Egitto – Il trucco usato dagli antichi egizi proteggeva gli occhi

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Hatshepsut76
00sabato 9 gennaio 2010 14:37
Benché il tipico tratto nero con cui gli antichi egizi si truccavano gli occhi contenesse piombo, una sostanza molto tossica, i medici ne hanno esaltato le virtù curative. Questa contraddizione ha suscitato l’interesse di un gruppo di ricercatori.

Il team di esperti ha verificato che il piombo, in quantità molto ridotte, non è nocivo, anzi, stimola la produzione della molecola del monossido d’azoto che attiva il sistema immunitario. Quindi, pare che il trucco degli antichi egizi possedesse effetti curativi e costituisse un meccanismo di difesa verso gli agenti patogeni esterni.

[fonte: ArcheoRivista ]
EGIZIA72
00sabato 9 gennaio 2010 17:30
Grazie Hat! molto interessante il tema "trucco",infatti vorrei prendere la palla in balzo,e chiedere se già c'è una discussione sul tema [SM=x822741] mi affascina molto sapere come gli Egizi si truccavano [SM=g999100]
Merytaton62
00sabato 9 gennaio 2010 20:09
Dalla rete (spazioinwind.libero.it/popoli antichi):

I trucchi dei Faraoni

I trucchi, per gli Antichi Egizi, avevano il fine di proteggere la pelle da riverberi e irritazioni causati dal clima asciutto e dalla sabbia. Dai papiri ritrovati si è scoperto come ad esempio la malachite (un minerale color verde smeraldo) e la galena (un composto del piombo colore grigio scuro) venivano applicate sulle palpebre per curare il tracoma (infezione dell'occhio), l'emeralopia (riduzione della vista) e la congiuntivite, mentre l'ocra rossa era utilizzata per le labbra e le guance come i moderni rossetti e fard. Recenti studi hanno rivelato la composizione chimica delle polveri: galena nera, cerussite bianca, laurionite e fosgenite.

Queste ultime due sostanze non si trovano in natura, ma sono il risultato di processi chimici che, quindi, lasciano intravedere una grande conoscenza in materia. Le dettagliate istruzioni riportate dai testi antichi illustrano i metodi utilizzati: la galena nera veniva scaldata per produrre l'ossido di piombo (sostanza di colore rosso) che veniva macinata e mescolata con sale e acqua.

Tutti i giorni seguenti, per un totale di quaranta, la mistura veniva filtrata e mescolata nuovamente con del sale in modo da ottenere la bianchissima polvere di laurionite. La fosgenite, invece, veniva ottenuta con lo stesso procedimento tranne che per l'aggiunta supplementare di natron (un tipo di carbonato di sodio facilmente ricavabile dai sali presenti nelle rocce). La varietà delle lavorazioni di queste sostanze (macinazioni più o meno fini) permettevano di ottenere diverse tonalità di colori e di lucentezza in modo che ognuno poteva personalizzare il proprio trucco.

La laurionite e la fosgenite, a seconda del dosaggio, unite alla galena nera producevano la varie tonalità di grigio. A tali sostanze venivano poi aggiunti grassi animali, cera d'api o resine che esaltavano la densità e le proprietà curative dei prodotti. Per problemi di vista, ad esempio, veniva aggiunta dell'ocra rossa alla galena, mentre per il comune orzaiolo si applicava un miscuglio di malachite e legno putrefatto. I trucchi erano considerati "fluidi divini" e perciò appartenevano al corredo funerario del defunto. Alcune di queste sostanze sono giunte fino a noi perfettamente conservate.



EGIZIA72
00sabato 9 gennaio 2010 20:32
Grazie per il commento Merytaton!!! [SM=g999103]
Hatshepsut76
00sabato 9 gennaio 2010 21:09
Re:
Ringrazio anche io Merytaton per il suo intervento esaustivo.

EGIZIA72, 09/01/2010 17.30:

Grazie Hat! molto interessante il tema "trucco",infatti vorrei prendere la palla in balzo,e chiedere se già c'è una discussione sul tema [SM=x822741] mi affascina molto sapere come gli Egizi si truccavano [SM=g999100]



No, cara Egizia! Non c'è una discussione sul tema... Se Kiya è d'accordo, si potrebbe utilizzare questa come discussione sul tema trucco.



EGIZIA72
00sabato 9 gennaio 2010 21:11
I cosmetici proteggevano gli occhi
Unire bellezza e salute. I cosmetici usati nell'Antico Egitto non erano solo abbellimenti estetici ma, in caso di infezione, potevano difendere gli occhi.

E' quanto sostiene una ricerca del Centro nazionale di ricerca scientifica (Cnrs) e dell'Università Pierre e Marie Curie di Parigi, diretta da Christian Amatore e Philippe Walter e pubblicata da "Analytical Chemistry".

Gli studiosi francesi sono partiti da una contraddizione, quantomeno apparente. Il make-up dell'epoca conteneva piombo, sostanza notoriamente tossica, ma i medici greci e romani lodavano la cosmesi della terra dei Faraoni, sia dal punto di vista estetica che da quello curativo.

Per sciogliere il nodo, si è applicata della laurionite (un cloruro di piombo che figura tra i sali sintetizzati dagli antichi egizi) su una cellula di pelle umana. Successivamente, si sono osservati gli effetti tramite un mini elettrodo (1/10 dello spessore di un capello umano). Si è cosi notato come il piombo non solo non avesse effetti tossici ma stimolasse la produzione di monossido di azoto, molecola capace di attivare il sistema immunitario. Nello specifico, il monossido favorisce l'azione dei macrofagi, cellule "poliziotto" capaci di ingerire virus ed altri elementi nocivi.

Concludono allora i ricercatori: "Possiamo ipotizzare come gli antichi egizi creassero ed usassero deliberatamente composti a base di piombo, al fine di prevenire e curare le malattie degli occhi stimolando l'azione degli anticorpi".

www.newsfood.com/q/9f995100/antico-egitto-i-cosmetici-proteggevano-gl...
NEFERNEFERURE
00domenica 10 gennaio 2010 12:21
Grazie Egi, è molto, molto interessante... [SM=g999097]





[SM=g1621242]


Merytaton62
00domenica 10 gennaio 2010 22:42
Secondo l'etnologo Franco Crevatin (Università di Trieste) era pratica comune, presso gli antichi egizi, cospargere la pelle di tutto il corpo con polvere d'oro. Per questo il truccatore Stefano Anselmo, collaborando con lui per ricostruire la presunta fisionomia di Nefertiti, ha elaborato un'immagine in cui si vedono le palpebre della sovrana valorizzate da una sorta di ombretto dorato.
In base ai cosmetici ritovati in alcune tombe, infatti, si è dedotto che gli egizi preferissero le tonalità calde, che ben si armobnizzavano con il colore della loro pelle (presumibilmente più o meno ambrata, come ai giorni nostri).
Merytaton62
00domenica 10 gennaio 2010 22:43
Secondo l'etnologo Franco Crevatin (Università di Trieste) era pratica comune, presso gli antichi egizi, cospargere la pelle di tutto il corpo con polvere d'oro. Per questo il truccatore Stefano Anselmo, collaborando con lui per ricostruire la presunta fisionomia di Nefertiti, ha elaborato un'immagine in cui si vedono le palpebre della sovrana valorizzate da una sorta di ombretto dorato.
In base ai cosmetici ritovati in alcune tombe, infatti, si è dedotto che gli egizi preferissero le tonalità calde, che ben si armobnizzavano con il colore della loro pelle (presumibilmente più o meno ambrata, come ai giorni nostri).

da :Focus Storia n.37(novembre 2009)
Merytaton62
00domenica 10 gennaio 2010 22:48
Se ne deduce che , quest'altra immagine (trovata casualmente girovagando su Google Immagini)per quanto suggestiva riflette un gusto troppo moderno (notate le palpebre ombreggiate d'azzurro).
Non so dire il nome dell'attrice o modella scelta, perchè il sito era in alfabeto cirillico.
Hatshepsut76
00lunedì 11 gennaio 2010 00:25
l'idea di una Nefertiti con le fattezze di questa modella/attrice non mi convince molto...
Merytaton62
00lunedì 11 gennaio 2010 10:20
Neppure me...purtroppo non so dire in quale contesto sia stata scattata la foto, perchè il sito doveva essere di qualche paese dell'est europeo.
EGIZIA72
00sabato 16 gennaio 2010 10:07
Trucco "antibatterico"per le Regine egizie
ROMA - Belle e protette: così le antiche regine egizie facevano del marcato trucco agli occhi uno schemo preventivo e terapeutico dalle infezioni batteriche. Le malattie agli occhi erano, infatti, una piaga nell'antico Egitto, ricco di zone paludose e tropicali. A sostenere la tesi è un team di scienziati francesi dell'Ecole Normale Superieure e del Cnrs.

Fino a quest'ultima ricerca gli scienziati erano convinti che tutto quel piombo fosse tossico. Nello studio pubblicato sulla rivista Analytical Chemistry, invece, Christian Amatore, Philippe Walter hanno considerato 52 reperti di trucco egizio conservati al Louvre, scoprendo che queste sostanze incrementano la produzione di ossido nitrico fino al 240% in colture di cellule di pelle umana. Proprio l'ossido nitrico, inoltre, può aiutare il sistema immunitario a combattere le infezioni.

Gli antichi abitanti del Nilo e dintorni, quindi, possono avere deliberatamente usato questi prodotti cosmetici a base di piombo per aiutare a prevenire o curare le malattie degli occhi, osservando addirittura che due dei composti rilevati non sono presenti in natura, e che quindi devono essere stati sintetizzati da antichi chimici all'avanguardia. Non è un caso che l'antica parola egizia "kemej", che indica la terra nera del Nilo, infatti, è alla base della radice etimologica della parola "chimica". Una riprova questa che il piombo nel make up egizio, sarebbe per gli scienziati francesi "il primo esempio conosciuto di un prodotto chimico su larga scala".

www.diregiovani.it/gw/producer/dettaglio.aspx?ID_DOC=32269
Merytaton62
00sabato 16 gennaio 2010 13:43
Scusate se mi inrtometto nuovamente...forse questo post può sembrare un O.T, ma essendo risalita all'autore dell'immagine precedentemente postata, mi sembrava doveroso puntualizzare alcune cose.
Nessuna attrice o modella ha posato per questa foto:trattasi di un'elborazione al computer di Sven Geruschkat, "artista digitale" di nazionalità tedesca, che ispirandosi al famoso busto di Berlino ha elaborato quest'immagine. Si è avvalso dei programmi 3ds max, mental ray, Mudbox, Photoshop.
Il risultato può anche non piacere, ma indubbiamente bisogna riconoscergli una notevole perizia nel padroneggiare il mezzo tecnico.Del resto, avvalendosi delle moderne diavolerie tecnologiche, si è riusciti a far "recitare" attori scomparsi da tempo...
Hatshepsut76
00domenica 17 gennaio 2010 00:26
grazie per la tua precisazione, Meryt.

ringrazio anche Egizia/Rosa, per la teoria riportata

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