Grazie anche a te, Antonio
Intanto qui di seguito riporto quanto Barca ha riportato in proposito nel testo citato ("Sovrani predinstici Egizi", edito da Ananke)
Trattandosi di una parte meramente descrittiva e di difficile rielaborazione, opto per riportarla integralmente:
Una Stonehenge nel Sahara (pagg. 59/60)
Le strutture giacciono sulle rive fossili dell'antico lago e utilizzando rocce trasportate sul posto da un paio di chilometri di distanza, senza dubbio con grande fatica, da parte di un numeroso gruppo di addetti, probabilmente per ordine dei capi della comunità. Tutto questo fa pensare all'esistenza di una rigida struttura sociale, nella quale i ruoli erano chiaramente stabiliti e accettati da tutti.
Ci riferiamo a trenta elaborate costruzioni di pietra, in elevato o sotterranee, costruite con massi informi e blocchi sbozzati, e di incerta funzione, probabilmente abitativa, con annessi pozzi artesiani di 6/7 m. di diametro e di circa 4 m. di profondità, focolari contornati di pietre, pavimenti, buche di palo e semplici fosse; e a numerose costruzioni megalitiche composte da diversi circoli e allineamenti, dieci monoliti, e otto tumuli circolari, formati da una quantità di informi blocchi di pietra, talvolta di enormi dimensioni e pesanti oltre una tonnellata.
Una struttura è formata da cinque allineamenti di megaliti che si irradiano da un circolo ce3ntrale, di 4 m. di diametro, formato da grandi lastre, una delle quali pesa 2,5 t. e reca un'immagine scolpita, forse la raffigurazione di un bovide. In questo monumento due coppie di lastre, leggermente più grandi e più ravvicinate delle altre, si fronteggiano dai lati opposti del circolo, su un asse disposto in direzione Nord-Sud, mentre le altre due paia sono allineate a 62° Nord-Est in direzione del sorgere del sole il 21 giugno, data del solstizio d'estate, o meglio guardano verso lo zenit del solstizio d'estate di seimila anni fa. Questi orientamenti, rilevati in un primo tempo mediante l'uso di una bussola tascabile, sono stati in seguito confermati da misurazioni satellitari e hanno consentito agli scavatori del sito di capire che la struttura in questione fu progettata e costruita per misurare il tempo, ma soprattutto per segnalare l'inizio dell'estate. Insomma si tratta di un calendario solare. A quanto tempo fa risalga è incerto. Si può solo dire che non è più recente di cinquemila anni fa, che è l'età di alcuni carboni e pezzi di legno raccolti vicino ad essa e in uno dei tumuli. In ogni caso è l'allineamento megalitico più antico del suo genere che si conosca, più antico di almeno un millennio di quello di Stonehenge.
Un altro allineamento, sull'asse Est-Ovest, è stato scientificamente acertato tra una costruzione megalitica e due megaliti isolati, piazzati a meno di 2 km di distanza, mentre due altre linee geometriche, formate da una dozzina di altri megaliti, si possono tracciare l'una verso Nord-Est, l'altra verso Sud-Est, a partire dallo stesso megalite. Il significato di queste altre realizzazioni rimane un mistero.
Dopo il solstizio d'estate, a causa delle abbondanti piogge, le acque del lago esondavano e sommergevano la riva. Gli allineamenti megalitici rimanevano pertanto,per un certo tempo, parzialmente sott'acqua.
Nel successivo paragrafo, Barca tratta ancora dell'insediamento di Nabta Playa, focalizzandosi sull'agricoltura e l'allevamento. Gli occupanti tardo-neolitici di quest'area, infatti, coltivavano l'orzo e trovavano nell'allevamento di bovini dalle grandi corna lunate la loro maggiore fonte di sussistenza. Non se ne cibavano , però. Lo allevavano principalmente per il latte e per il sangue. In quanto a carne consumavano quella ovina e caprina. Si riscontra infatti in quest'area la presenza più antica di tali greggi.
Bovini potevano essere uccisi, ma esclusivamente per ragioni rituali o in occasione di ricorrenze di particolare importanza. Anche in queste occasioni, però, la carne non veniva consumata. I corpi ricevevano sepoltura in tombe a pozzo situate ai margini del maggiore tra gli wadi che terminano nella depressione.
Uno dei tumuli rinvenuti nascondeva proprio una tomba a pozzo, a sezione circolare contenente lo scheletro completo di un giovane toro. L'imboccatura del pozzo risultava sigillato con una copertura in legno di tamerice, ulteriormente rinforzato da uno strato di argilla e da una pesante lastra di pietra che recava incisa l'immagine di un bovide. Il C14 riconduce la struttura a un periodo compreso tra il 6470 e il 6000 a.C.
Un secondo tumulo ha rivelato un grande masso accuratamente modellato per rendere spigolosi gli angoli e liscia la superficie. Si tratterebbe della più antica scultura monumentale esistente in Egitto, precedente di circa 2000 anni alla comparsa della scultura monumentale della Valle del Nilo.
Da qui lo spunto che ha permesso a Fred Wendorf, archeologo della Southern Metodist University a Taos, di ipotizzare che Nabta Playa potesse essere, nel periodo compreso tra il 6550 e il 5800 a.C., un centro cerimoniale regionale, legato al culto del bestiame bovino. Evidentemente nei periodi dell'anno in cui avanzava la siccità, gruppi di pastori, in parte nomadi, in parte sedentari, si riunivano intorno al suo lago, dove attendevano la pioggia. Un'occasione per riaffermare la solidarietà politica e sociale, celebrare riti religiosi e matrimoni, oltre che a condurre piccoli commerci.