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TT353: La seconda tomba di Senenmut

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13/01/2007 17:59
 
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Re: Re:

Scritto da: pizia. 12/01/2007 19.29


Secondo me non ci sono prove per asserire che il lato rivolto ad ovest avesse qualche volta cambiato la sua collocazione con quello rivolto ad est, comunque per sicurezza chiederò a qualche geofisico.



E’ vero, non ci sono prove dirette inequivocabili, non di meno però esiste una prova inconfutabile che dimostri il contrario, comunque difficilmente troverai un geologo o un astronomo che ritenga possibile una cosa del genere, anche se ultimamente le cose stanno cambiando.



Unico tipo di inversione possibile che io conosca è stata quella, ipotizzata da molti studiosi, ma non ancora del tutto certa, dell'inversione dei poli magnetici avvenuta più volte durante la vita del nostro pianeta, possibile concausa delle glaciazioni.
Forse è possibile che l'uomo primitivo avesse avuto percezione in qualche modo di tale avvenimento.



Che l'inversione dei poli magnetici possa essere una possibile concausa delle glaciazioni mi risulta nuova, se hai qualche informazione fammi sapere, altrimenti…

Tornando a noi, è chiaro che parliamo dello spostamento dell’asse di rotazione della Terra e non di quello magnetico, del quale, gli antichi egizi ed altri ne erano allo scuro, almeno per quello che so.

Riguardo alle glaciazioni la scienza ortodossa non ha ancora dato una spiegazione sostenibile, ecco un osservazione interessate di Velikovsky:

«Non solo sono sconosciute le cause dell’apparizione e della successiva sparizione della calotta glaciale, ma perfino la forma geografica dell’area ricoperta dal ghiaccio costituisce un problema. Perchè mai la fascia di ghiaccio, nell’emisfero meridionale, mosse dalle regioni tropicali dell’Africa verso le regioni polari antartiche e non in direzione opposta? E perché, analogamente, nell’emisfero settentrionale il ghiaccio mosse in India dall’equatore verso le montagne dell’Himalaya e le più elevate latitudini? Perché i ghiacciai dell’Era Glaciale copersero la maggior parte del Nord America e dell’Europa, mentre il nord dell’Asia ne rimase libero? In America la calotta di ghiaccio si estese fino alla latitudine di 40° e superò perfino quel limite; in Europa raggiunse la latitudine di 50°; mentre in Siberia nord-orientale, al disopra del Circolo Polare, anche al disopra del 75° parallelo, non rimase coperta da questo ghiaccio eterno. Tutte le ipotesi riguardando l’aumentata o diminuita insolazione dovuta ad alterazioni solari od a cambiamenti di temperatura dello spazio cosmico, ed altre simili supposizioni, non possono eludere questo problema.
I ghiacciai si formano nelle regioni coperte da nevi eterne; per questa ragione restano sulle pendici delle alte montagne. Il nord della Siberia è il punto più freddo del mondo. Perché l’Era Glaciale non toccò questa zona, mentre visitò il bacino del Mississippi e tutta l’Africa a sud dell’equatore?
A questo problema non si è data finora alcuna soluzione soddisfacente.»

Oggi, come ho accennato precedentemente, nel mondo accademico le cose iniziano a cambiare, vi riporto un paio di citazioni prese dal web:

«TJEERD H. VAN ANDEL, che insegna all'Università di Stanford (USA) ed è membro dell'Accademia Olandese delle Scienze, scrive: "I geologi per lungo tempo hanno considerato la Terra come un'entità caratterizzata […] da una lenta evoluzione in base a forze immutabili, che hanno sempre avuto la stessa intensità […]. Oggi questa prospettiva non sembra più valida. Più probabilmente la Terra è stata testimone di cambiamenti repentini […]. Le montagne si sollevarono, poi furono spazzate via dalla erosione […] perfino la posizione dei continenti è cambiata in maniera costante."
T. VAN ANDEL, Storia della Terra, Bollati Boringhieri, Torino, 198, p. 9.

Anche J. DOUGLAS. MAC DOUGALL, professore di Scienze della Terra presso l'Università della California a San Diego, riconosce l'aspetto dinamico della Terra: "Per la maggior parte di noi l'ambiente naturale è, in qualche modo, stabile […]. Ma la Terra, nel corso della sua vita, ha subito straordinarie trasformazioni. Nei miliardi di anni della sua esistenza, il nostro pianeta è stato colpito da catastrofi su scala così enorme da non essere confrontabili ai casi dell'esperienza umana […].
Nel corso della storia della Terra […] si sono avute […] rapide e totali distruzioni di grandi porzioni dei regni vegetali e degli animali […]. Cambiamenti così radicali della flora e della fauna si riflettono nelle testimonianze fossili. In tempi abbastanza recenti, i geologi hanno incominciato a pensare che tali estinzioni di massa siano in realtà catastrofi […]. La teoria della tettonica delle placche ha profondamente modificato lo stato delle nostre conoscenze."
L. MACDOUGALL, Storia della Terra, Torino, Einaudi, 1999, pp. 4,5,9.»

Un inciso, in genere sono molto scettico sulle informazioni prese dal Web, ho provveduto a reperire i due testi citati sia per controllarne le citazioni, sia per farmi una cultura.

L’ipotesi dello spostamento dell’asse di rotazione della Terra spiegherebbe le suddette anomalie, in proposito ci sono varie teorie più o meno plausibili: lo scontro con un grosso asteroide, l’incontro ravvicinato con una cometa od un pianeta, lo slittamento della crosta terrestre come ipotizzato da Charles Hapgood ritenuto tra l’altro possibile da un certo Albert Einstein.
Visto che non abbiamo la scienza infusa certe ipotesi prima di scartarle a priori, come spesso succede, la comunità scientifica dovrebbe valutarle seriamente.




Altro tipo di "rovesciamento" fu quello percepito, ma in realtà frutto solo di una convenzione, che avvenne dopo cica 400 anni dall'inizio del calendario, quando cioè, a causa del mancato conteggio di quelle ore che attualmente per noi, vengono convolgiate nel 29 febbraio degli anni bisestili, gli Egizi si trovarono di fronte all'inspiegabile dilemma di avere le ricorrenze tipicamente estive molto spostate verso l'inverno.



Qui più che "rovesciamento" si deve parlare di “ritardo”.



Il papiro detto di Ipuwer potrebbe, secondo alcuni, essere il racconto di un cataclisma, forse di ricordo ancestrale, forse dell'esplosione dell'isola di Thera.

Per quanto riguarda Erodoto non so e non capisco perché scriva quelle cose, ma in ogni caso generalmente non incontra la mia fiducia, anzi...



Se ci troviamo di fronte ad un evento descritto non da una sola cultura, come quella egizia, ma anche in altre per di più mai venute a contatto fra loro mi viene da pensare che possa esserci più che un fondo di verità, a prescindere della fiducia che si possa avere in questo o in quel autore.
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16/01/2007 13:30
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: Biceleon 13/01/2007 17.59
E’ vero, non ci sono prove dirette inequivocabili, non di meno però esiste una prova inconfutabile che dimostri il contrario, comunque difficilmente troverai un geologo o un astronomo che ritenga possibile una cosa del genere, anche se ultimamente le cose stanno cambiando.



Biceleon, non vorrei che tu lo prendessi come un attacco personale, non lo è affatto, so che alla fine della discussione tu resterai comunque della tua idea e io della mia, anche perché probabilmente, queste nostre idee sono generate da un personale modo di pensare che ormai nessuno può certo cambiare con una discussione su un forum. Forma mentis?

Siccome non sono un’esperta di geologia o di astronomia, prima di schierarmi è ovvio che mi rivolga a persone che conosco e che stimo come esperti di tali argomenti, per chiedere qualche delucidazione, e poi accetto il loro parere perché ne sanno più di me.

Quindi se loro non ritengono possibile una cosa del genere, sono più propensa a credere a loro che al dott. Pogo o al Velikovsky, almeno finché non si aggiungeranno fatti nuovi, visto che come dici “… le cose stanno cambiando…”, se potrò, forse tornerò a fare la domanda tra dieci anni magari!

Immagino che se hai esposto il fatto in questo forum forse il Velikovsky ti ha convinto e io ho risposto spiegando le ragioni per cui invece tutto ciò non convince me.

Però se vogliamo a tutti i costi infilarci nel ginepraio del sillogismo perdiamo del tempo entrambi: la prassi scientifica, comune a tutte le discipline, vuole, perché una teoria sia dimostrata, che si portino prove per definirla “vera”; ma non si può ritenere dimostrata una teoria solo perché nessuno ha portato prove che essa sia “non vera”, non so se riesco a farmi comprendere; sarebbe come accusare una persona di omicidio o perché si può provare che l’ha fatto oppure perché non si può provare che non l’abbia fatto!



Che l'inversione dei poli magnetici possa essere una possibile concausa delle glaciazioni mi risulta nuova, se hai qualche informazione fammi sapere, altrimenti…



Altrimenti?
L’inversione dei poli magnetici come concausa delle glaciazioni è una teoria che ho sentito in tv, quindi non so dirti molto, dovrei rivedere il filmato, perché, siccome questo genere di teorie mi interessano poco e data la discutibilità della fonte, non mi sono curata di prendere un appunto, nemmeno i nomi degli studiosi che espressero quest’idea.
Ricordo solo che nelle rocce laviche dei depositi di antichi vulcani riscontrarono, in colate avvenute in periodi differenti strani casi di orientamento contrario delle cariche all’interno delle molecole, proprio come se, durante la solidificazione fossero state sottoposte ad un campo contrario.


Riguardo alle glaciazioni la scienza ortodossa non ha ancora dato una spiegazione sostenibile




Per quanto riguarda l’affermazione di Velikovsky sulla glaciazione di Wurm, perché di quella credo si tratti, devo purtroppo dirti la stessa cosa che ti ho detto a proposito del sole che tramonta ad est e sorge ad ovest. Cioè che di questo autore non mi fido e vorrei sentire il parere di un geologo che conosco, relativamente al fatto che durante la glaciazione di Wurm il ghiaccio scese fino al 50° parallelo solo in Europa, mentre dall’altra parte si ritirò.

Il discorso che riporti in citazione dal web, di Tjeerd H. Van Andel e J. Douglas Mac Dougall, non fa una piega, ma credo sia riferito alla teoria della deriva dei continenti e della Pangea.
Peccato che siano entrambi americani, altrimenti avremmo potuto chiedere loro se i pezzi riportati, oltre che ai quattro miliardi di anni di vita della terra, sono riferibili in particolare al periodo che sta fra la glaciazione di Wurm e i giorni nostri, periodo in cui si è sviluppata la civiltà egizia, in termini molto allargati.
La deriva dei continenti è una teoria piuttosto affermata e comunemente accettata: se potessimo chiedere ai nostri scienziati uno schizzo della situazione a 20mila anni fa, o a 100mila, o alla comparsa dell’Homo Sapiens, dal punto di vista dei movimenti tettonici non potremmo rilevare grossi cambiamenti rispetto alla situazione attuale, (tanto meno prove dell’inversione del senso di rotazione della terra) perché le dinamiche delle placche continentali sono decisamente lente, più lente dell’evoluzione animale.
Le uniche differenze sarebbero solo quelle relative al ritiro dei mari in seguito alle glaciazioni, quando la massa d’acqua allo stato solido aumentò parecchio, in rapporto a quella rimasta liquida, scoprendo così grandi porzioni di terre altrimenti sommerse.
Ma tornando ad un discorso fatto in precedenza, allora forse la calotta aumentava dappertutto, non solo in Europa, per lo spostamento esagerato del polo?
Insomma, le “catastrofi su scala così enorme da non essere confrontabili ai casi dell’esperienza umana”, le “rapide e totali distruzioni di grandi porzioni dei regni vegetali e degli animali”, appartengono certamente al passato del nostro pianeta, ma in misura molto ristretta al passato dell’uomo, che per fortuna è apparso in un momento in cui questo calderone ribollente aveva già cominciato a chetarsi, avviandosi verso un certo equilibrio, verso una certa Maat.


Qui più che "rovesciamento" si deve parlare di “ritardo”.



Che si deve parlare di ritardo è una tua deduzione, visto che conosci il motivo della mancata coincidenza e lo vedi nella prospettiva di millenni, ma il povero “prete”egiziano, che mandava a memoria tutte le indicazioni affidategli dal suo maestro, e durante la sua vita di meno di 40 anni poteva assistere al massimo ad uno spostamento di 10 giorni, non significativo dal punto di vista della percezione della stagione, ebbe proprio la sensazione del rovesciamento, quando a (1460:2=) 730 anni dall’allineamento dei due calendari, si trovò a contare i giorni della stagione secca durante la piena, e vice versa.


Se ci troviamo di fronte ad un evento descritto non da una sola cultura, come quella egizia, ma anche in altre per di più mai venute a contatto fra loro mi viene da pensare che possa esserci più che un fondo di verità, a prescindere della fiducia che si possa avere in questo o in quel autore.



Per quanto riguarda l’evento, mi sembra che stiamo parlando di indizi molto vaghi, che probabilmente sono anche riferiti a parecchi eventi diversi fra loro e lontani nel tempo.
Non c’è nessuna ragione valida per dedurre che Ipwer ed Erodoto stiano parlando della stessa cosa.

[Modificato da pizia. 16/01/2007 13.42]

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18/01/2007 12:05
 
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Re: Re: Re: Re:
Carissima pizia

Premetto che non sono un fan di Velikovsky, ritengo infatti che su certe cose si è spinto un po oltre, ma cosa vuoi nessuno è perfetto.
Debbo però dargli un merito, le sue argomentazioni sono sempre suffragate da prove dirette e indirette di varia natura, geologiche, archeologiche, ecc., numerosi esperti si sono limitati a denigrare o snobbare le teorie di Velikovsky invece di confutarle, cosa che, cara Pizia, hai fatto anche tu.

Quindi se hai la possibilità di contattare gente esperta che possono confutare, dati alla mano, le teorie di Velikovsky esposte ne sarei veramente felice.

Riguardo a Tjeerd H. Van Andel e J. Douglas Mac Dougall, non ho ancora i loro testi, quando li avrò a disposizione ti farò sapere.

Scritto da: pizia. 16/01/2007 13.30

Non c’è nessuna ragione valida per dedurre che Ipwer ed Erodoto stiano parlando della stessa cosa.

[Modificato da pizia. 16/01/2007 13.42]




E perché mai? Erodoto si limita a riferire che il cambio del sorgere e del tramontare del Sole in tutta la storia egizia è successo due volte, il Papiro Ipuwer può benissimo aver descritto una di quelle volte.
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18/01/2007 23:19
 
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Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Biceleon 18/01/2007 12.05
Debbo però dargli un merito, le sue argomentazioni sono sempre suffragate da prove dirette e indirette di varia natura, geologiche, archeologiche, ecc., numerosi esperti si sono limitati a denigrare o snobbare le teorie di Velikovsky invece di confutarle, cosa che, cara Pizia, hai fatto anche tu.



Non riesco a sentirmi in colpa per questo.

Non è nel mio modo di fare, nè il denigrare, nè lo snobbare, ma siccome mi sembra una cosa davvero assurda, ho serie difficoltà a credere.

Mi sembra, naturalmente visto dalla mia prospettiva, che la storia dell'Egitto sia stata spiegata tanto bene e tante volte da parecchi egittologi che non hanno mai parlato di un evento simile.

Di conseguenza, continuo a leggere, appena ho un po' di tempo libero, testi di egittolgia scritti da egittologi e, visto che il mio tempo libero è anche molto poco, non posso anche dedicarmi alla geologia e all'astrofisica, pur essendo scienze molto interessanti.

Quindi per conoscere quelle prove dirette e indirette così ampiamente trattate dal Velikovsky dovrei almeno dedicarmi alla lettura del suo libro, ma sarebbe tempo sprecato, perché potrei forse seguire il filo logico del discorso, ma non potrei comunque sapere se le prove che porta sono reali o no.
A volte basta ritoccare un po' i dati da un lato e dall'altro e si ottengono coincidenze formidabili, alcuni studiosi molto nominati l'hanno fatto, anche se questo non vuol dire certamente che l'abbia fatto lui.
Capisci che vendere piombo a me sarebbe fin troppo facile?

Per quanto riguarda l'ultima frase del tuo post precedente, è un bisticcio logico, come ti ho già detto, è controproducente addentrarsi nei sillogismi.
La tua affermazione può essere vera solo se si considera vera la premessa, e cioè che Erodoto abbia parlato del fenomeno dell'inversione del senso di rotazione terrestre, siccome per me non è dimostrata la premessa, non può nemmeno essere dimostrata la tesi.
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19/01/2007 14:09
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: pizia. 18/01/2007 23.19

Non riesco a sentirmi in colpa per questo.



Non era nelle mie intenzioni.



Non è nel mio modo di fare, nè il denigrare, nè lo snobbare, ma siccome mi sembra una cosa davvero assurda, ho serie difficoltà a credere.



Anche a me sembra assurdo, ma non per questo la scarto via, cerco solo di capire se è una cosa impossibile o meno. In questo forum ho infatti riportato solo la “parte egizia” delle argomentazioni di Velikovsky in quanto siete più ferrati di me per poterle criticare, la “ parte geologica” lo postata solo per far conosce i presupposti alle argomentazioni.



Mi sembra, naturalmente visto dalla mia prospettiva, che la storia dell'Egitto sia stata spiegata tanto bene e tante volte da parecchi egittologi che non hanno mai parlato di un evento simile.



Il problema è che spesso molti egittologi parlano in base agli studi fatti da uno solo di essi magari risalenti a molti decenni fa, se nella malaugurata ipotesi lo studio di quest’ultimo risultasse fallace il parere di questi “parecchi egittologi” va a farsi benedire.
Con questo non voglio dire che sia sempre così, credo però che non si debba mai rinunciare al proprio spirito critico anche se chi scrive è un eminente studioso, da buon giocatore di scacchi ho imparato da tempo questa lezione.




Di conseguenza, continuo a leggere, appena ho un po' di tempo libero, testi di egittolgia scritti da egittologi e, visto che il mio tempo libero è anche molto poco, non posso anche dedicarmi alla geologia e all'astrofisica, pur essendo scienze molto interessanti.



Quando hai scritto :


Scritto da: pizia. 16/01/2007 13.30
Siccome non sono un’esperta di geologia o di astronomia, prima di schierarmi è ovvio che mi rivolga a persone che conosco e che stimo come esperti di tali argomenti, per chiedere qualche delucidazione, e poi accetto il loro parere perché ne sanno più di me.



Mi sembravi di tutt’altro avviso, probabilmente ho interpretato male io, comunque non devi certo sentirti costretta, ci mancherebbe.




Per quanto riguarda l'ultima frase del tuo post precedente, è un bisticcio logico, come ti ho già detto, è controproducente addentrarsi nei sillogismi.
La tua affermazione può essere vera solo se si considera vera la premessa, e cioè che Erodoto abbia parlato del fenomeno dell'inversione del senso di rotazione terrestre, siccome per me non è dimostrata la premessa, non può nemmeno essere dimostrata la tesi.



Se si accetta come dato indiscutibile (non mi risulta che sia stato fatto uno studio in tal senso) che la Terra non abbia mai cambiato senso di rotazione, le affermazioni di Erodoto e di altri vanno a priori scartate o reinterpretate nel modo che si ritiene più consono.

Se invece si ritiene possibile che la Terra abbia potuto subire un inversione di rotazione per cause cosmiche o altre, allora le affermazioni di Erodoto ed altri hanno un senso logico.

Detto ciò, ammettendo per assurdo che delle inversione di rotazione della Terra ci sia veramente stata, che altre parole avrebbe dovuto usare Erodoto se non quelle che ha usato?

Comunque è una questione di modus operandi, quella di Velikovsky è questa:

«Se in qualche occasione i dati storici non dovessero quadrare con le leggi formulate, occorre ricordare che una legge non è che la deduzione dall’esperienza e dall’esperimento, e pertanto le formule debbono accordarsi con i fatti storici, e non i fatti storici con le leggi.»


Per chiudere, visto che da un certo numero di post ci siamo allontanati dall’argomento principale cioè la seconda tomba di Senenmut, vorrei riformulare la mia domanda iniziale è cioè, come mai il dipinto sul soffitto è invertito rispetto alla realtà e perché non c'è traccia di questa cosa nella letteratura specialistica?

[Modificato da Hatshepsut76 19/01/2007 14.14]

[Modificato da Hatshepsut76 19/01/2007 14.18]

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14/02/2007 22:18
 
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Ho trovato qui:

www.institutoestudiosantiguoegipto.com/senenmut/es/senenmut_plebe...

la conferma che le pareti sono invertite rispetto alla realtà:

«La mitad sur del techo está dedicada a las constelaciones septentrionales.»

Tradotto:

«La metà sud del tetto è dedicata alle costellazioni settentrionali.»

[Modificato da Biceleon 14/02/2007 22.24]

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14/02/2007 22:27
 
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Re:

Scritto da: Biceleon 14/02/2007 22.18
Ho trovato qui:

www.institutoestudiosantiguoegipto.com/senenmut/es/senenmut_plebe...

la conferma che le pareti sono invertite rispetto alla realtà:

«La mitad sur del techo está dedicada a las constelaciones septentrionales.»

Tradotto:

«La metà sud del tetto è dedicata alle costellazioni settentrionali.»

[Modificato da Biceleon 14/02/2007 22.24]




Vedi che non capisco un ciuffolo di spagnolo??? me lo sono letto tutto per cercare di capire dove poteva essere detta questa cosa, ma non l'avevo trovato. Mi sono snocciolata tutto il sito, che conoscevo abbastanza bene!.... [SM=x822712]
16/02/2007 12:43
 
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Ho letto il link suggerito, e la parte interessante inizia grosso modo a metà, quando si inizia a parlare delle tombe fattecostruire da Senenmut, per poi entrare più nel dettaglio nel paragrafo successivo, in cui si parla della volta astronomica, e ho trovato due passaggi interessanti che riporto di seguito (considerate che la mia conoscenza dello spagnolo è pressoché nulla, quindi se trovate imperfezioni, prendetevela con il sottoscritto! [SM=x822712] )

1) Sul soffitto sono rappresentate tre praticolarità stellari che caratterizzano l’epoca si Sen-en-Mut; tre momenti speciali dal punto di vista religioso e del calendario egizio, e sono: la mezzanotte tra il 18 e il 19 del nostro mese di marzo, con la culminazione dell’Orsa Maggiore; la mezzanotte tra il 16 e il 17 del nostro mese di luglio, momento in cui la stella Sirio si confonde con l’albeggiare con il Sole, e che per gli Egizi caratterizzava l’inizio dell’Anno Nuovo, in coincidenza con la crescita del Nilo; e la mezzanotte del nostro mese di novembre, momento in cui avveniva la culmionazione della stella principale della costellazione di Orione, assimilata – dagli Egizi – al dio Osiride. A sinistra di questa immagine si vede la dea Iside, identificata con Sothis; dietro seguono Giove e Saturno, in forma di dei con la testa di falcone.

2) Curiosamente, Marte non compare in questo luogo, che costituisce un grande mistero da risolvere. Posto che sappiamo che gli Egizi conoscevano perfettamente l’esistenza di Marte, l’unica spiegazione plausibile è che durante la notte stellare rappresentata sul soffitto astronomico di Sen-en-Mut, questo pianeta non era visibile in Egitto. Inoltre, gli astronomi che hano studiato il soffitto hanno potuto determinare in maniera assoluta che lo stesso fu disegnato e rappresentato; il che permette di datare la tomba con esattezza. Nei 50 annitra il 1505 ed il 1455 a.C. ci fu solo una notte in cui Giove ebbe un’ascensione retta determinata, così come è rappresentata sul soffitto, e nella quale Marte non risultò visibile; e fu quella tra il 14 ed il 15 novembre del 1463 a.C., che cincide con l’anno 16°/17° di Tuthmosis III.
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14/07/2007 15:46
 
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Sono del parere che Senenmut abbia volutamente invertito la posizione delle due parti del soffitto astronomico. Sarebbe stato facile e più logico disegnare le costellazioni imperiture nel semi-soffitto verso nord e i decani, le costellazioni sotto l’eclittica e i pianeti nel semi-soffitto verso sud, ma, a mio parere, Senenmut ha voluto staccarsi dalla realtà astronomica (il suo cielo non doveva essere un’istantanea).

Io ritengo che Senenmut abbia voluto rappresentare un episodio importante della vita della Terra e della civiltà egizia e che, così come avviene spesso nelle rappresentazioni egizie, esso sia stato diviso in due distinti momenti, contenenti forse la causa e l’effetto e rappresentati, in modo criptato, in due fasce sovrapposte: la prima avrebbe dovuto indicare la causa del fenomeno, mentre la seconda avrebbe indicato le conseguenze astronomiche di questo fenomeno.

Ritengo in conclusione molto probabile che le tre ellissi o gocce vogliano indicare l’arrivo di una cometa dalla regione delle Pleiadi, la quale, impattando sulla Terra, causò un catastrofico “diluvio universale”.
Non deve essere una coincidenza se il geroglifico per acqua “mu” sia un’icona con tre onde orizzontali sovrapposte (la cometa era cioè vista come portatrice di acqua).

Avete notato a riguardo che la raffigurazione di Osiride è invertita?
Egli è stato rappresentato, come al solito, con la testa all’indietro, ma questa volta guarda il riquadro misterioso e non l’amata Iside.

La seconda rappresentazione, quella più bassa e quindi successiva, dovrebbe indicare, a mio parere, un possibile spostamento dell’asse terrestre e l’effetto strabiliante sulle costellazioni imperiture settentrionali.
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La Divina Cantatrice
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MerytAton Sitenjterw -
10/08/2007 13:02
 
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[SM=x822707] Arrivo tardissimo in questa discussione e con una preparazione molto limita però vorrei comunque partecipare e conoscere di più questo misteriosissimo soffitto. Sprattutto vorrei sapere dove cercare una descrizione dettagliata del dipinto e se esiste la interpretazione dei geroglifici didascalici.Ho letto sia Velikovsky che ovviamente il 142 delle storie di Erodoto....però niente riguardo teorie accreditate scientificamente che discutono di quanto congetturato dal primo e narrato dal secondo. Leggo che le tre stelline sono la cintura di Orione ma non vedo Rigel Betelgeuse Bellatrix e Saiph che pure nel cielo sono molto evidenti e caratterizzano la costellazione. Le tre gocce concentriche forse sono la nebulosa ma la stella indicata come Sirio (rispetto alle tre di Orione)mi sembra non trovarsi sulla traiettoria della cintura......a meno che il disegno di Senenmut sia effettivamente eseguito ribaltato come in uno specchio. Mi rendo conto di non essere stata chiara nello scrivere il mio pensiero ma provo ad aggiungere che Sirio si trova quasi sulla traiettoria delle tre però in direzione SE cioè più meridionale ed anche abbastanza lontana per essere inclusa nell'angolo visuale. [SM=x822754] per qualche spiegazione [SM=g999100]
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