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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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"Mosè l'egizio" di Jan Assmann

Ultimo Aggiornamento: 20/03/2012 20:38
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01/07/2011 14:03
 
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Titolo: Mosè l'egizio. Decifrazione di una traccia di memoria
Autore: Assmann Jan
Prezzo e disponibilità: verifica
Dati: 2000, 304 p., 2 ed.
Traduttore: Bacchetta E.
Editore: Adelphi (collana Collezione Il ramo d'oro)



Mosè l'egizio.
Decifrazione di una traccia di memoria





In sintesi:

Al nome di Mosè è legata l’idea stessa di monoteismo. Tuttavia non fu lui il primo ad affermare la rivoluzione monoteistica, bensì il faraone Ekhnaton, che regnò in Egitto nel XIV secolo. Di Mosè non sappiamo con certezza neppure se sia realmente vissuto, ma la memoria di lui ha accompagnato per secoli la civiltà giudeo-cristiana attraversando innumerevoli metamorfosi: una delle più significative fu senza dubbio l’ultimo, tormentato libro di Freud, L’uomo Mosè e la religione monoteistica, apparso nel 1939. Del faraone Ekhnaton sappiamo con certezza quando e come è vissuto, ma subito dopo la sua morte gli oppositori ne condannarono la memoria con tale ferocia e radicalità che soltanto in tempi recenti agli egittologi è stato possibile ricostruire i lineamenti della riforma religiosa da lui promossa. Ed è ben noto quanto strettamente Mosè sia connesso con l’Egitto, la terra dove nacque e da cui fece fuggire il suo popolo. Così potremmo dire, con Assmann, che Mosè è una figura della memoria ma non della storia, laddove Ekhnaton è una figura della storia e non della memoria. Tanto basterà per indicare quale groviglio inesauribile di questioni si addensi nell’espressione «Mosè l’egizio» che dà il titolo a questo libro, scritto da Assmann nella doppia, indispensabile prospettiva dell’egittologo e dello studioso della memoria nella nostra civiltà. Mosè l’egizio è apparso per la prima volta in inglese nel 1997; l’edizione tedesca ampliata su cui la versione italiana si fonda è dell’anno successivo.
[Modificato da -Kiya- 13/07/2011 23:42]
02/08/2011 14:31
 
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Per completezza, riporto qui l'indice del volume che ho ricevuto oggi:

I. LA MNEMOSTORIA E IMMAGINE DELL’EGITTO
1 – La distinzione mosaica
2 – Israele ed Egitto
3 – Gli obiettivi della mnemostoria
4 – Mnemostoria e storia del discorso
4 – Mosè e la ricezione europea dell’Egitto

II. STORIA OCCULTATA, RICORDO RIMOSSO: MOSE’ ED EKHNATON
1 - Ekhnaton: la prima controreligione
2 – Lebbrosi ed Ebrei: Mosè come Ekhnaton in testi greci e latini
3 – Controreligione e traducibilità religiosa nel mondo antico

III. SIGNIFICATO E ORIGINE DELLA LEGGE: JOHN SPENCER COME EGITTOLOGO
1 – Inversione normativa come mnemotecnica dell’oblio: Maimonide
2 – Accomodazione: l’inculturazione della Legge
3 – Geroglifici e leggi: sub coretice leges
4 – Hen kai pan. La teologia segreta dell’Egitto secondo Ralph Cudworth

IV. VERITA’ E MISTERO: WILLIAM WARBURTON
1 – Dal punto di vista di un deista: John Toland
2 – Mistero o la schizofrenia dei pagani: William Warburton
3 - Cose e segni: la grammatologia dell’idolatria e del mistero

V. L’”ANONYMOS” E IL TUTTO UNO
1- Yehova sive Isis: Karl Leonhard Reinhold
2- La Natura e il Sublime: Friederich Schiller
3- Hen kai pan: il ritorno del cosmoteismo egizio

VI. SIGMUND FREUD: IL RITORNO DEL RIMOSSO
1 – il caleidoscopio delle citazioni e la genesi del testo freudiano
2 – Mosè l’egizio e l’origine del monoteismo
3 – Il raddoppiamento di Mosè e la duplicità della tradizione ebraica
4 – Ripetizione e rimozione: parricidio e origine della religione
5 – Sensus historicus: la versione freudiana dell’evemerismo

VII. SIMBOLI E TRASFORMAZIONI DELLA DISTINZIONE MOSAICA
1 – Lo sfondo dorato della scena biblica
2 – Egitto: il Dio visibile e il Dio nascosto
3 – Mosè e l’invenzione dell’idolatria
4 – Mistero: il rivelato e il nascosto
5 – Latenza: ciò che è dimenticato e ciò che è ricordato
20/03/2012 14:07
 
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L'ho finito di leggere questa mattina sul treno, e a mio avviso l'unica parte che in qualche modo congruente con l'argomento trattato dall'autore è quello in cui Assmann analizza Freud ed il suo pensiero. Sarebbe complicato riassumere quanto tratta Freud, però da quanto mi è parso di capire è l'unico tra tutti gli autori trattati che ha saputo dare un'opinione quantomeno degna di nota. Del resto, qualcuno di noi se l'ha letto, si ricorderà delle idee che esprimeva nel suo "L'uomo Mosè e la nascita della religione monoteistica". Nei sei capitoli precedenti i capitoli sulla figiura ed il pensiero di Freud, Assmann tratta altri autori (Toland, Warburton et al.) che danno una visione dell'argomento che ha più a che fare un po' con l'occultismo, la cabala, l'esoterismo, la massoneria... Non ho avuto l'idea di un discorso molto inerente alla materia, tant'è vero che ho fatto anche molta fatica a seguirlo...
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20/03/2012 20:38
 
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[QUOTE:111986632=Hatshepsut76, 01/07/2011 14.03
Al nome di Mosè è legata l’idea stessa di monoteismo. Tuttavia non fu lui il primo ad affermare la rivoluzione monoteistica, bensì il faraone Ekhnaton, che regnò in Egitto nel XIV secolo. Di Mosè non sappiamo con certezza neppure se sia realmente vissuto, ma la memoria di lui ha accompagnato per secoli la civiltà giudeo-cristiana attraversando innumerevoli metamorfosi: una delle più significative fu senza dubbio l’ultimo, tormentato libro di Freud, L’uomo Mosè e la religione monoteistica, apparso nel 1939. Del faraone Ekhnaton sappiamo con certezza quando e come è vissuto, ma subito dopo la sua morte gli oppositori ne condannarono la memoria con tale ferocia e radicalità che soltanto in tempi recenti agli egittologi è stato possibile ricostruire i lineamenti della riforma religiosa da lui promossa. Ed è ben noto quanto strettamente Mosè sia connesso con l’Egitto, la terra dove nacque e da cui fece fuggire il suo popolo. Così potremmo dire, con Assmann, che Mosè è una figura della memoria ma non della storia, laddove Ekhnaton è una figura della storia e non della memoria. Tanto basterà per indicare quale groviglio inesauribile di questioni si addensi nell’espressione «Mosè l’egizio» che dà il titolo a questo libro, scritto da Assmann nella doppia, indispensabile prospettiva dell’egittologo e dello studioso della memoria nella nostra civiltà. Mosè l’egizio è apparso per la prima volta in inglese nel 1997; l’edizione tedesca ampliata su cui la versione italiana si fonda è dell’anno successivo.



Già prima di Mosè Abramo ebbe da D-o la promessa di una discendenza, tuttavia è Mosè che ha la rivelazione del Nome e della Torah che, va precisato, per gli Ebrei è un testo storico, oltre che sacro. Noi oggi lo giudichiamo alla stregua di una favola, mettendo in dubbio le vicende, i personaggi (tranne quando l'archeologia è costretta a confermare parecchie cose). Stiamo parlando di un popolo che ha gelosamente tramandato la nostra Storia fin dai primi giorni e la precisione di questa memoria non trova riscontro in nessun'altra Tradizione da noi conosciuta. Akhenaton è esistito, è certo, come altri personaggi storici, ma abbiamo ancora parecchi dubbi su questi grandi del passato. Perchè dovremmo considerare veritiere testimonianze come immagini, papiri, steli e non quelle scritte in una Tramandazione (scritta e orale) che da millenni viene tramandato esattamente uguale parola per parola? E' un asserto un po' provocatorio, me ne rendo conto, ma io la penso così.. Ciao..
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