Barry Kemp ci racconta dei recenti lavori e delle scoperte nella città reale del faraone Akhenaton.
Agli inizi di novembre, Philadelphia ospiterà “Amarna, Ancient Egypt’s Place in the Sun”, una nuova esposizione al Museo di Archeologia e Antropologia dell’Università della Pennsylvania che si focalizzerà sulla città reale di Amarna, costruita dal faraone Akhenaton, che fu la città di infanzia di Tutankhamon. E, a Febbraio, l’esposizione itinerante di Tutankhamon raggiungerà il Franklin Institute.
ARCHEOLOGIA parlando a proposito dei recenti scavi e scoperte ad Amarna con Barry Kemp che ha diretto fin dal 1977 l’Amarna Project, che include una spedizione dell’Egypt Exploration Society in associazione con il Supremo Consiglio delle Antichità Egizie.
L’Amarna Project è supportato dall’Amarna Trust, un’istituzione inglese.
Kemp è professore di Egittologia all’Università di Cambridge e membro della British Academy. I suoi libri, riguardanti l’antico Egitto sono: “Anatomy of a civilisation”, “Think like an egyptian: 100 Hieroglyphs, and how to red the Egyptian book of the deads”
Quali prove abbiamo sulle motivazioni che spinsero Akhenaton a scegliere quell’area per la sua nuova capitale? E perché fu creata dal nulla, come Amarna appare rispetto altre città dell’antico Egitto come Karnak, Tebe e Menfi?
Una serie di tavole o stele scolpite sul fronte dei rilievi che circondano Amarna (e di fronte dall’altro lato del Fiume) registrano la fondazione di Amarna secondo il disegno di Akhenaton, che desiderava che il luogo della sua città non fosse mai stato abitato in precedenza né tantomeno dedicato ad alcun dio. Amarna aveva queste caratteristiche. Fu anche rilevante la sua posizione, situata ad est, il luogo dell’alba.
La sua posizione a metà strada tra Menfi e Tebe, la rendeva inoltre quanto meno strategica, ma non sappiamo se tale condizione contribuì a influenzarne la scelta.
Durante il Nuovo Regno, Menfi e Tebe e i loro templi (Karnak, nel complesso di Tebe) furono ampiamente ricostruiti e integrati, in larga parte estendendo il territorio occupato in origine. Purtroppo noi conosciamo ben poco a riguardo dei piani di queste città e quindi la comparazione con Amarna è scarsamente possibile, oltre i confini dei recinti dei templi.
Cosa accadde alla città dopo la morte di Akhenaton? Avete trovato prove che suggeriscono la permanenza di abitanti dopo il ritorno della corte a Menfi o a Tebe, oppure fu abbandonata completamente?
E’ stato ritrovato sufficiente materiale scritto che suggerisce che Amarna continuò le sue funzioni come città completa durante il regno di Tutankhamon. Durante i primi scavi si sono anche trovate tracce di quello che probabilmente fu un piccolo santuario recante le insegne di Horemheb nel recinto del Grande Tempio di Aton. Fu durante il suo regno, tuttavia, che l’opera di smantellamento delle strutture in pietra ebbe inizio, accompagnata dalla rimozione delle stesse altrove e il reimpiego come materiale di riempimento.
Come gli abitanti ordinari reagirono alla situazione non lo possiamo dire. In molti o nella maggior parte dei casi, essi erano legati alla corte del Re e quindi la decisione di restare o partire non fu loro. Inoltre, una volta che l’amministrazione reale partì, non fu certo semplice ottenere forniture a sufficienza.
Non vi erano risorse naturali in loco a giustificare la presenza della città. Uno scavo, nel 1922, in un’area ora coperta dal moderno villaggio di El-Hagg Qandil rivelò costruzioni e murature che confermavano la continuità dell’occupazione durante il tardo Nuovo Regno. Ciò fornisce un valido paragone di come ogni altra area Amarniana potrebbe essere stata occupata più a lungo. Quest’area fa tuttavia eccezione. Potrebbe essere divenuta un locale villaggio auto sufficiente o una piccola città.
L’abbandono della città dopo una sola generazione aumenta il suo valore, trasformandola in una sorta di capsula del tempo se paragonata alle altre città abitate per periodi più lunghi?
Si. E’ questo il maggior valore archeologico di Amarna. Soprattutto perché molto può essere accaduto durante una singola generazione. Le costruzioni subirono cambiamenti, i rifiuti si accumularono, dando ad Amarna genericamente il caratteristico aspetto stratigrafico dei siti archeologici.
Ma l’evidenza delle prove conduce ad avallare l’ipotesi di una breve occupazione. Mentre il risultato della distribuzione dei campioni può essere analizzato con un maggior grado di sicurezza di quanto spesso è ritenuto necessario.
Ci sono prove di una differente stratificazione sociale in Amarna rispetto alle precedenti capitali? Come si differenziava l’economia della città rispetto alle altre città capitali d’Egitto? Vi erano più o meno contadini? Più o meno burocrati? Più o meno tasse? Più o meno militari?
Non è possibile rispondere alla domanda, se non attraverso supposizioni, a causa della costante mancanza di materiali comparativi provenienti da altri luoghi (ndt: paradossalmente Akhetaton è il sito archeologico più completo che sia mai stato riportato alla luce in terra egizia). Il tipo di amministrazione che Akhenaton applicò appare tradizionale, ma ciò non è comprovato in quanto a tutt’oggi non possediamo archivi scritti a riguardo degli affari interni del paese.
Maggiore è l’incertezza sul ruolo del tempio di Aton a favore dell’economia della città. Essi vi provvedevano con un numero abbastanza elevato di tavolette d’offerta – centinaia di esse – e si è tentati di inquadrarli quali elemento principale di sussistenza della città. Ma qualora così fosse, diviene impossibile quantificare un paragone con i periodi precedenti.
La gente è colpita dal posto di rilievo riservato ai soldati nelle scene che mostrano la vita del re. Ciò si adatta a quello che sembra essere un ruolo nascente per l’ambito militare durante il Nuovo Regno.
Andrebbe ricordato che chi beneficiò del fallimento di Akhenaton fu l’apparato militare e non quello sacerdotale. Il fallimento aprì la strada per il dominio del paese a una dinastia militare del Delta, quella di Seti e Ramesse. In che termini in larga parte il Regno di Akhenaton fece da cardine in questo sviluppo è impossibile da dire.
Le abitazioni delle classi medie e agiate sono state descritte al più come tenute di campagna che non con le caratteristiche delle abitazioni cittadine trovate nelle maggiori città, quali Tebe. Questo cosa potrebbe suggerire a proposito del tipo di governo di Akhenaton?
Questa immagine è probabilmente un’illusione. Da un lato, le aree di Amarna erano densamente costruite, al punto da ridurre gli spazi occupati dalle case della gente più benestante. Era forse abituale che le case fossero costruite verso l’alto, a più di un piano. Per l’altro verso, dal momento che Menfi e Tebe si espansero a loro volta maggiormente durante il Nuovo Regno è abbastanza verosimile che assunsero un’apparenza più ampia rispetto a quella che gli era propria nell’era precedente. Ma finchè non avremo maggiori prove dirette da queste aree, soprattutto qualcosa di fondamentale a riguardo, tutto ciò resta ampiamente congetturato.
L’archeologia, ossia la struttura del villaggio, quella delle case e i reperti giunti fino a noi indicano che gli operai di Amarna vivevano in condizioni migliori rispetto agli operai di Deir el-Medina?
Deir el-Medina è marcatamente ben documentata ma solo per quel che riguarda il periodo Ramesside. La Deir el-Medina della XVIII non è così conosciuta. Il villaggio operaio di Amarna porta una ovvia rassomiglianza a Deir el-Medina in termini di struttura e nella maggioranza dei suoi reperti, ma il voler estendere l’elaborata vita sociale e religiosa della Deir el Medina di epoca Ramesside al villaggio Amarniano è frutto di convinzione personale. C’è forse qualcuno in grado di proiettare se stesso nella Deir el-Medina della XVIII dinastia? “Le vite degli Operai” è anche una frase che può includere molti degli abitanti di una città. Le loro vite sono probabilmente state dominate dalle trattative coi mecenati che si svolgevano nelle case dei funzionari. Questo potrebbe aver dato alle loro vite un carattere piuttosto differente da quelle che ci sono familiari della Deir el-Medina Ramesside.
(continua)
Nota: la traduzione è volutamente pressocchè letterale per via della presenza di termini tecnici e per non incorrere nel rischio di alterare le informazioni fornite dall'originale. Mi scuso se la lettura dovesse per questo risultare poco scorrevole