I cosmetici proteggevano gli occhi
Unire bellezza e salute. I cosmetici usati nell'Antico Egitto non erano solo abbellimenti estetici ma, in caso di infezione, potevano difendere gli occhi.
E' quanto sostiene una ricerca del Centro nazionale di ricerca scientifica (Cnrs) e dell'Università Pierre e Marie Curie di Parigi, diretta da Christian Amatore e Philippe Walter e pubblicata da "Analytical Chemistry".
Gli studiosi francesi sono partiti da una contraddizione, quantomeno apparente. Il make-up dell'epoca conteneva piombo, sostanza notoriamente tossica, ma i medici greci e romani lodavano la cosmesi della terra dei Faraoni, sia dal punto di vista estetica che da quello curativo.
Per sciogliere il nodo, si è applicata della laurionite (un cloruro di piombo che figura tra i sali sintetizzati dagli antichi egizi) su una cellula di pelle umana. Successivamente, si sono osservati gli effetti tramite un mini elettrodo (1/10 dello spessore di un capello umano). Si è cosi notato come il piombo non solo non avesse effetti tossici ma stimolasse la produzione di monossido di azoto, molecola capace di attivare il sistema immunitario. Nello specifico, il monossido favorisce l'azione dei macrofagi, cellule "poliziotto" capaci di ingerire virus ed altri elementi nocivi.
Concludono allora i ricercatori: "Possiamo ipotizzare come gli antichi egizi creassero ed usassero deliberatamente composti a base di piombo, al fine di prevenire e curare le malattie degli occhi stimolando l'azione degli anticorpi".
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