Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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La piramide: cosa rappresenta in realtà?

Ultimo Aggiornamento: 02/03/2011 14:37
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Artista del Re
24/09/2010 08:15
 
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Certamente è come dici Acus: è un punto di vista. Del resto il "vizio", come tu lo definisci, è abbastanza radicato nei testi degli studiosi più accreditati. E' anche vero che, proprio per il fatto da te sottolineato, ossia il voluto cambiamento nei confronti del periodo amarniano, si può pensare ad una ricerca da parte della casta al potere di una "mediazione", anzi, "interpolazione" tra il passato ed il "nuovo" momento storico che si stava aprendo. E' certo che il concetto di monarchia dalle origini in avanti sia stato un cambiamento continuo. Il problema di fondo, credo, è che non si è ancora compreso che il momento storico legato alla costruzione del sito di el-Giza, è sostanzialmente legato e definito nell'arco di 200/250 anni, nel senso che sono la III e IV dinastia a concepire ed a portare a termine il "progetto" el-Giza. Del resto, se non si entra in quest'ottica, si continuerà erroneamente a parlare di blocchi "sollevati" e posati da centinaia di migliaia di uomini, uno ogni pochi minuti 24 ore su 24 per trent'anni; di "attrezzi" che servirebbero a sollevare i blocchi con corde che s'attorcigliano su argani portoghesi (si vedano gli ultimi "esperimenti" pubblicizzati dal Politecnico di Torino(???)) che tecnicamente non reggono per più di un masso; si continuerà a pensare che oggi "non" siamo ancora in grado di "erigere" una piramide come quella di Khufu e così via. Il "Terzo livello" di el-Giza, in questo senso, consente di capire molte cose: da come sono state costruite le Piramidi, alle cave (ad oggi mai individuate con precisione) da dove si è estratto il calcare nummulitico per la loro struttura interna, e così via. Del resto proprio il nome in geroglifico di "Restau", secondo me mai pienamente compreso, è indicatore dell'esistenza ad el-Giza di tre "picchi" a conferma dell'esistenza di tre piani e quindi del "Terzo livello" da me esplorato. Devo, qui ricordare, che proprio sul "Terzo livello" esistono due industrie litiche microlitiche mai individuate in precedenza, che dovrebbero far drizzare le antenne (per carità, sia ben chiaro, non parlo agli extraterresti, mi raccomando). Credo che già solo questo, possa essere sufficiente a rendere accettabile il considerare in una prospettiva diversa el-Giza senza dover parlare per forza di atlantidei, civiltà esobiotiche, cinture e bretelle, argani portoghesi e via andando e dicendo. Senza il "Terzo livello", in ogni caso, el-Giza non è completa.
[Modificato da Diego Baratono. 24/09/2010 08:45]
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
24/09/2010 08:54
 
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Vorrei riportare l'attenzione dei partecipanti sull'argomento della discussione, nel rispetto di chi lo ha proposto, che intende esaminare le ragioni che indussero gli architetti della III e IV Dinastia a passare dalla struttura a gradoni a quella a facce lisce.

Tutte le altre tematiche sono indubbiamente interessanti da approfondire, ma nella discussione di pertinenza o in una aperta allo scopo.

Grazie
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Scriba Guardiano
Scriba

Akhu-en-inpu
Haw-erhefetkher-netjeru
Gemet-ef-reh-neb
24/09/2010 08:58
 
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Scusa, mi risulta difficile seguirti senza i presupposti necessari. Immagino che tu abbia postato sul forum le basi della tua teoria su Giza. Se è così ti chiedo se puoi darmi il link alla discussione (fare una ricerca attraverso l'iPhone al momento mi è difficile, altrimenti ci penserei da solo).
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27/09/2010 13:35
 
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Ritorno sull'argomento aperto da Antonio, per aggiungere un'osservazione. Quale è la certezza che, nel periodo di edificazione delle prime piramidi, il clima d'Egitto fosse lo stesso di oggi?. Se così non fosse, le tempeste di sabbia che oggi si verificano periodicamente, sarebbero state un evento molto meno frequente, tale forse da non giustificare onerose opere murarie, quali l'applicazione di un rivestimento in pietra calcarea.

 

Inoltre, intorno alle medesime, erano edificati templi e sacrari. Queste costruzioni, molto più basse della piramide, sarebbero state comunque sepolte dalla sabbia portata dal vento impetuoso.

 

Come era il clima nel Basso Nilo in quel periodo? Proviamo a fare un veloce passo indietro. Al termine del ciclo delle grandi glaciazioni, con la maggiore evaporazione, dovuta all'innalzamento delle temperature e alla maggiore piovosità, si erano create condizioni di clima favorevole per la crescita della vegetazione, permettendo l'insediamento stabile di molte genti nomadi.

 

Proprio nell'Africa Settentrionale fra l'8500 e il 3500 a.C., circa, l'area sahariana attraversò una delle fasi umide della sua storia, con formazione di una savana.

 

L'Egitto divenne un sol regno nel 3000 a.C., grazie anche alla quantità di risorse favorite da un lungo periodo di abbondanti piene del Nilo, che garantirono un diffuso benessere. Durante la stagione delle inondazioni difatti, tutta la valle del Nilo appariva come un vasto e poco profondo lago, in cui città e villaggi, come piccole isole (o tumuli primordiali), si ergevano sopra il livello delle acque. Nel ritirarsi poi il Nilo lasciava sulle terre inondate, un'abbondante strato di fertile melma, che consentiva ai contadini di ottenere abbondanti raccolti.


Insomma, non credo che il clima possa essere cambiato tanto velocemente come sta accadendo oggi (grazie ai circa 10 miliardi di abitanti sulla terra), sicuramente l'inaridimento del clima in Egitto fu un fenomeno inesorabile, ma graduale ed oltretutto, discontinuo.


Riguardo alla trasformazione stilistica delle piramidi, sono convinto che una costruzione così immensa, vista da decine di chilometri di distanza, rifulgente al sole del deserto, non può che essere la rappresentazione “massima” della grandezza degli antichi Faraoni d'Egitto.



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- HdjetmeMaat
MerytAton Sitenjterw -
27/09/2010 14:08
 
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Deduco che attribuisci alla scelta della costruzione a piramide un mezzo "propagandistico" della grandezza faraonica.
Non credo sia così o forse ho male interpretato le tue parole con le quali probabilmente volevi definire solo le consegiuenze di quella scelta.
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27/09/2010 19:23
 
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Se mettiamo in secondo piano la possibilità (ma poi non l'ho esclusa) che il rivestimento delle Piramidi sia stato effettuato per far scorrere la sabbia portata dal vento, non riesco ad immaginare altri motivi al riguardo.

 

Comunque perché dici “conseguenze”? E' un termine che potrebbe presupporre il successivo verificarsi di situazioni negative, per il Re e per i sudditi. D'altronde che possiamo dire delle conseguenze della campagna pubblicitaria durata per decenni sulla potenza di Ramses II?. Il suo tempio ad Abu Simbel non rappresenta, per lui e la sua regina, un mezzo di propaganda della sua saggezza, della sua forza, ecc., edificato quasi ai confini dell'impero?. La potenza di un Faraone, nella storia d'Egitto si manifestava sicuramente nelle sue opere terrene, perché, grazie al ricordo di chi veniva dopo di lui, egli poteva tornare a vivere.

 

Il re occupava una posizione intermedia tra la sfera terrestre e quella celeste ed intercedeva presso gli dei a favore dei sudditi ed i sudditi adoravano il loro re. La visione del mondo degli antichi egiziani si basava sul principio filosofico della ma'at e che veniva tradotto rozzamente con “verità” o “giustizia”. Il mondo egiziano ideale, era un luogo di stabilità, nel quale le tenebre, con il loro caos e le acque sconfinate che precedevano e circondavano il cosmo, erano tenute a bada dall'eterno rinnovarsi della creazione.

 

La sto facendo lunga, ma si è parlato delle mastabe e della possibilità che esse fossero la rappresentazione del tumulo primordiale ed, a mio parere, è quasi sicuramente così. A proposito di mastabe, è interessante ricordare anche le sette piccole piramidi nell'Alto Egitto, allineate lungo la riva occidentale del Nilo, tra Seila a nord ed Elefantina a sud. Sono molto simili per dimensione e struttura. Sono tutte piramidi a gradini e nessuna possiede camere interne o edifici connessi, come templi per il culto. In prossimità della piramide di Elefantina, è stato ritrovato un cono di granito che recava il nome di Huni, il padre di Snefru, pertanto si è ipotizzato che queste piramidi siano state fatte costruire proprio da Huni. Alcuni studiosi hanno suggerito che tali piramidi a gradini simboleggiassero i Nòmi, le unità amministrative in cui era suddiviso l'Egitto e/o le capitali provinciali, dove i rappresentanti del re esercitavano la loro autorità; altri pensano che potessero essere tombe per le regine nate nelle province o tombe sacre associate al mito di Horo e Seth. Pertanto ecco un'altra ipotesi, non solo monumenti funerari.

 

E le piramidi con le pareti spioventi? Molto probabilmente, come già detto, la variazione architettonica è connessa all'introduzione di un nuovo dogma religioso (culto solare?). Perché si smise di edificare le piramidi? Chissà, per me non solo per motivi economici o strategici, ma anche perché la gran parte dei Faraoni non viveva abbastanza a lungo per vedere completata la sua dimora eterna, così da ottenere la certezza di poter sopravvivere alla propria morte.

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- HdjetmeMaat
MerytAton Sitenjterw -
27/09/2010 19:48
 
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La mia risposta, troppo concisa, ha creato un fraintendimento.........per "conseguenze" intendevo il fatto che fossero visibili da chilometri.
In effetti il concetto era : faccio un monumento al mio re che custodisca con sommo onore le sue spoglie, costruisco una torre altissima di mastabe sempre più piccole una sull'altra, riempio i gradoni e ricopro tutto con calcare liscio inattaccabile da intemperie e difficile da scalare ai malintenzionati. Inoltre la mia opera sarà visibile a tutti i popoli a testimonianza della grandezza del mio faraone.
Ho voluto intendere, quindi, che la visibilità non fosse la PRIMA intenzione come fu invece secoli dopo per Ramesse II.
[Modificato da roberta.maat 27/09/2010 19:50]
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28/09/2010 08:52
 
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Concordo pienamente con te Roberta.maat, almeno per quanto è inerente alle tre di el-Giza. La struttura architettonica delle piramidi di el-Giza e la loro disposizione è stata concepita con ben altre finalità ...
[Modificato da Diego Baratono. 28/09/2010 08:53]
Sandro Mainardi
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Viandante
28/09/2010 14:43
 
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Piramidi... perchè?
Ho letto tutti gli interventi riguardo a questa tematica controversa che da anni fa dibattere gli sudiosi. Innumerevoli e disparate sono le teorie, per carità tutte apprezzabili e degne di conoscenza, che si sono susseguite nel tempo. Nonostante tutto, non credo che nessuna di queste appaghi soddisfacientemente la motivazione di tale sovrumano impegno matematico, ingegneristico e costruttivo. Magari qualcuno, perchè no, ha sfiorato la reale portata degli eventi che avviarono queste imprese titaniche. Malgrado ciò non credo che noi, uomini del nostro tempo, riusciremo a comprendere davvero le aspirazioni, le esigenze, il pensiero di civiltà così lontane non solo nel tempo ma, sopratutto, nel modo di percepire il 'creato' in tutte le sue manifestazioni. È questione di essere collegati all'essenza stessa della vita e non ad uno sterile network informatico. Qualunque riferimento utilizzeremo per dare un senso ad una nostra teoria lo faremo sempre sulla base di nostre deduzioni inquinate dal nostro modo pragmatico di percepire le situazioni. Gli antichi avevano una visione dell'Ordine che sfugge alla nostra civiltà. E su questa base forgiavano le loro imprese. Questo è l'elemento che ci sfugge per poter veramente comprendere ciò che li motivò.

La mia prima intenzione è stata quella di inserirmi "tecnicamente" nella discussione, ma non ritengo ne valga la pena.
Cordiali saluti
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- HdjetmeMaat
MerytAton Sitenjterw -
28/09/2010 15:51
 
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Sandro Mainardi :
.......................................La mia prima intenzione è stata quella di inserirmi "tecnicamente" nella discussione, ma non ritengo ne valga la pena.
Cordiali saluti.
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Personalmente ringrazio di questa affermazione che ovviamente cancella il resto dell'intervento che avevo giudicato condivisibile.
Per quanto riguarda " l'essere collegati all'essenza stessa della vita e non ad uno sterile network informatico" avrei preferito non leggere questo concetto da chi forse è vicinissimo alla comprensione dell'essenza della vita tuttavia frequenta un network e non gradisce la discussione.
Cordiali saluti e un invito a restare.

[Modificato da roberta.maat 28/09/2010 17:33]
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