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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Malaria e necrosi ossea responsabili della morte di Tut [era: Aspettando Indianapolis - " I misteri di Tut risolti"]

Ultimo Aggiornamento: 06/09/2010 09:20
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di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
17/02/2010 01:46
 
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Ecco il sunto che vi avevo promesso....
Mercoledì 17 febbraio, Museo Egizio del Cairo, 11.00 - ora locale.

Dopo mesi di attesa, per alcuni versi anni... secoli... millenni.... Hawass si appresta a rivelare al mondo quanto scaturito dalle analisi condotte sui resti di Tutankhamon, il giovane sovrano Egizio che non ha più trovato pace dal giorno della scoperta della sua tomba.

Contemporaneamente alla Conferenza indetta a tale scopo, i contenuti della stessa verranno resi noti tramite un articolo pubblicato sul Journal of the AmericanMedical Association (JAMA), organo incarcato di approvare (e che ha approvato) il metodo scientifico applicato nel corso dello studio condotto.

L'ambiziosità del progetto di Hawass ci era già nota. Lo studio incentrato sul DNA non si limiterà soltanto a fornire risposte relativamente a Tutankhamon, al suo lignaggio e alle cause della sua prematura morte. Analisi complementari verranno eseguite su tutte le mummie attualmente ritenute Reali, esposte presso il Museo del Cairo e non solo. Anche le circa 24 salme attualmente ospitate nel magazzino dello stesso Museo verranno sottoposte ad analisi.
L'intento del Segretario dello Sca è quello di poter restituire loro l'originale identità, ma, soprattutto, quello di voler dimostrare che molti archeologi finora sono caduti in errore, dando per assodate un certo numero di attribuzioni. A suo dire, infatti, gli esiti degli esami comporteranno non poche sorprese.

Tornando alla Conferenza di domani, dunque, il mondo dell'Egittologia, e non solo, attende di poter apprendere cosa strappò alla vita il faraone-bambino. Ma quanto, per certi versi, preme maggiormente è venire a conoscenza della ricostruzione della parentela di Tut.
Il resoconto che Hawass, insieme ad Hosny, si appresta a presentare è il risultato del lavoro congiunto compiuto dall'Egyptian Mummy Project (EMP - capeggiato dallo stesso Hawass) e da un'equipe di scienziati Egiziani della Facoltà di medicina del Cairo, oltre a due esperti di DNA di nazionalità ... tedesca!
Sempre l'EMP, soltanto 4 anni fa portò a termine l'esame del CT-Scan sulla mummia di Re Tut, stabilendo che il sovrano non morì a causa di un colpo infertogli alla nuca e individuando la frattura sopra il ginocchio sinistro, che molti finora ritengono essere la causa prima della sopraggiunta morte.

In fatto di parentela, i personaggi maschili, chiamati in causa per una possibile paternità sono almeno tre: Amenhotep III, Akhenaton e Smenkhkara.
E' ben noto, però, che il cosiddetto cromosoma Y, componente del DNA mitocondriale, trasmesso per via paterna, poco può rivelare in proposito, poichè non permette di definire con precisione che tipo di parentela sussista tra due individui di sesso maschile che lo hanno in comune. Potrebbe trattarsi di parentela diretta, ovvero di padre e figlio, come anche di nonno/zio e nipote o di fratelli. ognuna di queste relazioni giustificherebbe la comunanza del suddetto cromosoma.
C'è da dire, tuttavia, che la mummia di Amenhotep III è proprio una di quelle ritenute di dubbia appartenenza, in quanto non possediamo certezza assoluta che appartenga al padre di Akhenaton. Se quindi il suo DNA mitocondriale dovesse rivelarsi compatibile con quello della mummia di Tutankhamon, seppur non ottenendo un riscontro di paternità tra i due, potremmo affermare che vi sia indubbiamente una parentela certa, avallando percentualmente la possibilità che l'attribuzione della prima mummia sia corretta. Sempre che Tut appartenesse effettivamente a quel ramo della famiglia reale, aggiungo io....

Insomma, di qualunque natura siano le rivelazioni che attendiamo per domani, è certo che non possiamo attenderci di trovare risposte definitive a tutti i misteri che aleggiano intorno ai protagonisti della tarda XVIII Dinastia, da oltre 3000 anni. In ogni caso, molte domande saranno destinate a restare senza risposta e, forse, molte altre ne scaturiranno.

Eppure Hawass ne è convinto, o tale intende mostrarsi, al punto che la conferenza fissata per domani non gli è sufficiente. Il segretario dello SCA, infatti, il prossimo 10 marzo sarà, nuovamente, protagonista di una serata al War Memorial Opera House di San Francisco, alle 19.30, ora locale, intitolata "Mysteries of Tutankhamun revealed with Zahi Hawass".

E che lo spettacolo continui....
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