Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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TT353: La seconda tomba di Senenmut

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16/01/2007 13:30
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: Biceleon 13/01/2007 17.59
E’ vero, non ci sono prove dirette inequivocabili, non di meno però esiste una prova inconfutabile che dimostri il contrario, comunque difficilmente troverai un geologo o un astronomo che ritenga possibile una cosa del genere, anche se ultimamente le cose stanno cambiando.



Biceleon, non vorrei che tu lo prendessi come un attacco personale, non lo è affatto, so che alla fine della discussione tu resterai comunque della tua idea e io della mia, anche perché probabilmente, queste nostre idee sono generate da un personale modo di pensare che ormai nessuno può certo cambiare con una discussione su un forum. Forma mentis?

Siccome non sono un’esperta di geologia o di astronomia, prima di schierarmi è ovvio che mi rivolga a persone che conosco e che stimo come esperti di tali argomenti, per chiedere qualche delucidazione, e poi accetto il loro parere perché ne sanno più di me.

Quindi se loro non ritengono possibile una cosa del genere, sono più propensa a credere a loro che al dott. Pogo o al Velikovsky, almeno finché non si aggiungeranno fatti nuovi, visto che come dici “… le cose stanno cambiando…”, se potrò, forse tornerò a fare la domanda tra dieci anni magari!

Immagino che se hai esposto il fatto in questo forum forse il Velikovsky ti ha convinto e io ho risposto spiegando le ragioni per cui invece tutto ciò non convince me.

Però se vogliamo a tutti i costi infilarci nel ginepraio del sillogismo perdiamo del tempo entrambi: la prassi scientifica, comune a tutte le discipline, vuole, perché una teoria sia dimostrata, che si portino prove per definirla “vera”; ma non si può ritenere dimostrata una teoria solo perché nessuno ha portato prove che essa sia “non vera”, non so se riesco a farmi comprendere; sarebbe come accusare una persona di omicidio o perché si può provare che l’ha fatto oppure perché non si può provare che non l’abbia fatto!



Che l'inversione dei poli magnetici possa essere una possibile concausa delle glaciazioni mi risulta nuova, se hai qualche informazione fammi sapere, altrimenti…



Altrimenti?
L’inversione dei poli magnetici come concausa delle glaciazioni è una teoria che ho sentito in tv, quindi non so dirti molto, dovrei rivedere il filmato, perché, siccome questo genere di teorie mi interessano poco e data la discutibilità della fonte, non mi sono curata di prendere un appunto, nemmeno i nomi degli studiosi che espressero quest’idea.
Ricordo solo che nelle rocce laviche dei depositi di antichi vulcani riscontrarono, in colate avvenute in periodi differenti strani casi di orientamento contrario delle cariche all’interno delle molecole, proprio come se, durante la solidificazione fossero state sottoposte ad un campo contrario.


Riguardo alle glaciazioni la scienza ortodossa non ha ancora dato una spiegazione sostenibile




Per quanto riguarda l’affermazione di Velikovsky sulla glaciazione di Wurm, perché di quella credo si tratti, devo purtroppo dirti la stessa cosa che ti ho detto a proposito del sole che tramonta ad est e sorge ad ovest. Cioè che di questo autore non mi fido e vorrei sentire il parere di un geologo che conosco, relativamente al fatto che durante la glaciazione di Wurm il ghiaccio scese fino al 50° parallelo solo in Europa, mentre dall’altra parte si ritirò.

Il discorso che riporti in citazione dal web, di Tjeerd H. Van Andel e J. Douglas Mac Dougall, non fa una piega, ma credo sia riferito alla teoria della deriva dei continenti e della Pangea.
Peccato che siano entrambi americani, altrimenti avremmo potuto chiedere loro se i pezzi riportati, oltre che ai quattro miliardi di anni di vita della terra, sono riferibili in particolare al periodo che sta fra la glaciazione di Wurm e i giorni nostri, periodo in cui si è sviluppata la civiltà egizia, in termini molto allargati.
La deriva dei continenti è una teoria piuttosto affermata e comunemente accettata: se potessimo chiedere ai nostri scienziati uno schizzo della situazione a 20mila anni fa, o a 100mila, o alla comparsa dell’Homo Sapiens, dal punto di vista dei movimenti tettonici non potremmo rilevare grossi cambiamenti rispetto alla situazione attuale, (tanto meno prove dell’inversione del senso di rotazione della terra) perché le dinamiche delle placche continentali sono decisamente lente, più lente dell’evoluzione animale.
Le uniche differenze sarebbero solo quelle relative al ritiro dei mari in seguito alle glaciazioni, quando la massa d’acqua allo stato solido aumentò parecchio, in rapporto a quella rimasta liquida, scoprendo così grandi porzioni di terre altrimenti sommerse.
Ma tornando ad un discorso fatto in precedenza, allora forse la calotta aumentava dappertutto, non solo in Europa, per lo spostamento esagerato del polo?
Insomma, le “catastrofi su scala così enorme da non essere confrontabili ai casi dell’esperienza umana”, le “rapide e totali distruzioni di grandi porzioni dei regni vegetali e degli animali”, appartengono certamente al passato del nostro pianeta, ma in misura molto ristretta al passato dell’uomo, che per fortuna è apparso in un momento in cui questo calderone ribollente aveva già cominciato a chetarsi, avviandosi verso un certo equilibrio, verso una certa Maat.


Qui più che "rovesciamento" si deve parlare di “ritardo”.



Che si deve parlare di ritardo è una tua deduzione, visto che conosci il motivo della mancata coincidenza e lo vedi nella prospettiva di millenni, ma il povero “prete”egiziano, che mandava a memoria tutte le indicazioni affidategli dal suo maestro, e durante la sua vita di meno di 40 anni poteva assistere al massimo ad uno spostamento di 10 giorni, non significativo dal punto di vista della percezione della stagione, ebbe proprio la sensazione del rovesciamento, quando a (1460:2=) 730 anni dall’allineamento dei due calendari, si trovò a contare i giorni della stagione secca durante la piena, e vice versa.


Se ci troviamo di fronte ad un evento descritto non da una sola cultura, come quella egizia, ma anche in altre per di più mai venute a contatto fra loro mi viene da pensare che possa esserci più che un fondo di verità, a prescindere della fiducia che si possa avere in questo o in quel autore.



Per quanto riguarda l’evento, mi sembra che stiamo parlando di indizi molto vaghi, che probabilmente sono anche riferiti a parecchi eventi diversi fra loro e lontani nel tempo.
Non c’è nessuna ragione valida per dedurre che Ipwer ed Erodoto stiano parlando della stessa cosa.

[Modificato da pizia. 16/01/2007 13.42]

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