Bentrovati!!! A volte ritornano!
Ciao a tutti,
questi mesi di COVID sono stati impegnativi e pesanti per tutti, anche se in modo diverso; io ho dovuto lavorare parecchio data la riorganizzazione dei reparti ed il massiccio reclutamento degli anestesisti nelle aree COVID-dedicate.
Adesso la situazione sta rientrando e si respira un lento ritorno alla normalità, speriamo che duri! Spero sinceramente che stiate tutti bene.
Il mio personale ritorno alla normalità comprende anche il mio ritorno a fare traduzioni con voi. Approfitto della tematica introdotta nella discussione per togliermi un po’ di “polvere” di dosso e ripartire.
La cosa che ho sempre trovato interessante nelle formule di offerta è l’inizio: la traduzione italiana è duplice, giocata sui vari significati di d: dare, porre, fare in modo di, e Htp : offerta, essere soddisfatto.
Le due possibili traduzioni dunque sono:
“un’offerta che il re fa a [nome del dio]” o “il re faccia in modo che [nome del dio] sia soddisfatto”.
Evidentemente in Egiziano questi due concetti coincidevano.
Le offerte verbali delle tavole venivano concesse al Ka dell’individuo. Spesso tradotto (in modo riduttivo) con “anima” il concetto di Ka è un po’ sfuggente per noi uomini moderni. Potrebbe essere tradotto come “le caratteristiche che fanno di me ciò che sono”.
Ho trascritto e traslitterato le prime tre righe, mi sono fermato nella traduzione per dare spazio a chi altro volesse partecipare.
Hor