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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Perchè nessuno ha mai usurpato le Piramidi di Giza?

Ultimo Aggiornamento: 11/12/2008 11:59
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Tempio di Thot

09/12/2008 15:31
 
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Io credo che la statuaria rappresentasse il simbolo "Re", più che la persona "Re", questo poteva spingere anche a sostituire i cartigli e ad appropriarsi della statua di un predecessore senza con questo violare la figura precedentemente effigiata.

Potrei anche arrivare a pensare che scegliere la statua di un predecessore, facendola diventare la propria, poteva essere addirittura una forma di omaggio a quel predecessore, quasi a voler dire "magari assomigliassi a lui".
Del resto, presso le case regnanti, anche moderne, non c'è regalo più bello che (scusate il gioco di parole) donare un dono ricevuto giacchè si ritiene che, il privarsi di un qualcosa che appartiene alla casata da tempo, sia il regalo più prezioso.

E' altrettanto vero, tuttavia, che questa usanza non doveva essere molto gradita da colui che si faceva scolpire una statua al punto che dai geroglifici scopiti in rilievo si passò a quelli incisi profondamente che rendevano quasi impossibili le sostituzioni.

Ma usurpare una tomba? Il "tempio del milione di anni"?

...e d'altra parte, vado a memoria, non credo siano molte le tombe reali "usurpate", ne' piramidali, ne' ipogee.

E' ovvio che nel caso delle traslazioni di mummie deposte nei c.d. "depositi" non si può parlare di "usurpazione" in senso stretto poichè, in quel caso, il bene primario da proteggere era l'integrità del corpo reale più che la sua collocazione tombale.

Nel caso delle piramidi più note, peraltro, si trattava di vere e proprie montagne notoriamente realizzate da "qualcuno" e le stesse dimensioni ne avevano immortalato nei secoli, anzi nei millenni, il nome.

Usurpare, sostituire la destinazione originaria, poteva voler dire due cose negative: da una parte non essere ricordati (come ha scritto più sopra qualcuno) poichè quella costruzione era legata indissolubilmente al vero costruttore, e dall'altro, in qualche modo, sentirsi responsabili di un vero e proprio furto sacrilego.
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- ShemsetRa -
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09/12/2008 16:44
 
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Re:
Hotepibre, 09/12/2008 15.31:


...
E' ovvio che nel caso delle traslazioni di mummie deposte nei c.d. "depositi" non si può parlare di "usurpazione" in senso stretto poichè, in quel caso, il bene primario da proteggere era l'integrità del corpo reale più che la sua collocazione tombale.
...


E il nome, come abbiamo visto successe subito dopo il periodo amarniano, con lo spostamento di mummie, di parti di corredo, di tutte quelle cose che hanno confuso in maniera irrimediabile i fatti.

Effettivamente le tombe non vengono usurpate, almeno fino al periodo saitico (correggetemi se sbaglio), mentre le costruzioni utilitaristiche e le cose mobili sì.

A pensarci bene quando le tombe vennero depredate, anche pochi anni dopo essere state terminate ed usate per una sepoltura, tutto ciò che venne sottratto non poteva essere riutilizzato o ricommercializzato senza opportune modifiche.

Cerco di spiegarmi con un esempio: la piramide di Unas avrà contenuto altre cose, oltre al sarcofago e alla mummia, dunque ii predoni portarono via molti oggetti inutilizzabili così com'erano.
Se un vaso d'olio poteva essere ancora buono durante il Primo Periodo Intermedio e un sacco di semi eduli anche, una sedia di legno dorato col suo nome doveva essere modificata, mentre un gioiello d'oro doveva essere smontato e fuso ed eventuali pietre preziose ritagliate.

Il nuovo destinatario dell'oggetto non avrebbe saputo della sua provenienza illecita, invece l'artigiano sì, ma forse esistevano già gli atei, quelli che non credevano alle maledizioni e alle punizioni divine, quindi non si facevano scrupolo di manomettere gli oggetti, né di violare le tombe.

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09/12/2008 17:51
 
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E’ veramente difficile stabilire l’usurpazione di una piramide, una tomba o un tempio. Chi avesse effettuato l’opera sacrilega sicuramente non avrebbe lasciato il nome del precedente possessore. Dobbiamo pertanto ritenere che tutte le piramidi non siano state usurpate basandoci sul fatto che l’azione era decisamente contro il Maat e che nessun faraone avrebbe mai avuto il coraggio di una tale azione.
Le piramidi erano per altro opere gigantesche per cui l’usurpazione non poteva passare inosservata.
Non così doveva essere per le tombe reali, per esempio quelle della Valle dei Re. Esse erano scavate nella più grande riservatezza da squadre di poche centinaia di uomini. Un’eventuale usurpazione poteva benissimo essere nascosta al popolo e tacitata pagando sacerdoti e operai.
Non esiste anche in questo caso la prova di un’eventuale usurpazione, ma ritengo che qualche caso ci sia stato.
Per quanto riguarda i templi sappiamo con certezza che alcuni furono non usurpati, ma smontati. Ciò avvenne in corrispondenza di alcune damnatio memoriae e in particolare per cancellare la memoria dei faraoni del periodo eretico.
E’ il caso del grande tempio ad Aton, a est del grande tempio di Karnak, dell’intera città di Akhetaton, del tempio dei milioni di anni di Amenhotep III, Ay e Tutankhamon.

Pizia stai forse dicendo che i credenti non compiono peccato e che il male del mondo è opera degli atei???
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

09/12/2008 18:19
 
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No, immagino che anche i credenti facciano peccato, ma forse con qualche resistenza in più.
In particolare se il credere rasenta la superstizione.
Il furto di cose appartenenti ad una persona è un atto immorale, ma ci sono persone che decidono di essere immorali e farlo: rubando ad un vivo c'è solo il pericolo di essere scoperti, di essere visti fisicamente, ma rubando ad un morto c'è anche qualche pericolo in più a seconda dei poteri che si vogliono attribuire ai morti.

Il re doveva mostrare in prima persona di credere a quei poteri, in modo da dare il buon esempio, così, continuando la tradizione e rafforzandola avrebbe anche avuto maggiori possibilità di non subire tale affronto egli stesso dopo morto.

Quante cachette sono state rinvenute perché si preferiva infilare tutte le vecchie statue e stele votive in un buco e coprirle piuttosto che macchiarsi della loro distruzione o della cancellazione di un nome!
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11/12/2008 08:46
 
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Diego Baratono
Buon giorno, scusate il ritardo, ma sapete com'è, mi si sono capottate le renne, con la neve che è venuta ...
La frase che riporto è un testo funerario tratto dai "Testi dei Sarcofagi".
Il brano fu identificato ed analizzato dal Breasted (The dawn of conscience, New York, 1933, p. 221) e poi dal De Buck (The Egyptian Coffin Texts, vol. VII, Chicago, 1961, cap. 1130).
Il testo venne ritrovato su sei esemplari da Berscia (periodo del Medio Regno).
Ritengo sia importante giacché è il Dio Creatore in persona a parlare, pronunciando quattro buone azioni, la quadruplice legge, che Egli ha compiuto nel momento del Tep Zepi, ossia l'origine di tutto.
Tra queste vi è appunto quella di aver fatto sì che l'Uomo, al fine di ottenere la benevolenza delle divinità, non dimenticasse mai l'Occidente.
Questa traduzione, se corrisponde al vero (Donadoni e Rundle-Clark traducono quasi specularmente), porta a pensare che l'Occidente rappresentasse per la mentalità degli E.A. qualche cosa di ben più importante che non quanto fino ad ora si è inteso, o quanto meno, che l'Occidente avesse qualche particolarità, ben nota all'epoca, che a noi è sfuggita.
Secondo Rundle-Clarck, questi principi vennero addirittura formulati dalla divinità prima ancora che sorgesse in forma visibile, quando era ancora un serpente nelle Acque, quindi sono precedenti a tutto lo schema creativo tramandatoci.
In testi similari, anche se qualcuno ha ferocemente criticato i riferimenti al Cerchio, sminuendo "acriticamente" (???) l'importanza di questa figura geometrica, esistono inoltre importanti indicazioni che inducono invece a ritenere che proprio il Cerchio sia una figura fondamentale nell'attrezzatura intellettuale propria della cultura nilotica.
In apparenza, le mie due affermazioni sembrerebbero essere completamente estranee, ma non è proprio così.
A presto, Diego.
[Modificato da -francis- 11/12/2008 10:33]
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11/12/2008 11:59
 
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Re: Diego Baratono
Diego Baratono., 11/12/2008 8.46:


...
In testi similari, anche se qualcuno ha ferocemente criticato i riferimenti al Cerchio, sminuendo "acriticamente" (???) l'importanza di questa figura geometrica, esistono inoltre importanti indicazioni che inducono invece a ritenere che proprio il Cerchio sia una figura fondamentale nell'attrezzatura intellettuale propria della cultura nilotica.
...



L'ipotesi che i monumenti di Giza siano in qualche modo ispirati alla geometria del Cerchio, può essere correlata alla mia ipotesi che il Cerchio simboleggiasse, in una visione geometrica piana, il Creatore.
In questo caso l'area di Giza sarebbe stata dedicata al Dio Creatore egizio, rappresentato in forma concreta dall'epifania Ra.
Le Piramidi sarebbero templi funerari dei faraoni, ma sopratutto un omaggio al Creatore, volto a esorcizzare possibili nuove catastrofi in Egitto.
Usurpare le piramidi di Giza avrebbe costituito uno sfregio al suo costruttore, ma sopratutto sarebbe stata un'azione sacrilega, una mancanza di rispetto per il Dio Creatore.


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