Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Ancora Tutankhamon... il mistero della profanazione

Ultimo Aggiornamento: 04/10/2006 21:00
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
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S3t n m3't -
17/09/2006 20:55
 
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Scritto da: Hotepibre 15/09/2006 14.46

D’altro canto, poco discosta dalla KV62, su un’altura, si trova il pozzo KV54 (profondo poco più di un metro e mezzo) in cui vennero rinvenuti oggetti recanti il cartiglio di Tutankhamon, tanto che si pensò si trattasse di tutto ciò che restava della sua sepoltura. In realtà, le ipotesi sono due: o il luogo in cui i ladri che penetrarono nella effettiva tomba del re si fermarono per spartirsi il bottino o, più verosimilmente, un riseppellimento degli oggetti trafugati a cura dei guardiani della necropoli tebana.



A proposito della KV54 ricordo di aver letto che potrebbe trattarsi del laboratorio/deposito utilizzato al momento della sepoltura di Tut. E tale ipotesi è tornata in auge recentemente, rievocata da Reeves che definisce la KV63 il deposito di una tomba che egli stesso ritiene di aver individuato e definita a priori KV64.
In buona sostanza quel pozzo sarebbe l'accesso a una stanza dove sono stati ritrovati gli "avanzi" della sepoltura del giovane Re.

Le ipotesi che proponi sono interessanti, ma non sarebbe strano per dei ladri spartirsi il bottino praticamente nel luogo del misfatto? non avrebbero tentato invece di allontanarsi il più in fretta possibile, soprattutto se fossero stati colti sul fatto? e inoltre perchè mai tanta fretta di spartire un bottino così... esiguo?
per la seconda opzione: i sacerdoti tebani non avrebbero potuto approfittare dell'apertura fatta dai ladri per reintrodurre i materiali trafugati nel luogo d'origine? ci sono stati altri casi in cui si sia sfruttato un luogo, più o meno adiacente a una tomba, per riseppellire dei manufatti trafugati e recuperati tanto velocemente?



Scritto da: Hotepibre 15/09/2006 14.46
Tornando al punto di partenza, se cioè possa essersi trattato di una azione voluta da qualcuno per cancellare prove, consideriamo che, alla morte di Tut, salì al trono Ay cui seguì Horemhab. Ora, se qualcuno iniziò una sorta di “damnatio” dei suoi predecessori, questi fu proprio l’ex-Generale (ricordiamo che la versione più bella dell’inno ad Aton venne trovata proprio nella tomba che Ay si era fatto scavare ad Akhetaton) che si “impadronì” degli anni di regno di ben quattro dei suoi predecessori (Akhenaton, Smenkhara, Tutankhamon e lo stesso Ay).
Ora, ammesso che questo Re abbia voluto far sparire qualcosa, perché limitarsi a “furtarelli” quando avrebbe ben potuto ufficialmente aprire la tomba ed asportare quel che più gli piaceva? Non dimentichiamo che, all’epoca, non era inusuale che si recuperassero oggetti da una tomba per depositarli in un’altra quindi Horemhab avrebbe potuto farlo godendo della doppia impunità derivante dall’essere egli stesso Re e dal voler cancellare il ricordo dei suoi predecessori!
No, io sono convinto che si sia trattato di ladruncoli e che i furti siano avvenuti ancora sotto il regno dei successori diretti di Tut (del resto, uno dei controlli alle tombe della Valle venne eseguito da Maya, sovrintendente proprio sotto Tut e verosimilmente facente parte della triade di reggenza che sostituì il giovane re all’inizio del suo regno).



Concordo pienamente con la tua teoria a riguardo di Horemheb. Io stessa ho sempre affermato che se di omicidio si fosse trattato, come principale "indiziato" foss proprio Horemheb.
Ma non parliamo di sottrazione di preziosi. "Limitiamoci" a supporre l'intenzione di far sparire documenti, scritti di particolare rilievo, ad esempio papiri. Del resto nella tomba di Tut non ne sono stati trovati. E, insisto, lo ritengo un particolare meritevole d'attenzione.
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