Le donne nella vita di Horemheb.
Amenia fu la prima moglie di Horemheb. Della sua famiglia e persona non ci è giunta alcuna notizia. Quando morì fu sepolta nella stessa tomba preparata per il suo sposo a Saqqara. Da un sigillo rinvenuto appartenente al regno di Ay, si può supporre che morì durante il suo regno. Dal gruppo scultoreo in cui appare assieme al marito, l' abbigliamento di Horemheb è classico dei nobili contemporanei ma non dei sovrani. Amenia è mostrata in diverse figurazioni nella tomba di Saqqara e l' unico titolo attribuitogli fu di "cantante di Amon".
La seconda moglie, Mutnodjmet, contrariamente alla tradizione, fu sepolta anche lei a Saqqara. Morì probabilmente nel XIV anno del suo regno, all' età di circa quarantacinque anni, la sua mummia suggerisce che ebbe diverse gravidanze, ma senza lasciare eredi. La presenza di un neonato nella sua tomba suggerisce l' idea che, l' ultima regina della XVIII dinastia, morì di parto senza lasciare eredi. A conferma di ciò la nomina dell' anziano Paramessu come erede. Il suo sarcofago fu trovato in un pozzo profondo 28 metri.
Mutnodjmet sembra essere stata la figlia di Ay e Tye. E' raffigurata nelle tombe di Amarna di Ay e Parennefer come sorellastra della regina Nefertiti e in quella reale di Tebe. E' mostrata seduta sullo stesso trono reale con Horemheb nello statuario del Museo Egizio di Torino. Pochi reperti sono stati trovati nella sua sepoltura, tra i quali i canopi, frammenti di statue e frammenti di vaso d' alabastro, con la scritta "Cantante di Amon e Sposa Reale Mutnodjmet".
Ad Amarna nella tomba di Parennefer viene rappresentata assieme alle tre principesse Meritaten, Makhetaten e Ankhesenpaten con la loro nutrice Tia. Lei appare di qualche anno maggiore, ma tutte hanno ancora la treccia segno della loro età puberale. L' atmosfera è festosa, Parennefer stà per ricevere l' oro del Re e tutta la corte è in festa. Da giovane Mutnodjmet sembra essere stata una personalità vivace e estrosa, viene sempre seguita da una coppia di curiosi servitori, una coppia di nani che lei chiama "i miei due visir", Er-nekhekh e Pa-rah.