[QUOTE:111986632=Hatshepsut76, 01/07/2011 14.03
Al nome di Mosè è legata l’idea stessa di monoteismo. Tuttavia non fu lui il primo ad affermare la rivoluzione monoteistica, bensì il faraone Ekhnaton, che regnò in Egitto nel XIV secolo. Di Mosè non sappiamo con certezza neppure se sia realmente vissuto, ma la memoria di lui ha accompagnato per secoli la civiltà giudeo-cristiana attraversando innumerevoli metamorfosi: una delle più significative fu senza dubbio l’ultimo, tormentato libro di Freud, L’uomo Mosè e la religione monoteistica, apparso nel 1939. Del faraone Ekhnaton sappiamo con certezza quando e come è vissuto, ma subito dopo la sua morte gli oppositori ne condannarono la memoria con tale ferocia e radicalità che soltanto in tempi recenti agli egittologi è stato possibile ricostruire i lineamenti della riforma religiosa da lui promossa. Ed è ben noto quanto strettamente Mosè sia connesso con l’Egitto, la terra dove nacque e da cui fece fuggire il suo popolo. Così potremmo dire, con Assmann, che Mosè è una figura della memoria ma non della storia, laddove Ekhnaton è una figura della storia e non della memoria. Tanto basterà per indicare quale groviglio inesauribile di questioni si addensi nell’espressione «Mosè l’egizio» che dà il titolo a questo libro, scritto da Assmann nella doppia, indispensabile prospettiva dell’egittologo e dello studioso della memoria nella nostra civiltà. Mosè l’egizio è apparso per la prima volta in inglese nel 1997; l’edizione tedesca ampliata su cui la versione italiana si fonda è dell’anno successivo.
Già prima di Mosè Abramo ebbe da D-o la promessa di una discendenza, tuttavia è Mosè che ha la rivelazione del Nome e della Torah che, va precisato, per gli Ebrei è un testo storico, oltre che sacro. Noi oggi lo giudichiamo alla stregua di una favola, mettendo in dubbio le vicende, i personaggi (tranne quando l'archeologia è costretta a confermare parecchie cose). Stiamo parlando di un popolo che ha gelosamente tramandato la nostra Storia fin dai primi giorni e la precisione di questa memoria non trova riscontro in nessun'altra Tradizione da noi conosciuta. Akhenaton è esistito, è certo, come altri personaggi storici, ma abbiamo ancora parecchi dubbi su questi grandi del passato. Perchè dovremmo considerare veritiere testimonianze come immagini, papiri, steli e non quelle scritte in una Tramandazione (scritta e orale) che da millenni viene tramandato esattamente uguale parola per parola? E' un asserto un po' provocatorio, me ne rendo conto, ma io la penso così.. Ciao..