La piramide: cosa rappresenta in realtà? | Ultimo Aggiornamento: 02/03/2011 14:37 |
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| | | OFFLINE | | Post: 166 Post: 166 | Registrato il: 12/01/2009 | EgiTToPhiLo/a | Suddito | |
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22/09/2010 16:07 | |
Il cambiamento radicale in discussione nella tesi trattata in questo post, però, riguarda lo "stile" delle facciate delle piramidi di meidum e quella romboidale di Dahshur. E' largamente accettata l'idea che quella di Meidum fosse una piramide di mastebe, e che non c'entra niente con la simbologia del sole o del pyramidion. Il suo stesso architetto, qualche anno dopo, partorisce una nuova piramide, para para a quella di Meidum, però ne liscia le pareti. E' questa trasformazione stilistica che non capisco io, o meglio non capisco come le due piramidi possano avere dei simbolismi così diversi. Mi viene perciò da pensare che a Dahshur, in fase di progettazione della piramide romboidale, l'architetto si sia accorto che i gradoni non andavano bene. Per che cosa allora non andavano bene? Una soluzione, appunto, potrebbe essere quella dell'accumulo di sabbia. |
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22/09/2010 18:01 | |
RAMSY, 22/09/2010 13.48:
Voi parlate di cambiamento radicale il passaggio dalla mastaba alla piramide, a me sembra una piccola evoluzione rispetto a quello che è successo tra l'ultima piramide di Ahmose e la tomba di Amenhotep I nella valle dei re! Qui il sole non arriva, il Faraone è nascosto, inarrivabile.. (beh...l'idea era quella ) i costi dovevano essere mostruosamente inferiori.
In questo caso le motivazioni non sono più religiose ma "conservative", per il faraone e la sua ultima dimora. e quello che è più eclatante è che questo cambiamento è stato radicale e repentino. Pensate,per 14 dinastie, millecento anni si sono costruite piramidi, poi, di punto in bianco arriva Amenhotep I e dice "ma sai che c'è di nuovo? io la piramide non la voglio, vado in un posto dove nessuno può sapere e nessuno mi può vedere. Scusate la battutaccia scontata ma non pensate che suo padre, Ahmose si sia rivoltato nella tomba?
Direi esattamente il contrario... Amenhotep I volle la sua piramide, e l'ebbe, grazie ad Ahmose, suo predecessore e probabilmente il primo sovrano ad essere stato sepolto nella Valle.
Il primo sovrano della XVIII Dinastia e coloro che gli successero nei 500 anni a venire, furono sepolti dentro la tomba a forma piramidale più grande che si conosca, pur riuscendo effettivamente, a non svuotare le casse dello Stato (per la sua costruzione, poi... per il corredo funerario è un discorso a parte).
La scelta di Ta-sekhet-a'at, che oggi chiamiamo "la Valle dei Re", fu tutt'altro che casuale. Innanzitutto, essendo Tebe la nuova capitale d'Egitto era necessario che la Necropoli Reale si trovasse sul suo territorio. La conformazione dell'area non avrebbe consentito di elevare monumenti tombali come quelli di coloro che avevano regnato fino ad allora, da Menfi o da Ity-Tawy. Ragion per cui i Sovrani Tebani dovettero adattarsi e, in parte, accontentarsi. La montagna che sovrasta la Valle è, per conformazione naturale, una piamide, come mostra la foto che segue (prelevata da Wikipedia).:
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22/09/2010 20:32 | |
Mi hai tolto letteralmente le parole di.. Mano, Kiya. E questo mi introduce a un'altra idea. Visitando l'egitto (specie le zone desertiche, occidentali) non sono riuscito a ignorare le numerosissime "piramidi naturali", ovvero le formazioni rocciose che spuntano nei deserti ogni tot chilometri..
Trovo naturale che i faraoni egiziani cercassero di riprodurre artificialmente la stessa imponenza e le stesse "forme"... E, perve no.. Anche superarle in grandezza e maestosità. |
| | | OFFLINE | | | Post: 857 Post: 857 | Registrato il: 03/10/2008 | | Artista del Re | |
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23/09/2010 13:06 | |
Scusate se mi permetto di intervenire. Un particolare sottile di cui si è accennato en passant appena più sopra, che suggerisce per le Piramidi (almeno quelle di el-Giza) una funzione diversa da quella accettata da sempre, è il fatto che un faraone potente "almeno" quanto i suoi antecessori, ossia Ramses II, pur avendo a disposizione quanto necessario per erigere almeno una sua Piramide, abbia invece optato per altre formule architettoniche (mi sembra d'averlo già detto in altre discussioni, ma non ricordo in quali). E' almeno strano che non ci abbia fatto un pensierino, se davvero la forma della piramide era sostanziale al concetto di monumento funebre reale. Certo è che quanto ha lasciato è altrettanto maestoso e degno di essere ricordato. Viene quindi da credere che la funzione stabilita per le tre di el-Giza fosse ben altra rispetto a quella del mero monumento funebre. Zahi Hawass, nel suo ultimo intervento in dvd, afferma una cosa abbastanza importante: le piramidi di el-Giza furono costruite con sforzo collettivo non indifferente da tutte le famiglie dell'E.A. Afferma inoltre che questi edifici non erano riservati al solo faraone (non si capisce bene in quali termini quest'affermazione si collochi, comunque ...). Non dimentichiamoci assolutamente poi, che Djedjefra, pur essendo nella possibilità di farlo, non costruisce la sua piramide ad el-Giza, bensì ad Abu-Roash: se è vero che questo è il successore di Khufu, e se è vero che di piramidi erette nel momento della sua intronizzazione, vi era solo quella appartenente a Khufu, come è logico pensare seguendo il pensiero comunemente accettato, perché il buon Djedjefra non lascia la sua firma ad el-Giza? Penso, come ho già più volte detto (e più vado avanti più ne sono convinto), che le tre di el-Giza siano un monumento sovrannazionale ed infragenerazionale dedicato all'Acqua: tutti gli indizi puntano in questa direzione. C'è, secondo me, qualche cosa da rivedere. [Modificato da Diego Baratono. 23/09/2010 13:22] |
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23/09/2010 13:39 | |
ACUSinpw, 22/09/2010 20.32:
Mi hai tolto letteralmente le parole di.. Mano, Kiya. E questo mi introduce a un'altra idea. Visitando l'egitto (specie le zone desertiche, occidentali) non sono riuscito a ignorare le numerosissime "piramidi naturali", ovvero le formazioni rocciose che spuntano nei deserti ogni tot chilometri..
Trovo naturale che i faraoni egiziani cercassero di riprodurre artificialmente la stessa imponenza e le stesse "forme"... E, perve no.. Anche superarle in grandezza e maestosità.
La stessa Abu Simbel è stata costruita in un luogo pieno di piramidi naturali...
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23/09/2010 14:12 | |
Ma Ramses II, pur nella sua "ricchezza", si colloca in un periodo in cui la Valle dei Re era diventato il luogo funebre per eccellenza (e lo rimarrà ancora per molto tempo).. In secondo luogo dubito fortemente che avrebbe potuto organizzare, anche volendolo, la costruzione di una piramide, costruzione che avrebbe impegnato un numero troppo elevato di uomini, che, al tempo di Ramses, era sicuramente più importante impiegare al fronte. Ancora, l'idea di "faraone" ai tempi di Ramses era mutata rispetto a quella ai tempi di Khufu.. Costruire la piramide di Khufu, di dio, garante CONCRETO (secondo la mentalità del popolo) della prosperità e della vita, era un onore e avrebbe assicurato anche ai lavoratori una oltre-vita ricca di benevolenza (in questo senso vertono le parole di Hawass quando dice che la piramide era per tutti). L'idea di regalità durante l'epoca Ramesside è molto diversa e molto meno assoluta. Per di più inpegnandosi nella costruzione di una piramide, non avrebbe potuto realizzare molto altro.
Riguardo djedefra, era piuttosto usuale cambiare la dislocazione delle piramidi.. Non mi sembra così strano. |
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23/09/2010 14:12 | |
Anche io come Acus ho potuto vedere una quantità incredibile di piramidi naturali sparse un pò dappertutto.
Quando le notai sorvolando il deserto mi chiesi se realmente potessero essere naturali o artefatti ma all'epoca ritenni che la maggiorparte erano opera dell'uomo. |
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23/09/2010 14:25 | |
Vero, Acus, ma è anche vero che rifarsi ai padri, mantenere e rispettare le tradizioni è di una certa importanza per la mentalità degli E.A. Quel che è strano, in ogni caso, è che l'impegno di grandi risorse da parte di Ramses II impegnato come tu dici su diversi fronti è stato comunque "sovrumano", e comunque altrimenti finalizzato. Per Djedjefra: se è vero quel che si dice, ossia che la IV dinastia abbia scelto di mantenere Memfi come sua capitale e Restau come sua sede elettiva per le proprie tombe, trovo comunque strano che proprio Djedjefra si sposti in un luogo un po' ... fuori mano, per dir così, neanche Saqqara, da tempo immemore zona sacra ... |
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23/09/2010 14:57 | |
Tutto ruota intorno a Menphi, la Capitale durante l'Antico Regno.
Abu Rawash è tutt'altro che fuori mano (dista circa 50 km da Gizah) e la distanza tra la Capitale e i due siti è, più o meno, equivalente. Djedefra non fa altro che tornare nell'area in cui riposavano i sovrani della I Dinastia, quindi non va a lui il primato di aver costruito la sua tomba in quel luogo.
E' interessante che Gizah e Abu Rawash rappresentino gli estremi nord e sud dell'area considerata per le Necropoli, durante l'Epoca in questione. Tra i due siti indicati, quindi, sorgono tutte le tombe reali dei Sovrani che regnarono tra la I e l'XI dinastia.
Ho sfruttato Google Maps per mostrarvi le posizioni (mi sono limitata a segnalare dove furono ubicate le tombe fino alla VI Dinastia, ma anche in quelle successive i siti prescelti furono i medesimi): [Modificato da -Kiya- 23/09/2010 15:02] |
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23/09/2010 18:30 | |
Diego Baratono., 23/09/2010 14.25:
Vero, Acus, ma è anche vero che rifarsi ai padri, mantenere e rispettare le tradizioni è di una certa importanza per la mentalità degli E.A. Quel che è strano, in ogni caso, è che l'impegno di grandi risorse da parte di Ramses II impegnato come tu dici su diversi fronti è stato comunque "sovrumano", e comunque altrimenti finalizzato. Per Djedjefra: se è vero quel che si dice, ossia che la IV dinastia abbia scelto di mantenere Memfi come sua capitale e Restau come sua sede elettiva per le proprie tombe, trovo comunque strano che proprio Djedjefra si sposti in un luogo un po' ... fuori mano, per dir così, neanche Saqqara, da tempo immemore zona sacra ...
Ed è anche di una certa importanza tagliare con alcune tradizioni (o diminuirne la portata) all'occorrenza. Con i Ramessidi siamo appena usciti dal turbolento periodo Amarniano... Un forte ritorno al culto solare (di cui le Piramidi sono, in ogni caso, testimoni) di matrice heliopolitana non sarebbe stato comprensibile, vista la forza con cui il credo di Akhenaton, pochi decenni prima, era stato soffocato e "dannato".
Fra l'altro è vizio comune considerare il lungo arco di tempo in cui la civiltà egiziana si è sviluppata come un tutt'uno stabile e immobile di credenze, usi, costumi, religiosità, monarchie; la realtà è che l'evoluzione della civiltà egizia è stata assolutamente dinamica e la religiosità dell'antico regno è stata fortemente rielaborata, riadattata e modificata lungo il corso della storia, e insieme ad essa anche l'idea di potere regio, ribadisco, ha subito delle differenze sostanziali.
Quindi per quanto la tua interpretazione della piramide possa essere o non essere vicina alla verità, sicuramente non è una "prova" quella che porti parlando di Ramses e via dicendo.
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