanti incarichi a corte, è ipotizzabile che i sacerdoti di Amon abbiano registrato gli eventi e che questa intrusione di Ebrei a corte (forse non gradita al clero) possa essere stata ricordata per molti anni.

[Modificato da antonio crasto 02/07/2007 19.35]

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EgiTToPhiLo/a
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03/07/2007 09:28
 
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Non sono in sintonia con te circa la totalità delle conclusioni che trai, in particolare sul fatto che il fanciullo salvato possa essere un trisavolo del capopopolo ebreo, non ne vedo il senso.

Condivido, invece, il pensiero che esprimi sul ripescaggio di vari miti, ridisegnati in funzione di donare a un popolo una tradizione, anche se questi non sono necessariamente legati a esso.

Ciao, BATA [SM=x822715]
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EgiTToPhiLo/a
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04/07/2007 06:34
 
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L’episodio del salvataggio di Mosè è, a mio parere, abbastanza comprensibile. Non dimentichiamo che gli Ebrei provenivano da Ur e avevano vissuto sotto il grande Sargon di Accad (~2300 a.C.), che si dice fosse stato posto in una cesta sull’Eufrate e salvato dai suoi futuri genitori adottivi. Questo fatto o se si vuole questo mito rimase sicuramente nella memoria del popolo ebraico ed è dunque possibile che un certo personaggio acculturato (discendente dal figlio di Giacobbe, Levi) abbia voluto salvare l’ultimo nato della sua famiglia ripetendo il salvataggio sulle acque di un fiume.

Ritengo che le parentele, gli anni di vita e i vari episodi riportati nella Bibbia e in modo particolare nella Genesi e nell’Esodo non devono essere considerati sempre alla lettera, ma possono essere una ricostruzione letteraria per semplificare le discendenze o per criptare qualche informazione storica. Ritengo sia il caso della discendenza da Giacobbe del Mosè dell’Esodo. I suoi antenati maschi sarebbero stati Levi, Keat e Amram, i quali avrebbero vissuto rispettivamente 137, 133 e 137 anni, età decisamente troppo elevate per essere considerate alla lettera, ma che potrebbero, invece, rappresentare tre periodi storici della vita degli Ebrei in Egitto e che, in particolare, l’ultimo periodo di 137 anni potrebbe indicare la “pseudo-schiavitù” del popolo ebraico in Egitto. Ritengo ancora che i tre antenati possano anche indicare che tra il Mosè salvato dalle acque e quello dell’Esodo siano esistite tre generazioni.

Questa è ovviamente una ipotesi, ma mi sembra strano che il bambino salvato dalle acque possa aver raggiunto durante la sua vita posizioni molto elevate, forse visir. Ritengo più plausibile un’acquisizione di potere in varie fasi e durante alcune generazioni.
Al riguardo è possibile che il bambino salvato dalle acque sia stato appoggiato da Hatshepsut e potrebbe aver avuto cariche importanti a corte. E’ possibile poi che i suoi successori abbiano consolidato questa posizione della famiglia ebrea a corte e che il Mosè dell’Esodo fosse in realtà molto potente.

Io ho avanzato nel mio libro un’ipotesi sul faraone dell’oppressione e su quello dell’Esodo, giustificando questa ricostruzione storica con una revisione della cronologia biblica durante il Nuovo Regno.
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EgiTToPhiLo/a
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04/07/2007 09:31
 
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Se consideriamo gli episodi narrati nella Bibbia come evoluzioni di miti preesistenti non possiamo, poi, rituffarci nella realtà storia e pretendere di ricongiungere i miti alla realtà.

A mio parere il mito porta al mito, ossia che anche l'esodo stesso non sia avvenuto, certamente non nelle proporzioni narrate nella Bibbia, oppure che l'uscita di un gruppo di ebrei (o Hyksos??), inseguito da una pattuglia egizia, per un motivo legato magari a un reato, sia stato tramandato, dapprima oralmente, poi trascritto e adattato ai fini a noi giunti.

Rimango convinto che Hatshepsut in tutto questo non c'entri molto, ancor meno come principessa salvatrice di Mosè.

Dobbiamo, inoltre, renderci conto che non può aver fatto tutto lei, soprattutto in gioventù, ovvero:

- Essere madre di Maiherpri;
- Aver tradito il marito generandolo;
- Salvare un bambino ebreo;
- Adottare il suddetto bimbo introducendolo a corte;
- Investirlo di cariche importanti;
- Cacciare il legittimo sovrano Thutmosi III;
- ecc. ecc.

Concludo ritenendo che i due miti, il salvataggio di Mosè e L'Esodo, sono, probabilmente, due avvenimenti distinti e uniti per utilità politica e il voleci infilare la più grande regina d'Egitto è una gran forzatura.

Ciao, BATA [SM=x822715]
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