Strana rappresenazione ad Abydos

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antonio crasto
00lunedì 27 ottobre 2008 17:14
Controllando le foto scattate al tempio di Sethy I ad Abydos io e Paolo abbiamo scoperto una strana rappresentazione alle spalle delle divinità: Amon, Ptah e Min.
Dalla loro nuca parte un’asta rossa che dopo una curva a 90° scende verticalmente a terra.
Abbiamo verificato che questo particolare è presente solamente nelle immagini della cappella dedicata ad Amon.
Ci risulta difficile fare delle ipotesi e chiediamo perciò il vostro aiuto.
Grazie Antonio
pizia.
00lunedì 27 ottobre 2008 19:14
Ptah e Min stanno su una specie di scalino (segno dell'appartenenza all'"altro" mondo), dal quale parte o va a finire l'asta rossa, mentre sotto i piedi di Amon lo scalino non c'è, però l'asta c'è lo stesso e si curva lungo la gamba; per le prime due figure mi sembra un supporto, come se le raffigurazioni delle divinità fossero simulacri tridimensionali con piedestallo, mentre per l'ultima mi ricorda un po' la coda di toro, ma siccome parte dalla nuca con la coda di toro non ha nulla a che fare.
Avevo letto che nell'Osireion di Abido ci fossero delle nicchie in cui i sacerdoti figuranti, travestiti da divinità, inscenavano riti recitati come drammi teatrali.
antonio crasto
00lunedì 27 ottobre 2008 20:45
Per Ptah e Min è ipotizzabile un supporto, ma perché questi dèi non potrebbero stare in piedi senza un appoggio?
Rimane il fatto che questo "supporto" sembra presente solamente nella Cappella dedicata ad Amon, mentre nelle altre gli stessi dèi stanno in piedi da soli.
Ho l'impressione che ci sia dell'altro.
pizia.
00lunedì 27 ottobre 2008 20:58
E' come se fossero le rappresentazioni di ... manichini.
Forse il pittore li aveva visti davvero così durante qualche rito: statue composite, polimateriche, appese?
Antonio, trovi sempre delle particolarità che hanno dell'inspiegabile!
pizia.
00lunedì 27 ottobre 2008 21:15
E sempre a proposito di ciò, il teatro greco, con quei racconti tipici degli esordi, tutti incentrati sulla messa in scena del racconto mitologico, mi sembra grande debitore delle rappresentazioni sacre che si effettuavano durante i riti egizi.
L'usanza si è consolidata in ambiente classico, tanto da formare un genere a sè.
I sacerdoti hanno capito che lo spettacolo poteva piacere ad un pubblico e consolidare al tempo stesso la fede nelle divinità e la loro conoscenza; oppure questo tipo di rappresentazione ha incontrato terreno fertile presso un popolo che rendeva già pubbliche le sue cerimonie religiose.
pizia.
00lunedì 27 ottobre 2008 21:16
Scusa [SM=x822742] [SM=x822706]
-Kiya-
00lunedì 27 ottobre 2008 21:28
anche io, di primo achito, ho avuto l'impressione che si intendesse rappresentare delle statue e non le divinità "in carne e ossa" come si era soliti fare (o, comunque, come riteniamo che si facesse). Le aste, in tal caso sottolineerebbero il fatto che si sta porgendo onori a delle rappresentazioni materiali delle divinità, in terra.
Trattandosi di un tempio, nonostante l'unicità della raffigurazione, credete si potesse intendere sottolineare il fatto che il sovrano era ancora in vita e non al cospetto degli dèi?
pizia.
00martedì 28 ottobre 2008 08:41
Penso di sì, altrimenti anche il sovrano sarebbe stato rappresentato sulla "pedana".
Forse è una precisazione tipica del Nuovo Regno, è ben chiaro nel tempio di Abu Simbel, manufatto in divenire, le rappresentazioni di Ramses sono state quasi tutte realizzate quando egli era in vita, quelle postume si riconoscono per la presenza della "pedana", fatto ulteriormente confermato dalla disposizione delle stanze che le contengono, dallo stile "decadente", dalle finiture poco raffinate...
antonio crasto
00martedì 28 ottobre 2008 09:47
Penso che ci stiamo avvicinando alla verità (da me non conosciuta).
Ritengo che la rappresentazione possa contenere vari simbolismi.
Non sono d’accordo sul fatto che degli dèi siano morti, per cui ritengo che Ptah e Min possano essere ritenuti divinità antiche, quasi sicuramente predinastiche, e non più a diretto contatto con gli uomini. Torniamo sempre al mito dei popoli antichi, che consideravano una Età degli dèi, quando essi regnavano sulla Terra. Ciò giustificherebbe la coda di Toro, come segno regale, e il fatto che gli antichi dèi sono raffigurati su un piedistallo.
Quest’ultimo potrebbe raffigurare la Terra, per cui l’immagine simboleggerebbe dèi in cielo, non morti.
Amon è un dio giovane, arrivato in Egitto intorno al 2200 a.C. e ancora presente fra gli uomini durante il Nuovo Regno. Egli è raffigurato senza piedistallo e il fatto che sia un dio arrivato da lontano è simboleggiato dalla posizione delle gambe, in movimento.
In merito alle aste rosse, ritengo che esse ci possano dire che Sethy sta rendendo omaggio alle statue delle tre divinità (le aste sarebbero cioè un sostegno delle statue). E’ ipotizzabile che nella cappella centrale (quella di Amon) fossero conservate e venerate le statue viventi delle tre divinità, statue destinate a essere portate in processione, forse durante le celebrazioni dei Misteri di Osiride.
Nelle altre Cappelle Sethy rende omaggio direttamente alle divinità, le quali come entità metafisiche non avrebbero certo bisogno di essere sostenute.

P.S.
La foto è stata scattata da me con una macchina tradizionale e non appartiene alle recenti immagini ad alta risoluzione che sta elaborando Paolo. Sono meravigliose e abbiamo deciso di realizzare una pubblicazione di grande formato, presentando le intere pareti delle Cappelle e del tempio di Osiride.
pizia.
00martedì 28 ottobre 2008 11:44
Sì Antonio, non intendevo dire che gli dei fossero considerati morti, ma appartenenti ad un altro mondo, ad una dimensione diversa, quella soprannaturale.
Il paragone con la divinità di Ramses è solo indicativo, innanzi tutto perché appartiene già ad un'altra epoca e qualcosa era già cambiato.
Comunque il punto forse l'abbiamo individuato: in qualcosa differiscono Ptah e Min rispetto ad Amon.
Non sono così certa che Amon sia una divinità "giovane" come dici, però è vero che non ha le caratteristiche "ancestrali" degli altri due; effettivamente c'è ancora qualcosa che sfugge.
I due sulla pedana indossano il vestito a crisalide tipico di Osiride, (omaggio alla divinità ospite, patrona di Abydos?) mentre Amon, sarà anche il Nascosto, ma veste alla maniera umana, si muove e cammina in una dimensione che è la stessa del re, mentre gli altri due sono come trasfigurati.
Che Amon sia il tramite fra il mondo soprannaturale e quello concreto, così come il faraone è il tramite fra l'uomo e la divinità?
-Kiya-
00martedì 28 ottobre 2008 13:27
un omaggio a divinità primeve per rimarcare il ritorno alla tradizione.
Ptah e Amon sono presenti anche nella titolatura del Re, che si definì, alternativamente, amato dall'uno e dall'altro.
Amon, tuttavia, meritava forse un trattamento particolare, proprio a causa di quanto avvenuto durante la parentesi Amarniana.
C'è un'altra rappresentazione, proveniente sempre dal Tempio di Abydos, in cui Seti I incontra Amon ed il dio compare sempre corredato dall'asta rossa, rilevata da Antonio. Eccola:



non so se proviene dalla medesima cappella, ma anche qui Amon poggia i piedi direttamente al suolo e anche qui, come nell'immagine proposta da Antonio, l'asta che parte dalla nuca del dio, contrariamente alle altre due, scompare dietro la gamba di Amon.

Questo la rende difficilmente idonea all'idea di supporto, mancando la base sulla quale fissarla.

Un dubbio: da cosa si evince che la scena comprenda anche Min? non dovrebbe trattarsi di Ra-Horackhty, visto che il Tempio è un equilibrato omaggio alle tre divinità rappresentative dei principali centri politici dell'epoca?

Sebbene la cosiddetta "eresia" fosse stata archiviata, la volontà di limitare il potere del clero di Amon sembra fosse ancora un obbiettivo sentito...
antonio crasto
00martedì 28 ottobre 2008 14:31
Ritengo che "l'asta" rossa sia nascosca dalla gamba del dio e che continui idealmente fino a terra.
L'immagine appartiene alla cappella, così come altre. Quello che più mi meraviglia è però che in una rappresentazione di Amon sul trono compaia la stessa "asta", che sembrerebbe dunque non un sostegno per una statua ma qualcosa di differente e connessa alle teste degli dèi.
Min è caratterizzato da un lungo attributo, spesso scalpellato dai bigotti sacerdoti copti.
A RA-Horakhty è dedicata un'altra cappella.
roberta.maat
00martedì 28 ottobre 2008 14:51
Non vorrei dire una cavolata ma poichè vedo che è attaccata alla corona rossa, non potrebbe essere la rappresentazione fantastica della coda che simboleggia l'autorità ? Ho visto anche altrove delle "code" rapprentate rigide e rosse in uno dei post relativo a qualche discussione che ora non ricordo.
antonio crasto
00martedì 28 ottobre 2008 15:15
Re:
-Kiya-, 28/10/2008 13.27:

un omaggio a divinità primeve per rimarcare il ritorno alla tradizione.
Ptah e Amon sono presenti anche nella titolatura del Re, che si definì, alternativamente, amato dall'uno e dall'altro.
...



I due titoli di Sethy I sono:

Sethy / Wsiry - Merenptah

Men maat Ra

Non mi risulta che egli abbia reso omaggio ad Amon nella titolatura, cosa invece fatta dal figlio, Ramesse II.




-Kiya-
00martedì 28 ottobre 2008 20:47
Re: Re:
antonio crasto, 28/10/2008 15.15:



I due titoli di Sethy I sono:

Sethy / Wsiry - Merenptah

Men maat Ra

Non mi risulta che egli abbia reso omaggio ad Amon nella titolatura, cosa invece fatta dal figlio, Ramesse II.




ho usato i termini "titolatura reale" con superficialità. Intendevo infatti riferirmi sì a questa, ma non ho approfondito, omettendo di riferire che il titolo/nome MerenPtah, come "Figlio di Ra", veniva a volte accompagnato da Meriamon. Nello specifico si è individuato:

Sethi , (mri.n-ptH , mri.n-imn) , wsiri sty , (mri.n-ptH)

purtroppo ora non ho possibilità di consultare i miei testi per poter essere più precisa, mi spiace. Cercherò fonti alternative
-Kiya-
00martedì 28 ottobre 2008 21:08
Re:
antonio crasto, 28/10/2008 14.31:


Min è caratterizzato da un lungo attributo, spesso scalpellato dai bigotti sacerdoti copti.
A RA-Horakhty è dedicata un'altra cappella.



[SM=g999103]

sapevo. Ma, guardando la foto che hai proposto, ad esser sincera mi pare di intravedere l'attributo tipico di Min sia sulla prima icona a sinistra (tronca) che su quella centrale.
Verosimilmente la rappresentazione centrale dovrebbe essere Ptah, a giudicare dal copricapo. Quindi Min sarebbe quello a sinistra?

Mi pare anche veritiero che Min fosse associato a Ptah, nella zona di Menfi, dove era venerata una divinità che ne inglobava i nomi: Ptah-Min.
Tuttavia, le poche ricerche che ho potuto effettuare quest'oggi non mi hanno dato riscontri riguardo alla presenza di Min ad Abydos ed è per questa ragione che mi è sorto il dubbio.
pizia.
00martedì 28 ottobre 2008 22:52
Però l'asta rossa sembra attributo comune a tutte e tre le divinità di cui stiamo trattando.
Forse ha ragione Roberta, potrebbe avere qualche significato il fatto che sia qualcosa di rosso?
Inoltre la pelle di Amon è raffigurata blu, come la pelle di Hapi e come gli amuleti in faience, altro segno distintivo, altra sottolineatura del distacco verso coloro che abitano l'altro mondo, vestiti di bianco, talvolta anche con la pelle nera (anche se non è questo il caso).

Questi particolari delle rappresentazioni mostrano sempre, ad analizzarli bene, delle raffigurazioni esplicative di una teologia che sembra non avere più nulla di istintivo, ma sembra proprio ragionata speculativamente e studiata, affinata nel minimo particolare.
Altro che "...la filosofia nasce in Grecia...." come ci spiegavano a noi al liceo!
pizia.
00martedì 28 ottobre 2008 22:54
Scusate, l'ho notato adesso, seguendo i vostri ragionamenti: ma nella prima foto, quella postata da Antonio, i copricapi di Ptah e di Min sono scambiati?
Min ha la cuffia e Ptah la corona rossa?
FrAnkh
00mercoledì 29 ottobre 2008 15:58
Se mi consentite, voglio dare un’interpretazione del tutto diversa da quelle sinora esposte.

Ho notato che ‘l’asta’ rossa viene raffigurata solo quando il dio (Amon, Min, eccezionalmente Ptah) ha due lunghe piume sul copricapo. ‘L’asta’ potrebbe essere una lunga fascia decorativa che lega le due piume sotto il copricapo stesso e che poi fuoriesce dal medesimo e scende fin verso i piedi. Quando Ptah è raffigurato con il capo rasato o con la cuffia aderente, non ha questo ornamento. Inoltre questa fascia compare sia quando il dio sta in piedi che quando è seduto (vedere immagine).

Il ‘mistero’ sta nel fatto che questa ‘asta’ oppure ‘fascia’ oppure qualunque cosa sia, è raffigurata solo nei dipinti o nei bassorilievi e mai nelle statue a tutto tondo [SM=x822741] .

p.s. L'immagine è nel post successivo.
FrAnkh
00mercoledì 29 ottobre 2008 16:04



Allego qui l'immagine che non è venuta nel post precedente (era troppo pesante) [SM=x822717] .
antonio crasto
00mercoledì 29 ottobre 2008 18:38
Ho individuato la strana "asta rossa" anche in immagini di differenti parti del tempio. Si potrebbe ipotizzare che lo strano oggetto sia associato alle lunghe piume di Amon, ma lo ho trovato anche nell'immagine allegata.

In merito alle alte pime di Amon sul capo di Min e Ptah potrebbe, a mio giudizio, trattarsi di un omaggio degli dèi al titolare della Cappella.
-Kiya-
00mercoledì 29 ottobre 2008 20:29
Ho invece il dubbio che possa essere ricondotto ad Osiride, ma non so dare una spiegazione precisa.

Queste, tuttavia, sono immagini tratte dal testo "A handbook for travellers in Lower and Upper Egypt" di Murray:






In questa circostanza anche sotto i piedi di Amon compare il piedistallo.
Purtroppo le didascalie sorvolano sul dettaglio, ma ora cerco di individuare qualcosa nei contenuti del libro.
-Kiya-
00mercoledì 29 ottobre 2008 20:33
le immagini che riporto confermerebbero l'intuizione di FrAnkh. Infatti entrambe le divinità presentano il medesimo copricapo.
-Kiya-
00mercoledì 29 ottobre 2008 20:44
La corona in questione è definita semplicemente "Corona di Amon" e ne è attributo distintivo.
pizia.
00giovedì 30 ottobre 2008 11:00
Allora abbiamo individuato di cosa si tratta!
Un nastro rosso, o comunque un accessorio che cinge la testa e scende dietro, fino a terra, che sia parte integrante del copricapo con doppia piuma tipico attributo di Amon oppure no, è comunque connesso con la liturgia di questa divinità.
Nella foto postata da Antonio potrebbe essere stato raffigurato da solo perché quella potrebbe essere una scena di "vestizione", in cui il re appare mentre indossa progressivamente tutti i pezzi della "toilette" rituale.
roberta.maat
00giovedì 30 ottobre 2008 12:10
[SM=g999105] Anche io penso come Pizia alla scena della vestizione ! [SM=g999100]
antonio crasto
00giovedì 30 ottobre 2008 15:11
Re:
pizia., 30/10/2008 11.00:

Allora abbiamo individuato di cosa si tratta!
Un nastro rosso, o comunque un accessorio che cinge la testa e scende dietro, fino a terra, che sia parte integrante del copricapo con doppia piuma tipico attributo di Amon oppure no, è comunque connesso con la liturgia di questa divinità.
Nella foto postata da Antonio potrebbe essere stato raffigurato da solo perché quella potrebbe essere una scena di "vestizione", in cui il re appare mentre indossa progressivamente tutti i pezzi della "toilette" rituale.



Scusate, ma non ho capito.
Chi è stato raffigurato da solo?
La mia seconda immagine è parte di un quadro più ampio, in cui Sethy I, inginocchiato, rende omaggio alla divinità con lo strano copricapo.
Vi risulta che questa divinità sia Amon?

Più che vestizione, parlerei di vari omaggi del re.



antonio crasto
00giovedì 30 ottobre 2008 15:15
Inserisco immagine completa
FrAnkh
00giovedì 30 ottobre 2008 20:47


Il personaggio cui Sethi I inginocchiato porge omaggio è Osiride-Andjety. Sono riuscito a leggere il nome nell'iscrizione in alto davanti alla sua testa. Così sono andato a fare ricerche su questo dio.

Il Wilkinson ('The complete Gods and Goddesses...'), pag. 97, dopo avere parlato dell'assimilazione prima e della dissociazione dopo fra Osiride e Andjety, così ci dice:

'...dal tempo del Nuovo Regno possono essere combinati, come nel tempio funerario di Sethi I ad Abido, dove il re è raffigurato mentre presenta incenso a Osiride-Andjety, una chiara fusione di Osiride con la divinità che era forse il suo più importante precursore'.

E' evidente che l'Autore si riferisce alla scena presentata da Antonio Crasto.

In altri contesti Andjety viene raffigurato con la corona atef, cioè la corona osiriaca adornata da due piume. In queste raffigurazoni il dio non ha il nastro che gli scende giù dalla schiena. Tuttavia, nella scena presentata da Antonio, Andjety ha sul capo solo due piume fortemente stilizzate, che sono legate alla testa del dio mediante il nastro rosso che poi gli ricade lungo la schiena.

Il Tosi (Dizionario Enciclopedico delle Divinità dell'Antico Egitto alla voce Anditi o Angiti) così descrive questo dio:

'andti, dio primitivo del 9° distretto del Basso Egitto (Busiri), raffigurato in forma assai stilizzata, con due piume tra i capelli ed un nastro che ricadeva sul dorso, aveva la barba e stringeva nella mani un bastone da pastore ed il flagello'.

Nel nostro caso, il dio tiene in una mano l'ankh, ma questa è una variante alla precisa descrizione fatta dal Tosi.









-Kiya-
00giovedì 30 ottobre 2008 21:12
domanda banale:

ma se si tratta di un nastro perchè compie un angolo rigido alla curvatura, quasi a 90°, anzicchè essere rappresentato morbido?
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