Scritto da: Teie 11/12/2006 19.54
Vero certe discussioni possono solo essere punti di vista in mancanza di prove archeologiche.
Ma noi persone moderne ragioniamo come tali (e questo è forse anche il nostro limite in egittologia) e affrontiamo anche questo argomento alla luce della nostra esperienza.Teie
su questo concordo pienamente: non è possibile retrodatare all'epoca il nostro modo di pensare. Lo stesso infatti è inquinato dall'evoluzione.
Scritto da: Teie 11/12/2006 19.54
1) abbandono delle divinità;
2) abbandono dei culti;
3) chiusura dei templi;
4) licenziamento dei sacerdoti;
5)cambio di città definite sacre con un'altra (da costruire)sacra solo per lui;
6) nessuna cura del popolo e dei suoi bisogni religiosi;
7) nessuna gradualità nella riforma così profonda;
8)nessuna grande novità nel culto solare, già iniziato molto tempo prima di lui, ma solo una esasperazione di tale concezione.
E si potrebbe continuare.
Leggendo questi pochi dati una persona come noi che pensa?
Che sia tutto stato perfetto e bellissimo? Non credo proprio.
Teie
1) prove dimostrano che le divinità non furono abbandonate, ma che Aton fu elevato a dio principale. Altari votivi dedicati a Bes e ad Hathor, trovati nelle case di Akhetaton, dimostrano che i culti minori non furono abbandonati. La stessa assimilazione di Aton a Ra pone il dubbio in proposito.
2) i culti non furono abbandonati, ma ristrutturati in base alle nuove esigenze. La presenza di Templi confera che vi era un'attività cultuale verso Aton e verso la coppia reale, divinizzata a sua volta (niente di nuovo in effetti, Il sovrano era da sempre considerato un dio e rappresentato in tali vesti nelle opere monumentali).
3) L'azione di chiusura dei tempi colpisce solo Amon e in questa va cercata una motivazione politica atta a limitare il potere del clero. Akhenaton si scaglia contro il culto di Amon per impedire il controllo del Paese da parte dei suoi sacerdoti, divnuti troppo potenti; ma nei suoi primi anni del regno lui stesso è votato ad Amon.
4) vedi sopra.
5) la sacralità delle città va ricondotta al sovrano in carica; da ciò dipendeva la scelta della città che sarebbe divenuta capitale del regno. Ciò che fece Akhenaton lo fece anche Ramesse II con Pi-Ramesse: costruita sul sito di Avaris, ma solo in minima parte, per il resto edificata ex-novo. E lo fece suo padre, Amenhotep III, erigendo Malqata sulla riva di Tebe Ovest. In questo gesto l'affronto al clero Tebano fu ancora più marcato.
6) Non mi risultano prove a riguardo. Akhetaton era una città completa, dotata di tutto quanto fosse necessario al popolo, compreso un quartiere che ospitava gli artisti e gli operai. E' stato confermato un livello di benessere pari o più alto rispetto alle città antecedenti.
7) La gradualità ci fu, ma a noi è giunta sfuocata. Amenhotep III in più sensi attuò la riforma prima di suo figlio, ma fu questi a portarla a termine. Addirittura si riscontrano traccie in proposito dai tempi di Thutmosi IV.
8) quanto espresso in questo punto va in contrasto con quello affermato nei punti precedenti.
Tutto quanto espresso, al di là della mia elaborazione, è basato su studi condotti da Hornung e da Mario Tosi. Entrambi li egittologi citati hanno ampiamente trattato l'argomento, ponendo in discussione quanto detto dalle vecchie teorie. Tu su chi ti basi per confutare la tua teoria?
Ecco che quanto concludi viene prontamente stravolto da un'analisi differente dell'epoca. E non dalla mera fantasia di un'appassionata.