È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

Egittophilìa Forum dedicato all'antico Egitto e all'Egittologia. Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.

KV55: Il Sacrario.

  • Messaggi
  • OFFLINE
    nectanebo
    Post: 1.843
    Post: 1.843
    Registrato il: 19/06/2012

    EgiTToPhiLo/a
    Scriba
    Maestro degli Scribi
    00 07/03/2014 12:57
    IL SACRARIO di KV55

    Come ho già evidenziato, il sacrario (o sacello, Shrine in ing.) è la parte del ritrovamento di cui non rimane quasi più nulla.
    Questo (vedi FOTO) è tutto ciò che si è salvato.



    Legno, rivestito in lamina d’oro, sono i materiali con cui era costruito. Al momento della scoperta, si è dimostrato particolarmente fragile, e proprio per questo avrebbe dovuto essere trattato nel modo più delicato possibile, ma ciò non avvenne.



    Dai due disegni, si possono vedere le tavole in legno che componevano il sacrario, potendone contare almeno N°20 e oltre, di dimensioni diverse.
    Dalla posizione delle tavole in legno, si deduce che il sacrario è stato deposto nella tomba senza essere assemblato, e le varie parti sono state appoggiate alle pareti, forse dopo l'intervento di modifica/cancellazione delle parti "compromettenti".
    Il caos visibile, è dovuto al crollo di parte del soffitto e agli allagamenti subiti nei secoli.

    Il problema principale che si incontra nel tentare una ricostruzione è la mancanza di misure esatte. Il JE (giornale d'entrata) dà le dimensioni di due assi del retro lunghe 1,82 m. e larghe 0.34. Tuttavia, applicando queste misure alla tav. 32 di Davis qui raffigurata:



    per ottenere una scala, si è dimostrato impossibile, a causa degli errori sia del disegno che delle assi . Sicuramente l'asse mediana, come si è conservata, è molto più piccola di quanto mostrato nella tav. 32 di Davis (cf. fig. 4). Inoltre le misurazioni ottenute dalla tav. 32 non si accordano alle travi della tav. 31 sempre di Davis.
    Utilizzando la scala ottenuta con la larghezza di 1,82 m dell'asse, ho
    fatto un tentativo di ricostruzione, principalmente per suggerire in
    quale punto fossero collocati i vari elementi. Se il 1,82 m è corretto
    sulla tav. 32 di Davis, allora la larghezza totale alla base è
    approssimativamente di 2,25 m, e l'altezza alla cornice è di circa
    1,856 m. Usando correlazioni derivate dai sacelli di Tutankhamon si
    ottiene una una lunghezza di 3,49 m . Il sacello di Tiye sarebbe stato come dimensioni fra i Sacelli II e III di Tutankhamon e più alto
    di questi.
    La ricostruzione della forma della copertura è problematica.
    Suggerisco che fosse come i Sacelli I e II (di Tut.), con un unica
    curvatura. Strutturalmente sarebbe stato anche possibile una doppia curvatura.
    Cit. Martha R. Bell.


    Questi sono i dati sulle ipotetiche misure che Martha R. Bell indica.
    La documentazione bibliografica in mio possesso, si riduce ai soli volumi del Davis sulla tomba, e al testo di Martha R.Bell gentilmente messomi a disposizione da Claudio Busi, da lui tradotto in Ita.
    Il risultato di questa “ipotesi” di ricostruzione, è perciò, il frutto più che altro di osservazione e di alcune considerazioni sulla disposizione del testo.
    Ho elaborato il tutto con il solo aiuto di Paint di Windows, perché le mie capacità non vanno oltre, perdonate l’approssimazione del lavoro.



    Veduta in pianta del sacrari con le viste reali. Non è certo l’orientamento, ma la posizione della parte posteriore a terra, e del sarcofago, fanno propendere l’ipotesi che l’apertura fosse rivolta verso la nicchia contenente i vasi canopi.



    Qui sono rappresentate le viste ortogonali che rendono “al vero” l’immagine delle ricostruzione.

    Per ora mi fermo qui.
    Alla prossima chiarirò il perché sono giunto a questa conclusione personale, per passare successivamente ai testi.





  • OFFLINE
    Hotepibre
    Post: 6.318
    Post: 5.073
    Registrato il: 14/09/2006
    Colei/Colui che siede alla
    destra della Sacerdotessa
    Capo del Tesoro

    Scriba del
    Tempio di Thot

    00 07/03/2014 14:49
    Aldilà della ricostruzione di Nec al quale come al solito faccio i miei complimenti per l'impegno e per la qualità delle notizie che riporta nei suo 3D, vorrei fare alcune considerazioni partendo dall'immagine dello sfacelo in cui fu trovata la KV55 e che è qui ben evidenziabile


    Le due immagini, come è evidente, sono prese da due angolazioni differenti e, per semplicità, mi riferirò a quella di sinistra come "A" ed a quella di destra come "B".

    Partiamo dalla "B" in cui è ben evidente che già nel corridoio di accesso si trovavano altre tavole verosimilmente provenienti dallo scrigno, o da altro di cui non si fa menzione; quel che non sappiamo, o almeno così mi pare, per la scarsità delle informazioni fornite da Davies e dalla sua equipe di cercatori di tesori (chiamarli archeologi, nonostante la fama di alcuni di essi, mi pare esagerato vista la superficialità manifestata in questo scavo) è cosa fosse rappresentato su quelle tavole.

    Nella parte "A", sempre ammettendo che il disegno rappresenti lo stato dei luoghi al momento della scoperta, salta all'occhio una cosa: la "parete" dello scrigno che si trova a terra è sovrapposta ai detriti e non si trova sotto di essi, cosa che sarebbe dovuta accadere se i crolli fossero avvenuti DOPO la chiusura della tomba.
    Analoga considerazione per quanto attiene le varie "tavole" che si vedono. Faccio notare che in entrambe le immagini, "A" e "B", tale situazione è la stessa e che perciò sempre restando, ripeto, che si tratta di un disegno che riproduce lo stato dei luoghi all'atto della scoperta e non di una resa grafica successiva, i danni maggiori dovuti ai crolli erano già esistenti all'atto della deposizione degli oggetti in KV55.
    Analogamente, vista la fragilità ormai raggiunta dalle tavole (sicuramente marce data l'esposizione all'umidità) se vi fosse stato un crollo le stesse, che sono appoggiate con un "piede" abbastanza ampio rispetto alla parete, avrebbero dovuto subire considerevoli danni.

    Sappiamo, inoltre, che il sarcofago si trovava a terra solo perchè l'umidità dei millenni aveva fatto marcire il "letto" in legno su cui poggiava, ma anche in questo caso (o almeno così sembra dai disegni) non mi sembra ci sia sovrapposizione di detriti.
  • OFFLINE
    nectanebo
    Post: 1.843
    Post: 1.843
    Registrato il: 19/06/2012

    EgiTToPhiLo/a
    Scriba
    Maestro degli Scribi
    00 07/03/2014 17:49
    Le tue osservazioni sono corrette.
    I due disegni hanno lo scopo di rendere una veduta generale d'insieme
    dello stato in cui si trovava la tomba.
    Sono stati ricavati da foto parziali del Davis (vedi dopo) e credo si sia lavorato un po' di fantasia.

    A quesito:
    Partiamo dalla "B" in cui è ben evidente che già nel corridoio di accesso si trovavano altre tavole verosimilmente provenienti dallo scrigno, o da altro di cui non si fa menzione;

    Nel corridoio di accesso, giaceva l'anta destra al di sopra del pannello laterale destro come da foto.



    Dalla foto si può intravedere l'anta con il cardine in alto, appoggiata su alcune tavole.
    Qui c'è un'altra domanda, M.Bell cita testualmente:
    ...in primo piano giacente vicino alle assi moderne.....
    credo che si riferisca alla tavola a destra nell'immagine con chiari segni di venature del legno.
    Domanda: perchè le nomina assi moderne ?

    A quesito:
    La "parete" dello scrigno che si trova a terra è sovrapposta ai detriti e non si trova sotto di essi, cosa che sarebbe dovuta accadere se i crolli fossero avvenuti DOPO la chiusura della tomba.

    Qui, credo che la qualità del disegno possa generare qualche dubbio.
    La risoluzione è molto bassa e i particolari non si possono vedere.
    Esplicativa è la foto del Davis del pannello in questione;



    Come si può vedere, i detriti non "sommergono" la parete in questione.
    Credo di capire il disegnatore, autore dei disegni (sconosciuto ?) che si è trovato ad esaminare spezzoni di tomba, e doverli disegnare colmando i vuoti per l'assenza di immagini (ha comunque tutta la mia comprensione).

    Grazie Hotep per i complimenti e per i contributi che non fai mai mancare.

  • OFFLINE
    -francis-
    Post: 14.452
    Post: 3.441
    Registrato il: 26/02/2006
    Colei/Colui che siede alla
    destra della Sacerdotessa
    Scriba Reale

    - Waenra,
    MerytWaenRa, Semenet -
    00 08/03/2014 10:57
    Per la Busi "il sacello che aveva presumibilmente contenuto la bara era completamente smontato; inizialmente si era ritenuto fosse stato abbandonato in fase di assemblaggio, ma una visione più logica fece capire che l'operazione eseguita e non portata a termine era quella contraria. In un momento che possiamo solo ipotizzare, qualcuno tentò di recuperarlo, in quanto oggetto di gran pregio e pertanto riutilizzabile, ma le condizioni del corridoio pieno di detriti non lo permisero. La parte che venne trascinata fin quasi all’ingresso fu anticamente abbandonata nel punto in cui, oltre tremila anni dopo, l’équipe di Davis la trovò: si trattava del lato destro con la relativa anta della porta. L’anta sinistra, da sola, era deposta all’ingresso della camera; all’interno di questa, sul pavimento, si trovavano la parte posteriore dell’oggetto, l’architrave frontale e lo stipite sinistro della porta. Appoggiate ai muri apparivano le assi che avevano composto il lato sinistro ed il soffitto.
    Su quella che un tempo era stata la parte posteriore del pregiato sacello, ed anche la più integra, si potevano distinguere due figure incise nell’oro. Una era ancora ben visibile mentre l’altra era stata abrasa; si trattava delle immagini della regina Tiyi, sopra la cui testa era ancora leggibile il nome, e la figura di Akhenaten i cui cartigli, al contrario, erano stati accuratamente cancellati e rimpiazzati con il nome di suo padre, Amenhotep III, tracciato con inchiostro rosso.
    I due personaggi erano rappresentati in atto di rendere omaggio al disco solare i cui raggi, terminanti in forma di piccole mani, raggiungevano i loro volti; la mano più vicina alla bocca dei sovrani porgeva l’ankh, il simbolo della vita.
    Una lunga preghiera era dedicata al dio concepito dal faraone, l’Aton, i cui nomi incisi nella versione definitiva, posti all’interno dei cartigli, non erano stati minimamente toccati.
    Sopra ad un pannello laterale, e su un pezzo residuo di architrave, rimaneva intatto il nome di Akhenaten; un’iscrizione recitava che il prezioso oggetto era stato fatto costruire dal faraone appositamente per la madre. Le considerazioni che si possono trarre, indipendentemente da ciò che fu cancellato e lasciato, sono veramente poche. Infatti nulla ci aiuta a determinare che per in realtà era stato usato il sacello, se costui/ei fosse stato l’unico ospite della camera, se potesse essere lo stesso individuo trovato nella bara situata poco distante dallo spazio effettivo che il tabernacolo, montato, doveva necessariamente aver occupato”.
  • OFFLINE
    Claudio.Busi
    Post: 44
    Post: 44
    Registrato il: 14/09/2013

    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    00 09/03/2014 10:26
    Mi sono spesso posto una domanda: dato che la mummia della regina Tiye (l'identificazione è stata confermata con le ultime indagini TAC/DNA) fu trovata in depositura secondaria in una camera della tomba di Amenhotep II, dove era stata deposta prima? Forse era nella KV55 assieme al (presunto corpo) del figlio? Il sacello potrebbe confermare questa supposizione.
  • OFFLINE
    nectanebo
    Post: 1.843
    Post: 1.843
    Registrato il: 19/06/2012

    EgiTToPhiLo/a
    Scriba
    Maestro degli Scribi
    00 09/03/2014 20:29
    …dove era stata deposta prima? Forse era nella KV55 assieme al (presunto corpo) del figlio? Il sacello potrebbe confermare questa supposizione.

    A mio avviso, le probabilità che il sacrario abbia contenuto effettivamente le spoglie di Tiye sono molto alte, almeno a giudicare dai testi rimasti. Essi ci dicono:
    - Che il sacello fosse stato fatto da Akhenaton per Tiye è dichiarato esplicitamente due volte.
    - E’ nominata molte volte come madre del re e grande sposa reale.
    - Il suo nome compare in diverse parti che si vedranno man mano che inserirò i testi..
    Ciò che abbia causato la volontà o necessità dello spostamento nella tomba di Amenhotep II, purtroppo non è dato a sapersi.
  • OFFLINE
    Claudio.Busi
    Post: 44
    Post: 44
    Registrato il: 14/09/2013

    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    00 09/03/2014 20:35
    A proprosito della tavola di legno usata come "ponte" posto una breve traduzione di chi la utilizzò (Joseph Lindon Smith).

    I detriti riempivano il corridoio fino a circa 18 pollici dal soffitto. Maspero scrutò l‘interno e disse che, giacente in cima ai detriti, vi era una grande porta di legno il cui lato superiore era ricoperto di lamina d'oro. Questa porta occupava quasi tutto lo spazio fra le pareti e ovviamente non poteva essere rimossa per timore di danneggiare una figura e delle iscrizioni. Weigall riuscì a piazzare una tavola di legno di dieci pollici di spessore, lungo la parete sud del corridoio d‘accesso, all'incirca allo stesso livello della porta (di legno). Era impossibile da una simile angolazione ottenere una fotografia e, con mio stupore e delizia, Maspero mi chiese di andare a carponi sopra questo ponte improvvisato e di fare un disegno di ciò che avrei visto. In una posizione in cui la mia testa toccava il soffitto, il mio naso sfiorava la porta e con un'aria soffocante che proveniva su dal basso, iniziai il lavoro. Senza provocare danni su di essa, disegnai lo schizzo di una scena presente sulla lamina d'oro, in cui una regina adorava il disco solare. Maneggiai una torcia in modo da evidenziare un cartiglio, il quale era parzialmente nascosto da una pietra che era caduta (dal soffitto) su di essa.
  • OFFLINE
    nectanebo
    Post: 1.843
    Post: 1.843
    Registrato il: 19/06/2012

    EgiTToPhiLo/a
    Scriba
    Maestro degli Scribi
    00 09/03/2014 21:18
    Grazie Claudio.
    Il testo chiarisce efficacemente il perchè di una tavola recente in quel contesto.
  • OFFLINE
    nectanebo
    Post: 1.843
    Post: 1.843
    Registrato il: 19/06/2012

    EgiTToPhiLo/a
    Scriba
    Maestro degli Scribi
    00 11/03/2014 22:09
    Seconda parte

    Qui si esamineranno le parti singolarmente, l’eventuale perchè della collocazione delle parti, e il testo.
    Il testo sarà esposto rilevato dai disegni allegati e raffrontato a quello del Daressy nel libro di Davis.

    Un ringraziamento particolare al Prof. Sesana, che gentilmente ha visionato questo testo fornendomi utili consigli.

    Lato frontale con apertura a due battenti.

    Come è facilmente intuibile, è la parte che non da problemi di collocazione.


    Martha R. Bell.

    Non ho alcun riferimento bibliografico che indichi chi ha eseguito questa ricostruzione ( forse Mr.Ayrton ?).
    e neanche non ho trovato risconti fotografici per individuare la fonte da cui è stato ricavato
    il disegno. Solo l’architrave e lo stipite (foto sotto) è pubblicato dal Davis:


    Foto da Tomb of Tiyi

    Per quanto riguarda il testo, quello ricavato dal disegno NON corrisponde in diversi parti
    a quello pubblicato dal Daressy nel volume Tomb of Tiyi di T. Davis.
    Nella traduzione, saranno messe a confronto le discordanze.

    TESTO GEROGLIFICO



    Se dovessi dimenticare o sbagliare qualcosa, aggiungerò al termine una
    "addenda" e eventualmente anche una "errata corrige".







  • OFFLINE
    nectanebo
    Post: 1.843
    Post: 1.843
    Registrato il: 19/06/2012

    EgiTToPhiLo/a
    Scriba
    Maestro degli Scribi
    00 19/03/2014 19:05
    I pannelli laterali che saranno qui esaminati, risultano essere le parti più danneggiate, e di cui si è recuperato meno del rivestimento e delle iscrizione. Il fianco sinistro risulta essere il pezzo più interessante perchè contiene la titolatura di Akhenaton credo completa.

    FIANCO DESTRO


    Imm. stipite da "tomb of Tiyi" T. Davis



    FIANCO SINISTRO


    Imm. da "tomb of Tiyi" T. Davis



    La parte successiva riguarderà il retro del sacrario, il pezzo più completo.
1