Reperto n. 2 - Sarcofago antropoide in legno di Shepsesptah
Realizzato in legno pregiato, in sicomoro, a forma antropoide, è del tipo bombato su alto zoccolo tipico dell'Epoca Tarda.
Il volto è decorato in foglia d'oro.
Presenta barba posticcia Orsiriaca decorata a spina di pesce e parrucca tripartita a bande color oro e blu scuro.
Sul petto indossa la collana
Usekh, prerogativa di nobili e sovrani, a fasce di perline e fiori.
Poco sotto è visibile una bellissima rappresentazione della dea Nut, accovacciata, col capo sormontato dal Disco Solare e le ali spiegate, in atto di protezione.
A seguito troviamo 11 colonne di geroglifici multicolori, che riportano un frammento del Cap. LXXII del
Libro per la Venuta al Giorno ("Libro dei Morti").
Per mezzo della fotografia a infrarossi è stato recentemente possibile individuare e leggere due colonne di geroglifici inscritti in un pilastro all'esterno dell'alveo del sarcofago.
Esso costodì il corpo mummificato di Shepsesptah, sacerdote che rivestì numerose cariche, tra le quali quella di
wnr (Gran Sacerdote) di Letopoli.
Presso il Musèe des beaux-arts di Lione sono esposti i suoi quattro vasi canopi, in prestito dal Louvre. Presso quest'ultimo, invece, si trova una stele centinata, collocata originariamente nel Serapeo di Menfi, che riferisce di un Sacerdote con le medesime cariche di Shepsesptah, chiamato Ptahshepses. Chiaramente si tratta della stessa persona. Ciò ha consentito di datare il sarcofago tra la fine della XXV e l'inizio della XXVI Dinastia.
Il sarcofago è stato sottoposto ad approfondito restauro nel 2005. Per i dettagli,
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Provenienza:
Menfi
Acquisizione:
acquistato da F. Castiglioni nel 1830
Il sarcofago ligneo di Shepsesptah [foto di
Kiya]
Dettaglio del volto [foto di
Kiya]
Particolare [foto di
Merytaton62]
Dettaglio della collana
Usekh e della dea Nut [foto di
Kiya]
Particolare di Nut [foto di
Merytaton62]