Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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N. Reeves: "The burial of Nefertiti?" [La sepoltura di Nefertiti?]

Ultimo Aggiornamento: 21/10/2020 21:42
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25/08/2015 23:04
 
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Ancora da "Academia" (Articolo del 16/08)(3)
Credo che queste considerazioni tu debba rappresentarle direttamente a Reeves; per ora limitiamoci a leggere ancora la terza parte ed ultima dell'articolo di Amy Davidson che diventa ancora più interessante anche perchè, in qualche modo risponde anche alle perplessità genetiche di Sargon.
Quel che mi fa piacere leggere è che alcune delle teorie da me avanzate più sopra vengono qui confermate come quella di un matrimonio "di facciata" tra Nefertiti/Smenkhara e Meritaton:

"Ancora, dato il livello di incesto nelle famiglie reali egizie, più di una di questa possibilità potrebbe essere valida.
Reeves appartiene alla scuola di coloro che ritengono (una minoranza) "Neferneferuaten" e "Smenkhara" fossero una sola persona e che questa fosse Nefertiti.
Ella assunse il nome di Smenkhara, egli crede, quando essendo rimasta "l’ultimo sopravvissuto" della famiglia, successe a suo marito come faraone.
Un inciampo nella teoria Smenkhara/Nefertiti è che si crede che abbia avuto una Grande Sposa Reale: Meritaton, un’altra delle sei principesse. Reeves crede che Nefertiti abbia ritualisticamente sposato sua figlia per completare un importante ruolo cerimoniale ("non è detto che dormissero assieme").
Forse non è più sconcertante del fatto che Akhenaton abbia sposato una sua figlia, ma sarebbe comunque sorprendente.

Per ricapitolare gli argomenti di Reeves: nei giorni concitati dopo la morte di Tut, con nessuna tomba pronta per lui nella Valle di Re, quella che era stata l’anticamera della tomba del suo predecessore, Smenkhara, fu riadattata come camera principale della sua tomba. Smenkhara era Nefertiti e, perciò, questa è la sua tomba. Tut, di fatto, dormirebbe nell’anticamera della tomba della sua matrigna.
"Nefertiti fu detestata ed odiata, ne sono certo" dice Reeves "ma era comunque un faraone"
Questo è ciò che il dipinto del faraone defunto, e di quello vivo, sulla parete nord vogliono indicare.
Tutte le quattro pareti della stanza hanno dipinti su un sottofondo in giallo -la "Casa dell’Oro"-.
Ma un recente studio di esperti del Getty Conservation Institute ha dimostrato che la parete nord è differente: le figure umane hanno proporzioni che risalgono ad un periodo più recente, e la preparazione del dipinto e dell’intonaco non corrispondono a quelle della altre tre pareti: questo fondo era, una volta, bianco.
E c’è qualcosa di molto strano nei ritratti che si suppone rappresentino Tutankhamon ed Ay:
Ay era un Funzionario di Corte, non un membro della famiglia reale, nonostante egli possa essere stato zio materno di Akhenaton, o padre di Nefertiti, o entrambe le cose.
Egli raggiunse il potere grazie al collasso genetico e politico del ramo principale della famiglia reale. Era, ad ogni buon fine, vecchio secondo gli standard egiziani, mentre, ancora, nel dipinto della parete nord Tutankhamon, il defunto giovinetto, ha una faccia più matura ed Ay, l’uomo vecchio, sembra invece giovane, con una pelle di leopardo drappeggiata sul torace possente.
La discrepanza è stata spiegata, nel passato, come vanità regale .
Reeves tuttavia, argomenta che la figura etichettata come Tutankhamon sia in realtà Nefertiti –che sia perciò lei il faraone preparato per l’aldilà. Come indizio egli indica le linee all’angolo della bocca della figura che sono un segno caratteristico nei ritratti di Nefertiti.
L’uomo invece etichettato come Ay sarebbe in realtà Tutankhamon; qui l’analisi di Reeves sottolinea come "Ay" abbia lo stesso doppio mento che si può vedere in altri ritratti di Tut – "è, mi ha detto, il viso di un bambino, un bambino amarniano".
I geroglifici originali, che identificavano esattamente i due personaggi, egli ritiene siano stati sovrascritti cancellando, di fatto, il regno di Nefertiti.
Il dipinto della parete nord solleva altri interrogativi: se un radar dovesse dimostrare che c’è qualcosa dietro, cosa fare? “Non si può certo sacrificare quelle pitture!”, dice Reeves. Egli crede, invece sia necessario inoltre un’attenta e preventiva discussione su quanto sia possibile prevedere su uno spazio chiuso e sigillato da oltre tremila anni (“possiamo impunemente far entrare aria?”).
Forse potrebbe esserci un tunnel nei dintorni "non possiamo sconsideratamente rompere quanto Carter fece".
A novembre del 1922, quando Carter entrò nella prima camera, lavorava per Lord Carnarvon, suo finanziatore. Lord Carnarvon, che morì qualche mese dopo, scrivendo al suo amico, Sir Alan Gardiner, descriveva il contenuto della tomba –statue in legno (“meravigliose”), sedie intarsiate (“meravigliose”), abiti (“marci, ma sfarzosi”) e aggiungeva “c’è poi una camera in muratura in cui non siamo ancora entrati”, “probabilmente contenente le mummie e non sarei sorpreso di trovarvi Tut e sua moglie e Smenkhara…”


…l'articolo si conclude con le seguento considerazioni che lascio ad altri tradurre:
"But the most useful thing about Reeves’s theory may be the way it forces one to really look at the images. Is that how Ay saw himself? Why would we assume, based on a queen’s beauty, that she was loved? Does the final picture of Nefertiti, known now for little other than her looks, show her dressed as a man, wearing a Pharaoh’s false beard? Who gets to be the Boy King?"
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