Chi fu: Hatshepsut (Hasepsowe)?

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-Kiya-
00sabato 30 giugno 2007 21:03
inizio io, senza schemi e con un approccio ... "alternativo".
Riporto a seguire, infatti, alcune curiosità riguardanti la Regina, oggi al centro dell'attenzione mondiale. Oserei aggiungere: In barba a chi ha voluto e perpetuato la sua damnatio memoriae!


Nel 1960 un piccolo asteroide, scoperto da Cornelis Johannes van Houten, Ingrid van Houten-Groeneveld e Tom Gehrels fu chiamato 2436 Hatshepsut in suo onore.

Nella seconda metà del XX secolo,con lo sviluppo del movimento femminista, le donne con un ruolo preminente nell'antichità vennero alla luce e la loro vita venne enormemente pubblicizzata.

La biografia di Hatshepsut, scritte da Evelyn Wells, ne offrono un'immagine romanzata, dipingendola come una bellisma donna, pacifista, definendola «la prima grande donna nella storia». Allontanandosi decisamente dall'immagine maggiormente accreditata nel XIX secolo, che voleva Hatshepsut come una strega, una matrigna che aveva usurpato il trono di Thutmose III.

Esiste una leggenda popolare secondo la quale Hatshepsut sarebbe stata la principessa che trovò Mosè galleggiare sul Nilo, tale leggenda è stata largamente screditata dagli egittolofi e dagli studiosi della Bibbia.

Hatshepsut è uno dei AI leaders protagonisti nel videogioco di strategia Sid Meier's Civilization IV, ed il suo tempio funebre è riprodotto nel videogioco Serious Sam.

Sulla figura di Hatshepsut sono stati pubblicati alcuni libri



    * Moyra Caldecott. Hatshepsut, la figlia di Amon
    * Pauline Gedge. Figlia del mattino
    * Eloise Jarvis McGraw. Faraone
    * Salvatore Francone. I due cartigli
    * Christiane Desroches Noblecourt. La regina misteriosa
    * Franco Cimmino. Hasepsowe e Thutmosis III
    * mentre il Tenente Bak è una serie di novelle del mistero ambientate durante il suo regno.


Maat Ka Ra
00sabato 30 giugno 2007 21:48
...mi stavo chiedendo se il Van Houten che ha contribuito ad assegnare il suo nome ad un asteriode sia anche lo stesso del famoso cacao.... [SM=x822714] ...pensavo poeticamente ad un intero asteroide fatto di succulento cacao amaro che per di più porta il nome della fantastica Hatshepsut....cosa può esserci di più carino?? [SM=x822715]


scusate l'OT! [SM=x822742]
Maat Ka Ra
00sabato 30 giugno 2007 21:59
Una donna che ha, non sacrificato, ma dedicato la sua vita alla ragion di Stato (diremmo oggi)...che ha compiuto anche il più piccolo movimento con l'intento di produrre del bene per Kmt....tanto è ancora da scoprire sulla sua vita e su come gestì davvero la politica del Paese. Già molto si sa, ma sono a volte notizie confuse o variamente interpretabili ed è questa la ragione per cui troppi studiosi non si sbilanciano in dichiarazioni esplicite, anche se in realtà ognuno si fa una sua idea in merito. A volte, però, come scrisse la Prof. Desroches-Noblecourt, bisogna avere il coraggio di svelare le proprie opinioni e di tentare di cercare in quelle direzioni, senza avere ovviamente la pretesa di avere in pugno il sapere...avere coraggio nel dichiararsi, nel cercare, nel pubblicare le proprie deduzioni ed ipotesi...rischio l'OT....
roberta.maat
00sabato 30 giugno 2007 22:24
[SM=x822739] In tema con l'dentificazione,già addolorata per lo scempio che il tempo e forse gli imbalsamatori hanno fatto del suo corpo che ritengo fosse bellissimo come il suo delicatissimo viso, mi arrabbio ulteriormente per la definizione di "mummia obesa" ....non posso credere che in vita fosse diventata meno attraente verso i suoi 40 - 50 anni ! Poi quel dente....chi glielo ha tolto ? Forse una manovra inopportura degli addetti al rito imbalsamazione ? Se sono stati loro dobbiamo però ringraziarli dopo questa imperizia per essersi attenuti seriamente al protocollo che prevedeva di conservare nei canopi tutto ciò che apparteneva al cadavere!Oggi abbiamo rivisto la REGINA e per un molare possiamo continuare a darle l'amore e il rispetto che ha conosciuto e meritato nella sua vita. [SM=x822719] per Hatchepsut ! [SM=x822748]
Maat Ka Ra
00sabato 30 giugno 2007 22:31
A me fa sorridere "mummia obesa"...certamente era divenuta grassottella....che male c'è? anche io sono rotondetta! [SM=x822714] ...certo se sentissi qualcuno chiamarla in questa maniera in accezione negativa, penso che gli caverei gli occhi! [SM=x822739] ...
Per la questione dei denti...credo che accadesse spesso che venissero via da soli durante le operazioni di mummificazione, dato che ilprosciugamento dei tessuti portava le gengive a ritirarsi....se poi consideriamo gli strapazzamenti che ha subito in seguito....comunque se quel dente è davvero suo ed è stato posizionato nella cassetta, è altamente probabile che siano stati i suoi imbalsamatori a posizionarlo lì, credo difficile altrimenti... [SM=x822709]
Maat Ka Ra
00sabato 30 giugno 2007 22:34
vorrei aggiungere:

'nkh wdj3 snb im3kt Hq3t H3tSpswt!! [SM=x822747]
-Kiya-
00sabato 30 giugno 2007 22:55
Il dente non è caduto. Dalla lastra che ho postato nell'altro topic si vede chiaramente che la radice è spezzata, almeno in parte.
Si fanno riferimenti a probabili infezioni dentarie che potrebbero addirittura averla condotta alla morte, ma a me, da quel che posso vedere e capire, non pare che la sua dentatura fosse poi così malandata. Non se consideriamo di trovarci al cospetto di una donna pressocchè 50enne ormai, vissuta 3500 anni fa!

Tuttavia, non ho parole in questo momento da aggiungere per Hatshepsut. E non perchè non ne meriti, tutt'altro. Sono io che non riesco a rendere per iscritto tutto quello che vorrei... pertanto mi limito, per ora, a omaggiarla di un'immagine, che credo possa essere definita tra le preferite, fra quante volute dalla Regina che fu Sovrano d'Egitto:



Ben tornata, H3t Spswt Hmnt Imn

roberta.maat
00sabato 30 giugno 2007 22:56
[SM=x822736] perdonami ho questa difficoltà....cosa hai scritto......per caso lunga vita a Maat-Ka-ra Hatchepsut ? Ciao
Maat Ka Ra
00sabato 30 giugno 2007 23:39
vita forza salute alla venerabile regina Hatsheput (prima tra le nobili)

Kiya ha aggiunto parte del suo nome, Khenemet Imon, "colei che Amon abbraccia"...(..o predilige..)

[SM=x822712]
Maat Ka Ra
00sabato 30 giugno 2007 23:43
tra l'altro, l'immagine della cuspide dell'obelisco postata da Kiya (meravigliosa!) è particolare: è la prima volta che un regnante (per di più una donna!) viene rappresentato non al cospetto del dio Amon in atto di venerazione, ma in una posizione che denota una certa confidenza col dio: Hatshepsut è inginocchiata nell'atto di ricevere la corona Kheperesh, ma dà le spalle al dio!.... [SM=x822712]
-Kiya-
00sabato 30 giugno 2007 23:44
Si, mi sono rivolta a lei con uno dei nomi che compongono la Sua titolatura reale e precisamente:

Figlio di Ra, che mi pareva il più appropriato all'immagine inserita
antonio crasto
00domenica 1 luglio 2007 07:13
Mi trovate perfettamente d'accordo nel ritenere Hatshepsut uno dei più grandi sovrani dell'Antico Egitto. Non sempre il valore di un re si manifesta per le sue capacità strategiche in guerra.
Il governo per oltre 22 anni assieme al figliastro Thutmose III deve aver richiesto una capacità politica e un senso dello stato che forse poche altre volte si sono riscontrati in Egitto.

Vorrei sottolineare la frase riportata da Kiya:


Esiste una leggenda popolare secondo la quale Hatshepsut sarebbe stata la principessa che trovò Mosè galleggiare sul Nilo, tale leggenda è stata largamente screditata dagli egittolofi e dagli studiosi della Bibbia.



Io ero arrivato, seguendo i miei ragionamenti, alla conclusione che Hatshepsut e la sua sorella minore fossero proprio le due principesse che salvarono un bambino dalle acque del Nilo. Ritengo ancora che non si sia trattato del Mosè dell'Esodo, ma di un suo antenato.
Aver scoperto che questo mio pensiero aveva ispirato nel mondo una tradizione uguale mi è sembrato una prova importante e mi ha convinto della valità dei miei ragionamenti.
Il fatto che questa tradizione sia stata a lungo contestata rafforza questa mia convinzione. La nota era scomoda e non piaceva a Egittologi e teologi.
In merito vorrei segnalare una lunghissima discussione su un sito parallelo:

[cut]

[Modificato da -Kiya- 01/07/2007 13.13]

-Kiya-
00domenica 1 luglio 2007 13:14
Gent.mo Antonio,
porta pazienza ma ho rimosso il link.

Abbiamo avuto problemi in passato a riguardo, preferirei quindi tu riportassi un estratto del contenuto della discussione, evitando link diretti [SM=x822712]
antonio crasto
00domenica 1 luglio 2007 21:36
Non capisco ma mi adeguo. Non mi hai certo rovinato il compleanno.

La pagina web su Hatshepsut del sito Wikipedia riporta, senza enfatizzare, che una certa tradizione ha visto nella principessa, figlia di Thutmose I e Ahmes, colei che salvò il neonato “Mosè” dalle acque del Nilo e che in qualche modo lo introdusse a corte.

E’ evidente che non si può parlare di dato storico, ma sembra comunque lecito considerare senza pregiudizi l’ipotesi e valutare le ragioni del pro e contro.

A conferma dell’esistenza di questa teoria, una ricerca su Internet mi ha portato a un primo sito dove si dice:

«[…] 1504-1482 a.C. Hatshepsut regina (figlia di Thutmose I e forse la principessa che salvò Mosè). […]»

e a un secondo sito dove si dice:

«[…] E' possibile che Thutmose I (1525 a.C. – 1508 a.C.) fosse Faraone d'Egitto quando Mosè nacque (circa il 1525 a.C.) e sua figlia Hatshepsut abbia salvato Mosè dalle acque del Nilo. […]»

E’ possibile d’altra parte che sia stata questa teoria ad aver suggerito a molti Egittologi l’ipotesi che il faraone dell’oppressione degli Ebrei sia stato Thutmose III e quello dell’Esodo il figlio Amenhotep II, ipotesi che dovette sembrare convalidata dal periodo di 480 anni, indicato dalla Bibbia, fra Esodo e inizio della costruzione del Tempio di Gerusalemme nel 4° anno di regno di Salomone (~ 970 + 480 ~ 1450 a.C.) e dal fatto che la “colpevole” Hatshepsut abbia subito un’evidente damnatio memoriae.

Come riferisce lo stesso sito Wikipedia, la maggior parte degli Egittologi e biblisti si sono trovati d’accordo nel non considerare valida l’ipotesi Hatshepsut e ciò sembra ricollegabile alla tendenza a considerare Ramesse II il faraone dell’oppressione e Merenptah quello dell’Esodo.
Attualmente questa tendenza degli studiosi sembra però fortemente contestata per evidenti contraddizioni storiche, dando nuova consistenza all’ipotesi alternativa.

Non sono riuscito purtroppo a trovare e conoscere le ragioni delle contestazioni verso questa tradizione, ma posso ipotizzare che da una parte gli studiosi Egiziani siano restii a considerare ogni collegamento con gli “amati” Ebrei e che, d’altra parte, quelli Israeliti stiano tentando di cancellare l’evidenza, preferendo ammettere che la Bibbia possa aver inventato alcuni episodi piuttosto che riconoscere contatti strettissimi fra alcuni personaggi Ebrei (Giuseppe, Mosè, ecc.) e mondo egizio in generale e corte dei faraoni in particolare.
Maat Ka Ra
00domenica 1 luglio 2007 21:43
Cronologicamente forse ci sta...è concettualmente che nutro delle perplessità, ma è una mia idea... [SM=x822709]
.Bata.
00lunedì 2 luglio 2007 09:32
Non vorrei fare il bastian contrario ma, se non vado errato, nella Bibbia si dice che gli ebrei furono messi a lavorare alla costruzione di Pi-Ramesse e Piton.

Ora, sappiamo che queste città già esistevano e che furono oggetto di interventi decisi da parte di Ramses II e dei suoi successori, altri sovrani precedenti tale re non mi pare abbiano provveduto a interventi simili nelle due città.

Conseguentemente, essendo trascorsa un'intera dinastia da Hatshepsut a Ramses II, come è possibile individuare nella grande Maat Ka Ra la principessa che trasse Mosè dalle acque?

Che senso ha dire che salvò un suo trisavolo?

Non credo che la principessa in questione, qualora fosse esistita, possa essere identificata con Hatshepsut, in nessun modo, inoltre, credo possa essere collegata alla leggenda di Mosè.

Ciao, BATA [SM=x822715]
antonio crasto
00lunedì 2 luglio 2007 19:33
La Bibbia parla dell’impiego della popolazione ebrea per i lavori di completamento delle città deposito di Pitom e Ramses (almeno nel testo italiano). Si tratta di due città deposito e non della capitale del regno fatta edificare da Ramesse II. E’ ipotizzabile che queste città si trovassero nello Wadi Tumilat nel versante africano della via carovaniera che univa la regione di Canaan all’Egitto, passando per la penisola del Sinai.
Il fatto che il nome sia lo stesso di quello dei faraoni della XIX e XX dinastia non deve creare a mio parere eccessiva confusione. E’ molto probabile che da molto tempo la regione orientale del Delta fosse un possedimento di una qualche famiglia potente di nome Ramses. Così lascerebbe pensare la Bibbia quando dice che il faraone avrebbe concesso a Giuseppe e la sua famiglia di vivere nella terra di Ramses. Stiamo parlando di alcuni secoli prima dell’Esodo (430 anni secondo la Bibbia).
I biblisti ritengono questa ultima segnalazione errata, si dimenticano della città deposito e vogliono per forza ritenere che gli Ebrei stessero edificando Pi-Ramesse.
A mio parere così si distorce quel poco di verità storica che è contenuta nella Bibbia.

Per quanto riguarda Hatshepsut, ritengo che fra i probabili indizi che possono aver suggerito la tradizione della principessa del salvataggio biblico di Mosè o di un suo antenato si possa considerare:

- Hatshepsut e la sorella minore Neferubity nacquero molto probabilmente durante il regno dello zio Amenhotep I;
- esse non erano ancora figlie di re e forse per questo ebbero nomi non dinastici;
- secondo la tradizione ebraica Mosè venne salvato da una principessa di nome Bityah;
- i due nomi Neferubity e Bityah contengono entrambi il riferimento all’ape “bity” del Basso Egitto e sono così poco comuni da lasciar ipotizzare che possano essere riferiti alla stessa persona;
- è possibile che le due principesse abbiano trovato il neonato nella cesta o meglio che la madre del neonato abbia volutamente spinto la cesta verso le principesse e che Thutmose I o addirittura il faraone Amenhotep I abbia adottato questo neonato per accontentare le bambine;
- se effettivamente un certo neonato Mosè fu salvato da una principessa, è molto probabile che per raggiungere una posizione elevata a corte abbia avuto bisogno del sostegno della sua protettrice;
- il fatto che Hatshepsut si ritenesse principessa ereditaria e che essa divenne Grande Sposa Reale di Thutmose II e quindi sovrana d’Egitto porta a ipotizzare che un possibile suo fratello adottivo possa aver raggiunto una posizione molto elevata nell’ambito della corte.

Ritengo personalmente valida questa costruzione logica dei fatti, senza arrivare però ad asserire che l’eventuale fratello adottivo di Hatshepsut sia stato il protagonista degli episodi biblici del Mosè adulto (bisticcio col faraone, fuga a Madian, ritorno in Egitto e Esodo). Ritengo invece che la Bibbia abbia accomunato, come in altri casi, vari personaggi per cui il Mosè dell’Esodo potrebbe essere un discendente (nato forse dopo tre generazioni) del Mosè salvato da Hatshepsut e Neferubity.
Questa possibilità non aiuta nell’individuazione del faraone che, per vendicarsi degli Ebrei e per risentimento verso la principessa del salvataggio, decretò la damnatio memoriae del faraone donna Hatshepsut.
Il fatto che fra il salvataggio del neonato Mosè e l’Esodo possano essere passati vari decenni non è a mio parere sufficiente per chiedersi come abbiano fatto gli egizi a ricordarsi dopo molti anni dell’episodio del salvataggio.
Se il Mosè neonato divenne figlio adottivo di faraone e se lui e i suoi discendenti assunsero importanti incarichi a corte, è ipotizzabile che i sacerdoti di Amon abbiano registrato gli eventi e che questa intrusione di Ebrei a corte (forse non gradita al clero) possa essere stata ricordata per molti anni.

[Modificato da antonio crasto 02/07/2007 19.35]

.Bata.
00martedì 3 luglio 2007 09:28
Non sono in sintonia con te circa la totalità delle conclusioni che trai, in particolare sul fatto che il fanciullo salvato possa essere un trisavolo del capopopolo ebreo, non ne vedo il senso.

Condivido, invece, il pensiero che esprimi sul ripescaggio di vari miti, ridisegnati in funzione di donare a un popolo una tradizione, anche se questi non sono necessariamente legati a esso.

Ciao, BATA [SM=x822715]
antonio crasto
00mercoledì 4 luglio 2007 06:34
L’episodio del salvataggio di Mosè è, a mio parere, abbastanza comprensibile. Non dimentichiamo che gli Ebrei provenivano da Ur e avevano vissuto sotto il grande Sargon di Accad (~2300 a.C.), che si dice fosse stato posto in una cesta sull’Eufrate e salvato dai suoi futuri genitori adottivi. Questo fatto o se si vuole questo mito rimase sicuramente nella memoria del popolo ebraico ed è dunque possibile che un certo personaggio acculturato (discendente dal figlio di Giacobbe, Levi) abbia voluto salvare l’ultimo nato della sua famiglia ripetendo il salvataggio sulle acque di un fiume.

Ritengo che le parentele, gli anni di vita e i vari episodi riportati nella Bibbia e in modo particolare nella Genesi e nell’Esodo non devono essere considerati sempre alla lettera, ma possono essere una ricostruzione letteraria per semplificare le discendenze o per criptare qualche informazione storica. Ritengo sia il caso della discendenza da Giacobbe del Mosè dell’Esodo. I suoi antenati maschi sarebbero stati Levi, Keat e Amram, i quali avrebbero vissuto rispettivamente 137, 133 e 137 anni, età decisamente troppo elevate per essere considerate alla lettera, ma che potrebbero, invece, rappresentare tre periodi storici della vita degli Ebrei in Egitto e che, in particolare, l’ultimo periodo di 137 anni potrebbe indicare la “pseudo-schiavitù” del popolo ebraico in Egitto. Ritengo ancora che i tre antenati possano anche indicare che tra il Mosè salvato dalle acque e quello dell’Esodo siano esistite tre generazioni.

Questa è ovviamente una ipotesi, ma mi sembra strano che il bambino salvato dalle acque possa aver raggiunto durante la sua vita posizioni molto elevate, forse visir. Ritengo più plausibile un’acquisizione di potere in varie fasi e durante alcune generazioni.
Al riguardo è possibile che il bambino salvato dalle acque sia stato appoggiato da Hatshepsut e potrebbe aver avuto cariche importanti a corte. E’ possibile poi che i suoi successori abbiano consolidato questa posizione della famiglia ebrea a corte e che il Mosè dell’Esodo fosse in realtà molto potente.

Io ho avanzato nel mio libro un’ipotesi sul faraone dell’oppressione e su quello dell’Esodo, giustificando questa ricostruzione storica con una revisione della cronologia biblica durante il Nuovo Regno.
.Bata.
00mercoledì 4 luglio 2007 09:31
Se consideriamo gli episodi narrati nella Bibbia come evoluzioni di miti preesistenti non possiamo, poi, rituffarci nella realtà storia e pretendere di ricongiungere i miti alla realtà.

A mio parere il mito porta al mito, ossia che anche l'esodo stesso non sia avvenuto, certamente non nelle proporzioni narrate nella Bibbia, oppure che l'uscita di un gruppo di ebrei (o Hyksos??), inseguito da una pattuglia egizia, per un motivo legato magari a un reato, sia stato tramandato, dapprima oralmente, poi trascritto e adattato ai fini a noi giunti.

Rimango convinto che Hatshepsut in tutto questo non c'entri molto, ancor meno come principessa salvatrice di Mosè.

Dobbiamo, inoltre, renderci conto che non può aver fatto tutto lei, soprattutto in gioventù, ovvero:

- Essere madre di Maiherpri;
- Aver tradito il marito generandolo;
- Salvare un bambino ebreo;
- Adottare il suddetto bimbo introducendolo a corte;
- Investirlo di cariche importanti;
- Cacciare il legittimo sovrano Thutmosi III;
- ecc. ecc.

Concludo ritenendo che i due miti, il salvataggio di Mosè e L'Esodo, sono, probabilmente, due avvenimenti distinti e uniti per utilità politica e il voleci infilare la più grande regina d'Egitto è una gran forzatura.

Ciao, BATA [SM=x822715]
antonio crasto
00mercoledì 4 luglio 2007 21:05
Per quanto riguarda la possibilità che il Mosè salvato dalle acque sia stato trovato da Hatshepsut e Neferubity e che il neonato sia stato adottato da Amenhotep I, vorrei segnalare che Gardiner fa presente come risulti strana la presenza a corte di un figlio adottivo di questo faraone e proprio col nome Amenhotep del sovrano. Egli è detto suo primo figlio, ma di lui si conoscono i veri genitori.
Mi sento purtroppo con le mani legate. Un buon ricercatore andrebbe subito a cercare la fonte dell’informazione data da Gardiner. Si tratta molto probabilmente di una tomba o cappella a Gebel el-Silsilah e sarebbe interessante conoscere:

- qualche notizia sulla vita di questo figlio adottivo;
- quali furono i suoi figli;
- se egli è stato sepolto nella sua tomba;
- in quali condizioni la sua tomba è stata trovata.

Mi pare di ricordare che qualche autore (forse la Noblecourt) riporta la stranezza che oltre i monumenti di Hatshepsut e la tomba di Deir el Bahary di Senenmut risulta scalpellata anche una cappella di un certo Amenhotep a Gebel el-Silsilah.

A me sembra che un buon ricercatore deve a questo punto considerare la possibilità che la cappella scalpellata sia appartenuta al figlio adottivo di Amenhotep I e che forse questo Amenhotep sia stato accomunato nella stessa damnatio memoriae che ha colpito Hatshepsut e Senenmut.

Non mi sembra realistico che Thutmose III abbia odiato la zia/matrigna, l’architetto di corte e infine un certo Amenhotep.
Non è invece da considerare che sotto sotto ci sia qualcosa di più importante?
Maat Ka Ra
00mercoledì 4 luglio 2007 22:33
Amenhotep I era il nonno di Hatshepsut.... [SM=x822717]
antonio crasto
00giovedì 5 luglio 2007 09:32
Correggo la mia precedente segnalazione. L'Amenhotep fu adottato da Thutmose I e non da Amenhotep I.
Riporto quanto scrive a riguardo Gardiner "La civiltà egizia" pag. 164:

"Un certo Amenhotpe, che aveva il rango di "primo Figlio del re di Akheperkare (prenome, questo, di Thutmose I) non era un vero figlio, dato che si fa anche il nome dei suoi genitori; lo citiamo perché è un esempio delle difficoltà che s'incontrano nel trattare i problemi genealogici egizi; infatti, non si sa mai se i termini "figlio", "figlia", "fratello", "sorella" e simili, siano da prendersi alla lettera o no."
.Bata.
00giovedì 5 luglio 2007 11:09
Amenhotep I non può essere il nonno di Hatshepsut in quanto il suo successore non era suo figlio, di lui si sa che era figlio di una donna di nome Seniseneb che non era neppure concubina del re tanto che l'unico suo titolo fu quello di "Madre del re" assunto, probabilmente, dopo l'ascesa al trono di Thutmosi I che legittimò l'incoronazione sposando la figlia di Amenhotep I.

Suggerisco un'ipotesi alternativa, il figlio adottivo di Thutmosi I, anzichè Mosè non potrebbe essere, visti gli approfondimenti fatti nei post a lui dedicati, Maherpri?

Come abbiamo visto il suo nome significa "Leone sul campo di battaglia" e, come è stato suggerito, potrebbe aver conquistato questo appellativo in combattimento.

Una volta divenuto famoso con questo nome avrebbe potuto sostituire il nome originale di Amenhotep oppure aggiungelo al nome di nascita, eliso poi dalla fama del nomignolo.

Che ne dite di questa ricostruzione?

Ciao, BATA
antonio crasto
00giovedì 5 luglio 2007 11:22
Gardiner cita la seguente bibliografia:
Breasted, Ancient Records of Egypt cit., II, pag. 80.
Non sarebbe male trovare i nomi dei genitori del figlio adottivo di Thutmose I.
Per quanto riguarda Maiherpri è certo che i nomi dei suoi genitori non si conoscono. E' molto probabile poi che sia nato dopo il regno di Thutmose II. In ogni caso non mi sembra che possa essere lui il figlio adottivo di Thutmose I.
.Bata.
00giovedì 5 luglio 2007 11:33
Perchè non potrebbe essere lui?

Prendendo per buono l'anno di nascita riportato dalla Noblecourt, X anno del regno di Thutmosi I, potrebbe averlo adottato per un qualsiasi motivo, anche quello da noi discusso nel topic relativo a Maiherpri, anzi, forse sarebbe il più valido, adottare il figlio illegittimo di sua figlia e crescerlo nel kep.

Ciao, BATA: [SM=x822715]
antonio crasto
00giovedì 5 luglio 2007 12:43
Secondo Gardiner il problema è che si conoscono i genitori di questo figlio adottivo e non mi sembra che possano essere sua figlia Hatshepsut né tanto meno un suo eventuale amante.
Maat Ka Ra
00giovedì 5 luglio 2007 16:15
Re:

Scritto da: .Bata. 05/07/2007 11.09
Amenhotep I non può essere il nonno di Hatshepsut in quanto il suo successore non era suo figlio, di lui si sa che era figlio di una donna di nome Seniseneb che non era neppure concubina del re tanto che l'unico suo titolo fu quello di "Madre del re" assunto, probabilmente, dopo l'ascesa al trono di Thutmosi I che legittimò l'incoronazione sposando la figlia di Amenhotep I.

...

Ciao, BATA



...intendevo dire che la differenza di età lo porrebbe come suo nonno...mi sono espressa assai male, scusa.
Maat Ka Ra
00sabato 7 luglio 2007 15:06
ho provato a dare un'occhiata veloce riguardo la genealogia di Tothmes I. La desroches Noblecourt spiega che Meryt Amon, moglie di Amenhotep I, era sterile. Tothmes I era figlio di una sposa secondaria, Seniseneb, e sposò Ahmes, sua sorellastra di madre. Non riesco a capire quale dei due sia figlio di Amenhotep I. In ogni caso, via madre o via padre, Amenhotep I è il nonno di Hatshepsut. [SM=x822712]
.Bata.
00domenica 8 luglio 2007 18:29
Re:

Scritto da: Maat Ka Ra 07/07/2007 15.06
ho provato a dare un'occhiata veloce riguardo la genealogia di Tothmes I. La desroches Noblecourt spiega che Meryt Amon, moglie di Amenhotep I, era sterile. Tothmes I era figlio di una sposa secondaria, Seniseneb, e sposò Ahmes, sua sorellastra di madre. Non riesco a capire quale dei due sia figlio di Amenhotep I. In ogni caso, via madre o via padre, Amenhotep I è il nonno di Hatshepsut. [SM=x822712]




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"La regina misteriosa" D. Noblecout, pag 8:

"Il nobile Thutmose era imparentato con la famiglia reale?
Nessun documento oggi a nostra disposiione ci permette di provarlo.
Tenui elementi lasciano nondimeno supporre che lui e la moglie potessero appartenere a un ramo collaterale della stirpe dei principi liberatori."

"La civiltà egizia" A. Gardiner, pag. 163:

"Il nuovo re, Thutmosis I, era figlio di una donna di sangue non regale di nome Senisob.
Probabilmente il solo titolo che dava diritto alla sovranità era quello di marito della principessa Ahmose, donna evidentemente di altissimolignaggio."

"Storia dell'Antico Egitto" N. Grimal, pag. 264:

"Poichè Amenhotep I aveva perduto il figlio Amenemhet, salì al trono il discendente di un ramo collaterale della dinastia: Thutmosis I, il quale rafforzò i propri diritti alla corona sposando Ahmes, sorella di Amenhotep I.
Dal matrimonio nacquero una figlia, Hatshepsut, e un figlio Amenemes, il quale però, non giunse a regnare.............."


c.s. pag.250:

Albero genealogico della famiglia rereale agli inizi della XVIII dinastia.

Da notare che Amenhotep I sposa Ahhotep II e hanno un figlio Amenemhat, morto in giovane età, Merit Amon non figura come sposa ma solo come sorella di Amenhotep I, Thutmosi I è fuori dalla discendenza di Amenhotep I.

La coseguenza di quanto sopra riduce Amenhotep I a semplice prozio di Hatshepsut.

Ciao, BATA [SM=x822715]
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