Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Gli EgiTToPhiLi al Museo Archeologico Nazionale di Parma

Ultimo Aggiornamento: 06/08/2010 09:39
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05/08/2010 02:20
 
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Reperto n. 3/a - Sarcofago antropoide di Osoroeris


Custodì il corpo mummificato del dignitario Osoroeris, vissuto durante la Tarda Epoca Tolemaica.
Il defunto è rappresentato con una parrucca tripartita di colore azzurro scuro e con il volto decorato in foglia d'oro.
L'ampio pettorale è composto di fasce di perline e gocce lacrimatoie.
Decorazioni impreziosiscono l'intero sarcofago, disposte a piani, dove, oltre al defunto, spiccano le rappresentazioni delle divinità tutelari e funerarie.
Il volto esprime una profonda serenità, sottolineata dall'ampio sorriso. Il pettorale dapprima si sviluppa in file orizzontali, quindi nella forma caratteristica, fino a ricoprire per oltre metà l'altezza del sarcofago. Segue la dea Nut, col capo sormato dal Disco Solare e ali spiegate, in atto di protezione.
Nei due piani successivi è mostrato il defunto, prima sul letto funerario con protome leonina, quindi rappresentato a guisa di Pilastro Djed, simbolo Osiriaco per eccellenza.
Sui piedi compare una raffigurazione speculare di Nut, con le ali incrociate tra le quali vi è Anubi accovacciato.
Il sarcofago poggia su un alto zoccolo, nello stile dell'epoca.

Provenienza: Zagazig (Bubastis), nel Delta.
Acquisizione: fu donato, insieme alla mummia di Osoroeris, dal deputato Del Vecchio al Direttore del Museo Mariotti  nel 1885.

E' stato, indubbiamente, il reperto più fotografato, per la bellezza del suo insieme, i colori brillanti e i dettagli netti delle sue rappresentazioni. Ma anche per un'altra ragione.... che vi sveleremo in seguito.



Sarcofago di Osoroeris [foto di Kiya]



Sarcofago di Osoroeris [foto di Neferneferure]


Sarcofago di Osoroeris [foto di Merytaton62]


Sarcofago di Osoroeris [foto di Merytaton62]


Il dio Ra, in sembianze di falco [Foto di Merytaton62]



La de Nut, con le ali spiegate e il Disco Solare sul capo [Foto di Merytaton62]



Osoroeris adagiato sul letto funebre, tra Iside e Nefti [Foto di Merytaton62]



Osoroeris in sembianze Osiriache, come Pilastro Djed [Foto di Kiya]



Decorazione sui piedi del sarcofago (immagine capovolta).
Si intravedono le due Nut speculari con Anubi accovacciato [Foto di Kiya]







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05/08/2010 03:10
 
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Reperto n. 3/b - La mummia di Osoroeris

La mummia del dignitario fu sbendata e quindi ricomposta. Ciò permise di appurare che fu avvolta in diversi strati di bende di lino.
La ricopre un ampio pettorale in cartonnage stuccato e dipinto con decorazioni che riprendono quelle del coperchio del sarcofago e al centro del quale spicca un bellissimo nodo di Iside, amuleto che assicurava protezione nel corso del viaggio verso l'Aldilà.
La maschera funebre, purtroppo, è frammentaria, ma questo non ha intaccato la pacifica espressione del defunto, ripresa anche sul volto del sarcofago.



La mummia di Osoroeris [Foto di Neferneferure]



La mummia di Osoroeris [Foto di Kiya]



La mummia di Osoroeris, dettaglio della maschera funeraria [Foto di Merytaton]




Una nota importante.

Queste spoglie ci hanno colpito profondamente.
In particolare, ciò che non ci ha potuto lasciare indifferenti è la sua collocazione: come potete facilmente intuire dalle foto qui sopra proposte, il corpo di Osoroeris è sistemato in una nicchia nel muro, in piedi, protetto da una lastra di vetro.
La sensazione che la sua sistemazione restituisce è quella di un quadro, appeso a una parete.
Non è, a nostro parere, la disposizione più idonea alle spoglie di un defunto. Ancor di più, se consideriamo che a Osoroeris è stata concessa una fortuna che molti suoi contemporanei o antenati non hanno potuto avere: la sua mummia, il suo corpo è integro. Si è conservato secondo quello che era l'ideale del Credo Egizio. In più, Osoroeris è giunto a Parma insieme al suo sarcofago, il suo nb 'nkh, ovvero "Possessore di vita", come lo chiamavano gli Egizi.

Abbiamo avuto occasione, durante la nostra visita, di esporre queste nostre riflessioni ad uno dei collaboratori del Museo, al quale abbiamo avanzato la proposta di trasferire la mummia di Oroeris nuovamente all'interno del suo sarcofago, che si trova esattamente alla sua sinistra nell'attuale allestimento della sala.
Sarà sufficiente non applicare il coperchio e posizionare quest'ultimo al posto che attualmente è occupato dalla prima, per consentire al pubblico di non dover rinunciare ad ammmirarli entrambi.
Così facendo si otterrebbe più di un vantaggio, ma soprattutto (ed è quanto più ci preme) Osoroeris tornerebbe ad occupare il posto dignitoso che gli spetta.
La nostra proposta è stata accolta con inaspettato entusiasmo. Tuttavia, per poter effettivamente sperare nella sua fattiva realizzazione, occorre seguire un iter burocratico preciso. Ed è quanto, a nome di EgiTToPhiLìa e con il vostro appoggio unanime, contiamo di poter fare quanto prima!
[Modificato da -Kiya- 05/08/2010 03:27]
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05/08/2010 03:46
 
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Reperto n. 4 - Sarcofago di Mesehiu


Sarcofago a cassa rettangolare in legno stuccato all'esterno.
E' dipinto di giallo, con iscrizioni geroglifiche disposte a fasce parallele sulle pareti e sul coperchio. I segni geroglifici sono colorati in azzurro.
Poggia su quattro sostegni cilindrici.
Sulla parete anteriore del sarcofago è dipinta la falsaporta monumentale contenete i due occhi Wadjet, orientati verso est, per consentire al defunto di "vedere" come era in uso durante il Medio Regno, epoca a cui è datato il reperto. Il tutto è reso nei vivaci colori rituali, ovvero bianco, rosso, blu e verde.

Il proprietario del sarcofago si chiamava Mesehiu ed era uno Scriba di Maat all'epoca della XII Dinastia che vantava la titolatura di Grande dei Dieci Giudici dell'Alto Egitto, ovvero uno dei membri dell'omonimo collegio.

Provenienza: Sepa (Alto Egitto)
Acquisizione: fu acquistato dall’antiquario F. Castiglioni nel 1832.



Il sarcofago di Mesehiu [Foto di Neferneferure]



Dettaglio della falsaporta e degli occhi Wadjet [Foto di Merytaton62]
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05/08/2010 03:46
 
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Reperti n.5/8 - I Vasi Caopi di Djedmutefonkh

La Collezione Egizia di Parma comprende anche sei Vasi Canopi: la serie completa di vasi in alabastro di Djetmutefonkh (illustrati nelle immagini a seguire), più due vasi spaiati di Merptahhep e Psenesis, anche questi in alabastro, ma entrambi abbinati a coperchi estranei. Tant'è che i geni funerari raffigurati dai coperchi non corrispondono a quelli evocati nelle iscrizioni presenti sui vasi.

Lo scopo dei Vasi Canopi era quello di contenere e proteggere le viscere del defunto, estratte durante il processo di mummificazione.
Fecero la loro comparsa a partire dal Medio Regno, ma a quell'epoca possedevano tutti e quattro un coperchio con testa in forma umana.
In origine, durante l'Antico Regno, si utilizzava semplicemente un contenitore a quattro scomparti.
Si dovette attendere il Nuovo Regno per modificare i Canopi e assegnargli coperchi identificativi dei "quattro Figli di Horo", i quattro geni funerari preposti alla protezione degli organi interni. A loro volta venivano collocati in un contenitore a forma di santuario, protetto dalle quattro Dee tutelari (Iside, Nefti, Neith e Selkis) e sistemati vicino al sarcofago in cui riposava la mummia.
Successivamente, durante il Terzo Periodo Intermedio, furono ancora oggetto di modificazioni: gli organi interni del defunto venivano imbalsamati e prontamente ricollocati nella loro sede. Era comunque prevista la presenza dei Canopi, ma con mero valore simbolico. Spesso, infatti, gli esemplari risalenti a quel periodo non erano nemmeno cavi.
A partire dalla XXV Dinastia e fino a tutta l'Epoca Tolemaica i Canopi tornarono ad essere impiegati secondo la loro funzione primaria.

I quattro vasi di Djedmutefonkh sono in buono stato di conservazione e recano ognuno cinque colonne verticali di iscrizioni racchiuse in un riquadro. Mostrano bei geroglifici incisi che rivelano il nome del proprietario, vissuto a Tebe durante la XXVI Dinastia.


Provenienza: Tebe. Incerta per i primi due.
Acquisizione: La serie di Djedmutefonkh fu acquista da  C. Maurguier nel 1844. I due vasi spaiati furono acquistati da F. Castiglioni nel 1830



Vaso con testa di Duamutef (sciacallo), proteggeva lo stomaco [Foto di Kiya]



Vaso con testa di Qebeshenuf (falco), proteggeva gli intestini [Foto di Kiya]



Dettaglio dell'iscrizione sul vaso di Qebesenuf [Foto di Kiya]



Vaso con testa di Hapi (scimmia), proteggeva i polmoni [Foto di Kiya]



Dettaglio dell'iscrizione sul vaso di Hapi [Foto di Kiya]



Vaso con testa di Hamset (umana), proteggeva il fegato [Foto di Kiya]


Dettaglio dell'iscrizione sul vaso di Hamset [Foto di Kiya]



  • Lo scatto relativo al dettaglio dell'iscrizione contenuta sul primo canopo, purtroppo, è risultato estremamente sfuocato.
    [Modificato da -Kiya- 05/08/2010 18:26]
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    Post: 820
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    Artista del Re
    - MerytMaat SitenAton -
    05/08/2010 14:33
     
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    Con fatica sono riuscita a connettermi, che bella sorpresa ho trovato Kiya! Bella l'esposizione delle
    foto con i commenti, complimenti per i particolari così ben "colti", brava a te e brava anche a Merytaton!
    OFFLINE
    Post: 234
    Post: 234
    Registrato il: 21/08/2009
    Artista del Re
    05/08/2010 16:51
     
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    Fantastico il video!
    Grazie per le spiegazioni e per le foto (sono bellissime!).
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    Post: 41.058
    Post: 22.720
    Registrato il: 24/08/2005

    Sacerdotessa
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    05/08/2010 18:27
     
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    Ho aggiunto, poco sopra, la parte relativa ai Canopi. In coda ai Sarcofagi, com'è giusto che sia ;)
    05/08/2010 19:34
     
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    Complimenti, Kiya!
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    Post: 7.597
    Post: 2.478
    Registrato il: 12/01/2008
    Scriba Reale

    = Useret mes en Ra,
    Sepet em-bah Aton =
    05/08/2010 19:54
     
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    Ma che belle foto!!!!!!!!!!!!!!!!!stupende............................meravigliose....................senza parole............
    OFFLINE
    Post: 14.452
    Post: 3.441
    Registrato il: 26/02/2006
    Colei/Colui che siede alla
    destra della Sacerdotessa
    Scriba Reale

    - Waenra,
    MerytWaenRa, Semenet -
    05/08/2010 20:28
     
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    Foto splendide che hanno saputo cogliere infiniti particolari...
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